Archive for Ottobre, 2015

Ott 29 2015

pensare anche al vicino 29 10 2015

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PENSARE ANCHE AL VICINO Grazie Gabriele! “Salve Flaminio, ho letto molto attentamente la lettera di Mauro Bianchessi e quello che dice è sicuramente esatto. I numeri non mentono. Personalmente non lo conosco ma deduco abbia certamente una stalla molto organizzata ed efficiente se no non farebbe certe affermazioni. Qui non si tratta di difendere i coldiretti, è vero che la produzione di latte non è calata, ma come si fa a dire che il problema allora non si pone se le stalle diminuiscono. Ma come, da allevatori non si può essere “felici”, o meglio, restare indifferenti quando una stalla chiude. Sì, certo ci sono aziende gestite bene e altre meno bene, ma quando una stalla chiude se ne va la storia di una famiglia, viene meno la passione di qualcuno per questo lavoro. E questo in nome di cosa ? Di aziende sempre più grandi ? Ma chi ha detto che la produttività la fai solo coi grandi numeri…..? Ma l’affare lo fa chi chiude o chi resta, cosi da 500 passa a 600 vacche ? Forse sono io che non sto al passo coi tempi e non voglio capire che fra 10 anni ci saranno solo “industrie” da 1000 vacche ma ognuno cerca di portare avanti la PASSIONE per questo lavoro come può, e quando una stalla chiude tutti perdiamo qualcosa. Ciao saluti, Gabriele Pagliari.”

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Ott 29 2015

dire e fare 29 10 2015

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DIRE E FARE
Enorme è in città lo sdegno per l’imposizione agli industriali di Cremona, che si sono piegati: ritirate la candidatura di Maurizio Ferraroni alla presidenza della Fiera, deve essere riconfermato il nostro amico Pivantonio, sennò il gruppo Arvedi esce dall’Associazione. Ma una piccola e significativa risposta c’è, per noi sdegnati: quando incontriamo per strada Arvedi Giovanni e Caldonazzo Mario, cambiamo vistosamente marciapiede; quando organizzano la loro cultura al Museo del Violino, evitiamo di farci vedere: la loro cultura di vita ci fa schifo!

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Ott 28 2015

j’accuse-seicentoquarantasei 28 10 2015

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J’ACCUSE – SEICENTOQUARANTASEI
Dire che Bontempi e Frigo scortichino la motivazione di Massa Pio è veramente poco; la fanno anche a pezzi:
“Non si comprende davvero come la Corte sia giunta al punto di trasmettere gli atti alla Procura di Cremona per falsa testimonianza nei confronti di Michela Groppelli sulla base dei soli elementi della sua amicizia e del rapporto di lavoro con l’imputato, senza invece spendere nemmeno una parola sulle parti civili costituite che erano legate da rapporti ancor più stretti con Claudia e Livia.”
Se non siamo all’abc dell’esame dei rapporti tra le persone, poco ci manca! Ma, oltre alla più che condivisibile nota generale, Bontempi e Frigo elencano i “dettagli”:
“Inattendibilità di Paola Ornesi, la sorella. La sua deposizione dibattimentale non appare complessivamente credibile, in quanto su alcune circostanze è palesemente in contrasto rispetto ad altri elementi probatori emersi nel processo; in particolare in dibattimento dichiara avere saputo, sicuramente prima del 15 maggio 2011, del matrimonio di Iori con Laura Arcaini dalla cognata Fabiola, la quale a sua volta lo aveva appreso da una vicina di casa dell’imputato. Tale circostanza tuttavia è in contrasto con il contenuto della conversazione telefonica intercettata tra Paola Ornesi e la madre, il 16 agosto 2011, nella quale commentano il recente matrimonio di Iori dicendo che si tratta di una cosa pazzesca e incredibile e che nessuno era al corrente della cosa. Del resto Paola Ornesi nelle varie sit rese non ha mai parlato del secondo matrimonio di Iori, mai riferisce di esserne venuta a conoscenza e tanto più di averlo poi detto alla sorella Claudia. Si trattava di una circostanza sicuramente importante ai fini delle indagini e che se effettivamente fosse stata conosciuta da Paola Ornesi, la stessa non avrebbe certo omesso di riferire. Perciò non pare in alcun modo convincente la spiegazione che rende in dibattimento, quando in sede di controesame della difesa le viene contestato di non aver mai riferito prima la circostanza del matrimonio, di ‘non avere fatto cenno della cosa perché non le era mai stato chiesto’. A ciò si aggiunga che Paola Ornesi riferisce al dibattimento di avere detto alla sorella, ancora prima del maggio 2011, del secondo matrimonio di Iori, tuttavia ciò risulta in contrasto anche con la lettera scritta da Claudia a Iori nel luglio 2011 nella quale, non solo non viene fatto alcun cenno o rimprovero all’imputato per il matrimonio ‘clandestino’, ma dimostra chiaramente di non esserne a conoscenza. Infatti chiama moglie solo la Gravili, ed indica Laura Arcaini esclusivamente come l’altra o la compagna.”
Naturalmente, non c’è logica che valga contro il potere; i difensori, a Cremona, queste, ehm… incongruenze, le hanno sottolineate eccome, senza esito. E si capisce perché; ecco Massa Pio:
“La lettera di Claudia nasce anche come risposta e presa d’atto del nuovo evento matrimonio. E’ anche in seguito a ciò (‘ora so che hai scelto l’altra’, detta in linguaggio da feuilleton) che Claudia serenamente dichiara di rinunciare a qualsiasi prospettiva di vita comune……Non solo Claudia aveva saputo a maggio del matrimonio ma qualche giorno prima di morire aveva formalmente rinunciato a qualsiasi mira su di lui.”
Una interpretazione simile della lettera daranno i giudici d’appello, con qualche paracadute: per Claudia, matrimonio o convivenza con Laura avevano lo stesso significato. Provate a difendervi, cari lettori, da chi è in grado di interpretare tutto!

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Ott 28 2015

osservazioni di un associato-trecentoventitre 28 10 2015

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OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – TRECENTOVENTITRE
Provincia fin che c’è di domenica; la chiusura di Boselli Antonio, portavoce cremonese, in prestito, di Guidimario il Banchiere, è un crescendo rossiniano, una marcia trionfale a sostegno dei diritti dei soci del Consorzio Agrario, splendidamente tutelati, ci ha rimesso anche del proprio, tempo, energie, passione, da don Ernesto celestino Folli, del casato de’ Folli, via de’ Folli, Zanengo de’ Folli; lo capisco il Boselli Antonio, che è dottore vero, mica georgofilo, lo sdegno che prova, da Folli a Voltini, dalle stelle alle stalle, il disinteresse più disinteressato di Folli, l’interesse di Voltini a che il Consorzio vada bene: insomma, il Boselli Antonio non ne può più, è scoppiato di sdegno! Il dolore è tanto, che fa la domanda a capitan Voltini e, colpa del dolore, risponde al suo posto!
“Per cui la risposta del presidente Voltini non può essere accettata quando dice che si prenderà in considerazione la questione a partire dalla prossima campagna, quando si andranno a definire i nuovi contratti.”
Come nel calcio: firmi per quattro anni, ma se ti va dopo sei mesi cambi squadra; stipuli il contratto mais del raccolto 2015, poi se il prezzo di mercato cambia, ti regoli così: se peggiora, mantieni il firmato, se migliora, il firmato lo butti all’aria. Relazioni di questo taglio, facile immaginare, dopo un paio di scambi finiscono a coltellate. Io non li capisco gli oppositori in Libera, quando cercano l’incontro col Boselli Antonio: se anche firma, la firma non vale se gli fa comodo. Per cui l’incontro va bene, ma non per discutere, ma per consegnargli, scritte in caratteri scolpiti nella pietra, le tante contestazioni che urgono: risponde come deve, bene, risponde come ne ha voglia, si cerca e si trova un interlocutore superiore, di altro genere!
“Già nella mia richiesta di chiarimenti avevo sottolineato che il Consorzio Agrario, come tutte le cooperative, deve cercare di valorizzare al meglio le produzioni dei propri soci (un obiettivo mai come ora importante, in questi momenti di grande difficoltà), e non pensare di fare cassa ai danni dei propri associati.”
Ho riletto il passo non so quante volte, incredulo: Boselli Antonio viene a Cremona spedito da Guidimario il Banchiere anche e soprattutto per controllare le casse della Libera, che ha appena perso dopo 120 anni il Consorzio, sempre per motivi di casse; Boselli controlla e capisce al volo, capirebbe anche un cieco sordo e muto; la speranza degli agricoltori cremonesi è che almeno al Consorzio con l’arrivo di capitan Voltini, manager di provati successi, le cose migliorino, e lui, gli piaccia o meno, compagno di cordata dei Pivantonio&Folli, pretende i miracoli da Voltini. Che è un segno evidente di stima, si fa senza dire, ma prima di scendere in piazza a illuminare le genti, dottor Boselli Antonio, abbia la forza e la dignità di far pulizia in casa sua!

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Ott 28 2015

due 28 10 2015

DUE Come i nostri marò. Solo gli Stati, Italia e Francia, sono diversi. Dal Corriere on line: —-«Air cocaine» alla francese. Due piloti d’aereo, cocaina a quintali sull’asse Repubblica dominicana-Francia, una condanna a 20 anni. Una fuga rocambolesca. E una storia, nella quale pare difficile non vedere l’intervento di qualche «007», che adesso a Parigi minaccia di diventare un caso di Stato. Cominciamo dalla fine, da quel che sta succedendo in queste ore nella capitale d’Oltralpe, dove i due aviatori sono comparsi d’improvviso, dopo che da due anni si trovavano in libertà vigilata nella Repubblica dominicana. In sintesi: sono scappati. Condannati in primo grado a vent’anni per essere stati trovati con 680 chili di cocaina a bordo, erano in attesa della sentenza definitiva.
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Ott 28 2015

un quarto di centesimo 28 10 2015

UN QUARTO DI CENTESIMO
in premio a chi indovina perché la Provincia fin che c’è, il giornale dei lettori, garantiti dalla direzione di Zanolli Pennadoro Vittoriano, nonostante ne abbiano scritto www.cremonaoggi.it, www.artventuno.it, il mio blog, non spende una parola per gli ispettori del lavoro alla Fiera del bovino da latte…….

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Ott 28 2015

contentarsi 28 10 2015

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CONTENTARSI
Marino Ignazio, che sta per ritirare le dimissioni, fa sembrare un gigante Matteo Renzi.

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Ott 28 2015

grave oltraggio 28 10 2015

GRAVE OLTRAGGIO Avessero nominato Brescia, è tanto più grande; Verona, beh, merito di Giulietta e Romeo; Parma, sede del ducato di Parma Piacenza Guastalla. Ma proprio Mantova, la fotocopia bella di Cremona, dio sa quanto girano le palle al professor Professore, novello Napoleone della cultura rigenerata; dall’Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno; dall’onde all’Arcimboldo, dal Piva al Mare Giallo….. Sotto, dal Corriere on line: —Sarà Mantova la capitale italiana della cultura 2016. Lo ha annunciato martedì il presidente della Giuria di Selezione, Marco Cammelli, consegnando la busta con il nome della premiata al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. Le altre nove città arrivate alla finale sono state: Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni. Oltre allo scettro di capitale, alla vincitrice anche un milione di euro per realizzare il progetto presentato e l’esclusione delle risorse investite dal vincolo del patto di stabilità.
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Ott 28 2015

rispondere a tono 28 10 2015

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RISPONDERE A TONO
C’è tono e tono, oltre al fatto, sarò villano, che a certe persone o domande si risponde col silenzio; ma anche quando pensi dover rispondere, non sempre è meglio seguire il filo della domanda; troppe variabili. L’Oms, organizzazione mondiale della sanità, già il nome è una dichiarazione d’intenti, in due righe annuncia che carne rossa e insaccati danneggiano, come il fumo, forse l’amianto; che fai, rispondi con statistiche studi dimostrazioni eccetera? All’Oms bastano due righe per lanciare l’allarme, a te che sei quasi nessuno servono due pagine per ribattere, risultato: nessuno ti legge.
Detto tra noi, l’esagerazione fa sempre male; anni fa una persona, affascinata da una fonte che tutti dicevano miracolosa, beveva dieci litri d’acqua tutti i giorni; morì, naturalmente.
Io mi limiterei a un: in tre quarti del mondo si muore di fame o denutrizione, mai di cancro, e comunque pochi invecchiano; nell’altro quarto si vive comodi e a lungo; se esageri con dieci litri d’acqua o mezzo Kg di carne rossa al giorno, rischi di andartene prima….

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Ott 28 2015

integralisti gli altri 28 10 2015

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INTEGRALISTI GLI ALTRI
Per chi profuma di sinistra, l’unico giudice giusto è il sinistrointegralista. Solo che in pubblico bisogna limitarsi a dire: giudice giusto! Invece Carlo Deodato si è “denunciato”: giurista, cattolico. Dal Corriere on line:
—Intanto, sui social network infuria la polemica a proposito del giudice estensore di questa sentenza, Carlo Deodato, che attraverso il suo account Twitter, dove si definisce in prima battuta «Giurista, cattolico», farebbe «propaganda #nogender», come denunciato da Massimo Prearo, ricercatore presso l’Università di Verona. La segnalazione ha scatenato numerose reazioni nel mondo Lgbt. Maria Grazia Sangalli, presidente di Rete Lenford, ha aggiunto: «Viste le sue posizioni avrebbe dovuto astenersi dal giudicare su una questione riguardante i matrimoni tra persone dello stesso sesso». Gay.it ha denunciato che il «cattointegralista Deodato la pensa in modo molto chiaro. In barba all’articolo 111 della Costituzione che recita “Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale”». Sulla stessa lunghezza d’onda Franco Grillini, presidente di Gaynet: «è un simpatizzante di Comunione e Liberazione e nel suo profilo Facebook pubblicizza link e si schiera con le iniziative delle Sentinelle in piedi» per cui «è mancata la terzietà e va quindi rivista la sentenza affidando il procedimento ad un giudice terzo»—

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