OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – TRECENTOVENTIDUE
Il titolo che il portavoce di Pivantonio ha affibbiato domenica al Punto: “Tre indizi per una prova”, non poteva dipingere meglio ciò che è successo lunedì in Fiera, descritto da www.cremonaoggi.it: ispettori della Direzione provinciale del lavoro che irrompono e infliggono multe per inosservanze varie delle leggi in materia. E a due giorni dall’apertura della Fiera più classica, quella del Bovino da latte, il segnale è chiarissimo: Pivantonio hai rotto, sei finito!
Adesso vediamo se il segnale è sufficiente per l’esercito dei pivantonini, ispirato da Guidimario il Banchiere, osservante in loco il proconsole Boselli Antonio, o se ne servono di più “espressivi”. Che arriveranno, non c’è dubbio, bisogna solo un po’ di pazienza. E ricordare sempre: bandite le parole “amor fraterno”.
Ma torniamo alla polemica del Boselli, che spiega come il Consorzio Agrario, condotto da capitan Voltini, frega gli agricoltori; mi raccomando, niente confusioni: non con le macchine in prova a tempo indeterminato e robe simili, col mais. Che capitan Voltini ritira e paga al prezzo del contratto già firmato.
“La cosa non è del tutto indifferente, dal momento che se ci fosse una quantità di mais conferito tra i 130mila ed i 170mila quintali interessati da questo problema, applicando la differenza di prezzo di circa un euro e dieci al quintale tra le due categorie, ne scaturisce una bella cifra compresa tra i 143 ed i 187mila euro che non vanno agli agricoltori ma restano nelle casse del Consorzio Agrario.”
Capisco, la rabbia d’aver perso il Consorzio fa perdere lucidità. L’avevo già annotato ieri, ma se il prezzo di mercato fosse nel frattempo sceso, che faceva il Boselli, strillava perché gli agricoltori Libera fossero pagati meno?
Ma soprattutto, imparate a contare in Libera, poi si capisce perché i conti vadano tanto male; il Consorzio si tiene, facciamo una media di 160mila euro, che divisi per i circa 4mila soci fanno 40 quaranta euro a testa: dottor Boselli Antonio, i soci Libera la incaricano di strillare per una somma del genere? Degli altri buchi, quelli sì da Titanic, non dicono nulla, o è lei a non curarsene, per ordini superiori, ben s’intende?
Poi cos’è quel distinguere: restano nelle casse del Consorzio, come se il Consorzio fosse una banca e non la cooperativa degli agricoltori cremonesi? Vada fino in fondo, se questo è il sospetto: li usa capitan Voltini per le aziende amiche, come prima si usava per le macchine, riapparse per miracolo, un po’ usate, sui piazzali del Consorzio appena prima dell’arrivo dei nuovi amministratori?
Anche lei, dottor Boselli Antonio, ha preso il vizio di Pennadoro, non farsi rileggere prima di scendere in stampa, o è quello il suo ragionare?
In definitiva, ecco il modo di presentarsi ai colleghi di Cremona del commissario Boselli Antonio: voli dall’alto e occhiate distratte sui buchi paurosi del Gruppo ch’è chiamato a esaminare; per distrarre i colleghi, facendoli ridere, testate nei muri, il più vicino che capiti!
Complimenti, dottor Boselli Antonio, la sua compagnia eletta non poteva essere che quella dei Guidimario il Banchiere, di Pivantonio il dottor georgofilo, di don Ernesto il nobile eccetera……
Cremona 27 10 2015 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com