Archive for Dicembre, 2020

Dic 31 2020

la legge del più forte-milleottocentotrentuno 31 12 2020

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LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – milleottocentotrentuno

da www.errorigiudiziari.com

Tutto quello che c’è da sapere sulla nostra associazione

Se proprio volete sapere tutto su Errorigiudiziari.com, eccovi quello che c’è da sapere in 5 domande (e 5 risposte).

Che cos’è Errorigiudiziari.com?

È un’associazione senza fini di lucro che ha l’obiettivo di dare voce a chi è finito in carcere da innocente. E sono tanti, e sono troppi: più di 29 mila persone dal 1992 a oggi, al ritmo costante di 1000 ogni anno.

In che modo opera?

Favorisce la conoscenza dei casi di errori giudiziari e ingiusta detenzione attraverso il suo sito, primo archivio web in Italia e in Europa sull’argomento. Ne sostiene le vittime, elabora proposte per ridurre il rischio che accadano. E poi produce statistiche sul problema, articoli, interviste, inchieste, libri, docufilm. Promuove convegni, proiezioni, incontri con i cittadini, nelle scuole e nelle università. E tanto altro ancora.

Ma chi c’è dietro Errorigiudiziari.com?

Nessun partito o movimento politico, niente grande finanza né “poteri forti”. Solo due giornalisti professionisti, Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone, che da oltre 25 anni si occupano di questo argomento per puro senso civico.

Perché dovrei aiutare Errorigiudiziari.com?

Perché l’attività che svolgiamo ogni anno comporta dei costi. Fino a oggi li abbiamo affrontati da soli, auto-finanziando tutto ciò per cui ci avete conosciuto nel corso degli anni. Ora però siamo a un bivio: se vogliamo realizzare anche solo un parte dei tantissimi progetti che abbiamo nel cassetto, è indispensabile un aiuto. Anche piccolo, ma ci serve.

Come posso dare una mano anch’io?

Semplice: con una donazione. Consideriamo qualunque somma, anche un solo euro, fondamentale per permetterci di costruire qualcosa. Non siamo (ancora) così solidi e forti da poter ricambiare chi ci vorrà sostenere economicamente con chissà quale varietà di gadget. Ma qualcosa vi possiamo assicurare lo stesso: chi sarà così generoso da donare 10 euro avrà diritto a una mascherina con il logo dell’associazione; se poi vi spingerete fino a donarne 25, avrete diritto sia alla mascherina che a una copia (digitale) del nostro docufilm “Non voltarti indietro”.

Senza contare che il sostenitore che deciderà di donare, potrà portare in detrazione parte della somma.

Tutto quello che dovete fare è un bonifico bancario con queste coordinate:

Associazione Errorigiudiziari.com-aps
Iban: IT25U0306909606100000172536


Causale: donazione + il vostro indirizzo e-mail

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Dic 31 2020

qui cremona-ottocentosessantuno 31 12 2020

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QUI CREMONA – ottocentosessantuno

Gli informatori, sempre pronti alle confidenze perchè unico a pubblicare quasi tutto, mi dicono che Bencivenga fa rimpiangere Zanolli, che almeno la pace in redazione sapeva tenerla. L’ultima, i prossimi giorni pubblicherò le altre, una lettera con firma obbligatoria: i giornalisti si impegnano a rinunciare ai diritti acquisiti, passati e futuri! Sul piano sindacale è carta straccia, ma l’editore sarebbe d’accordo…..

Argomenti più seri vengono affrontati dall’on line diretto da Lombardi, Pietro Ichino ripete in 17 diciassette minuti quel che è chiaro già dal titolo:

—Ichino: ‘Il datore di lavoro può già obbligare il dipendente a vaccinarsi’—

Gilberto Bazoli, L’Intruso, nome d’arte per il blog del sindaco “Cremona si può Lab”, ripesca un’antica conoscenza:

—L’idea le è venuta poco prima di Natale mentre, come le capita due giorni alla settimana, era in servizio all’ambulatorio della Caritas per migranti ma non solo, la sua ‘creatura’ che ha fondato nel 1986. “Con due dei nostri dottori, Federica Negri e Franco Fornaciari, si stava parlando della necessità di trovare personale per il piano delle vaccinazioni anti Covid. E così mi sono detta: che bello, perché non provare a presentare domanda? Ci ho pensato come faccio sempre: spontaneamente, d’istinto, con entusiasmo, dimenticando la mia età. O ricordandomene solo un attimo dopo”. Sì, perché di anni Giulia Chiti ne ha 83 (compiuti da poco), ma anche stavolta la carta d’identità non è stata per lei un ostacolo: vuole arruolarsi nell’esercito di operatori (3.000 medici e 12.000 infermieri e assistenti sanitari iscritti ai rispettivi albi professionali) che dovranno sostenere la campagna di somministrazione dei vaccini della speranza. ‘Santa Giuliana’, come l’hanno ribattezzata alla Casa dell’accoglienza, lavora da sempre nel mondo della sanità e ha continuato a farlo anche quando è andata in pensione. Dispensa a tutti consigli su cure e farmaci, corre al capezzale dei malati, aiuta gli amici e i conoscenti che non stanno bene. Lo fa senza mai pretendere niente in cambio. Un vulcano di generosità e capacità sempre attivo. “Quel giorno sono tornata nel mio appartamento in centro e, il pomeriggio, ho cercato sul telefonino il sito con le spiegazioni su dove e come inviare la richiesta”.Si tratta del bando emanato dal commissario straordinario all’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, per reclutare i 15.000 addetti che inoculeranno il vaccino.

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Dic 31 2020

aglio 31 12 2020

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AGLIO

Fa scappare anche i batteri, secondo la Stampa!

—Fa bene e “porta bene”. L’aglio in cucina può diventare un vero e proprio protagonista da utilizzare in tavola per celebrare il Natale in tempi di pandemia. E salutare un anno difficile augurandosi uno nuovo di zecca, migliore sotto tutti i punti di vista. Soprattutto in salute, sconfiggendo il virus in ogni modo. Anche attraverso lo scudo alimentare di questo piccolo grande tesoro della natura per la sua concentrazione di allicina, sostanza che oltre ad avere proprietà aromatiche è anche un potente battericida.

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Dic 31 2020

oggi mancia 31 12 2020

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OGGI MANCIA

Dall’Avvenire.

—La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 500mila euro dai fondi dell’otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime del terremoto che sta colpendo la Croazia.

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Dic 31 2020

mai vantarsi 31 12 2020

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MAI VANTARSI Titolo di Repubblica; l’attore protagonista del “Silenzio degli innocenti”….. —Anthony Hopkins festeggia 45 anni da sobrio: “Ragazzi, non arrendetevi mai”

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Dic 31 2020

repubblica è destrorsa 31 12 2020

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REPUBBLICA E’ DESTRORSA

Ci scrive perfino Saviano Roberto, quasi peggio di Scalfari….. da www.ilriformista.it

—Non accenna a fermarsi la fuga da Repubblica. Il glorioso giornale ‘di sinistra’ fondato da Eugenio Scalfari e passato negli scorsi mesi alla famiglia Elkann-Agnelli assieme al gruppo Gedi, venduto dagli eredi di Carlo De Benedetti, dovrà fare i conti dal prossimo primo gennaio con una firma in meno. Attilio Bolzoni, dopo 41 anni di carriera a Repubblica dove è stato il cronista antimafia per eccellenza assieme al collega Giuseppe D’Avanzo, passerà a ‘Domani’, il nuovo quotidiano proprio di Carlo De Benedetti e diretto da Stefano Feltri. Come riporta il sempre ben informato Professionereporter, lo strappo tra Bolzoni e la nuova direzione del giornale in mano a Maurizio Molinari sarebbe motivato dalla “minore attenzione che la Repubblica di Maurizio Molinari riserva ai temi della criminalità mafiosa al Sud”. L’ultimo saluto con gli ormai ex colleghi di Largo Fochetti è avvenuto il 29 dicembre nella sede romana, dove Bolzoni ha incontrato anche Molinari. Il giornalista di Santo Stefano Lodigiano, 65 anni, si aggiunge alla lista di storici giornalisti che hanno mollato Repubblica dopo il nuovo corso targato Elkann-Molinari, che ha spostato il quotidiano dalla storica posizione di sinistra laica e riformista a una posizione tendenzialmente più destrorsa. L’arrivo di Molinari è conciso infatti con l’addio di Gad Lerner, Enrico Deaglio, Luca Bottura, Pino Corrias e Bernardo Valli.

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Dic 31 2020

area omogenea 31 12 2020

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Stavolta l’amico Antonio Grassi, che scrive per l’Eco del Popolo di Enrico Vidali e io volentieri diffondo, mi sembra picchiare più sui modi della politica che sui contenuti: o sbaglio? Flaminio Cozzaglio.

Area omogenea ….terra di pecoroni, pecorelle e Gallinate!?

Cosa significa “Gallinata”, neologismo coniato da Alessandro Pandini?

Potrebbe essere una variante di covata, oppure di grigliata. Ma di galline. O, una cotognata con mele galline Dop della valle dell’Oglio, variante locale di quelle cotogne. Perché scartare il nome di un nuovo brand per prodotti di nicchia, must esclusivo del nostro territorio? E se fosse una specialità gastronomica locale da aggiungere a tortelli, bertolina, torrone? E se fosse una bibita energetica? Una Gallinata e vai che sei un missile. Meglio della Red Bull, che, si sa, mette le ali.

Poi ci sono le interpretazioni più malevole e allora Gallinata potrebbe intendersi come cavolata, cazzata, minchiata e, se si analizza il contesto che ha originato il neologismo, viene il dubbio che il significato più aderente alla realtà sia quest’ultimo.

Come nei feuilleton, un passo indietro.

Martedì 29 dicembre alle 17,45 è convocata una video-assemblea dei sindaci dell’Area omogenea. Tra gli argomenti all’ordine del giorno figura la questione della sanità nel nostro territorio.

Il 28, giorno precedente, alle 16,29 viene inviata ai sindaci «la bozza di documento da discutere ed approvare domani, affinchè chi lo desidera possa approfondirne sin d’ora i contenuti».

Alle 17 di martedì, Gabriele Gallina, sindaco di Soncino posta sul gruppo WhatsApp dell’Area omeogena alcune osservazioni sul documento in questione.

I toni sono pacati, stile da vecchio democristiano. Niente ultimatum, niente sgommate, niente demagogia. Semplici riflessioni che raccolgono l’approvazione di alcuni colleghi. Stefania Bonaldi, sindaco di Crema, molto concreta, scrive: «Se ne parla in assemblea». Non fa una grinza. Sono le 17,10.

Un minuto dopo irrompe nella discussione il neologismo di Pandini che scrive: «Esatto…mi sembra la solita Gallinata sulla chat…e le pecorelle al seguito…» Letterale, compresi i puntini di sospensione. È uno tsunami.

L’autore si scusa, ma quando le uova sono rotte non si posso ricomporre.

Pandini è sindaco di Montodine. Sicuro e deciso, ricorda l’uomo che non deve chiedere mai, quello di Denim, il dopobarba per il super macho. Invece ha l’aspetto dell’uomo tranquillo. Del buono. La sua gentilezza è esemplare. Si potrebbe dire squisita, se non si rischiasse d’essere tacciati di lecchinaggio. Il suo grazie, seguito dal nome contratto – come si usa tra amici di lunga data – della destinataria o destinatario è noto ai colleghi sindaci della chat dell’Area Omogenea. È una dimostrazione di stile e buona creanza che gli fa onore. Dalle 17, 11 di marted1 29 dicembre si scopre che ha una vena creativa. Gallinata, non male. Chissà perché l’ha fatto?

Alle 17,45 inizia la video-assemblea. Il terremoto non viene citato. Già, i sindaci posseggono classe da vendere, ma la Gallinata è il convitato di pietra.

Aldo Casorati, presidente dell’Area Omogenea, introduce i lavori e illustra il documento. La Bonaldi completa la presentazione. Si apre il dibattitto e tra gli interventi spiccano quelli di Fabio Calvi, Gianni Rossoni, Paolo Aiolfi, Piergiacomo Bonaventi, rispettivamente sindaci di Rivolta d’Adda, Offanengo, Bagnolo, Pandino.

Gallina ribadisce e precisa, ça va sans dire, le Gallinate. Sottolinea che nel documento manca totalmente una accenno alla mozione approvata da 16 consigli comunali, uno dei quali con a capo Mirko Signoroni, presidente della provincia. La mozione chiede la revisione dei confini dell’Ats e lo spostamento della sede a Cremona. Al contrario, nel documento presentato da Casorati si dà ampio spazio alla mozione dei consiglieri regionali Matteo Piloni, Marco degli Angeli, e Federica Lena con l’invito a Milano di attivare un PreSST a Crema. PreSST sul quale tutti concordano, ma che incontra perplessità sull’ubicazione nell’ex tribunale cittadino. I sindaci, sostengono i dubbiosi, devono fornire un’indicazione politica e non tecnica.

La conclusione è salomonica: il documento va rivisto. Il compito è affidato a Bonaldi, Rossoni, Gallina, Calvi e Bonaventi. Casorati chiede di essere esonerato dal compito perché, afferma, potrebbe creagli delle difficoltà modificare un documento che ha contribuito a scrivere.

La chat di Pandini e la rinuncia di Casorati a partecipare al gruppo che partorirà il nuovo documento sono segnali poco incoraggianti per Cremasco.

La Gallinata di Pandini è la punta dell’iceberg di una intolleranza strisciante verso chi non è allineato al pensiero unico.

Dimenticare la mozione dei 16 comun (Casale Cremasco Vidolasco, Genivolta, Ricengo, Credera, Sergnano, Torlino, Bagnolo, Salvirola, Campagnola, Dovera, Volongo, Romanengo, Palazzo Pignano, Ticengo, Vaiano, Casaletto di Sopra), può essere intesa una discriminazione tra chi è allineato e chi è più autonomo. Se così non fosse, si spieghi il motivo dell’amnesia.

La scelta di Casorati di non partecipare alla revisione del documento, segnala una incapacità del presidente dell’Area omogena di accettare con serenità e spirito costruttivo le critiche ad un lavoro nel quale credeva, ma che non ha trovato consensi unanimi. È un peccato e una sorpresa. È politico di lungo corso e dovrebbe sapere che la strada non sempre è priva di ostacoli.

Se questo è lo stato dell’arte, mala tempora currunt per il Cremasco. E non solo per il covid-19.

La Repubblica del Tortello è piena di pecoroni, pecorelle e chissà quanti animali e anche di Gallinate, ma non si intravedono aquile imperiali. Però in tanti pensano di esserlo. È un guaio.

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Dic 31 2020

si votasse oggi 31 12 2020

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SI VOTASSE OGGI

Camere al centro destra, è un titolo del Corriere, autentico scoop ripetuto da un anno!

Francoforte 31 12 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Dic 31 2020

porfido di piazza 31 12 2020

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PORFIDO DI PIAZZA del Duomo ‘massacrato’ dopo la nevicata, è un titolo dell’on line diretto da Lombardi: i casi sono due, vista la poca neve che massacra, o si asfalta la piazza o la si sgombera con le pale.

Francoforte 31 12 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Dic 31 2020

nocchiero in tempesta 31 12 2020

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Cambia il titolo e in parte l’impaginazione il Blitz Quotidiano, ma sono arrivato prima io col blog a pubblicare il grande Enrico! Flaminio Cozzaglio.

Italia 2020, al timone c’è Conte, nocchiero di nave in gran tempesta. Ma ai tempi di Dante il covid non c’era

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 31 Dicembre 2020 8:34

Italia 2021, bilancio di un ann0 difficile. Il governo Conte 2 – il secondo della 18esima legislatura – è in sella dal 5 settembre 2019. Da allora rogne, infortuni, soprattutto il coronavirus.

Il flagello Covid ha prodotto un fallimento sanitario ed un disastro economico. Lo strombazzato “modello italiano” ha fatto “vittime e danni.

Un governo di struzzi che ha nascosto la testa per non ammettere gli errori” lo ha definito Luca Ricolfi, sociologo e accademico. Vediamo l’elenco di fatti e misfatti. Decisioni tardive (spesso contraddittorie), inerzia, promesse al vento, duelli col fuoco amico (Renzi su tutti), il finto regalo della riforma dei collegi elettorali, il peggioramento del saldo di bilancio, la telenovela del Mes, il fallimento del reddito di cittadinanza, la raffica dei Dpcm (con cui Giuseppi governa da marzo limitando drasticamente la libertà dei cittadini).

TRE SFIDE, SEI MISSION PER L’ITALIA

Il governo ha di fronte l’Everest. Tre sfide immediate (ristori, scuole, vaccinazioni). E tre mission con i miliardi (209) del Recovery Fund. Fu approvato a luglio dalla Ue per far ripartire l’Europa dopo la pandemia del Coronavirus. Un fondo speciale per il triennio 2021-2023 che sosterrà i nostri progetti di riforma strutturali.

Sei mission per cambiare volto all’ Italia. I campi interessati. Digitalizzazione, innovazione, competitività. Rivoluzione verde, ecologia. Salute. Infrastrutture per la mobilità (alta velocità, strade). Istruzione, formazione, ricerca, cultura. Equità sociale.

Quasi pronti 52 progetti

Ma nell’immediato c’è l’impegno ristori ( indennizzi ai commmercianti ) assunto a fine ottobre. C’è la riapertura delle scuole in sicurezza.C’è da attuare il complesso piano vaccinazioni decollato il 27 dicembre, ricco di incognite, diffidenze. Dice Conte: “Se falliamo, andiamo a casa con ignominia “. Cioè con grave disonore. Una “vergogna infamante”, precisa il dizionario. D’accordo.

BUFERA CONTINUA IN ITALIA

Le rogne sono come le ciliegie: una tira l’altra. Il catalogo 2020 in Italia è un volumone. Dentro c’è di tuttto. Autostrade (accordo coi Benetton sembra scritto sulla sabbia). Ilva Taranto (3.500 in cassa integrazione straordinaria su 8.200 lavoratori ). Il calvario Alitalia (voragine di debiti). L’ eterno duello con Renzi. Nuovi decreti e nuove strette-

La battaglia del Mes (Meccanismo europeo di stabilità), fonte di scetticismo e di contrasti con gli alleati. Lockdown a singhiozzo. Il via libera alle trivelle. Legge di bilancio mai così in ritardo. Le pmi che hanno perso 420 miliardi in dodici mesi (mentre Amazon&C volano con un +17%). Il blocco degli sfratti che colpisce il risparmio, disincentiva ogni iniziativa, accresce l’incertezza.

E la lotteria degli scontrini? Perbacco slitta di un mese.Un negozio su due non è pronto. E i malumori crescono. La pandemia ha messo il turbo solo alla Cina.

SEQUESTRATI & POLEMICHE

Il 2020 sarà ricordato anche per tre sequestri a lieto fine. I sequestri di Silvia Romano, dei 18 pescatori di Mazara del Vallo e di CHICO Forti. Un’altra rogna per Conte di cui si intravedono già i primi segnali. Turbolenze in vista. La cooperante milanese è rimasta ostaggio 535 giorni. Rapita in Kenia nel novembre 2018 è stata liberata in Somalia il 9 maggio di quest’anno. Stanno emergendo inquietanti retroscena e ingordi mediatori che hanno frenato la liberazione. Le Iene sono già sul pezzo.

I 18 pescatori di Mazara sono stati sequestrati dalle motovedette libiche del generale Haftar il primo settembre e liberati il 17 dicembre dopo una telefonata di Putin. “Mentalmente ci hanno distrutto “ hanno detto i pescatori al loro arrivo in Sicilia. Il nostro governo è stato bacchettato.

Infine CHICO Forti, 61 anni di cui 20 trascorsi in un carcere della Florida con l’accusa (mai dimostrata) di aver ucciso un ragazzo di 20 anni; accusa infondata anche per il fratello della vittima. Siamo alle solite: contiamo poco o nulla.

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