Archive for Novembre, 2019

Nov 30 2019

la legge del più forte-millequattrocentotrenta 30 11 2019

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LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLEQUATTROCENTOTRENTA Sul Dubbio; manca il solito attacco al processo mediatico, sostituito però dal “fronte comune contro il populismo”; il dubbio nel giudice: bisogna vedere che tipo di giudice si trova di fronte l’avvocato, con certi giudici è dura trovare un equilibrio tecnico, e non vedo come inserire l’avvocato in Costituzione possa risolvere il problema.

—L’unico equilibrio tecnico che non toglie potere alla magistratura è l’avvocatura: rafforzare il ruolo dell’avvocato garantisce questo equilibrio nella giurisdizione, è stato il monito del presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin durante la tavola rotonda del trentaquattresimo congresso dell’Anm durante la quale è stato ricordato l’impegno dell’avvocatura per l’inserimento della figura dell’avvocato in Costituzione. Nel suo intervento, il presidente ha sottolineato come «gli avvocati sono i più strenui difensori dell’autonomia e indipendenza della magistratura, perchè da questa dipende il nostro lavoro: se pensassimo di non poter insinuare il dubbio in un giudice pronto all’ascolto sarebbe inutile fare gli avvocati». Del resto la giurisdizione, oggi, «non è solo il momento tecnico processuale ma è il riflesso di un’idea di società: l’affermazione della dialettica del contraddittorio come metodo di risoluzione dei conflitti, rispetto alla violenza». Mascherin ha poi convenuto con Luca Poniz, presidente di Anm, che «avvocati e magistrati non hanno bisogno di essere popolari e quindi dobbiamo fare fronte comune contro il populismo» ma ha ricordato come oggi «la discrezionalità del magistrato è sotto processo» e messa in discussione da «norme che contengono già le sentenze» e «dalla percezione della giustizia in nome dell’efficienza o di parametro economico e non di effettività». Come si reagisce? «Con il rafforzamento dell’equilibrio tecnico, che passa anche attraverso l’avvocato in Costituzione». Mascherin ha aggiunto che «molti magistrati dicono che il tema non riguardi la magistratura, invece riguarda tutta la giurisdizione intesa come sistema culturale».

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Nov 30 2019

il cursus honorum 30 11 2019

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IL CURSUS HONORUM DEL MORALISTA Grillo Beppe, copiato da wikipedia…. —Nel pomeriggio del 7 dicembre 1981 Beppe Grillo perse il controllo di un fuoristrada Chevrolet K5 Blazer mentre percorreva la strada militare, che da Limone Piemonte porta sopra il Colle di Tenda. Il veicolo, sei chilometri dopo “Quota 1400” vicino al confine con la Francia, scivolò su un lastrone di ghiaccio e cadde in un burrone profondo ottanta metri. A bordo con Grillo c’erano quattro suoi amici genovesi, con i quali stava trascorrendo il fine settimana dell’Immacolata. Grillo si salvò gettandosi fuori dall’abitacolo prima che l’auto cadesse nel vuoto e, contuso e in stato di shock, riuscì a chiamare i soccorsi. Tre dei suoi amici rimasti nell’auto persero la vita: i coniugi Renzo Giberti e Rossana Quartapelle, rispettivamente di 45 e 33 anni, e il loro figlio Francesco di 9 anni. Il quarto, Alberto Mambretti, 40 anni, fu ricoverato con prognosi riservata a Cuneo. Tre settimane dopo l’incidente, per Grillo scattò l’incriminazione per omicidio plurimo colposo. Nell’ottobre 1982 la perizia ordinata dal giudice istruttore suggerì che Grillo era colpevole di non aver fatto scendere i suoi passeggeri prima di affrontare il tratto di strada più pericoloso. Per questo il 28 settembre 1983 il comico genovese fu rinviato a giudizio. Il processo di primo grado si celebrò a Cuneo il 21 marzo 1984 e si concluse con l’assoluzione di Grillo per insufficienza di prove. Pubblico ministero e avvocato della difesa fecero, però, ricorso in appello. Il primo perché aveva chiesto una condanna a sedici mesi di reclusione, il secondo per avere un’assoluzione più ampia. In appello il 14 marzo 1985 Grillo fu condannato per omicidio colposo, dovuto ad incidente stradale, a quattordici mesi di reclusione con il beneficio della condizionale e della non iscrizione. La condanna fu resa definitiva dalla IV sezione penale della Corte Suprema di Cassazione l’8 aprile 1988. Questo episodio è stato ricordato nel 2005 per sottolineare che Grillo, condannato con una sentenza definitiva, non era legittimato a chiedere un “parlamento pulito“. A questa critica Grillo ha subito replicato spiegando che non si sarebbe mai candidato al Parlamento. Nel 2003 patteggiò una causa per diffamazione aggravata intentata contro di lui da Rita Levi-Montalcini. Durante uno spettacolo, Beppe Grillo l’aveva definita “vecchia puttana”, sostenendo che avesse ottenuto il Premio Nobel per la medicina grazie a una ditta farmaceutica che le aveva comprato il premio. Nel 2012 in appello Grillo è stato condannato per aver diffamato a mezzo stampa la Fininvest in un suo articolo pubblicato nel 2004 sulla rivista Internazionale. Il risarcimento del danno patrimoniale, pari a 50.000 euro, oltre alle spese processuali, è stato stabilito dai giudici della prima sezione della corte d’appello del tribunale di Roma. Nel settembre 2013 viene condannato in Corte di cassazione per avere diffamato l’ex sindaco di Asti, e parlamentare per Forza Italia, Giorgio Galvagno. Nel 2003, Grillo aveva definito l’ex primo cittadino “un tangentista”, durante uno spettacolo al Teatro Alfieri di Asti.[234] Grillo dovrà versare a Galvagno 25.000 euro e gli interessi a partire dal 2003, come risarcimento del danno, oltre al risarcimento per le spese legali. Il 12 dicembre 2013 è stato condannato dal Tribunale di Genova in primo grado per diffamazione nei confronti di Antonio Misiani, in qualità di tesoriere del Partito Democratico. Nel maggio 2012 Grillo pubblicò sulla prima pagina del proprio blog un mosaico di immagini con fotografie in stile foto segnaletica degli amministratori di PdL (Rocco Crimi), PD (Antonio Misiani) e UDC (Giuseppe Naro), insieme con quelle degli ex di Lega Nord (Francesco Belsito) e Margherita (Luigi Lusi). Il giudice ha riconosciuto a titolo provvisorio un risarcimento di 25000€ in favore di Misiani e un risarcimento in favore del Partito Democratico di 5000€. Il 7 giugno 2015 la Corte d’Appello di Genova assolve Beppe Grillo ritenendo il fatto come un esercizio del diritto di critica. Il 14 settembre 2015 è stato condannato, in primo grado, dal Tribunale di Ascoli Piceno per diffamazione aggravata nei confronti di Franco Battaglia, professore dell’Università di Modena. La condanna consiste in un anno di reclusione con pena sospesa, 1.250€ di multa e una provvisionale di 50.000€ alla parte offesa. In quell’occasione, Grillo si paragonò a Nelson Mandela e a Sandro Pertini. L’11 luglio 2017 la Corte d’appello di Ancona ha confermato la condanna di primo grado (una provvisionale di 50.000 euro e il pagamento delle spese legali, lievitate a quota 12.000 euro) per diffamazione nei confronti del professor Franco Battaglia, commutando la pena di un anno di reclusione nel pagamento di 6.000 euro.

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Nov 30 2019

prove di dialogo 30 11 2019

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PROVE DI DIALOGO Luca Poniz, presidente Anm, sul Dubbio; dialogo dal basso in alto per gli avvocati, come di regola nei processi, considerato che bisogna spiegar loro come la separazione delle carriere sia contro la Costituzione.

—Infine, il presidente Anm ha sottolineato l’importanza «del dialogo con gli avvocati, perchè avvocati e magistrati non sono solo tecnici del diritto ma portatori di una visione privilegiata, in quanto protagonisti della giustizia, anche nella contrapposizione di visioni». Tuttavia, il presidente ha aperto una dura polemica nei confronti dell’Unione camere penali italiane, che hanno presentato il disegno di legge per la separazione delle carriere dei magistrati. «In realtà si tratta della riscrittura di norme costituzionali e di principi cardine della giurisdizione, che potrebbe provocare l’espulsione della magistratura dai poteri dello stato» e «che comporterebbe il rischio per il pubblico ministero di una «controllabilità da parte del sistema politico», ha avvertito, definendo la riforma «un disegno regressivo che produrrebbe una giurisdizione ancillare e potenzialmente controllabile, in aperte contraddizione coi principi liberali cui gli autori dicono di volersi ispirare».

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Nov 30 2019

la prescrizione finisce 30 11 2019

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LA PRESCRIZIONE FINISCE Da Repubblica; e anche la separazione delle carriere; unica consolazione, al ministro Bonafede sfugge un “non capisco”……..

—Bonafede, il Guardasigilli, non molla sulla prescrizione. “Entrerà in vigore il primo gennaio” conferma a Genova al congresso dell’Anm. Strappa cinque applausi, il primo sulla sua parola di ministro della Giustizia che non pensa più al sorteggio per eleggere i componenti togati del Csm, ma a un sistema di voto in piccoli collegi con ballottaggio tra i primi due più votati. Applauso anche per la netta bocciatura della separazione delle carriere, perché il ministro della Giustizia grillino chiude del tutto agli anni e alle polemiche della seconda Repubblica. E al Pd dice: “Non capisco come sia possibile che chi voleva interrompere la prescrizione ed era contro la legge di Berlusconi sulla prescrizione breve, adesso pensi di votare la proposta del forzista Costa per fermare la mia prescrizione”. 

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Nov 30 2019

tra articoli 30 11 2019

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TRA ARTICOLI inutili come questo, on line e ripetuto in carta domani, titoli a sensazione in prima pagina e locandine, scopiazzature da www.cremonaoggi.it, eccetera eccetera, alla Provincia fin che c’è diretta da Bencivenga fin che appare sperano di vendere più copie; fare un giornale migliore non gli passa neanche per la testa. —Commemorazione dei militari francesi rimasti gravemente feriti nella battaglia di Solferino e che, nonostante i soccorsi prestati con grande spirito di solidarietà dai cremonesi, non riuscirono purtroppo a sopravvivere. La cerimonia, che si terrà martedì 3 dicembre, alle ore 11.30, al Civico Cimitero, dove sono sepolti i resti di questi soldati, si aprirà con la deposizione di una corona d’alloro, da parte del Console generale di Francia a Milano Cyrille Rogeau, al monumento che li ricorda. Seguirà la benedizione. Pronunceranno poi un breve intervento il Presidente del Consiglio comunale Paolo Carletti, l’Assessore Luca Burgazzi, Gianluigi Valotti, ricercatore e storico bresciano, il Prefetto Vito Danilo Gagliardi, e, infine, il Console generale di Francia. La commemorazione al Civico Cimitero sarà preceduta da un incontro a Palazzo Comunale, nel corso del quale il Sindaco Gianluca Galimberti riceverà il Console generale di Francia a Milano Cyrille Rogeau e Gianluigi Valotti, che donerà il volume Cremona 1859 – Feriti dopo la battaglia di Solferino, di cui è autore così come di altre pubblicazioni, anche in lingua francese, dedicate alle vicende della seconda guerra di indipendenza in terra bresciana. Saranno presenti all’incontro in Comune il Prefetto Vito Danilo Gagliardi, il Presidente del Consiglio comunale Paolo Carletti, e gli Assessori Luca Burgazzi e Simona Pasquali. Eccetera eccetera eccetera, l’articolo prosegue ancora un bel po’……

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Nov 30 2019

de benedetti padre 30 11 2019

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DE BENEDETTI PADRE

aveva ragione, se adesso i figli trattano per vendere Gedi (Repubblica, L’Espresso, Stampa eccetera) alla Fiat&Exor; il Cdr di Repubblica si affretta a spiegare :

—Alla luce del comunicato sul possibile riassetto dell’azionariato di Gedi, il Cdr di Repubblica si impegna a tutelare in tutte le sedi l’autonomia, l’indipendenza, la libertà dei giornalisti e a difendere la storia di Repubblica e ciò che rappresenta sin dal giorno della fondazione: un presidio democratico del Paese.
Il Cdr si opporrà, inoltre, a qualsiasi tentativo di imporre ulteriori sacrifici a una Redazione già fortemente provata da tagli e stati di crisi ai quali ha reagito in questi anni con straordinario senso di responsabilità, professionalità e abnegazione— Indipendenza e libertà dei giornalisti da John Elkann?

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Nov 30 2019

qui cremona-quattrocentosessantotto 30 11 2019

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QUI CREMONA – quattrocentosessantotto

Sebastiano Baroni, sindaco di Crotta d’Adda, a www.cremonaoggi.it:

—Nella sua lettera aperta, l’ex primario, Carlo Poggiani, affermava che “ci saranno un paio di centinaia di trasporti l’anno da Cremona a Brescia: chi se ne farà carico? Che prezzo ha il rischio nel trasportare un bambino di un kilo? O nel costringere un padre ed una madre a lunghe trasferte giornaliere?”. La risposta data ( dall’assessore regionale Giluio Gallera, n.d.r.) “saranno trattati altrove. Cambierà solo il nome” (se ci arrivano vivi, vorrei aggiungere) è inaccettabile. Il ragionamento svolto dai tecnocrati, colpevolmente avallati dalla politica, conferma il mio pensiero: la vita umana è considerata un numero, la sopravvivenza dipende dal risultato di un’equazione. A questo siamo arrivati. Nella ricca, prosperosa, civile (?) Lombardia, non si ritiene utile sostenere un servizio vitale, sia pur in perdita, considerandolo alla stregua di qualsiasi altro servizio, ottenendo così di perdere, alla nascita, il proprio futuro— Amici della destra cremonese, fatevi sentire, o perché han deciso a Milano dove comandiamo noi, tolti i Fratelli d’Italia che han già detto, preferite il silenzio? Cremonese, pari in casa col Livorno, ben piazzato tra gli ultimi; la serie B è strana, ma con una campagna acquisti da serie A ci si aspettava ben altro. Vai su “Cremona si può! Lab”, il sito di Gianluca Galimberti, e scopri l’ottimo Gilberto Bazoli che scrive più che in campagna elettorale, brillante come ci ha abituati da molto tempo! Intanto girano voci che tra i suoi ex colleghi della Provincia fin che c’è si trovino anime buone che accettano il part time, in aiuto agli amministratori che sperano di risolvere il drammatico calo delle copie e della pubblicità…. Sussurrandom, il blog cremasco sempre più dei golosi, la tastiera di Stefano Mauri annuncia un nuovo torrone: —Ed eccoci al lavoro per il Natale2019 … E voi? Avete già ordinato i prodotti? Il Torrone DolceAmaro con Radici di Soncino per esempio, in quel di InChiostro nel Borgo soncinese è in arrivo. Chapeau!

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Nov 30 2019

bellanova, chi era costei?

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BELLANOVA, CHI ERA COSTEI?

I sondaggi lasciano di frequente spazi come praterie, specie questo dell’Opinione delle Libertà; come diavolo faccia il Conte bis che parla di tasse ogni giorno a stare attorno al 50%, mentre crolla il leader delle piazze Matteo Salvini; e m’accorgo adesso del titolo incompleto: anche Speranza, chi era costui?

—Tra i leader più amati dagli italiani, in testa c’è sempre il premier Giuseppe Conte, che comunque perde 6 punti percentuali passando dal 53 per cento del 31 ottobre al 47 per cento del 28 novembre. Chi scala una posizione, pur perdendo un punto percentuale, è Giorgia Meloni, al 40 per cento, mentre crolla Matteo Salvini: -8 per cento e 37 per cento dei consensi. In ascesa Teresa Bellanova, che passa dal 22 per cento al 23 per cento, e Roberto Speranza (dal 19 per cento al 23 per cento). Arretrano pesantemente  Luigi Di Maio e Matteo Renzi. Perdono sei punti in un mese e si attestano rispettivamente al 18 per cento. Si trovano un solo punto in più di Silvio Berlusconi.

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Nov 30 2019

sardine uber alles 30 11 2019

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SARDINE UBER ALLES

Create dai media, come Greta Thumberg; scendono in piazza oggi a Napoli e Firenze, scrive il Corriere, vediamo se tra le due città, oltre 1,3 milioni di abitanti, la pesca supera le 10mila….

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Nov 30 2019

sull’arte di persuadere, 30 11 2019

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SULL’ARTE DI PERSUADERE,

l’eloquenza e lo stile, Blaise Pascal:

—Di solito, ci si convince meglio con le ragioni trovate da se stessi che non con quelle venute in mente ad altri.

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