Ott 28 2015

j’accuse-seicentoquarantasei 28 10 2015

Published by at 10:05 am under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – SEICENTOQUARANTASEI
Dire che Bontempi e Frigo scortichino la motivazione di Massa Pio è veramente poco; la fanno anche a pezzi:
“Non si comprende davvero come la Corte sia giunta al punto di trasmettere gli atti alla Procura di Cremona per falsa testimonianza nei confronti di Michela Groppelli sulla base dei soli elementi della sua amicizia e del rapporto di lavoro con l’imputato, senza invece spendere nemmeno una parola sulle parti civili costituite che erano legate da rapporti ancor più stretti con Claudia e Livia.”
Se non siamo all’abc dell’esame dei rapporti tra le persone, poco ci manca! Ma, oltre alla più che condivisibile nota generale, Bontempi e Frigo elencano i “dettagli”:
“Inattendibilità di Paola Ornesi, la sorella. La sua deposizione dibattimentale non appare complessivamente credibile, in quanto su alcune circostanze è palesemente in contrasto rispetto ad altri elementi probatori emersi nel processo; in particolare in dibattimento dichiara avere saputo, sicuramente prima del 15 maggio 2011, del matrimonio di Iori con Laura Arcaini dalla cognata Fabiola, la quale a sua volta lo aveva appreso da una vicina di casa dell’imputato. Tale circostanza tuttavia è in contrasto con il contenuto della conversazione telefonica intercettata tra Paola Ornesi e la madre, il 16 agosto 2011, nella quale commentano il recente matrimonio di Iori dicendo che si tratta di una cosa pazzesca e incredibile e che nessuno era al corrente della cosa. Del resto Paola Ornesi nelle varie sit rese non ha mai parlato del secondo matrimonio di Iori, mai riferisce di esserne venuta a conoscenza e tanto più di averlo poi detto alla sorella Claudia. Si trattava di una circostanza sicuramente importante ai fini delle indagini e che se effettivamente fosse stata conosciuta da Paola Ornesi, la stessa non avrebbe certo omesso di riferire. Perciò non pare in alcun modo convincente la spiegazione che rende in dibattimento, quando in sede di controesame della difesa le viene contestato di non aver mai riferito prima la circostanza del matrimonio, di ‘non avere fatto cenno della cosa perché non le era mai stato chiesto’. A ciò si aggiunga che Paola Ornesi riferisce al dibattimento di avere detto alla sorella, ancora prima del maggio 2011, del secondo matrimonio di Iori, tuttavia ciò risulta in contrasto anche con la lettera scritta da Claudia a Iori nel luglio 2011 nella quale, non solo non viene fatto alcun cenno o rimprovero all’imputato per il matrimonio ‘clandestino’, ma dimostra chiaramente di non esserne a conoscenza. Infatti chiama moglie solo la Gravili, ed indica Laura Arcaini esclusivamente come l’altra o la compagna.”
Naturalmente, non c’è logica che valga contro il potere; i difensori, a Cremona, queste, ehm… incongruenze, le hanno sottolineate eccome, senza esito. E si capisce perché; ecco Massa Pio:
“La lettera di Claudia nasce anche come risposta e presa d’atto del nuovo evento matrimonio. E’ anche in seguito a ciò (‘ora so che hai scelto l’altra’, detta in linguaggio da feuilleton) che Claudia serenamente dichiara di rinunciare a qualsiasi prospettiva di vita comune……Non solo Claudia aveva saputo a maggio del matrimonio ma qualche giorno prima di morire aveva formalmente rinunciato a qualsiasi mira su di lui.”
Una interpretazione simile della lettera daranno i giudici d’appello, con qualche paracadute: per Claudia, matrimonio o convivenza con Laura avevano lo stesso significato. Provate a difendervi, cari lettori, da chi è in grado di interpretare tutto!

Cremona 28 10 2015 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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