Archive for Gennaio, 2015

Gen 26 2015

novità in cucina 26 01 2015

NOVITA’ IN CUCINA
Non sarebbe esatto dire: la nuova vittima di sabato scorso, perché ogni sabato è così, cambiano nome e indirizzo, ma la vittima è sempre sezionata da Pennadoro con le stesse identiche parole. Per cui il ristorante di due giorni fa è:
“meta tradizionale degli amanti della buona cucina, tutti hanno il loro compito, cucina rivisitata nel rispetto delle tradizioni dove si possono gustare piatti di carne e di pesce, paste e dolci preparati giornalmente dallo staff, il menù varia a seconda delle stagioni, la cantina è ben fornita, abbiamo assaggiato un piatto di straordinari tortelli, per quanto riguarda i secondi c’è solo l’imbarazzo della scelta, il fritto misto di pesce calamari e gamberetti, ma il pesce può essere preparato in vari modi, e per finire i dolci, tutti realizzati con maestria dallo chef, sono da non perdere, ce n’è davvero di tutti i gusti, è difficile uscire dal locale senza averne assaggiato almeno uno.”
Se invece di scrivere avessi un ristorante, sono certo: gli do da mangiare e bere gratis, al buon Pennadoro, come/quanto vuole, purché scriva solo dei colleghi, mai di me!

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Gen 26 2015

toga avvisata…..26 01 2015

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TOGA AVVISATA…..
Da tempo lo scrivo: signori in toga forte e giusta, tenetevi ben stretto Berlusconi, è il vostro salvagente, ha gestito tanto male i rapporti con la Giurisdizione che i suoi avversari politici, cittadini e onorevoli che siano, son diventati vostri sostenitori. Perché quando arriva uno cui non è possibile trovare/inventare scheletri negli armadi, voi avete smesso di fare i legislatori, giudici e amministratori.
Ed ecco la conferma, arriva il rottamatore, e usa l’arma che meglio gli riesce, e oggettivamente la più efficace, mettere in ridicolo l’avversario. Leggiamo come li sculaccia in pubblico, sul Corriere on line, “per qualche giorno di ferie in più”:
—Basta con lo strapotere delle correnti della magistratura. Non usa mezzi termini il premier Matteo Renzi e attacca duramente i magistrati che a loro volta, come nel caso di Torino, avevano contestato alcuni presunti provvedimenti del governo nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Bisogna valorizzare i giudici bravi, dicendo basta allo strapotere delle correnti che oggi sono più forti in magistratura che non nei partiti, spiega Renzi su Facebook. Oggi di nuovo le contestazioni di alcuni magistrati che sfruttano iniziative istituzionali (anno giudiziario) per polemizzare contro il governo, scrive ancora Renzi sul celebre social network. E mi dispiace molto perché penso che la grande maggioranza dei giudici italiani siano persone per bene, che dedicano la vita a un grande ideale e lo fanno con passione. Ma trovo ridicolo – e lo dico, senza giri di parole – che se hai un mese e mezzo di ferie e ti viene chiesto di rinunciare a qualche giorno, la reazione sia: “Il premier ci vuol far CREPARE di lavoro”. Noi vogliamo solo sentenze rapide, giuste. Vogliamo che i colpevoli di tangenti paghino davvero e finalmente con il carcere ma servono le sentenze, non le indiscrezioni sui giornali, sottolinea Renzi. L’Italia che è la patria del diritto prima che la patria delle ferie, merita un sistema migliore di giustizia.————————– Cocca su e porta a casa, per qualche giorno di ferie in più………

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Gen 26 2015

osservazioni di un associato-quarantotto 26 01 2015

OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – QUARANTOTTO
Per me la saga della Serva, già Libera, ha dell’incredibile: i conti sono sotto gli occhi dei soci che vogliano leggerli, in primis i 36 consiglieri che hanno il dovere, altro che il volere; e del Collegio sindacale, che probabilmente s’è assopito; i rimedi, chiarissimi, dovevano essere presi da tempo; eppure la maggioranza dei pivantonini, condotta da damigel Filippini, accucciato, va avanti come se l’obiettivo, in nome e per conto dei 3mila soci, fosse togliere spazio e fin la voce all’opposizione!
E anch’io sto godendo della loro attenzione: non devo scrivere!
In puro stile Pivantonio/Pennadoro: parlano solo gli autorizzati!
Ripeto fino alla noia: i guai della Serva nascono principalmente (non solo, la volta che qualcuno va a spulciare le faccende del Consorzio, magari Paolo Voltini, Coldiretti, dopo il 25 aprile, giorno della Liberazione, ci sarà da ridere!) dal disastro della Provincia fin che c’è, che crolla sia nelle copie che nella pubblicità. Ed è una conseguenza naturale, non della crisi, il quasi gemello Libertà di Piacenza guadagna non dico a palate ma guadagna, ma della gestione Zanolli Pennadoro Vittoriano, ispirata da Pivantonio, che ha tolto piacevolezza e credibilità al giornale, teso solo a costruire l’immagine del Padrone e a distruggere i nemici. Come il galantuomo Umberto Lonardi, seppellito sotto 130 centotrenta pezzi di scherno critiche e accuse per non aver permesso al Padrone di acquistare Palazzo Fodri. La querela, è noto, se l’è presa Zanolli, ma che figura fa la Libera, editore del giornale?
Un giornale, un qualsiasi mezzo di comunicazione, dev’essere autorevole, se ci tiene ai lettori, specie oggi che internet dilaga e le notizie giungono come funghi, in ogni forma. L’ultima di Pennadoro, che con tutte le sue forze, senza risparmio di occasioni, sempre più spesso si impegna a perdere lettori: venerdì santifica il centro sociale Dordoni, perché stiano calmi nell’imminenza del corteo di sabato. Poveretto, magari le intenzioni erano buone, se al Dordoni lo leggessero e, soprattutto, gli credessero. Il Dordoni diventa addirittura “soggetto politico”, e le amministrazioni, dal 1985, han fatto bene a trattare coi suoi leader; non solo, la rissa di domenica che ha portato Emilio Visigalli in fin di vita, è “un’aggressione ingiustificabile compiuta dai militanti di Casa Pound”. Le cose sono andate come si sa, ed ecco domenica, prontissima, la giravolta: “Il pesante bilancio di guerriglia urbana riserva almeno due note positive: Cremona si libera di Casa Pound e del Centro sociale Dordoni.”
In due giorni il Dordoni, da soggetto politico che dal 1985 tratta con le Amministrazioni pubbliche, deve sparire: bel colpo Pennadoro, in due giorni hai perso prima i lettori moderati, poi i sinistri spinti. Ma non solo, preso alla foga del convertito, sempre domenica scrive: “compensano queste negatività lo sfratto dei fascisti”. Altri lettori persi, e magari una querela, se gli amici di Casa Pound non accettano l’esser chiamati fascisti.
E a uno Zanolli del genere damigel Filippini, accucciato, affida oggi il piano editoriale di riorganizzazione del giornale: damigello, ma ti rendi conto che tra poco il giornale non ha più lettori da perdere?
E sono io a danneggiare la Serva perché, dopo! scrivo quel che han combinato prima?

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Gen 25 2015

un altro associato 25 01 2015

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UN ALTRO ASSOCIATO
“Caro Flaminio, aggiungo un nuovo punto di vista alla tua sapiente disamina,
cercando di evidenziare come l’operato dell’ormai ex-direttore Guido Vezzoni,
debba essere considerato uno dei principali motivi della attuale penosa
situazione della LIBERA ASSOCIAZIONE. Pur avendo grande rispetto per la persona, sempre impeccabile, mi sento, come socio e confortato da altri non pochi soci, di condannare implacabilmente il suo operato sindacale come gravemente
insufficiente e soprattutto fortemente corresponsabile della cattiva gestione
dell’ex presidente PIVA. E le dico queste cose perché se vogliamo salvare
l’associazione, da socio, con atti concreti, e senza la logica dei massimi
sistemi, bisognerà che il suo successore non compia gli stessi atti, le
medesime modalità di gestione, stesso approccio sindacale e soprattutto stesso
approccio elettorale che ha contraddistinto i tristi anni di Vezzoni: gli anni
più neri della Libera associazione, con un declino sindacale continuo e
costante!!! Dagli errori TUTTI devono imparare!!! Bisogna però SAPER RICONOSCERE GLI ERRORI !!!”
Alessandro Bettoni

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Gen 25 2015

j’accuse-trecentosettanta 25 01 2015

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J’ACCUSE – TRECENTOSETTANTA
Eccoci su uno dei punti “strategici” dell’Accusa, accolto a piene mani, direi con gratitudine, dalle Corti di Cremona e Brescia. Occhio a non regalare coltelli, corde, scale, non parliamo i bestie feroci o armi da fuoco, potrebbero rivolgersi contro di noi perché tutto è interpretabile, e quando interpreta chi ha il potere, sono guai. Maurizio Iori spiega perché ha comprato bombole e fornelli:
—Fornelletti, perché ho comprato le bombole ed i fornelli! Nel 2010 siamo andati in vacanza a Pinarella, questa vacanza non è stata immune da problemi, il
problema principale è stato quello alimentare per Livia, è una cosa che io ho visto bene oltre al fatto che ci sentivamo tutti i giorni con Claudia, ma io sono andato ben quattro volte, andata e ritorno, due volte a… della vacanza, quindi ho visto bene
com’erano le cose, anche perché poi Livia era ammalata sono dovuto andare e ho portato anche l’antibiotico. Comunque, Livia si alimentava con le pappe e con il latte perché aveva un anno e mezzo scarso. Come tutti i bambini che si alimentano in questa fase non è mica detto che comincino un pasto e lo finiscano subito, Livia sì, mangiava abbastanza bene, però è normale che i pasti vengono fatti a più riprese. Ma soprattutto non dimentichiamo – e ne avevo già parlato – del fatto che quando un
bambino cambia ambiente ma non solo ad un anno, ma anche a due, a cinque, a sei. Non ha più, innanzitutto il cibo poteva essere lo stesso ma non ha lo stesso sapore, si trova in un ristorante perché di fatto sono dei ristoranti, e poi magari questi alberghi
ti fanno anche la facilitazione, ti dicono: “ti faccio entrare un quarto d’ora, mezzora prima del pubblico” solo per i bambini. Secondo me questo non è per niente un vantaggio, perché sono tutti bambini, il primo che urla e che piange, piangono tutti questa è un’esperienza che ho fatto, ho visto con Livia, che ho fatto con gli altri figli
perché più volte siamo stati in albergo questo è un problema che si verifica sempre, cioè il bambino inizia a mangiare si distrae. Poi più è piccola e più è… (parola
inintellegibile)… ma neanche, perché anche se all’età di quattro anni, cominciano ad andare sotto il tavolo, cominciano a fare di tutti i colori ed uno segue l’altro se vedono che quell’altro scende dal seggiolone del tavolo di fianco, scendono anche loro. Poi c’è il fatto del cambiamento dell’ambiente, cioè il bambino –
lo dico perché l’ho visto più volte – va in spiaggia, torna, arriva nella sala da pranzo bella climatizzata si rilassa e gli viene sonno specialmente se ha un anno, due anni, tre anni. Ossia…avete mai provato a dare da mangiare ad un bambino che ha sonno? È impossibile! Quindi si addormenta: “va bene, d’accordo, andiamo fuori con il passeggino” dopo un’ora si sveglia e ha fame. Va bene, torniamo indietro, l’albergo è attrezzato lì bisogna chiedere, bisogna fare, poi bisogna vedere se mangia ancora a
metà, insomma queste difficoltà c’erano, ci sono sempre state e ci sono sempre. Inoltre purtroppo Livia si è presa una bronchitina e ha preso gli antibiotici a due riprese, gli antibiotici sempre nel 2010 a Pinarella. L’intestino si scombussola non ci sono Santi, quando si prende gli antibiotici è così, dai pure i fermenti lattici ma… innanzitutto la dieta deve cambiare, e quindi già è una dieta particolare ma dev’essere meno saporita, in bianco. Dar da mangiare ad un bambino che sta bene cose non saporite, va bè, sappiamo tutti che difficoltà ci siano. Quindi, abbiamo avuto delle grosse difficoltà al punto che Claudia mi dice: “io non posso continuare avanti ed indietro, di qua e di là” e si è rassegnata al fatto che in quel periodo Livia mangiasse meno. Allora direte: “è poco importante” secondo me, è importantissimo, un po’ perché… va bene, che lo so di mio. Mia mamma che ha sempre fatto la pediatra alla medicina preventiva mi ha sempre enfatizzato questo aspetto, mi dice: “se tu lo fai mangiare male ad un bambino piccolo per quindici giorni, a parte il fatto che
già è un periodo lungo per un bambino in crescita, ma poi ci metterai altri due mesi per rimetterlo in sesto e tornare ad un’alimentazione giusta” quindi, per me era importantissimo, ma anche per Claudia era importantissima questa cosa, perché Claudia era attentissima non solo all’alimentazione ma alla cura di Livia,
e questo è una cosa di cui bisogna assolutamente dare atto. Allora, visto questa esperienza abbiamo detto: “cosa facciamo? Perché l’anno prossimo dobbiamo andare in vacanza”, cioè l’anno prossimo, adesso stiamo parlando del 2011 in cui programmavamo la vacanza. “Perché non andiamo in un appartamento? Se andiamo in un appartamento tu risolvi i problemi, perché ti fai da mangiare cosa che Livia vuole, l’ambiente è quello, familiare eccetera… inoltre ti puoi portare se vuoi, tua mamma, tua sorella, i tuoi amici ed avere anche un aiuto, una compagnia”. Su questo Claudia non ha voluto, perché, per motivi suoi riteneva che chi va in vacanza
deve fare la vacanza e non tenere la casa, comunque questo è un altro discorso, l’appartamento non lo voleva fare. ——
Vita familiare, e domani un altro botto, del tipo: non c’erano avanzi di cibo nelle pattumiere, nemmeno quelli descritti dalla Giudiziaria!

Cremona 25 01 2015 www.flaminiocozzaglio.info

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Gen 25 2015

dimensione planetaria 25 01 2015

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DIMENSIONE PLANETARIA
Anche i balletti, in Cremona, a ricordare la ferocia dei lager nazisti. Con un rischio, credere che il male della nostra razza venga solo da lì: cancellato il nazismo tutti siamo buoni!

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Gen 25 2015

a una sola dimensione 25 01 2015

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A UNA SOLA DIMENSIONE
Da www.artventuno.it una conferma: la violenza è fascista.
—Una manifestazione pacifica non servirebbe a niente. Contro i fascisti ci vogliono i fatti. Come distruggere sedi di banche, tenere in scacco una città, lanciare sassi e bottiglie, caricare le forze dell’ordine e dare bastonate. Fatti. È questo il concetto di antifascismo, questa la democrazia, per i Black bloc. Una concittadina ci ha inviato una testimonianza eccezionale riguardo le violenze di ieri. La donna ha parlato direttamente con uno dei “caschi neri” che hanno trasformato un corteo in un assalto alla città. Di più: a quanto è risultato evidente alla donna, a parlarle è stato proprio il leader del gruppo di Black bloc arrivati da Roma in città.— Molto interessante, per chi vuol sapere cos’è successo ieri a Cremona e non si accontenta dell’ufficialità, il resto del pezzo.
Cremona 25 01 2015 www.flaminiocozzaglio.it

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Gen 25 2015

osservazioni di un associato-quarantasette 25 01 2015

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OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – QUARANTASETTE
Ancora sul tema di ieri, importantissimo, che unisce idealmente la Serva, un tempo Libera, alla Cremona ufficiale: gravi non sono i fatti, ma che se ne parli. Per cui io non devo commentare la relazione Begatti, i progetti dell’opposizione, l’intelligente e ben scritta lettera dell’associato, anzi sarebbe stato molto meglio che tutti avessero taciuto, Begatti in testa, in modo che i funerali della Serva, già Libera, potessero consumarsi in silenzio. Un uomo importantissimo diceva: si va sui giornali solo quando si nasce e si muore; il matrimonio? beh, se è un affare….
E affare su affare la Serva sprofonda e aumenta la mia incredulità: signori pivantonini, vi rendete conto di difendere, alla vostra maniera, ciò che non conta, mentre perdete la vostra Associazione senza, temo, facciate caso ai segni che vedrebbe anche un cieco?
Non faccio il nome, uno di voi consiglieri va dicendo: balle, nel 2014 la Libera ha perso solo 30mila euro, non 100mila come scrive Cozzaglio. E non solo va dicendo, ci crede!
Per bilancio Libera intendiamo entrambi, spero, solo la struttura del Quarto Lato di piazza Duomo e sedi di zona; bilancio che storicamente è sempre andato sotto, 100 o 30, 30 o 100, a pareggiarlo ci pensavano i bilanci delle società editoriali. Gestioni Maestroni&Pirondini, però. Ma quando vi deciderete a leggere, signori pivantonini con damigel Filippini in testa, più che accucciato, nel pozzo, almeno la riga finale dei bilanci Sec PubliA, Sel 2013, due addirittura sulla Provincia del 20 agosto: rosso profondo di due milioni e settecento?
In compagnia dei bilanci prima, e in attesa del 2014, dove sembra il Collegio sindacale sia riuscito a imporsi scrivendo le dovute rettifiche ai valori immobiliari che non ci sono, nella misura degli anni precedenti, e ai crediti che riscuoterete nel prossimo millennio?
Perché 30 o 100 che siano, cari 26 pivantonini con damigel Filippini in testa, accucciato e non in fondo al pozzo, mi sgridano, ma in miniera! un conto è andare a prenderli dove ci sono, come ai tempi di Maestroni&Pirondini, un conto doverli inventare.
E di fronte ai numeri, certi e lì da vedere, quindi non miei né di Begatti, voi insistete a dar credito alle vanterie di un Pivantonio che vi convoca in Fiera, in cascina, per strada, per telefono eccetera, e nuovo Messia vi ingiunge di credere, pena la salvezza delle vostre aziende?
Se è così, permettetemi di chiudere oggi con una battutaccia: ditemi in che posto fate mercato, il mercoledì, che ho il Torrazzo da vendervi, a un prezzo ragionevole!

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Gen 25 2015

galimba torna a scuola 25 01 2015

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GALIMBA TORNA A SCUOLA
Ma sui banchi: perché dalle tue parole, immediate e sotto la spinta dell’emozione fin che si vuole, lasci ai cremonesi il sospetto di non aver capito che ieri non s’è trattato delle onde blu di corso Garibaldi, dove, se ti si vuol dare torto, hai speso male 20mila euro in un bilancio che supera i cento milioni. E ti do subito, prima dello shampoo, un’altra attenuante: per noi è un fatto gravissimo perché la prima volta, ma è la norma in altri luoghi. Evidentemente, è un problema italiano.
Ciò che stona e ti condanna sono le parole: un sindaco degno di questo nome, specie se come te predica ogni giorno, non scarica sugli altri una responsabilità che invece ha l’obbligo di dividere:
—Nessuno, ribadiamo nessuno, ha permesso questo corteo pieno di violenza. L’autorizzazione di tale manifestazione non rientra giuridicamente tra le competenze del Comune di Cremona. Ciò che abbiamo potuto fare è stato, in accordo totale con le altre istituzioni e le forze dell’ordine, lavorare per limitare il più possibile i danni.—
Non vorrei averlo permesso io, il corteo. Caro Galimba, è il Prefetto, certo, ma non sta bene fare tavole rotonde, quadrate eccetera per dividere i meriti e poi scappare se i meriti non compaiono. Poi, ti ricordo ancora, non stai parlando delle onde blu, non promettere:
—La risposta sarà immediata, durissima e i colpevoli dovranno assumersi le proprie responsabilità.—
Fai solo ridere……..
Ma la frase peggiore del tuo comunicato è l’ultima:
—Avvoltoi e sciacalli smettano in questo momento di speculare e, come abbiamo fatto noi, giorno e notte negli ultimi giorni, e anche oggi, accanto alle istituzioni democratiche e alle forze dell’ordine della città rimettiamoci tutti insieme a lavorare per un città democratica, città della pace.— Capisco, tu ti senti professore e non sta agli altri darti il voto, ma spiegami perché ogni giorno tutto ciò che non va in Comune è colpa dell’eredità di Perri, e se invece oggi uno ti ricorda che il disastro del corteo è quando il sindaco sei tu, è avvoltoio e sciacallo: hai preso dal Papa, che promette pugni a chi parla male di sua mamma mentre legge il Vangelo? E mentre ci chiami avvoltoi e sciacalli ci inviti a lavorare insieme? E andiamo sui fatti, per quel che possiamo a Cremona, cioè poco, perché problema generale di cultura: in Italia chi profuma di sinistra può tutto, anche organizzare un corteo come ieri, con il fior fiore dell’intelligenza della sinistra locale alla testa, con oltre 2mila manifestanti pacifici, che ce l’hanno solo col fascismo smesso 70 settant’anni fa, e sostenere che il disastro l’han provocato 150 teppisti venuti da fuori, di cui nessuno s’era accorto, che han combattuto alla pari contro 600 seicento agenti in tenuta antisommossa. A un tuo allievo, a scuola, daresti un quattro meno, Galimba. Comunque è successo, e succede in qualsiasi parte d’Italia, se i 150 vogliono, protetti dalla cultura generale. Il che non impedisce alle amministrazioni del posto di tentare il proprio dovere. Chiudere i centri sociali è la scelta peggiore, per tanti motivi, il primo è che si nega il fondamento della nostra civiltà, il pensiero libero e diverso; ma per altrettanti motivi i centri devono essere considerati alla pari delle moschee: indispensabile controllare cosa fanno. Dentro. E soprattutto fuori. Dalle piccole cose, piccole per chi abita lontano, come la musica di notte a tutto volume, che va considerata come il non rompere i vetri del famoso sindaco di New York Giuliani. Alle più fastidiose: far finta di non vedere chi sporca continuamente i muri della città. Alle più grandi, che poi portano a quel bel tipo di cortei: lasciar credere siano essi, al posto delle Istituzioni, a decidere chi abbia il diritto di far politica. Primi passi, unici e indispensabili, ma falli Galimba, se vuoi evitare che prima o poi i signori in rosso ti considerino un loro collega, con voto minore, ovviamente.
Cremona 25 01 2015 www.flaminiocozzaglio.info

Eravamo con l’Unità di crisi del Comune di Cremona alla centrale operativa della polizia locale quando vigliacchi delinquenti hanno portato un attacco al comando, dopo aver riversato la loro violenza stupida in altri luoghi della nostra città e aver riempito di fumo di odio le case dei nostri cittadini, parenti e amici. Nessuno, ribadiamo nessuno, ha permesso questo corteo pieno di violenza. L’autorizzazione di tale manifestazione non rientra giuridicamente tra le competenze del Comune di Cremona. Ciò che abbiamo potuto fare è stato, in accordo totale con le altre istituzioni e le forze dell’ordine, lavorare per limitare il più possibile i danni. Ringraziamo il questore, il prefetto, i comandanti di carabinieri e finanza, il nostro comandante della polizia locale e tutti gli agenti e i militari che con alta competenza ed enorme spirito di servizio hanno svolto oggi un grandissimo e faticosissimo lavoro. La risposta sarà immediata, durissima e i colpevoli dovranno assumersi le proprie responsabilità. Ora pensiamo a risolvere i danni provocati e soprattutto riprendiamo con forza il cammino intrapreso per il rilancio della città. Avvoltoi e sciacalli smettano in questo momento di speculare e, come abbiamo fatto noi, giorno e notte negli ultimi giorni, e anche oggi, accanto alle istituzioni democratiche e alle forze dell’ordine della città rimettiamoci tutti insieme a lavorare per un città democratica, città della pace”.

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Gen 24 2015

j’accuse-trecentosessantanove 24 01 2015

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J’ACCUSE – TRECENTOSESSANTANOVE
E qui Maurizio Iori commette un errore, tipico della sua personalità, che spunta in diversi momenti dei processi: è un uomo che non ama i contrasti, vuole mediare tutto, anche ciò che per sua natura non lo è; adesso tenta di convincere che aveva le stesse cure per tutti i figli, Livia compresa, e non è vero, e è comprensibile per chi conosce la storia, e infine l’aveva ammesso lui stesso, senza essere sforzato, il 21 luglio, nelle prime fasi dell’inchiesta. Comunque, eccolo nelle dichiarazioni spontanee:
—Imputato, Iori M. – … va bene, va bene, d’accordo. Quindi, doveri morali e materiali ne abbiamo parlato non vado oltre insomma. Volevo semplicemente dire che; doveri io non li ritengo neanche doveri, cioè sono cose evidenti, avere un figlio è la cosa più bella del mondo si va a lavorare a posta per avere il tempo per
andare a vedere i figli, e questo era quello che facevo io, appena potevo andavo a vedere questi bambini compresa Livia. Quindi, il senso della mia vita è lavorare per mantenere i bambini ed avere il tempo libero per vederli. Avevano tutti, siccome si è parlato – non so se questo lo ritiene pertinente – del fatto che Livia aveva
un trattamento diverso dagli altri non è così, aveva lo stesso trattamento sia dal punto di vista economico che dal punto di vista del tempo dedicato, questa è la situazione del 2010, del 2011 perché Livia aveva la casa, aveva il mantenimento, aveva le
vacanze pagate lei e sua madre, uguale agli altri figli non c’era nessuna differenza. Vedevo un pochino di più forse, ma neanche tanto, i primi due perché durante la settimana li vedevo due ore tanto quanto Livia. Certo, avevo quella domenica
una sì ed una no, in cui li vedevo di più, però a mio parere era un tempo dedicato non esclusivo mentre il tempo per Livia era esclusivo cioè andavo a posta per vedere Livia e quindi, se anche era un tempo leggermente inferiore era un tempo di maggiore
qualità ed a mio parere dedicato a lei è molto, molto valido. C’è un’altra cosa che invece dovrei puntualizzare, che secondo me è pertinente, relativo al fatto che prima, cioè prima del 2010, prima del 2011 la situazione non era così, cioè quando è nata
la mia prima figlia c’era solo lei ed io finito di lavorare il mio tempo
libero era solo con lei e con lei ho avuto un rapporto strettissimo, ho fatto da papà e da mamma. L’allattavo di giorno, allattavo di notte perché la madre non ha allattato, è stato detto: “chissà come ha fatto”! Non ha allattato l’ha fatto a posta per poter essere libera, ha preso le pastiglie, sulla cartella clinica dell’Ospedale c’è scritto per cui anche se non gliel’abbiamo chiesto è così, le notti le facevo sempre io e quindi, ho avuto un rapporto strettissimo affettivo con lei col secondo meno, primo perché c’era lei, secondo perché le cose non andavano bene in famiglia e quindi, quando si è così si riesce ad avere meno. Con Livia e Margherita è stato tutto diverso, cioè
Livia e Margherita sono state allevate dalla mamma ed io facevo il papà che veniva ed andava a trovarle quando poteva, quindi con Livia e Margherita ho avuto un rapporto affettivo durante le loro fasi iniziali molto meno intenso. E quando nella telefonata famosa della Magda dico: “purtroppo”! Il purtroppo è il mio rammarico per aver avuto una vicinanza ed un’attenzione affettiva inferiore per
Livia e Margherita rispetto a quello che ho avuto per i primi due, e rispetto a quello che io ritenevo giusto che avrei desiderato avere.—————–
Bene, ciascuno è libero di credere o non, certo che prima di scrivere, specie in una sentenza da ergastolo, che Iori ha ucciso per la paura gli fosse imposto di trattare Livia, sul piano dei sentimenti o anche solo della vicinanza fisica, come gli altri figli, la legge la logica il buon senso prevedono un tentativo di dimostrazione……

Cremona 24 01 2015 www.flaminiocozzaglio.info

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