J’ACCUSE – TRECENTOSETTANTA
Eccoci su uno dei punti “strategici” dell’Accusa, accolto a piene mani, direi con gratitudine, dalle Corti di Cremona e Brescia. Occhio a non regalare coltelli, corde, scale, non parliamo i bestie feroci o armi da fuoco, potrebbero rivolgersi contro di noi perché tutto è interpretabile, e quando interpreta chi ha il potere, sono guai. Maurizio Iori spiega perché ha comprato bombole e fornelli:
—Fornelletti, perché ho comprato le bombole ed i fornelli! Nel 2010 siamo andati in vacanza a Pinarella, questa vacanza non è stata immune da problemi, il
problema principale è stato quello alimentare per Livia, è una cosa che io ho visto bene oltre al fatto che ci sentivamo tutti i giorni con Claudia, ma io sono andato ben quattro volte, andata e ritorno, due volte a… della vacanza, quindi ho visto bene
com’erano le cose, anche perché poi Livia era ammalata sono dovuto andare e ho portato anche l’antibiotico. Comunque, Livia si alimentava con le pappe e con il latte perché aveva un anno e mezzo scarso. Come tutti i bambini che si alimentano in questa fase non è mica detto che comincino un pasto e lo finiscano subito, Livia sì, mangiava abbastanza bene, però è normale che i pasti vengono fatti a più riprese. Ma soprattutto non dimentichiamo – e ne avevo già parlato – del fatto che quando un
bambino cambia ambiente ma non solo ad un anno, ma anche a due, a cinque, a sei. Non ha più, innanzitutto il cibo poteva essere lo stesso ma non ha lo stesso sapore, si trova in un ristorante perché di fatto sono dei ristoranti, e poi magari questi alberghi
ti fanno anche la facilitazione, ti dicono: “ti faccio entrare un quarto d’ora, mezzora prima del pubblico” solo per i bambini. Secondo me questo non è per niente un vantaggio, perché sono tutti bambini, il primo che urla e che piange, piangono tutti questa è un’esperienza che ho fatto, ho visto con Livia, che ho fatto con gli altri figli
perché più volte siamo stati in albergo questo è un problema che si verifica sempre, cioè il bambino inizia a mangiare si distrae. Poi più è piccola e più è… (parola
inintellegibile)… ma neanche, perché anche se all’età di quattro anni, cominciano ad andare sotto il tavolo, cominciano a fare di tutti i colori ed uno segue l’altro se vedono che quell’altro scende dal seggiolone del tavolo di fianco, scendono anche loro. Poi c’è il fatto del cambiamento dell’ambiente, cioè il bambino –
lo dico perché l’ho visto più volte – va in spiaggia, torna, arriva nella sala da pranzo bella climatizzata si rilassa e gli viene sonno specialmente se ha un anno, due anni, tre anni. Ossia…avete mai provato a dare da mangiare ad un bambino che ha sonno? È impossibile! Quindi si addormenta: “va bene, d’accordo, andiamo fuori con il passeggino” dopo un’ora si sveglia e ha fame. Va bene, torniamo indietro, l’albergo è attrezzato lì bisogna chiedere, bisogna fare, poi bisogna vedere se mangia ancora a
metà, insomma queste difficoltà c’erano, ci sono sempre state e ci sono sempre. Inoltre purtroppo Livia si è presa una bronchitina e ha preso gli antibiotici a due riprese, gli antibiotici sempre nel 2010 a Pinarella. L’intestino si scombussola non ci sono Santi, quando si prende gli antibiotici è così, dai pure i fermenti lattici ma… innanzitutto la dieta deve cambiare, e quindi già è una dieta particolare ma dev’essere meno saporita, in bianco. Dar da mangiare ad un bambino che sta bene cose non saporite, va bè, sappiamo tutti che difficoltà ci siano. Quindi, abbiamo avuto delle grosse difficoltà al punto che Claudia mi dice: “io non posso continuare avanti ed indietro, di qua e di là” e si è rassegnata al fatto che in quel periodo Livia mangiasse meno. Allora direte: “è poco importante” secondo me, è importantissimo, un po’ perché… va bene, che lo so di mio. Mia mamma che ha sempre fatto la pediatra alla medicina preventiva mi ha sempre enfatizzato questo aspetto, mi dice: “se tu lo fai mangiare male ad un bambino piccolo per quindici giorni, a parte il fatto che
già è un periodo lungo per un bambino in crescita, ma poi ci metterai altri due mesi per rimetterlo in sesto e tornare ad un’alimentazione giusta” quindi, per me era importantissimo, ma anche per Claudia era importantissima questa cosa, perché Claudia era attentissima non solo all’alimentazione ma alla cura di Livia,
e questo è una cosa di cui bisogna assolutamente dare atto. Allora, visto questa esperienza abbiamo detto: “cosa facciamo? Perché l’anno prossimo dobbiamo andare in vacanza”, cioè l’anno prossimo, adesso stiamo parlando del 2011 in cui programmavamo la vacanza. “Perché non andiamo in un appartamento? Se andiamo in un appartamento tu risolvi i problemi, perché ti fai da mangiare cosa che Livia vuole, l’ambiente è quello, familiare eccetera… inoltre ti puoi portare se vuoi, tua mamma, tua sorella, i tuoi amici ed avere anche un aiuto, una compagnia”. Su questo Claudia non ha voluto, perché, per motivi suoi riteneva che chi va in vacanza
deve fare la vacanza e non tenere la casa, comunque questo è un altro discorso, l’appartamento non lo voleva fare. ——
Vita familiare, e domani un altro botto, del tipo: non c’erano avanzi di cibo nelle pattumiere, nemmeno quelli descritti dalla Giudiziaria!
Cremona 25 01 2015 www.flaminiocozzaglio.info