Archive for Ottobre, 2013

Ott 28 2013

chi semina vento 28 10 2013

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CHI SEMINA VENTO
Se lo scrive www.cremonaoggi.it, il miglior informatore cittadino, parecchio di vero ci deve essere, pur nella fisiologica incertezza della materia: la Lega cittadina sta trattando alleanze con liste civiche non di sinistra per presentare agli elettori moderati un anti Perri. E credo sia un impegno relativamente semplice, delusi diretti ce ne sono tanti, a partire dalla lista Perri che nel 2009 portò al buon Oreste un 7% e sparita in breve tempo per il suo più completo disinteresse: passata la festa, gabbati Melega e amici. Derisi anche abbastanza direttamente: confermati in posti chiave residui della sinistra perché a destra mancavano persone in grado di prendere il loro posto.
Per la Lega, mai guerra diretta fu più diretta: addirittura l’aut aut agli assessori, o me o la Lega.
E aver fatto il saltimbanco verso gli altri cittadini in genere credo produrrà un effetto: caro Perri Oreste, cinque anni fa potevamo concederti l’inesperienza, poi abbiamo visto che in realtà ne avevi fin troppa per le relazioni importanti. Adesso i voti che ti servono valli a chiedere a Piva, Pizzetti, Arvedi eccetera e famiglie, magari riesci a superare i cento!

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Ott 28 2013

sempre più giù 28 10 2013

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SEMPRE PIU’ GIU’
Non contiamo veramente un cazzo nel mondo. Il Corriere on line pubblica l’elenco dei Paesi intercettati dagli Usa tra il 10 dicembre 2012 e l’8 gennaio 2013: passi ci superino Afghanistan e Pakistan, 21 e 12 miliardi di telefonate, con quel che succede da loro, ma che noi con 46 milioni si sia ben distanti dai 61 della Spagna e addirittura i 361 della Germania….

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Ott 28 2013

la fiera del bovino 28 10 2013

LA FIERA DEL BOVINO
Piva Antonio, presidente, registrato e diffuso dalla Provincia on line, quotidiano eccetera: le banche amiche le conosciamo, le banche che non hanno mosso un dito le abbiamo ben identificate, quando ci saranno i tappeti rossi stesi alla fin fine vedremo dove veicolare i nostri imprenditori…
Con un Signore della comunicazione come questo, e ve lo siete scelti presidente, farete molta strada, amici agricoltori di Cremona: in salita e sterrata!

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Ott 28 2013

la toppa 28 10 2013

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LA TOPPA PEGGIO DEL BUCO
E’ già la seconda volta, dopo l’uragano Pizzetti/Beluzzi del 2008, che i compagni di Cremona votano democraticamente il segretario provinciale unico….

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Ott 28 2013

maurizio iori 28 10 2013

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MAURIZIO IORI Se credete a quanto scrivo sul suo processo e se giocate come me su facebook, dategli un grande aiuto: l’amicizia. E’ un modo per farlo sentire meno solo.

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Ott 27 2013

in attesa di una giustizia più esatta-diciotto 27 10 2013

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IN ATTESA DI UNA GIUSTIZIA PIU’ ESATTA – DICIOTTO
L’ho già accennato nell’altro pezzo di oggi “Parliamo di fatti”, ai Signori Giudici che in virtù della Toga Forte e Giusta che indossano, in nome e per conto nostro, pensano di aver il diritto di impartire lezioni urbi et orbi degne del miglior Francesco, invece di rispondere: sì Signori, voi siete la Giustizia nostra, cominciamo a misurare i fatti, proprio come loro, giusti o maldestri non cambia, fanno su di noi, e il risultato delle nostre misurazioni, invece di mugugnarcelo in quasi silenzio, portiamolo nelle piazze d’Italia, e usciamo dal gioco del tifo che i vent’anni di processi a Berlusconi hanno creato. Berlusconi è uno, ma Iori siamo in tanti, e lottiamo perché ce ne siano sempre di meno.
Era la prima volta e mi ha lasciato un’impressione enorme seguire in una Corte d’Assise, udienza su udienza, fascicolo su fascicolo, ciò che è successo a Maurizio Iori e capire, non fossi troppo vecchio, che potevo esserci io, e vedere quante siano false certe traduzioni dei media, per cui la loro è il fatto, che invece è esattamente il contrario, ma a livelli che mai avrei creduto: l’esasperazione dei significati, tutti al servizio del pregiudizio, fino ad arrivare, mi querelino pure i Massa e i Beluzzi, non mi fa né caldo né freddo, alla falsificazione vera e propria, oggettiva o soggettiva che sia.
E ne ho già descritte un mare, praticamente quasi le 97 pagine della motivazione, che fanno capire bene perché, nel silenzio complice dei loro colleghi e superiori, come il presidente della Corte d’Appello di Brescia che li ha concessi, Massa Pio abbia chiesto altri novanta giorni per concluderla: inflitta la condanna, al momento di spiegarla s’è reso conto ch’era impossibile e ha creduto, allungando i tempi, tanto la Giurisdizione è di regola velocissima, che gli venisse l’idea buona, come chi stacca il biglietto del superenalotto.
Tornando al vero e al falso: perché il fabbricante in proprio di cartamoneta è un falsario e come tale viene abbondantemente punito, e chi spaccia la lettera di Claudia Ornesi come espressione di una persona serena e movente di un omicidio è, eventualmente, autore di un’idea sbagliata che sarà corretta in un grado successivo di giudizio? Come se, continuo a ricordarlo, noi cittadini non avessimo diritto a un processo esatto fin dal primo!
Non succederà mai, ovviamente, ho abbastanza anni da sapere che uomini di coraggio come me non sono frequenti, ma ci sarebbe molto da ridere se qualcuno dei sei giudici popolari rivelasse ciò che s’è passato in Camera di consiglio al momento di condannare Iori.
Per oggi ho cannoneggiato a sufficienza, vedo di chiudere con le margherite, pagina 46 della motivazione, una delle tante prove! scovate dalla Corte, così come ne scrive Massa Pio: “Può essere un caso e solo una sfortunata coincidenza che la persona accusata di aver ucciso abbinando esalazioni di gas Gpl da bombolette da campeggio abbia nelle settimane immediatamente antecedenti all’evento mortale più volte letto la notizia del suicidio di un detenuto, uccisosi in carcere inalando gas da una bomboletta da campeggio eccetera”
Un medico chirurgo, questa è l’esasperazione, non ancora il falso, secondo Massa Pio e compagni ha bisogno di leggere un giornale per imparare che si può uccidere col gas; il falso invece è dopo, quando Massa Pio, non sapendo spiegare, ma non è demerito suo, non si può, come il poco gas abbia ucciso, scrive che Iori l’ha messo sotto il naso delle vittime, con la cura di avvolgere il capo in un sacchetto di plastica, “ignorando” che in questo caso, ma l’autopsia ha detto proprio il contrario, diffuso in tutto il corpo, il gas si sarebbe fermato alla testa.
Così si inventano le prove, se si vuole vincere!

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Ott 27 2013

dio perdona, pennadoro no 27 10 2013

DIO PERDONA, PENNADORO NO
Farsi recensire da lui può procurare guai seri, e i due ristoranti del Continental ne sono la prova: non sono arrivati all’anno di vita! al punto che se io fossi del ramo, e cattivo, e me lo vedessi arrivare al tavolo, gli farei un discorso serio e “produttivo”: venga qui quando preferisce, dottore, non le porto il conto purché non scriva, ma se vuole scrivere le consiglio e raccomando il locale Taldeitali eccetera.
Che naturalmente è il mio peggior nemico.
Sentite questa di ieri: “Il salto di classe che si attendeva da un ristorante come xxx ha coinciso con il trasferimento al numero xxx di via xxx, a Cremona.”
In parole povere, se cambia indirizzo di frequente, altro che le mitiche tre stelle Michelin, magari gli creano appositamente la quarta! E per mangiare, più che a noi comuni mortali, sembra riservato a Pantagruel: “pregevoli sono le gigantesche costate ai ferri” e ancor più pregevole, il nostro è una penna raffinata, il contrasto tra il “pregevole e il gigantesco”. Non è una novità, i numeri alla Provincia, a cominciare dalla tiratura che fa salti da cavalletta da un giorno all’altro, son sempre un problema, il voto attribuito al “salto di qualità”: il solito 24/30, che si contende la palma del più diffuso col vicino 23/30. E viene il dubbio: prima del “salto” cos’era?
Ma se dovete doppiare Capo Horn, non abbiate paura, con Pennadoro al timone non ci sono problemi. Alla Provincia applicano il detto di Cavour: quando mi serve un lavoro in fretta e fatto bene mi rivolgo sempre a uomini pieni di impegni, il tempo me lo trovano sempre; gli altri più liberi invece non ce la fanno mai.
Ieri devono annerire un po’ di bianco, sono in 34 trentaquattro quando in tutti gli altri giornali della loro tiratura ne bastano 17 diciassette, e che ti fanno, invece di sbatterne qualcuno in strada a raccogliere notizie che interessino davvero il lettore? Stampano lo stesso trafiletto, modificando due o tre virgole, a pagine 20 e 23, sulla festa dei primi 89 anni dell’associazione Lazzaro Chiappari!
Furbo quel Pennadoro, e facile presagire che sarà il più ricordato tra i direttori della Provincia, cui ha saputo dare un taglio che più personale non è possibile!

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Ott 27 2013

parliamo di fatti 27 10 2013

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PARLIAMO DI FATTI
Berlusconi in primis e poi la politica, in genere destra, invadono la Giustizia, questo en burlesque l’intervento del segretario Maurizio Carbone dal palco del congresso dell’Associazione nazionale magistrati, mentre tuona un: “l’incandidabilità di chi è stato condannato in via definitiva a più di due anni è una questione etica, il fatto che ci sia voluta una norma dimostra la debolezza della politica, che dovrebbe fare da sola, ma la magistratura a volte è obbligata a intervenire eccetera.”
Poi si scaglia, d’altronde è la Costituzione a stabilirlo, la libertà di espressione è sacra, ma per qualcuno meno che agli altri, contro gli attacchi mediatici subiti da alcuni magistrati: “la definizione di alcune vicende processuali, con esiti non graditi a una parte, hanno, quasi fatalmente in questo clima politico, comportato l’intensificarsi della pubblicazione di articoli di stampa e di servizi televisivi contenenti gravi offese a singoli magistrati e inaccettabili attacchi all’intero ordine giudiziario, tanto da assumere le caratteristiche di un vero e proprio linciaggio mediatico, fino alla redazione di elenchi di magistrati, che evocano di liste di proscrizione.”
Crociata ben evidente nelle righe di Repubblica, guai a chiamarli partito ombra, loro sono un giornale, di sinistra ma un giornale! che riporta le parole di Vietti, vice del Csm, come gli altri on line, ma leggiamo in che ordine, nel titolo: “Ha esortato i politici a fare il loro mestiere, e a smettere di interferire con il lavoro dei Tribunali” e ben dopo nel testo: “Il carrierismo da indagine e l’eccesso di protagonismo di alcuni pubblici ministeri lontanissimo dalla loro qualità di magistrati, finisce col portare acqua al mulino della separazione delle carriere. Qualcuno nella magistratura ha pensato che si potesse giustificare tutto. Questo porta una perdita di credibilità e fiducia da parte dei cittadini che, seppur sanno distinguere i ruoli dei giocatori, di fronte alla violazione delle regole del gioco, rischiano di perdere fiducia in entrambe le istituzioni.”
Il sapore del Giusto, come ovvio, emana dalle parole finali del presidente in carica dell’Anm, tale Sabelli Rodolfo: “Le critiche ben vengano, ma devono essere ragionate”. Tradotto: a me Flaminio rimproverate liberamente che porto gli occhiali, ma guardatevi bene dal criticare ciò che scrivo!
Le solite due righe a commento, come d’abitudine: prima faccio parlare, poi dico la mia. Canale5 sbaglia a riprendere le buffe movenze, nel suo privato, del giudice Mesiano, quello della prima sentenza Mondadori, però se devo essere afflitto, scelgo di esserlo dalle riprese piuttosto che dalla sua sentenza; ma non riusciremo mai a uscire dalla contesa, che non riguarda solo Berlusconi/Boccassini se il 60% degli italiani non ha fiducia nei giudici, fin che il campo di battaglia sono gli slogan al posto dei fatti. I quali dicono che il Giudice fa la sentenza, ma non è la Giustizia, come invece l’Anm pretende lo sia e purtroppo viene superficialmente creduta: la sentenza deve solo chiudere un conflitto nella società, se lo risolve nel giusto, bene, ma per la società essenziale è che lo chiuda. Quindi, se si vuole davvero risolvere la questione si parta da posizioni pari, invece di dare a Bolt, che è già Bolt, dieci metri di vantaggio: non esistono, divise nettamente, giustizia e sporcizia, ma uomini che fanno sentenze e leggi. Ma se proprio vogliamo discutere i fatti, sempre nell’onesto fine di giungere a una verità il più possibile condivisa, lasciamo perdere i due contendenti e prendiamo politica e giurisdizione in generale: la politica subisce esami quotidiani e di tanto gode, dalla critica all’insulto al conteggio del voto, tranne l’inamovibilità. Luca Palamara ha appena espresso un parere diffuso tra i suoi, a cena col Rotary di Casalmaggiore: mentre io condanno l’errore del chirurgo, che ha cento volte la possibilità di sbagliare che ho io giudice, per me giudice, in caso di errore, la legge deve contentarsi “dei momenti di angoscia insuperabile che prova la mia coscienza”. Se il giudice dovesse correre il rischio della punizione, come il medico, l’ingegnere eccetera, non sarebbe in grado di svolgere la sua missione in favore del popolo. E le sue parole sono già un fatto, ma aggiungiamone qualcun altro, tra quelli noti a livello nazionale, il mostruoso caso Iori è conosciuto solo a Cremona. Che posizione intende prendere l’Anm sui colleghi che hanno condannato gli scienziati che non han saputo prevedere il terremoto dell’Aquila? Sui colleghi, troppi più che tanti, che se ne infischiano del 533cpp che prevede in caso di condanna la certezza al di là di ogni ragionevole dubbio, come l’ultimo caso di scena ieri di un imputato, 2001, presunti abusi sessuali, giunto al nono grado di giudizio in un altalenarsi di condanne e assoluzioni? Sulle carceri ingombre di prigionieri che non dovevano starci, come il processo a Silvio Scaglia ha appena dimostrato?
Lascino perdere gli slogan, da una parte e dall’altra, se vogliono davvero giungere alla verità.

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Ott 27 2013

non è stato lui 27 10 2013

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NON E’ STATO LUI
Lo so chi sospettate, ma responsabile del pezzo qui sotto è la Stampa on line, che pure ha un direttore della classe di Mario Calabresi.
Mambro e Fioravanti, l’ultimo sfregio:
“Non pagheremo il risarcimento”
Valerio Fioravanti e Francesca Mambro non pagheranno il risarcimento di un miliardo di euro per la strage di Bologna chiesto dall’Avvocatura dello Stato perché è intervenuta la prescrizione.

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Ott 27 2013

domanda e risposta 27 10 2013

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DOMANDA E RISPOSTA
Ma c’è ancora chi è disposto a credere che il ministro dell’agricoltura venga da Roma per parlare con un Piva Antonio?

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