Archive for Maggio, 2013

Mag 28 2013

pulcino nero 28 05 2013

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PULCINO NERO
E’ sempre l’ultimo a capire povero Calimero, pulcino nero. Si lamenta su www.cremonaoggi.it, il miglior informatore cittadino: proprio il Pd mi critica per Zamboni all’Aem, io che ho confermato nelle aziende comunali tanti dei loro, a scapito dei miei.
Calimero, pulcino nero, fin dall’inizio hai insultato la destra che ti aveva messo sulla poltrona, dicendo di non trovare in essa professionisti capaci di guidare le aziende, e di conseguenza hai mantenuto i loro, e oggi che li hai abituati bene cosa pretendi?
È un diritto acquisito, che diamine!

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Mag 28 2013

il tribunale speciale 28 05 2013

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IL TRIBUNALE SPECIALE
Il Fascismo non aveva sempre torto, se ancora oggi un ex pezzo da novanta come Nicola Mancino lo pretende. Sentiamolo, dal Corriere on line: “non posso stare a processo con i boss della mafia, io ho sempre combattuto la mafia, non posso stare nello stesso processo in cui c’è la mafia, chiederemo uno stralcio.”
Però mi raccomando, nessuno si azzardi a insinuare che voglia “difendersi dal processo”……

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Mag 28 2013

dopo il calo 28 05 2013

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DOPO IL CALO
Non la vedo così tragica, a partiti in definitiva molto simili, nel governo Letta c’è di tutto, l’elettore decide di non scomodarsi, come negli Usa. Mi vien da sogghignare invece alla delusione dei nuovi vecchissimi grillini, che contavano in anticipo dio sa cosa; passi un programma annunciato sul “va fa ‘n culo”, magari la novità attrae, ma poi in tre mesi lo sviluppo è poco più di un, all’esterno come all’interno: cumandi me!
Cosa pretendevano, dov’è la novità?

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Mag 28 2013

la strge degli innocenti 28 05 2013

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LA STRAGE DEGLI INNOCENTI
Chi è più crudele, un ragazzo di diciott’anni scarsi che non si rende ben conto di cosa fa e brucia ancora viva la sua amica, i fatti parlano da soli, o i gran giornali, quelli che ogni momento impartiscono lezioni al mondo e per qualche lettore in più, a loro immagine e somiglianza, senza dubbio, danno risalto alla sua confessione: l’ho cosparsa di benzina, mi implorava di non farlo?

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Mag 28 2013

l’uomo del ferro 28 05 2013

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L’UOMO DEL FERRO
E’ furibondo Antonio Gozzi, il presidente di Federacciai, scrive la Stampa: “i magistrati vogliono a tutti i costi chiudere l’impianto. Vicenda ormai ingestibile, così stiamo avvantaggiando la concorrenza europea eccetera.”
Si riferisce al caso Ilva, il giudice ha chiesto il sequestro di 8 miliardi alla famiglia Riva, i proprietari. Naturalmente so nulla del procedimento e delle singole mosse dei giudici; so solo quello che tutti sanno da una vita, il modellino per noi di Cremona è Tamoil, a Taranto è cento volte peggio; non sono aziende che debbano risparmiare il centesimo, il succo del rispetto delle norme antinquinamento è tutto qui, è un costo; hanno tirato fino allo spasimo per guadagnare di più, fregandosene della salute degli altri; adesso che, dopo mille avvertimenti, la cuccagna è finita, si lamentano!

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Mag 28 2013

maurizio iori 28 05 2013

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MAURIZIO IORI
Se credete a quanto scrivo sul suo processo e se giocate come me su facebook, dategli un grande aiuto: l’amicizia. E’ un modo per farlo sentire meno solo.

Cremona 28 05 2013

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Mag 27 2013

giustizia di ferro-centoventisei 27 05 2013

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GIUSTIZIA DI FERRO – CENTOVENTISEI
Certamente il principio del giudice che deve avere la massima libertà, purché la motivi, è alla base del sistema politico civile, e ho fatto spesso la battuta: piuttosto giudici protagonisti Tv che sotto il controllo del ministro, ma in qualche modo di questa libertà motivata il giudice deve rendere conto, non basta che la sua decisione errata, a volte molto gravemente, sia corretta da un giudice successivo, sempre che lui non sia l’ultimo. Perché, se il giudizio di primo grado gode di questo favore, è logico ne debbano godere anche Appello e Cassazione, per cui alla fine può venir sacrificata la libertà del cittadino, concreta, per quella intellettual-culturale del giudice. Come succede troppo spesso da anni in Italia. I più vecchi di noi ricorderanno il furore carcerario del tempo di Mani Pulite, dove il leader Borrelli, Procuratore di Milano, fece accettare anche alla pubblica opinione che fosse rispettoso della legge tener dentro, a mo’, parlando chiaro, di tortura, il sospettato fino alla confessione. Se non confessa, si spiegava, è perchè appena fuori ricomincia, e anche il più distratto di pratica giudiziaria capisce bene il dilemma, se uno è in carcere ma non ha nulla da confessare: o inventa, o sta dentro a piacere del giudice, che se vuole capi d’imputazione che si rincorrano ne trova a iosa.
E che facciamo quando è il giudice a confessare, come dopo il processo Iori? Certo, non la confessione formale prevista dal codice per l’imputato, ma l’inspiegabile ritardo nel depositare i motivi della condanna dice tutto: servono 180 centottanta giorni per la sentenza di cui si era certi il 18 gennaio 2013, quando ne son bastati 15 quindici alla Corte d’Appello di Milano per il processo dei diritti Mediaset, enormemente più complicato? questo semplice confronto nella sua cruda nudità dice tutto. Poi il 17 luglio arriverà comunque, a conferma che la decisione di condanna è stata presa alla “è così perchè lo dico io”, perchè dalla forbice non ci si scappa: o si ripete quanto vissuto in Aula, ben compendiato dalla memoria “nascosta” dell’Accusa, cioè il nulla, o si inventano prove mai esibite. Bella figura, tutta a sostegno dell’indipendenza della Magistratura! E continuo a ripeterlo, di fronte a questa evidenza evidente davanti a chiunque voglia occuparsene, il destino di Iori è rimanere in carcere almeno un altro anno, fino all’Appello, perché dargli la libertà provvisoria potrebbe suonare a rimprovero della Corte!
E a maggior conoscenza dei fatti, cari lettori, ricordo che sul caso non s’è espresso solo il vostro Flaminio, ben informato dagli avvocati, che ha seguito le udienze e letto le carte ufficiali, scrivo commenti che potete controllare, invento nulla, ma addirittura la Cassazione col cosiddetto giudicato cautelare, luglio 2012, che dove poteva parlare chiaro l’ha fatto: rimettete in libertà Iori, e il sottinteso non molto distante: che lo processate a fare, da che non avete nulla in mano!
Un processo in controluce, senza l’efficacia formale e, ahilui! concreta di quello della Corte d’Assise, dove la Difesa in una specie di tavola sinottica mostrava alla Cassazione fatti e riflessioni, senza i veleni locali tanto cari a Crema e Cremona, e la decisione s’è vista!

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Mag 27 2013

siamo alle solite 27 05 2013

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SIAMO ALLE SOLITE
Mica pensavate non avessi letto il pistolotto della domenica di Zanolli Vittoriano? Specie con un titolo tanto provocatorio:
Caso ex precari le regole prima di tutto
Lasciamo perdere le altre regole, chi le rispetta e chi no, chi palloncina e chi no, per piombare voluttuosamente al cuore della critica, dubitavate? a Perri e compagnia: “Non sarà facile dimostrare la loro innocenza e, soprattutto, la buona fede.”
Zanollino bello, lasciamo perdere la buona fede tanto difficile da individuare in chiunque, nel processo moderno, da pochi secoli in qua, questo è vero, non è l’imputato a dover dimostrare la propria innocenza, ma chi lo accusa la sua colpa.

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Mag 27 2013

da innamorarsi 27 05 2013

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DA INNAMORARSI
Dell’ultima battuta di Grasso: spesso la verità storica e quella giudiziaria non si sovrappongono.
Accidenti, anche la Storia perde con i nostri giudici!

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Mag 27 2013

matteo renzi 27 05 2013

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MATTEO RENZI
Sempre interessante Angelo Panebianco. Eccolo sul Corriere di sabato: “Matteo Renzi avrebbe potuto essere – e potrebbe essere ancora se commettesse meno errori – la novità della politica italiana. E’ l’unico che, sulla carta, possiede il carisma per riassorbire la sfida grillina, l’unico che potrebbe impedire lo sfaldamento del Partito democratico e la conseguente affermazione di un inedito bipolarismo fra i 5 Stelle e il centrodestra. E’ l’unico che potrebbe, per la prima volta nella sua storia ultrasecolare, dare una identità stabilmente riformista a una sinistra da sempre condizionata, quando non dominata, da correnti massimaliste.”
Unico, potrebbe, eccetera; gli manca una dote fondamentale per unico, potrebbe, eccetera: essere stato comunista. Mai e poi mai i suoi compagni gli consegneranno il partito per rivoltarlo davvero come un calzino.

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