Archive for Marzo, 2013

Mar 28 2013

maurizio iori 28 03 2013

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MAURIZIO IORI Se credete a quanto scrivo sul suo processo e se giocate come me su facebook, dategli un grande aiuto: l’amicizia. E’ un modo per farlo sentire meno solo.

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Mar 27 2013

giustizia di ferro-sessantacinque 27 03 2013

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GIUSTIZIA DI FERRO – SESSANTACINQUE
Come una luce guizza all’improvviso, così si spalancarono le imposte di una finestra, un uomo, debole e sottile a quella distanza e altezza, si sporse di colpo molto in fuori e per giunta tese le braccia. Chi era? Un amico? Un buon diavolo? Un sostenitore? Uno che voleva aiutare? Era uno solo? Erano tutti? Era ancora possibile ricevere aiuto? C’erano obiezioni dimenticate? Certo che ce n’erano. La logica è bensì incrollabile, ma non resiste a un uomo che vuol vivere. Dov’era il Giudice che egli non aveva mai visto? Dove il supremo Tribunale fino al quale non era mai arrivato? Ora ve lo porto qui fuori, perché sappiate che io non trovo nessun motivo per condannarlo. Ma i capi dei sacerdoti e le guardie lo videro e cominciarono a gridare: crocifiggilo, mettilo in croce! Pilato allora disse: prendetelo e mettetelo voi in croce. Per me, non ha fatto nulla di male. I capi ebrei risposero: noi abbiamo la nostra legge, secondo la legge dev’essere condannato a morte.
Il nostro piccolo, miserabile processo di uomini piccoli ha la forza di vivere la sua vita, indipendente, o si fa giustificare dai grandi autori? È credibile un processo reale se spogliato dei suoi accidenti che servano solo a dargli un vestito? Un processo come i due sopra condanna solo se stesso o tutti quelli che spiegano il suo rito come lui? Amanda e Dell’Utri sono i condannati o condannano i loro Giudici?
Pagina 8 del Riesame: “E tanto si coniuga perfettamente, del resto, con la presenza di un quadro materiale contrassegnato da plurime tracce artificiosamente inquinate, fra le quali, per quanto più rileva ai fini in parola, spicca il mancato ritrovamento della pattumiera utilizzata nella casa di via Dogali n.1 fino alla sera tra il 20 e il 21 luglio 2011. Proprio in ragione di un simile scenario compromesso e scarsamente genuino (a volte la cosiddetta realtà è più romanzesca del romanzo: con alle spalle indagini e supposte certezze “formato processo Iori”, ci si permette di dare dello “scenario compromesso e scarsamente genuino” alla realtà degli altri! n.d.r.), per altro verso, non può essere conferita significativa portata agli esiti dell’incarico tecnico di parte, secondo i quali risultano essere state riscontrate tracce biologiche riconducibili ad Ornesi Claudia (ed alcuna, al contrario, appartenente a Iori Maurizio) sulle manopole di due bombolette del gas, sul tappo di una bomboletta, su due blister del farmaco Xanax, oltre a tracce salivari della stessa Ornesi sul collo di una bottiglia d’acqua da 1,5 litri rinvenuta sul tavolo della sala da pranzo accanto ai blister di Xanax. Tali risultanze, invero, oltre a presentarsi in contrasto con quelle della consulenza tecnica disposta dal Pubblico Ministero (che alcun frammento di impronte papillari ha stimato utile per i confronti), lasciano in ogni caso molte perplessità quanto al mancato reperimento di impronte ascrivibili a Iori Maurizio, che pure i fornelletti e le bombolette di gas aveva introdotto all’interno dell’abitazione la stessa sera del 20 luglio 2011, nonché in ordine alla presenza soltanto parziale (non spiegandosi perché ella avrebbe dovuto maneggiare soltanto due bombolette o soltanto due blister di Xanax) di tracce riconducibili alla Ornesi. Così valutati gli elementi d’indagine effettivamente sopravvenuti, occorre prendere in considerazione le ulteriori deduzioni critiche formulate dalla difesa, le quali, per quanto attinenti a circostanze già oggetto di riesame, sono state nondimeno arricchite da nuove produzioni documentali nel corso della presente procedura. Il materiale complessivamente raccolto, tuttavia, non pregiudica il giudizio di gravità indiziaria posto a sostegno dell’impugnata misura cautelare.”
Il processo logico splende in tutta la sua evidenza: siccome manca la pattumiera, segno a carico di Iori Maurizio, si fa senza ricordare, vuol dire che lui ha cancellato le proprie impronte dalla scena del delitto e ne ha sparse qua e là delle vittime!
Come si permette di rivendicare la sua innocenza in nome di una legge che lo farebbe tale? Chi ha il potere, lo sottopone alla sua, di legge, e anche i Pilato col loro mantello porpora si rassegnino, tanto più che l’affare che non li deve toccare!

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Mar 27 2013

ogni tanto in piedi 27 03 2013

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OGNI TANTO IN PIEDI
I giornali sempre smaccatamente proni all’editore, anche della nostra parte, sono sempre fastidiosi, ma non solo, alla fine anche dannosi a se stessi e a lui. Ogni tanto fingi di criticarlo, il padrone, con un po’ di grazia e di spirito. E non fa eccezione uno dei tanti “Emilio Fede” di destra o sinistra, il Giornale. Che dà la solita notizia sconvolgente: Silvio vola nei sondaggi, è primo davanti a tutti. Che conferma una delle tante vaccate dell’ultimo anno di Silvio, costringerci a votare tre mesi prima della scadenza naturale……..

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Mar 27 2013

teoria della relatività 27 03 2013

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TEORIA DELLA RELATIVITA’
I benpensanti addosso al capogruppo dei grillini al Senato, Vito Crimi, di soli 40 anni, che si sarebbe addormentato nel pieno di una seduta. A me d’istinto, così giovane, così addormentato, vien da pensare quanto siano noiosi i suoi nuovi colleghi!

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Mar 27 2013

non nominare 27 03 2013

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NON NOMINARE IL NOME DI DIO INVANO
E in effetti Pietro Grasso il nome di Caselli Gian Carlo non l’ha fatto. E però nella importante trasmissione che ormai gli conviene ha detto che ci sono stati dei processi che hanno certamente portato all’arresto di imputati che poi sono finiti con assoluzioni, spiegando di essere contrario a certe inchieste spettacolari che distruggono carriere politiche ma finiscono in un nulla di fatto e, tra l’altro, portano alle ritorsioni contro i magistrati, e alle controriforme che danneggiano il sistema.
Di conseguenza il Procuratore Caselli Gian Carlo, continua La Stampa on line, si è riconosciuto come il bersaglio delle parole che il neo presidente del Senato, durante la trasmissione Tv Piazza Pulita, ha pronunciato contro le inchieste condotte come una gogna pubblica.
Che poteva fare Caselli Gian Carlo, legittimista convinto? ha scritto al Consiglio superiore della magistratura, nella persona del vice presidente Michele Vietti, chiedendo di essere adeguatamente tutelato da quelle che ritiene accuse e allusioni suggestive.
La prova? Marcello Dell’Utri è stato condannato per mafia a sette anni, una sentenza relativa a un procedimento avviato dalla Procura di Palermo quando lui ne era a capo!
Caselli Gian Carlo avrà sempre ragione, ma fa venire il dubbio che la scorta perenne che lo segue da anni non sia tanto per difenderlo, quanto per impedirgli di avvicinare gli altri e toglier loro il fiato con le sue ragioni!

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Mar 27 2013

il cantautore battiato 27 03 2013

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IL CANTAUTORE BATTIATO
Stavolta gliela ha battuta chiara: troie in Parlamento!
Laura Boldrini, presidente della Camera, risponde a tono: parole al limite dell’oltraggio!
Per superarlo, Battiato avrebbe dovuto ricordare anche la parcella……

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Mar 27 2013

battersi all’ultimo sangue 27 03 2013

BATTERSI ALL’ULTIMO SANGUE
Un amico mi passa i dati sulle vendite dei quotidiani dicembre 2012/gennaio 2013.
Nazionali: Repubblica -4,6% Unità -5,5%, guadagnano invece il Corriere +2,3% il Giornale +0,7% Libero +1%
Alcuni piccolini: la Gazzetta di Parma -1,4% la Gazzetta di Mantova -1,6% la Provincia di Cremona – 3,2%
Zanolli Vittoriano, direttore della Provincia, è infastidito dal confronto: dice che sarebbe in grado di ottenere lo stesso risultato di Cremona anche guidando le due Gazzette……

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Mar 27 2013

la solitudine dei commentatori 27 03 2013

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LA SOLITUDINE DEI COMMENTATORI
Solo www.cremonaoggi.it scrive delle indagini della Guardia di Finanza sui conti del festival di Mezza Estate, organizzato da Prima Show nel 2010, nel 2011/12 da PubliA, né i suoi lettori, usi a scatenarsi in blog dissacranti, fanno domande: un servizio evidentemente sbagliato per una città come la nostra!

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Mar 27 2013

maurizio iori 27 03 2013

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MAURIZIO IORI Se credete a quanto scrivo sul suo processo e se giocate come me su facebook, dategli un grande aiuto: l’amicizia. E’ un modo per farlo sentire meno solo.

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Mar 26 2013

giustizia di ferro-sessantaquattro 26 03 2013

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GIUSTIZIA DI FERRO – SESSANTAQUATTRO
“Le stesse manifestazioni di stima e di affetto rivolte al medesimo indagato nel corso della sua detenzione sono del tutto giustificate dalla presenza di sottostanti rapporti di amicizia o di affinità, ma non valgono in alcun modo ad elidere, ovvero ad attenuare in termini rilevanti, il grave stato di pericolo che l’impugnata misura coercitiva è finalizzata ad arginare.”
E’ la conclusione del Riesame di Brescia: non si agitino gli amici a difendere Iori, lo difendono perché sono amici, addirittura affini! i parenti sembra invece abbiano taciuto, dal momento che l’intera ordinanza del dottor Gip contro cui ci si appella è zeppa di giudizi nettamente opposti dei nemici, che perciò hanno valore, come sembrerà confermare la Corte in Aula e comunque leggeremo nelle motivazioni.
Rimani in galera, altro non è che l’anticipo di ciò che ti spetta!
Poi, dichiarazioni a parte a favore e contro, ci sono prove solide come la roccia, e non stiano i difensori a questionare sulla validità di esse, come l’interrogatorio a caldo della mattina stessa del 21 luglio 2011, alla scoperta dei corpi. La parola al Riesame: “Preliminarmente ad ogni ulteriore profilo occorre disattendere l’eccezione di rito sollevata dalla difesa di Iori Maurizio (mai una volta che uno sia il signor Maurizio Iori, come entri in Tribunale diventi subito un oggetto, n.d.r.) secondo la quale sarebbero affette da inutilizzabilità le dichiarazioni rese dallo stesso Iori, sentito a sommarie informazioni e senza le garanzie di legge spettanti a chi si trovi già nelle condizioni di indagato, la mattina del 21 luglio 2011. Esclusa, invero, la possibilità di attribuire a siffatte propalazioni una qualsivoglia portata autoindiziante (l’odierno appellante avendo, in quella sede, negato la propria visita presso l’abitazione in uso ad Ornesi Claudia nel corso della serata precedente), pare sufficiente rimarcare che, al momento della censurata escussione, alcun elemento sintomatico di reità era stato raccolto a carico di Iori Maurizio, bensì soltanto la presenza di una sua relazione sentimentale con la Ornesi, il suo rapporto di paternità rispetto alla piccola Iori Livia e la plausibilità di un suo incontro personale con le medesime durante la serata appena trascorsa. Alla stregua di tali circostanze, dunque, può ragionevolmente escludersi che le dichiarazioni assunte senza garanzie difensive da Iori Maurizio il 21 luglio 2011 siano affette da inutilizzabilità, non potendosi affermare che egli, in quel momento, potesse essere persona soggetta alle indagini, atteso il difetto di indizi non equivoci di reità a suo carico. Meramente ad abundantiam si deve rimarcare che le dichiarazioni rese dall’odierno appellante, il quale ha sempre sostenuto la propria innocenza, non sono valse né valgono a fondare il giudizio di gravità indiziaria sotteso alla misura in esecuzione.”
Adesso capisci perché, caro lettore, gli avvocati si facciano pagare bene: non è da tutti dover sopportare pagine e pagine di lettura così faticosa e, se uno ha buoni sentimenti verso la propria lingua, anche oltraggiosa! Ma prometto, ti rifarai la bocca quando leggeremo la memoria conclusiva della Difesa, scritta per accordo tra i due da Gualazzini.
E poi, se accetti volentieri i contrasti di cui è zeppa la vita, ti divertirai come me alle conclusioni, se hai la pazienza di cercar di capirle. Premesso che se “le dichiarazioni non valgono a fondare il giudizio di gravità eccetera”, tanto valeva buttarle via subito invece di conservarle fino alle arringhe, la Corte, avesse potuto arrivare alla condanna alla prima udienza, non avrebbe esitato, senza troppe storie le ha tolte dal processo, la carta naturalmente, perché nella sostanza le ha usate come i predecessori contro “Iori Maurizio”; il controllo e la confutazione occupano gran parte dell’ordinanza del dottor Gip, che il Riesame promuove; mancavano “elementi sintomatici di reità” a carico di Iori, infatti gli han chiesto subito dov’era al momento della morte e han perquisito la spazzatura del suo condominio, per cercare i resti della lettera che Claudia eccetera.
Il processo, dichiarano in coro i dotti, è solo un accertamento dei fatti con tutte le garanzie a favore dei partecipanti. Prova a immaginare se durante le “sommarie informazioni”, alla del tutto casuale domanda: lei dov’era ieri sera? Iori avesse risposto: a voi che cazzo ve ne frega?

Cremona 26 03 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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