Archive for Novembre, 2016

Nov 26 2016

coldiretti cremona 26 11 2016

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Coldiretti Cremona:
domani la Giornata del Ringraziamento
La Messa celebrata dal Vescovo Mons. Napolioni (alle ore 11, in San Sigismondo), la parata dei trattori
e la chiusura con il ‘piatto della solidarietà’ in aiuto dell’agricoltura ferita dal terremoto
La storica chiesa di San Sigismondo a Cremona, fra i tesori dell’architettura e dell’arte italiana – progettata per volontà di Bianca Maria Visconti a ricordo del matrimonio con Francesco Sforza – accoglierà domani la 66esima Giornata Provinciale del Ringraziamento.
Alle ore 11, rispondendo all’invito di Coldiretti Cremona, gli agricoltori con le loro famiglie, i rappresentanti delle istituzioni e del tessuto economico, insieme a tutta la comunità, si raccoglieranno intorno all’altare, per prendere parte alla Messa, celebrata da Mons. Antonio Napolioni, Vescovo di Cremona.
Tu fai crescere l’erba per il bestiame e le piante che l’uomo coltiva per trarre cibo dalla terra, queste le parole del salmo 104, indicate dalla Conferenza Episcopale Italiana nel messaggio legato alla Giornata, nel richiamare il valore di “una sana nutrizione che recupera la sobrietà delle tradizioni alimentari, apre spazi di diversificazione a favore delle produzioni tipiche e locali, risponde alle domande della società civile sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, del ciclo dei prodotti”. Tema che accompagnerà uno dei momenti più cari agli agricoltori, l’offertorio – affidato agli agricoltori di Coldiretti Giovani Impresa – con la consegna nelle mani del Vescovo dei “doni della terra”, portati in segno di gratitudine e nell’impegno di custodire il creato, continuando a produrre raccolti che vadano a vantaggio dell’intera comunità
Terminata la celebrazione, si terrà la benedizione dei trattori e dei mezzi agricoli, raccolti tutt’intorno alla chiesa, in una cornice di bandiere gialle. Il momento conviviale chiuderà la festa nel solco delle iniziative che vedono Coldiretti Cremona impegnata nel portare un aiuto concreto all’agricoltura ferita dal terremoto. Agli agricoltori e a tutti i cittadini che vorranno partecipare sarà proposto, con offerta libera, un “piatto della solidarietà”, che riunirà i sapori tipici dell’agricoltura cremonese ad alcune eccellenze delle campagne del Centro Italia. Un’opportunità per ricordare a tutti i cittadini che la raccolta fondi prosegue. Tra le iniziative in campo, che continuano nelle prossime settimane: la vendita della “caciotta della solidarietà”, prodotta con il latte delle stalle di Amatrice e Norcia (in terra cremonese sono già state vendute più di mille caciotte), l’attivazione del conto “Coldiretti pro terremotati” (iban IT74N0570403200000000127000, dove rivolgere le offerte tese ad aiutare le aree rurali danneggiate dal sisma, per favorire la ricostruzione e la ripresa delle attività), ma anche la presenza di una piccola rappresentanza di aziende agricole dell’Umbria e delle Marche presso il Mercato di Campagna Amica che si svolge con cadenza mensile in piazza Stradivari (il prossimo appuntamento è fissato per domenica 11 dicembre, dalle ore 8 alle 19, in piazza Stradivari a Cremona).

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Nov 26 2016

il mondo è strano 26 11 2016

IL MONDO E’ STRANO
Persone che oggi piangono, in pubblico! la morte di Fidel Castro, e dopo settant’anni non trovano nemmeno una parola di pietà per Benito Mussolini…..

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Nov 26 2016

perfettamente in linea 26 11 2016

PERFETTAMENTE IN LINEA
Renzo Nolli, sulla Provincia fin che c’è di ieri:
-Per finire un accenno al ruolo sindacale della Libera sotto due aspetti: nei contatti con le istituzioni pubbliche per cercare di orientare le decisioni di tipo politico organizzativo e quello con le organizzazioni sindacali dei dipendenti delle nostre aziende. Su entrambi i fronti siamo fortemente impegnati, insieme alle nostre strutture di livello superiore di Confagricoltura, da un lato ad orientare le scelte nel miglior modo possibile e dall’altro a contribuire a contenere i costi di produzione-
Si vede che il ruolo sindacale pubblico della Libera non deve toccare il mercato e i rapporti, mai facili, con gli industriali, e le trattative son svolte in privato….

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Nov 26 2016

la quintessenza della cremonesità-ventinove 26 11 2016

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LA QUINTESSENZA DELLA CREMONESITA’ – VENTINOVE Dalla Provincia fin che c’è, edizione on line: —Nell’affollato mercoledì del mercato, in piazza Stradivari l’accensione di un generatore in un cantiere per la ristrutturazione di un appartamento al secondo piano del palazzo dell’Adriatica, angolo via Lombardini, ha acceso la protesta degli ambulanti con banco nei dintorni: «Non possiamo lavorare in mezzo a questo fumo, odore e rumore. Questo è un inquinamento ambientale e acustico»— Odore! Qui c’è, forse ancor più della cremonesità, l’italianità: la puzza di fritto che mandano certi banchi nella vicina piazza dell’Arcivescovado è stomachevole, e impesta case e locali pubblici attorno, dura da anni, gli ambulanti non se ne accorgono e le Autorità fanno nulla!
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Nov 26 2016

perché voto un deciso sì-dodici 26 11 2016

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PERCHE’ VOTO UN DECISO SI’ – DODICI
Da Repubblica on line, l’ennesima conferma, il NO al referendum è solo un mezzo per liberarsi di Renzi e incoronare Grillo:
—Massimo Gandolfini, leader del popolo del Family Day, continua a ripeterlo durante i tanti incontri pubblici – centinaia nelle parrocchie italiane – a cui partecipa in queste settimane: “Renzi non ci ha ascoltato, votate ‘no'”. Insomma, la vendetta – termine che a lui non piace – per la legge sulle unioni civili è servita a freddo, sul piatto del referendum costituzionale. Ma quanto conta il suo popolo? Davvero i cattolici – erano due milioni al Circo massimo secondo Gandolfini, in rappresentanza di molti altri rimasti a casa – conteranno per la vittoria finale del No?— Tornando alle ragioni del SI’, la riforma Renzi, a cominciare dai D’Alema per finire ai Berlusconi, è zeppa se non di errori, di gravi lacune, e non c’è dubbio che ogni lavoro sia migliorabile: i due lo possono facilmente dimostrare con le modifiche all’assetto costituzionale eseguite dai loro governi!
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Nov 26 2016

il bivio 26 11 2016

IL BIVIO
Adesso che, grazie al lavoro dei giudici laici, son note le gesta di don Mercedes, Papa Francesco decida: o si adegua alla decisione di Papa Ratzinger, che aveva ridotto don Mercedes allo stato laicale, o tace, nella giornata contro la violenza alle donne.

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Nov 26 2016

l’inevitabile ricongiungimento 26 11 2016

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L’INEVITABILE RICONGIUNGIMENTO
Adesso che ritrova le migliaia di uomini assassinati durante la sua lunga e operosa vita, estimatori e amici risparmino le lodi, almeno in pubblico.

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Nov 26 2016

i campioni 26 11 2016

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I CAMPIONI Dal Corriere on line; noi di Cremona troviamo sempre Lorenzo in piazza Stradivari, assieme ai colleghi di Campagna Amica; canapa da usare in cucina, birra, biscotti, io li conosco bene, eccellenti! —Tra i pionieri c’è il mantovano Lorenzo Bottani, 39 anni, titolare dell’azienda agricola Le vie della canapa. Ha cominciato tre anni fa con un paio di ettari: «Avevo letto un articolo che parlava della canapa e sono rimasto folgorato — racconta —. Io facevo un altro lavoro, ma ho deciso di buttarmi». Con la canapa si può fare di tutto, dai tessuti ai prodotti da forno, dall’olio alla birra, fino alla fibra per i pannelli isolanti. Dopo una partenza a ostacoli l’attività ha ingranato, gli ettari sono diventati dieci e Lorenzo sta cercando nuovi terreni.
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Nov 26 2016

la verità, l’aspra verità (attribuita a danton) 26 11 2016

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LA VERITA’, L’ASPRA VERITA’ (attribuita a Danton)
Border Nights-You Tube, una piccola emittente toscana, facilmente rintracciabile su internet, riporta la mia intervista del 21 ottobre fa sul caso Iori; qualche difetto, all’inizio manca l’audio (!), a volte le voci non sono perfette, ma credo d’esser riuscito a condensare bene ciò che scrivo da anni. Se anche voi, cari lettori, siete convinti che quel modo di far processi non riguardi solo il povero Iori, ma possa da un momento all’altro toccare noi, guardatela, diffondetela; il titolo che le han dato è:
-Il caso Iori: ergastolo con la sfera di cristallo?-

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Nov 25 2016

la legge del più forte-trecentocinquantuno 25 11 2016

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LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – TRECENTOCINQUANTUNO
Sempre a proposito del Davigo Piercamillo che sul sito dell’Associazione nazionale magistrati avvisa: “chi ricopre cariche pubbliche se innocente dovrebbe rinunciare alla prescrizione”, perché per lui, evidentemente, l’innocenza è un valore assoluto e non processuale, ecco il commento della Cassazione sulla Corte d’Appello del povero Maurizio Iori:
“Come risulterà dall’esame dei singoli motivi di ricorso, la sentenza impugnata ha coerentemente proceduto a verificare l’intrinseca capacità dimostrativa, per quanto probabilistica, di ogni singolo elemento di prova indiziaria acquisito a carico dell’imputato, per poi risolvere in una visione unitaria munita di adeguata tenuta logica le ambiguità talora residuate, eccetera eccetera” Il primo commento a questo passo è: se un ingegnere progetta il ponte con calcoli probabilistici sui singoli dati di tenuta, purché si ricompongano nella visione unitaria di adeguata tenuta logica, la sua, e il ponte crolla, così come il chirurgo che apre il torace dello sfortunato paziente eccetera, e il paziente muore, mica se la cavano con la citazione del “al di là di ogni ragionevole dubbio”: si beccano una condanna sicura, perché l’italiano non è proprietà di nessuno e il ragionevole dubbio è il ragionevole dubbio per tutti. Ma se ascoltiamo il Davigo Piercamillo di turno, il nostro sistema processuale ha tanti di quei pesi e contrappesi che, per ipotesi un giudice sbagliasse, il collega di ricorso provvede a rimettere le cose a posto. La realtà dei Tribunali dice che non è così; premesso che il cittadino ha diritto a un processo esatto fin dall’inizio, tutti i colleghi, in successione, se ammetti lo sbaglio, han diritto a sbagliare; ma, mentre nel civile l’errore è comprensibile, perché il giudice ha l’obbligo di dar ragione a uno dei litiganti, nel penale quest’obbligo non c’è; il “litigante” più forte, cioè lo Stato, dice chiaro, devo ripeterlo ancora una volta, al 533 del codice di procedura: “Il giudice pronuncia sentenza di condanna se l’imputato risulta colpevole del reato contestatogli al di là di ogni ragionevole dubbio”
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