Archive for Agosto, 2013

Ago 27 2013

favole di persecuzione 27 08 2013

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FAVOLE DI PERSECUZIONE
Tocco d’arte nei titoli della Stampa on line:
Prove di nuova maggioranza
Senza Pdl servono 21 senatori
Il Buongiorno Nei secoli infedele
Mattia Feltri, massimo gramellini

ANSA
Pronto al dietrofront anche l’ex Idv Scilipoti, oggi berlusconiano. Oltre a Sel e a 3 del gruppo misto basterebbero 5 grillini in fuga e qualche “traditore” interno al Pdl
Lo lascio così com’è, per non darvi il fastidio di controllare se vi imbroglio. Adesso aspettiamo le immediate indagini di Procure Straordinarie per controllare la possibilità del grave reato di compravendita di senatori, quello per cui la pubblica opinione ha già condannato il Berlusca, in attesa del colpo di grazia della Cassazione!

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Ago 27 2013

all’ultimo sangue 27 08 2013

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ALL’ULTIMO SANGUE
Di piacevole, è il segno che tutti i lilliput ne hanno ancora paura. Ieri in Borsa ribasso importante. Titoli dei grossi informatori on line, dal Corriere a Repubblica eccetera:
Timori per il Governo La Borsa cede Mediaset il titolo peggiore: meno 6%
Meno 6%…..gli informatori obiettivi, completi e democratici, fosse ancora di moda: antifascisti e nati dalla Resistenza, dimenticano che nell’ultimo anno Mediaset, tra i grandi titoli, è risalito molto più di tutti, oltre il 100%, e che le cosiddette “prese di beneficio” in Borsa sono fatti normali.

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Ago 27 2013

gli interessi di bottega 27 08 2013

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GLI INTERESSI DI BOTTEGA
Il moralista della domenica con tanto di scettro Zanolli Vittoriano, legittimato da Piva Antonio: l’Immenso me l’ha dato, guai a chi me lo tocca, fa di tutto e ci riesce a procurarsi nemici. Così, gratis, per il gusto di dire: hai visto che ce l’ho fatta? E com’è naturale trascina con sé la sua parte.
Figuriamoci se domenica non si butta anche lui nelle grandi faccende nazionali, Berlusconi deve andarsene o resistere? senza nemmeno sospettare che sull’argomento scrivono ogni giorno le migliori penne d’Italia, e lui fa la figura che gli compete, un po’ come il calciatore da scapoli e ammogliati che voglia fare un provino alla Juve….
E poiché sull’argomento Piva Antonio, manco lui se ne accorge, gli lascia briglia libere, eccolo impietoso sparare la sua: “La ragione di Stato deve prevalere sugli interessi di parte, compresi quelli di bottega dei democratici eccetera.”
Di bottega: senti chi parla!
Il 13 e il 14, quatto quatto, siamo in pieno agosto e nessuno se ne accorge, il nostro pubblica sulla Provincia, quotidiano più eccetera che mai di Cremona, i bilanci dell’editore, la Sec, e della concessionaria della pubblicità, PubliA: due disastri, Napoleone e la Grande Armata che passano due volte la Beresina!
Due autentici disinteressi di bottega!
Il perno naturalmente è la Provincia: se non vende, difficile a PubliA spacciare la pubblicità su un giornale che ogni mese vende sempre meno. Di conseguenza, sto sempre scrivendo di interessi di bottega, per limitare i danni c’è un solo sistema: diminuire i costi!
Nessuno pretenda di sapere lo stipendio di Zanolli Vittoriano, mica è un amministratore pubblico che ha l’obbligo di mettersi in mutande a una semplice richiesta di chicchessia; sarebbe come esigere qualche spiegazione dal compagno Pizzetti sulla sua casa cremonese di via Volturno 38, già sede storica del partito comunista. Ma se alla Provincia prendono lo stipendio 34 giornalisti quando ne servono la metà, così almeno si usa negli altri giornali, la scelta è stretta: o tutti limano i compensi , o più d’uno va a lavorare da un’altra parte.
Questo si chiama fare veri interessi di bottega!

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Ago 27 2013

fare la voce grossa 27 08 2013

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FARE LA VOCE GROSSA
Gli Usa: armi chimiche in Siria, chi le ha usate ora deve risponderne.
Chi le ha vendute, l’anno prossimo…….

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Ago 27 2013

maurizio iori 27 08 2013

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MAURIZIO IORI Se credete a quanto scrivo sul suo processo e se giocate come me su facebook, dategli un grande aiuto: l’amicizia. E’ un modo per farlo sentire meno solo.

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Ago 26 2013

aspettando giustizia pulita-quarantanove 26 08 2013

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ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – QUARANTANOVE
Ho appena commentato sull’altro pezzo: “Troppo poco, troppo tardi”, il ravvedimento, per adesso non ancora operoso, del direttore della Stampa, Mario Calabresi, che non sapendo più dove arrampicarsi, proprio come tutti i suoi colleghi, giornalisti, politici, intellettuali e uomini di mondo in genere, per scongiurare il prossimo uragano Berlusconi, scopre che la magistratura, lui pudicamente scrive: il sistema giudiziario, è una delle cause della nostra arretratezza, lenta e arbitraria com’è!
Ma no! C’era bisogno di dirigere un giornale importante per accorgersene? Poteva mandare uno che si occupa della giudiziaria a Cremona, processo Iori, 170 giorni, quando il codice in via ordinaria ne prevede quindici, per scrivere 97 pagine, larghe assai, di una motivazione che fa acqua in ciascuna delle 97!!
E sull’arbitrarietà, se il nostro fosse un Paese che basasse la sua vita sociale sui fatti invece che sul fumo, il Consiglio superiore della magistratura, nel pieno della sua autonomia spiegata al popolo italiano per cui lavora e soffre tanto, pessimo quel Berlusconi che non fa che intralciare i suoi propositi, dovrebbe prendere le 97, bastano esse sole, senza bisogno di scomodare le tesi scritte dalla Difesa, e farle studiare a fondo ai giovani magistrati freschi vincitori di concorso, raccomandando, ma son certo capirebbero da soli: fate esattamente l’opposto!
Recitar la mossa di aver studiato il problema, per concludere come è chiaro si volesse da prima! La ricerca di Iori sullo Xanax: balle la consultazione su internet per consigliarlo alla sua segretaria, perché, pagina 49, “un medico esperto come lui non aveva bisogno di studiare chissà che”; e invece la stessa azione, consultare internet, è una prova che volesse studiare ciò che due righe prima era una balla, per uccidere Claudia e Livia: ma studiare cosa, medico esperto o lo è o non lo è, non può cambiare nella stessa azione la sua scienza, secondo il giudizio che faccia comodo a chi ha deciso di condannarlo!
E ripeto, credo almeno 50 volte nei miei 300 pezzi, che gli otto della Corte così come spiegati nelle 97 secondo la versione del loro presidente Massa Pio, hanno illustrato a lungo come lo Xanax fosse entrato in casa, che tipo di medicinale fosse, gli effetti, la confezione, insomma tutti gli atti preparatori, ma, giunti al punto cruciale, come ha fatto l’assassino Iori a propinarlo di nascosto, in pochi minuti, alle sue vittime, in parole povere l’unica dimostrazione che conti, si sono nascosti dietro un: c’è riuscito eccome, ma non abbiamo la sfera di cristallo per spiegare al popolo italiano come ha fatto. Complimenti. Anche per non aver mai spiegato come l’assassino Iori, medico esperto e di valore, abbia scelto un farmaco tanto blando e d’esito incerto, invece che uno dei tantissimi “professionali” di cui era senz’altro a conoscenza e poteva procurarsi con facilità.
Che volete farci, lettori cari, Massa Pio e compagni di Corte al seguito si son disimpegnati così: grandi principi generali validi per tutti, applicazioni pratiche molto individuali. Cappello obbligatorio per entrare nel nuovo capitolo, Impronte e Dna, pagina 50: “Nel corso delle indagini preliminari alla Polizia Scientifica – Gabinetto Regionale di Milano – fu affidato l’incarico di ricercare eventuali impronte papillari e di svolgere le analisi del DNA sulla campionatura biologica effettuata relativamente ai reperti presi nei sopralluoghi 21 luglio, 5 agosto e 21 ottobre nella casa di via Dogali. I risultati degli accertamenti in questione – cui ha partecipato anche il consulente della difesa dr. Marzio Capra – risultano versati in atti e sono stati oggetto di confronto all’udienza del 12 12 2012 tra i consulenti della Procura, della Parte civile, della Difesa.”
Bravi e ordinati vero, gli otto della Corte? Nei prossimi giorni leggeremo come loro hanno “letto” i risultati.

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Ago 26 2013

sempre più repubblica 26 08 2013

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SEMPRE PIU’ REPUBBLICA
Come un fratellino minore desideroso di crescere, il Corrierone on line pubblica un servizio di foto:
Fabio Galante al mare a Ibiza con un amico
Il prossimo servizio, facile da indovinare, Berlusconi fotografato sul water, per l’occasione van bene tutte!

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Ago 26 2013

il moralista della domenica 26 08 2013

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IL MORALISTA DELLA DOMENICA
Rientrato, cambia il divertimento: devo sfogliare trenta numeri della Provincia, quotidiano eccetera di Cremona diretto da Zanolli Vittoriano eccetera, che anche ieri non ha perso l’abitudine della buona parola verso il mondo, stavolta i democratici: basta interessi di bottega!
Lui, sulla poltrona di un foglio proprietà di un’associazione economica di categoria, ha i titoli per dirlo, anche perché su quella poltrona ce l’ha messo, grazie alle qualità professionali di entrambi, Piva Antonio!
In breve, già a Ceriana gli amici rimasti in città mi avevano avvisato (la pubblicazione dev’essere un obbligo, perché altrimenti….) dei bilanci di Sec e PubliA apparsi il 13 e il 14 sulla Provincia: un disastro, ma lo si immaginava. Sec è l’editore, PubliA vende la pubblicità e incassa i doni del Comune, ma se la Provincia, il giornale, da cinque anni sotto la guida di Zanolli Vittoriano, vende sempre meno, Sec e PubliA non possono certo avere bilanci da soddisfare i 3mila soci della Libera, i proprietari veri, foto a parte sul giornale. Che lavorano da matti tutto l’anno guadagnando poco se va bene, e devono ripianare coi loro soldi gli oltre 600mila euro persi nel 2012 da Sec e PubliA, che poggiano esclusivamente, che culo! sull’esito del lavoro di Zanolli Pennadoro Vittoriano!!
Che naturalmente ogni domenica e nelle occasioni di rito spara ad alzo zero sul mondo e, ci arrivasse, anche sui pianeti attorno, ma dal 14 non ha ancora scritto una riga sui due bilanci: qualcuno riesce a immaginare perché?
Un paio di cosettine poteva farle sapere, ma gli fossero sfuggite gliele ricordo; il costo del personale alla Provincia è di 5,5 milioni: vorrebbe essere tanto gentile, come usa con gli stipendi degli altri, pubblicare il suo e dei suoi più vicini, per far vedere a noi affezionati lettori, come usa per gli stipendi degli altri, se l’hanno meritato?
Fatti due conti, se la vendita delle copie ha dato nel 2012 un incasso di 6,5 milioni, un calcolo sommario dice: 16mila copie al giorno. Vorrebbe confermarlo, dottor Vittoriano?

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Ago 26 2013

troppo poco, troppo tardi 26 08 2013

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TROPPO POCO, TROPPO TARDI
Non poteva mancare l’illuminato Mario Calabresi, direttore della Stampa, nella preghiera a Berlusconi: accetta la prigione. Sentiamolo: “Verso il precipizio ci porta la rabbia per una condanna giudiziaria, la rabbia di chi si sta rendendo conto che la realtà non permette scambi impossibili. Non si vede nient’altro in questa autodistruzione di un’idea politica che pure aveva l’ambizione di liberalizzare l’Italia. E poi, nuove elezioni per fare cosa? Con quale programma? La resa dei conti con la magistratura? Non è esattamente la priorità degli italiani, nemmeno di quelli moderati o di centrodestra, che certo sanno che il sistema giudiziario andrebbe riformato, perché con le sue lentezze e arbitrarietà è una delle cause della nostra arretratezza, ma che non ne fanno una guerra di religione.”
Nel giovane Calabresi c’è tutto l’italiano tipo: “se tu lo prendi in quel posto sono affari tuoi, noi non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo aiutarti. Ma servisse, confermiamo la tua idea: il sistema giudiziario (guai parlar chiaro: il sistema, non i giudici, n.d.r) andrebbe riformato, perché con le sue lentezze e arbitrarietà è una delle cause della nostra arretratezza eccetera.”
Il contentino, la caramella al bimbo, finalmente, ma così sottotono, passasse inosservata: l’arbitrarietà!
Fosse roba da nulla l’arbitrarietà come caratteristica del giudice!
Il “caso Berlusconi” finirà, come tutte le vicende umane: l’illuminato Mario Calabresi, dio sa perché non ne ha mai scritto prima, continui invece, se non ha scritto oggi per fatto personale, col tema della “arbitrarietà”, magari interessa quella ormai purtroppo maggioranza dei cittadini, stracertificata dai sondaggi, che dei giudici italiani non ne vuole più sapere!

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Ago 26 2013

passo su passo 26 08 2013

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PASSO SU PASSO
Adesso che l’han combinata grossa treman tutti di paura alla reazione di Berlusconi, che avrebbe l’obbligo, per il bene comune, di prender nessun sa quante bastonate e di che tipo. Espressivo il giovane Letta: crisi di governo? buttare tutto a mare adesso sarebbe una follia.
E’ evidente anche senza avere la sua scienza, o quella di Scalfari Eugenio, però, come a volte succede, la via più ragionevole non deve prescindere dall’analisi per arrivare subito alla conclusione: gli altri facciano!
Certi problemi, se le persone che hanno un potere vero parlassero chiaro, coi fatti, non con le allusioni, non sorgerebbero nemmeno: se andiamo a rileggere Napolitano la mattina della sentenza di appello Mediaset a Milano, quella confermata in Cassazione che ha provocato il casino, facendo finta di parlare al Consiglio superiore della magistratura, ricordava che dote essenziale del giudice è l’equilibrio, e lo ripete da anni ogni volta che riceve i giovani vincitori di concorso; se rileggiamo il comunicato di pochi giorni fa, dicono scritto di suo pugno, conferma che le sentenze passate in giudicato vanno eseguite, anche se ritenute ingiuste, segno evidente che la motivazione di Milano, confermata in Cassazione, l’ha letta e ben capita, come tutti quelli che l’hanno letta: Berlusconi colpevole perché proprietario, Confalonieri presidente Mediaset assolto perché la Procura non ha portato prove in giudizio, come scrive la Corte stessa!
E avrebbe fatto meglio, ma è sempre stato uomo di maggioranza, come approvò l’invasione sovietica dell’Ungheria nel 1956 e l’impiccagione dei capi, a ripetere le parole del professor Franco Coppi: la sentenza definitiva va eseguita perché le “liti” devono finire, ma definitiva non è sinonimo di “giusta”. E io vado avanti, anche perché quello che dice Coppi lo scrivo da anni: se chi può intervenire, anche fuori dalla giurisdizione, si accorge che le sentenze di mezzo sono sballate, faccia tutto quello che può prima che diventino definitive, per un motivo elementare, prima sono “proprietà” di uomini quindi trattabili, dopo sono “demanio” dello Stato e c’è nulla da fare, se si vuole che lo Stato, cioè noi, continui la sua esistenza. Nulla di sacrale, checché ne dicano i Sacerdoti del Tempio: solo organizzazione, appunto, dello Stato.
E allora andiamo all’ultima decisione, quella che fa tanto paura ai festanti del “Berlusconi in prigione”: il voto del Senato così come previsto dal 66 della Costituzione, libero, senza possibilità di ricorsi, senza giudici che lo possano giudicare, e soprattutto: definitivo!
L’art. 66 fa: “Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità.”
Abbiano le Camere, più per la loro dignità che per aiutare il Berlusconi del giorno, di comportarsi come i signori giudici che, pur soggetti alla legge, se ne sono infischiati di cercar le prove Berlusconi sapesse, e altrettanto di Fedele Confalonieri!

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