ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – QUARANTANOVE
Ho appena commentato sull’altro pezzo: “Troppo poco, troppo tardi”, il ravvedimento, per adesso non ancora operoso, del direttore della Stampa, Mario Calabresi, che non sapendo più dove arrampicarsi, proprio come tutti i suoi colleghi, giornalisti, politici, intellettuali e uomini di mondo in genere, per scongiurare il prossimo uragano Berlusconi, scopre che la magistratura, lui pudicamente scrive: il sistema giudiziario, è una delle cause della nostra arretratezza, lenta e arbitraria com’è!
Ma no! C’era bisogno di dirigere un giornale importante per accorgersene? Poteva mandare uno che si occupa della giudiziaria a Cremona, processo Iori, 170 giorni, quando il codice in via ordinaria ne prevede quindici, per scrivere 97 pagine, larghe assai, di una motivazione che fa acqua in ciascuna delle 97!!
E sull’arbitrarietà, se il nostro fosse un Paese che basasse la sua vita sociale sui fatti invece che sul fumo, il Consiglio superiore della magistratura, nel pieno della sua autonomia spiegata al popolo italiano per cui lavora e soffre tanto, pessimo quel Berlusconi che non fa che intralciare i suoi propositi, dovrebbe prendere le 97, bastano esse sole, senza bisogno di scomodare le tesi scritte dalla Difesa, e farle studiare a fondo ai giovani magistrati freschi vincitori di concorso, raccomandando, ma son certo capirebbero da soli: fate esattamente l’opposto!
Recitar la mossa di aver studiato il problema, per concludere come è chiaro si volesse da prima! La ricerca di Iori sullo Xanax: balle la consultazione su internet per consigliarlo alla sua segretaria, perché, pagina 49, “un medico esperto come lui non aveva bisogno di studiare chissà che”; e invece la stessa azione, consultare internet, è una prova che volesse studiare ciò che due righe prima era una balla, per uccidere Claudia e Livia: ma studiare cosa, medico esperto o lo è o non lo è, non può cambiare nella stessa azione la sua scienza, secondo il giudizio che faccia comodo a chi ha deciso di condannarlo!
E ripeto, credo almeno 50 volte nei miei 300 pezzi, che gli otto della Corte così come spiegati nelle 97 secondo la versione del loro presidente Massa Pio, hanno illustrato a lungo come lo Xanax fosse entrato in casa, che tipo di medicinale fosse, gli effetti, la confezione, insomma tutti gli atti preparatori, ma, giunti al punto cruciale, come ha fatto l’assassino Iori a propinarlo di nascosto, in pochi minuti, alle sue vittime, in parole povere l’unica dimostrazione che conti, si sono nascosti dietro un: c’è riuscito eccome, ma non abbiamo la sfera di cristallo per spiegare al popolo italiano come ha fatto. Complimenti. Anche per non aver mai spiegato come l’assassino Iori, medico esperto e di valore, abbia scelto un farmaco tanto blando e d’esito incerto, invece che uno dei tantissimi “professionali” di cui era senz’altro a conoscenza e poteva procurarsi con facilità.
Che volete farci, lettori cari, Massa Pio e compagni di Corte al seguito si son disimpegnati così: grandi principi generali validi per tutti, applicazioni pratiche molto individuali. Cappello obbligatorio per entrare nel nuovo capitolo, Impronte e Dna, pagina 50: “Nel corso delle indagini preliminari alla Polizia Scientifica – Gabinetto Regionale di Milano – fu affidato l’incarico di ricercare eventuali impronte papillari e di svolgere le analisi del DNA sulla campionatura biologica effettuata relativamente ai reperti presi nei sopralluoghi 21 luglio, 5 agosto e 21 ottobre nella casa di via Dogali. I risultati degli accertamenti in questione – cui ha partecipato anche il consulente della difesa dr. Marzio Capra – risultano versati in atti e sono stati oggetto di confronto all’udienza del 12 12 2012 tra i consulenti della Procura, della Parte civile, della Difesa.”
Bravi e ordinati vero, gli otto della Corte? Nei prossimi giorni leggeremo come loro hanno “letto” i risultati.
Cremona 26 08 2013 www.flaminiocozzaglio.info