Ago 26 2013
troppo poco, troppo tardi 26 08 2013
TROPPO POCO, TROPPO TARDI
Non poteva mancare l’illuminato Mario Calabresi, direttore della Stampa, nella preghiera a Berlusconi: accetta la prigione. Sentiamolo: “Verso il precipizio ci porta la rabbia per una condanna giudiziaria, la rabbia di chi si sta rendendo conto che la realtà non permette scambi impossibili. Non si vede nient’altro in questa autodistruzione di un’idea politica che pure aveva l’ambizione di liberalizzare l’Italia. E poi, nuove elezioni per fare cosa? Con quale programma? La resa dei conti con la magistratura? Non è esattamente la priorità degli italiani, nemmeno di quelli moderati o di centrodestra, che certo sanno che il sistema giudiziario andrebbe riformato, perché con le sue lentezze e arbitrarietà è una delle cause della nostra arretratezza, ma che non ne fanno una guerra di religione.”
Nel giovane Calabresi c’è tutto l’italiano tipo: “se tu lo prendi in quel posto sono affari tuoi, noi non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo aiutarti. Ma servisse, confermiamo la tua idea: il sistema giudiziario (guai parlar chiaro: il sistema, non i giudici, n.d.r) andrebbe riformato, perché con le sue lentezze e arbitrarietà è una delle cause della nostra arretratezza eccetera.”
Il contentino, la caramella al bimbo, finalmente, ma così sottotono, passasse inosservata: l’arbitrarietà!
Fosse roba da nulla l’arbitrarietà come caratteristica del giudice!
Il “caso Berlusconi” finirà, come tutte le vicende umane: l’illuminato Mario Calabresi, dio sa perché non ne ha mai scritto prima, continui invece, se non ha scritto oggi per fatto personale, col tema della “arbitrarietà”, magari interessa quella ormai purtroppo maggioranza dei cittadini, stracertificata dai sondaggi, che dei giudici italiani non ne vuole più sapere!
Cremona 26 08 2013 www.flaminiocozzaglio.info
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