Set 25 2012
vedere ciò che si vuole 25 09 2012
VEDERE CIO’ CHE SI VUOLE
Signora, suo marito è morto ieri nel terribile incidente che, eccetera. Vuol dire ai nostri lettori cosa prova in questo momento?
Domanda standard di un certo tipo di giornale/giornalista, che di un fatto decide di vedere solo l’aspetto che giudica più redditizio in termini di vendite. Pensiero spontaneo che m’è venuto domenica mattina scorrendo www.cremonaonline.it, il braccio svelto della Provincia, quotidiano eccetera, che anticipa l’intervista esclusiva, la prima, alla moglie di Maurizio Iori, il medico cremasco in carcere con l’accusa d’aver ucciso l’ex amante e, già che c’era, la loro figlioletta di due anni. Per ingolosire i lettori, l’avviso, in grossellotto: l’intervista integrale su “La Provincia” di domenica 23 settembre.
Che volete possa rispondere la povera donna? aspettiamo Maurizio a casa. Lei e i figli, piccoli, cui deve badare………
Su una scelta di altissimo valore sociale prima ancora che giuridico, il carcere preventivo per un supposto colpevole, che per la Costituzione è tale solo alla condanna definitiva, il quotidiano unico di Cremona per adesso al servizio dei lettori e se avanza qualcosa dell’Immenso e degli amici, decide l’informazione che reputa acchiappa lettori. Invece di ascoltare il parere di qualche bravo avvocato, ce ne sono anche da noi, per far capire al lettore a digiuno di nozioni giuridiche ciò che potrebbe capitare pure a lui.
Ho già scritto diverse volte del caso. Luglio 2011: vengono trovarti i corpi di Claudia e della figlia, l’ipotesi degli inquirenti è omicidio-suicidio, che resta tale fino a ottobre, quando sparisce il suicido e l’omicidio vien messo a carico dell’ex amante e padre, Maurizio Iori. Che finisce in carcere, dove soggiorna tuttora. Cercando di difendersi, secondo i suoi avvocati non c’è lo straccio di una prova, anche se è possibile obiettare: trovatemi un avvocato che accusi il difeso.
Naturalmente io non so se sia innocente o meno, sostengo solo che, per la Costituzione e le leggi che l’hanno, dopo 50 anni, applicata, uno Iori, oggi lui, domani noi, cari lettori, ha il diritto di aspettare in libertà la sentenza definitiva. Che il Tribunale di Brescia fino ad oggi ha negato; che il due ottobre deve prendere una nuova decisione dopo l’invito della Cassazione. Perfettamente in regola con la legge, ma che a me fa venire i brividi, e spero di riuscire a spiegare il perché. La Cassazione ordina al Tribunale: dovete riesaminare il caso, vi siete dimenticati di spiegare perché sugli strumenti di morte ci sono solo le tracce biologiche della donna e non dello Iori. Una robettina da niente. Ma ciò che a mio parere è molto più grave, la Cassazione, in nome del libero convincimento del giudice, basta che motivi correttamente la scelta e non è sindacabile, e a questa stregua io vi dimostro che responsabili dell’omicidio sono gli avvocati di Iori, Giusto e Gualazzini, non certamente lui, non interviene sul come il Tribunale dimostra la necessità di tenere Iori in carcere fino al processo. E’ possibile solo davanti a una di queste tre ipotesi (vale per qualsiasi delitto): pericolo di inquinamento delle prove, di fuga, di ripetizione del reato. Se il Tribunale vuol decidere in base al “è così perché lo dico io”, tutti gli imputati in teoria fuggirebbero prima del processo, ma sentite che si teme di Iori: libero, potrebbe eliminare le altre amanti ancora in circolazione. Vi ricorda nulla? Il comandante Schettino, per mesi agli arresti perché, se libero, avrebbe potuto affondare un’altra Costa Concordia, magari non al Giglio ma con lo stesso esito.
Quella del Tribunale di Brescia è una scelta non condivisibile soprattutto, per me, per il motivo evidente che le sta sotto: siccome il reato è grave è giusto che il colpevole inizi subito il carcere che, vista la caducità della vita, non riuscirà nemmeno a completare. Cioè il processo è inutile, basta il parere di chi ha condotto l’indagine. Cioè una situazione antecedente l’habeas corpus, dei tempi che oggi studiamo con sufficienza come semi barbari.
Questo è il punto che La Provincia, quotidiano eccetera, aveva l’obbligo di sviluppare, se intende, più che aumentar le copie, fare informazione vera. Ma, come ho messo in evidenza più volte, preferisce giudizi all’incirca (giudici disertori che però incassano lo stipendio, distributori di fango) che impostare un contraddittorio utile a tutti.
Cremona 25 09 2012 www.flaminiocozzaglio.info