Archive for Giugno, 2015

Giu 28 2015

il valore della qualità 28 06 2015

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IL VALORE DELLA QUALITA’
Al raspellino della bassa, dopo prodigi di valore sul pesce vivo servito in tavola a temperatura ambiente, ristoranti incastonati all’ombra degli edifici accanto, e mille altri eccetera, non mancava che questa, nella ricerca di tavole di pregio da inserire in guida:
“The Big One è un hamburger del peso complessivo di due chili. Chi riesce a mangiarlo in meno di 50 minuti non paga.”
Unico, inimitabile Zanolli Pennadoro Vittoriano: solo lui è in grado di recensioni che nessun critico ardirebbe!

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Giu 28 2015

grecia 28 06 2015

GRECIA
Speriamo tenga, o dentro o fuori l’Unione Europea, se no altro che i migranti, in Italia entrano i cavalli di Troia: almeno quelli potremo chiamarli clandestini o Madama la Boldrina ce lo vieterà?

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Giu 28 2015

dalle stelle alle stalle 28 06 2015

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DALLE STELLE ALLE STALLE
Qui si fa Cremona o si fa ridere. Miglior commento di Federico Fasani, su www.artventuno.it, è difficile………….
—Durante il precedente mandato l’Amministrazione ha puntato sul rilancio della zona ex Annonaria: oggi, dopo 4 anni, il Polo Tecnologico parte sul serio. Il percorso è stato lungo e difficile. La minoranza di allora (attuale maggioranza, stesse facce ma poltrone più leggere) ostacolò con tutte le forze (poche per fortuna) questo processo mostrando tutta la provincialità di cui erano capaci. Oggi, le stesse facce, tagliano il nastro sorridendo. Purtroppo si dimenticano di dire, o forse non se ne sono accorti, che quella è una vera operazione di rigenerazione urbana che ha visto coinvolti soggetti Istituzionali, Privati, Amministrazioni, Associazioni, Professionisti, Consorzi e Imprese. Ma il Professore e i suoi assistenti, che evidentemente non sono in grado di affrontare un percorso del genere, preferiscono chiamare furbescamente rigenerazione urbana il GREST di corso Garibaldi.—
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Giu 28 2015

grande fotografo, piccole ironie 28 06 2015

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GRANDE FOTOGRAFO, PICCOLE IRONIE
Non sono d’accordo sul principio ispiratore, ma se una donna vuol esibirsi in un concorso di bellezza, il corpo è suo, all’immagine della donna compartecipa, faccia pure; certo mi sfugge da ridere, ma no, rido alla grossa, e conoscendo l’abilità e lo spirito di Antonio Leoni un sospetto mi viene, quando vedo sul Vascello on line, a fianco della vincitrice, immortalato il corpo del giudice…..

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Giu 28 2015

osservazioni di un associato-duecentouno 28 06 2015

OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – DUECENTOUNO
Tanto per spiegare coi fatti: al Consorzio Agrario capitan Voltini sta provvedendo, diciamo così, a un’ampia verifica, e in poche settimane già due grossi dirigenti, che godevano della fiducia incondizionata del fu presidente don Ernesto Folli celestino, del casato dei Folli, via de’ Folli, Zanengo de’ Folli, seduti in punta di sedia davanti a lui, sul tavolo due fogli, il primo con la vita e le opere compiute sotto don celestino, il secondo la lettera di dimissioni senza nulla pretendere, un’occhiata al primo e firma immediata sul secondo, hanno lì bruscamente terminato la loro carriera; uno dei due dirigeva il reparto macchine, e nei giorni scorsi l’ha accompagnato verso la libertà un suo importante venditore, in parole povere: l’agente di Pivantonio al Consorzio; quel reparto macchine tanto chiacchierato dagli agricoltori veri della Libera, cioè la maggioranza, che don celestino Folli aveva sentito il bisogno, nel giorno del commiato, di smentire le voci che davano macchine in prestito gratuito agli amici e agli amici degli amici e avete capito tutto.
L’altro fatto, che spiega perfettamente, se lo si vuol guardare, che intendo quando scrivo: agricoltori veri e : cacciatori di cariche e indennità, è in Fiera: don Ernesto celestino Folli, del casato dei Folli eccetera, è ancora lì, nel consiglio di amministrazione, in qualità di ex presidente del Consorzio Agrario, mentre non c’è posto per l’attuale presidente in carica e nemmeno per l’ex presidente prima di lui! Dal che si vede che è Cremona: passi Pivantonio, non ha più nulla da nascondere alla città, tutti sanno la pasta di cui è fatto, ma gli altri notabili in rappresentanza delle categorie economiche e delle Istituzioni, quelli che hanno sempre da lagnare quanto Cremona sia dimenticata dal mondo eccetera, devono costantemente subire in silenzio la volontà del paesano di Scandolara Ripa d’Oglio?
Galimberti, Auricchio, Arvedi, tanto per far tre nomi, han nulla da dire sull’ennesimo sconcio da strapotere? Perlomeno tacciano quando Milano trascura i treni eccetera; per quale motivo dovrebbe impegnarsi per una città incapace perfino di regolare all’interno i propri conti?
Ma capisco, quando si parla di poltrone in certi ambienti certe persone han più di un culo da sistemare, e una sola non basta; per esempio, a che titolo il dottor georgofilo in agricoltura e fiera Pivantonio piazza il suo addirittura in Giunta nazionale di Confagricoltura, lui che non è riuscito a piazzarlo nemmeno in consiglio in Libera? Ci dica, Guidimario, è un premio alla carriera? Questa è la chiarezza che lei è venuto a predicare a Cremona, altro che i Coldiretti che arraffano tutto senza democrazia per i pochi noti? Ci dica Guidimario, ci dica…..
Bene, torniamo a parlare di soldi; non sono la cosa più importante ma servono eccome per vivere. Per Sorrentino, uomo pieno della grazia di Pivantonio, io sono un quasi diffamatore: ci dica, dottor Sorrentino, per via che alla Provincia fin che c’è le cose non van tanto male, ha già pagato, a metà 2015, tutte le indennità e i rimborsi spese dovuti agli amministratori per il 2014, o è rimasto indietro qualcuno meno simpatico degli altri, per carità, non per questioni di simpatia/antipatia, ma perché la Provincia fin che c’è sta così bene che bisogna risparmiare su tutto, per imbellettare il bilancio e pagare i dipendenti…..
Capisco, è una domanda impicciosa, dottor Sorrentino, allora gliene faccio un’altra, vecchia trita e ritrita senza sorpresa, e magari si aiuta col cicciobello di turno, scelga lei se Criniera Ardigò o Bonacini Ildebrando, che è dottore e molto furbo: ci sa dire qualcosa della famosa lettera dei dieci punti, apparsa in ottobre 2014, damigel Filippini aveva chiesto la solidarietà del consiglio Libera ai due poveri colpiti eccetera eccetera, o anche lei fa parte del gruppo di pensiero: roba da Procura è, noi non dobbiamo impicciarci!

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Giu 28 2015

dire e fare 28 06 2015

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DIRE E FARE
Enorme è in città lo sdegno per l’imposizione agli industriali di Cremona, che si sono piegati: ritirate la candidatura di Maurizio Ferraroni alla presidenza della Fiera, deve essere riconfermato il nostro amico Pivantonio, sennò il gruppo Arvedi esce dall’Associazione. Ma una piccola e significativa risposta c’è, per noi sdegnati: quando incontriamo per strada Arvedi Giovanni e Caldonazzo Mario, cambiamo vistosamente marciapiede; quando organizzano la loro cultura al Museo del Violino, evitiamo di farci vedere: la loro cultura di vita ci fa schifo!

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Giu 28 2015

j’accuse-cinquecentoventitre

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J’ACCUSE – CINQUECENTOVENTITRE
E non vi è dubbio che una delle maggiori prove di coraggio, altro che il collega Vettoruzzo che manda gli atti alla Corte Costituzionale per paura delle conseguenze dello sbaglio, i giudici del caso Iori, le Corti di Cremona e di Brescia, superandosi l’un l’altro, l’abbiano dato nella spiegazione del movente. Perché vedete, cari lettori, nei dettagli che sono le prove scientifiche, il giudice timoroso può sempre dar la colpa ai consulenti, perché il giudice, sapiente che sia, non può intendersi di tutto; quindi nell’incertezza c’è sempre spazio, riesca male la sentenza, a dar la colpa a un’incomprensione tra uomini di diversa scienza; ma sul movente “l’appoggio” è oltremodo difficile, una perizia raramente ha motivo di intervenire, il giudice ha la formazione per comprendere. E nel nostro caso dar un movente che stia in piedi a Maurizio Iori, per un duplice omicidio del genere, è impresa da superuomini. Però sia a Cremona che a Brescia i nostri ce l’hanno fatta. La precedenza Massa Pio, pagine 92/3:
“Ma al di là di qualsiasi considerazione soggettiva, vi è un dato oggettivo che conferma che la principale ragione dell’azione omicidiaria è da rinvenire – come enunciato in imputazione – nel volersi sottrarre al proprio dovere e ruolo (anche pubblico) di padre. Quando Polizia e Milanesi arrivano in casa Iori la sera del 20 luglio trovano sul tavolo della cucina, in bella vista, la lettera di Claudia. Il che vuol dire che l’imputato, prima di uscire per andare a uccidere, ha letto e riletto la lettera di Claudia traendo da tale lettura la distorta convinzione di essere sotto minaccia e la conferma della necessità dell’eliminazione di madre e figlia secondo il brillante piano architettato. La lettera di Claudia è, in un certo senso, il movente; e l’omicidio è la reazione alla lettera e a ciò che essa esprimeva. Ed è logico pertanto che quella lettera che non ha commosso l’imputato ma l’ha reso ancor più freddo e determinato debba, dopo gli omicidi, sparire. Così Iori cerca, trova e distrugge la lettera che Claudia aveva scritto a “futura memoria” per Livia e – lo dichiara apertamente – si disfa quella sera stessa, specie dopo aver avuto l’amara sorpresa dell’ingresso in casa del Milanesi e dei poliziotti, anche della sua personale copia.”
Per chi avesse perso le puntate precedenti: Claudia Ornesi nella lettera chiede a Maurizio Iori di mostrare alla loro figlia Livia lo stesso affetto che ha verso gli altri figli; lui non è d’accordo e per questo motivo le uccide ma non solo, distrugge la lettera che Milanesi e la Polizia han trovato sul suo tavolo, perché non sia una prova; la stessa lettera che ha raccontato per filo e per segno alla Giudiziaria il 21 luglio 2011, il giorno della scoperta dei cadaveri. Adesso capite, lettori carissimi, il coraggio che deve aver trovato Massa Pio per scrivere un movente del genere!
In Appello a Brescia i colleghi non profittano della maggiore esperienza per contraddirlo, anzi, rinforzano l’esito delle sue sudatissime ricerche, quattordici verbose pagine da 171 a 185, che potevano essere riassunte nell’inciso a pagina 173:
“E’, infatti, il timore di doversi porre il problema di accreditare Livia all’interno della famiglia allargata (con tutti i possibili contraccolpi psicologici che ciò avrebbe potuto provocare nei confronti degli altri figli e delle altre donne) che deve essere considerato il vero movente dell’azione omicida, sicché, anche se, a seguito dell’omicidio, quella riservatezza sarebbe stata inevitabilmente violata (e la madre avrebbe saputo ciò che non avrebbe dovuto assolutamente sapere), Iori sarebbe comunque riuscito a scongiurare la rottura di quell’equilibrio familiare cui egli massimamente teneva.”
Come noto, in tutti i Paesi evoluti quindi anche in Italia, dove abbiamo i migliori giudici d’Europa, come scrive il sito dell’Anm, il padre naturale ha l’obbligo di inserire il figlio naturale all’interno della famiglia legittima; consultati gli avvocati, che han dovuto confermare, Maurizio Iori ha scelto di uccidere!

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Giu 27 2015

osservazioni di un associato-duecento

OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – DUECENTO
Probabilmente l’ultimo assalto alla diligenza del dottor Pivantonio, georgofilo in agricoltura e fiera: questo commissario non ha da venire!
Per cui è disposto a coprirsi di ridicolo ben fuori dai confini provinciali: addirittura in pole position a succedere a damigel Filippini ci sarebbe donna Reverberi, più fedele del più fedele dei Carabinieri!
Mercoledì s’era detto altro consiglio Libera in 4/5 giorni, appena arrivano le istruzioni da Roma, cioè come vada letto lo statuto, di Cremona, non di Roma, e è molto facile immaginare le risatine, nonostante il problema sia grosso: il damigello si dimette dalla presidenza Libera, ma può mantenere la presidenza della Sec, editore della Provincia fin che c’è, bollettino ufficiale di Pivantonio e amici?
Naturalmente, non per sanare le finanze, impresa che sarebbe difficile anche per uno capace, ma per garantirne l’ossequioso comportamento, fin che c’è!
Che farà, chi spedirà Guidimario, da che il commissario sembra certo? Dipende da chi manda con che istruzioni; se un professionista attento, come gli danno la copia della lettera dei dieci punti, o chi sa gli spiega e lo convince, ma sarà dura, o corre in via dei Tribunali per una lunga chiacchierata, tanto per non correr rischi personali; se uno che deve tirar la volata, dipende a chi; se la conferma a Pivantonio il nome è certo, il dottor Sorrentino, aiutante il vincitore della finale a cicciobello, Criniera Ardigò o Bonacini Ildebrando!
Torniamo sul pratico. Mentre al Consorzio Agrario capitan Voltini sta facendo volare dimissioni al posto degli stracci, don Ernesto Folli celestino, del casato dei Folli, via de’ Folli, Zanengo de’ Folli, è stato un conduttore molto più tranquillo, nei suoi interminabili sei anni, alla Libera hanno affidato il servizio paghe allo studio del dottor Sorrentino: non erano in grado né Criniera Ardigò né Bonacini Ildebrando, che è dottore e molto furbo? Quanto costa l’incarico?
Sembra sia stato parzialmente rinnovato il collegio sindacale della Sec, editore della Provincia fin che c’è, e tra i sindaci il collega di studio del dottor Sorrentino: è coperto da segreto d’associazione anche questo o il damigello, prima di andarsene, vuol spiaccicare due parole?
Oggi che il dottor georgofilo Pivantonio è fuori dalle palle, per quel che riguarda la cariche ufficiali Libera, per il posto al sole si son dati da fare per lui in Fiera gli amici Arvedi Galimberti Auricchio Rivoltini e altri, è possibile che almeno i consiglieri, i soci non se ne parla, dopo vengono tutti a casa mia a raccontarmelo, sappiano quanto prendeva come indennità gettoni rimborsi spese eccetera, e se i rimborsi erano fissi senza giustificativi di spesa?
O dare queste risposte non si deve, perché Pivantonio s’incazza e dopo vi fa la bua?

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Giu 27 2015

se lo dice sabino cassese 27 06 2015

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SE LO DICE SABINO CASSESE
Non mi arrenderò mai, l’ordinamento giuridico va rispettato da tutti, anche dai giudici, anche da quelli più pagati, la Corte Costituzionale!
Non la pensa così Sabino Cassese, sul Corriere di due giorni fa:
—Perché questa è una decisione equilibrata? Perché, innanzitutto, fa cessare una intrusione legislativa nell’area contrattuale (!! n.d.r.), senza tuttavia necessariamente sconvolgere gli equilibri di finanza pubblica, in quanto la contrattazione deve svolgersi necessariamente dentro le disponibilità di bilancio: lo Stato non può dare più di quello di cui dispone. La Corte ha fissato un principio: la contrattazione non può essere bloccata indefinitamente, se il pubblico impiego è contrattualizzato eccetera.—
Aspettiamoci tra un po’ la Corte fissare un altro principio: col decorrere del tempo, anche se i soldi continuano a mancare, lo Stato ha l’obbligo di aumentare lo stipendio ai dipendenti pubblici; se di centesimi o euro, la Corte non l’ha ancora stabilito.

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Giu 27 2015

libertà va cercando 27 06 2015

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LIBERTA’ VA CERCANDO, E L’HA TROVATA Da www.artventuno.it di Centenari&Guazzi&Tamburini: Chiedo al macchinista notizie del treno, mi risponde che se proprio non sono contenta del servizio Trenord posso anche prendere l’auto………………………
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