Archive for the 'Giudici' Category

Lug 31 2019

giacche orribili al potere 31 07 2019

Published by under costume,cronaca nazionale,Giudici

GIACCHE ORRIBILI AL POTERE

Ieri scrivevo una riga per ricordare che, dopo la condanna definitiva, in base alla legge, a Formigoni son stati tolti vitalizi e pensioni. Premesso che la legge valesse per tutti i pensionati si scatenerebbe un pandemonio, voglio ricordare a chi definisce “criminale” Formigoni i termini essenziali della condanna, riportati da tutti i giornali che, evidentemente, da chi prova anzitutto il piacere dell’insulto, son letti a intermittenza: dopo anni di ricerche né Procure né Tribunali han trovato un cent di dubbia provenienza nei conti di Formigoni, al punto da dover trasformare, calcolandone il valore, gite in barca e ospitalità per le vacanze, in buste; il solo Formigoni non avrebbe mai potuto favorire alcun fornitore, essendo le delibere votate prima dalla Giunta poi dal Consiglio Regionale, e nessuno dei componenti fu condannato perché scoperto con le dita nella marmellata.

Insomma, Formigoni paga l’antipatia, enorme, al di là di ogni ragionevole dubbio e, avessero buon gusto i suoi giudici, le giacche orribili che da sempre indossa.

Ceriana 31 07 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Lug 31 2019

il caso tortora 31 07 2019

Published by under costume,cronaca nazionale,Giudici

IL CASO TORTORA Terribile, spero, dimenticanza del Dubbio: le regole dello Stato di diritto non obbligano solo nei commissariati e nei comandi……………… —Anche la Giustizia ha la benda sugli occhi. Nell’iconografia classica è volutamente rappresentata incapace di vedere: perché la cecità è garanzia di imparzialità. La benda sugli occhi di Christian Gabriel Natale Hjort di imparziale non ha nulla: piuttosto squaderna una coercizione non degna di un Paese civile. Nei commissariati di Ps e nei comandi dei Carabinieri l’osservanza delle regole dello Stato di diritto è un obbligo, non un optional.

Ceriana 31 07 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Lug 31 2019

oggi a iori, domani a te 31 07 2019

OGGI A IORI, DOMANI A TE
In Italia i carcerati sono 60mila, uno ogni mille abitanti: è per questo che gli altri 999 non ci badano, convinti che a loro non toccherà mai. Ho concluso il libretto sul caso Iori, all’ergastolo definitivo con dimostrazioni alla sfera di cristallo et similia, per un omicidio impossibile da commettere a chiunque, con le cause di morte accertate; per un fine: raccontare come sia facile a qualsiasi dei 999 diventare l’uno.
Border Nights-You Tube, una piccola emittente toscana, facilmente rintracciabile su internet, riporta la mia intervista del 21 ottobre 2016 sul caso Iori; qualche difetto, all’inizio manca l’audio (!), a volte le voci non sono perfette, ma credo d’esser riuscito a condensare bene ciò che scrivo da anni.

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Lug 30 2019

la legge del più forte-milletrecentodiciotto 30 07 2019

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLETRECENTODICIOTTO

Dall’articolo sotto, del Giornale, si capisce perfettamente perché ci tocchi leggere certe sentenze: la dialettica ha molti tagli, anche in tempi in cui, col pasticcio Csm e le nomine, sarebbe meglio tacere invece di montar in cattedra. Tutti perfetti i 10mila giudici, contro i 60 milioni di italiani colpevoli non ancora scoperti; tutti perfetti i 10mila, e promossi anche quelli che si occuparono di Tortora, o che sentenziano con le sfere di cristallo, alla Iori. E a proposito di dignità e diritti, i 10mila, quando impareranno a scrivere nei loro atti: il signor Mario Rossi, invece dell’usuale: Rossi Mario, preceduto o non da un: convenuto, prevenuto eccetera?

—Magistratura Democratica mette nel mirino il carabiniere che ha bendato il ragazzo americano che ha ucciso un carabiniere a coltellate a Roma.

Le toghe della corrente “rossa” non risparmiano critiche nemmeno al ministro degli Interni, Matteo Salvini, che ha sottolineato un punto chiaro: l’unica vittima di questa vicenda è il militare morto. “È preoccupante constatare che, attraverso le parole del ministro dell’Interno, si banalizzi il rispetto delle garanzie e si finisca per accreditare pericolose distorsioni e che ancora una volta, la politica possa trarre motivi di propaganda da una terribile vicenda per indire un grottesco referendum all’insegna del con chi stare”. In una nota le toghe di Md di fatto non usano giri di parole e richiamano ai diritti impressi nella Costituzione: “La magistratura – si legge nella nota di Md – sta sempre dalla parte dei valori costituzionali dello Stato di diritto e la giurisdizione deve restare un baluardo insuperabile a difesa dei diritti di tutte le persone e di tutela delle garanzie e dei principi del giusto processo. Compito di tutta la comunità dei giuristi di questo Paese – conclude la nota di Md – è quello di far comprendere oggi alla collettività che sul rispetto diritti e delle garanzie si misurano la qualità e l’effettività di un ordinamento democratico”. Insomma le “toghe rosse” di fatto i magistrati della corrente di sinistra mettono nel mirino il militare che avrebbe violato le norme della Carta costituzionale: “Chiunque, anche l’autore del più grave dei delitti, preso in carico da rappresentanti dello Stato, deve ricevere un trattamento che ne tuteli la dignità e i diritti. Le garanzie previste in uno Stato di diritto non conoscono eccezioni e chi ha il monopolio legale dell’uso della forza non può abusarne in alcun modo. L’articolo 13 della nostra Costituzione fa di queste garanzie l’argine invalicabile posto a tutela delle persone sottoposte a restrizione della libertà”. Poi i magistrati puntano il dito contro la politica e tra le righe mettono ancora nel mirino il titolare del Viminale che a loro dire avrebbe usato questa vicenda per fini di propaganda: “Ancora una volta, la politica possa trarre motivi di propaganda da una terribile vicenda per indire un grottesco referendum all’insegna del con chi stare”. Infine Magistratura Democratica sottolinea il ruolo delle toghe nel rispetto della Costituzione: “La magistratura – si legge nella nota di Md – sta sempre dalla parte dei valori costituzionali dello Stato di diritto e la giurisdizione deve restare un baluardo insuperabile a difesa dei diritti di tutte le persone e di tutela delle garanzie e dei principi del giusto processo. Compito di tutta la comunità dei giuristi di questo Paese – conclude la nota di Md – è quello di far comprendere oggi alla collettività che sul rispetto diritti e delle garanzie si misurano la qualità e l’effettività di un ordinamento democratico”. Insomma il caso della benda farà ancora discutere. Intanto oggi migliaia di persone hanno dato l’ultimo saluto a un carabiniere morto a soli 35 anni mentre faceva il suo lavoro.

Ceriana 30 07 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Lug 30 2019

oggi a iori, domani a te 30 07 2019

OGGI A IORI, DOMANI A TE
In Italia i carcerati sono 60mila, uno ogni mille abitanti: è per questo che gli altri 999 non ci badano, convinti che a loro non toccherà mai. Ho concluso il libretto sul caso Iori, all’ergastolo definitivo con dimostrazioni alla sfera di cristallo et similia, per un omicidio impossibile da commettere a chiunque, con le cause di morte accertate; per un fine: raccontare come sia facile a qualsiasi dei 999 diventare l’uno.
Border Nights-You Tube, una piccola emittente toscana, facilmente rintracciabile su internet, riporta la mia intervista del 21 ottobre 2016 sul caso Iori; qualche difetto, all’inizio manca l’audio (!), a volte le voci non sono perfette, ma credo d’esser riuscito a condensare bene ciò che scrivo da anni.

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Lug 30 2019

la legge del più forte-milletrecentodiciassette 29 07 2019

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLETRECENTODICIASSETTE A chi insiste, tanti, specie tra chi occupa le poltrone che contano, Mattarella il primo, lo scandalo delle nomine al Csm, Palamara e via dicendo, fatto grave ma isolato eccetera, cambiamo la legge perché non si ripeta eccetera, io rimango sulle mie: scendete dalle poltrone e leggete i processi, Iori è l’abecedario ma ne troverete tantissimi con notevoli scampoli alla sfera di cristallo. Nelle tre motivazioni Iori non ce n’è una che spieghi come avrebbe fatto a uccidere, viste le cause della morte; non calcolando le conseguenze, ha solo raccontato delle balle, che di regola non bastano a fare un assassino; dal mio libretto senza editori, una specie di sunto: —Non ho voluto caricare troppo, spero d’aver messo l’essenziale per far capire cos’è successo a chi non ha seguito le udienze e letto gli atti: le Corti d’Assise hanno condannato senza un briciolo di dubbio, senza però spiegare come sarebbe avvenuto l’omicidio; impossibile da commettere, viste le cause di morte indicate dall’autopsia; chi vuole la conferma, legga entrambe le motivazioni di merito, sono duecento pagine scarse. Da qui la domanda naturale: perché è successo? Da ex piccolo burocrate posso solo rispondere, dovessi rispondere in Tribunale: lo sanno i giudici; solo essi, se sono in grado di distinguerlo, possono indicare il meccanismo mentale che li ha spinti in quella direzione. Se invece in un libro che scrivo io, ho il diritto di avventurarmi. La prima sfortuna di Maurizio Iori è l’esser capitato nell’era del femminicidio; vent’anni fa non avrebbero ordinato nemmeno l’autopsia, tanto il fatto e i contorni sono chiari, e, passata la moda, lo stesso succederà tra qualche anno. Poi Iori ci ha messo del suo. La mattina del 21 luglio 2011, scoperti i cadaveri, la madre di Claudia Ornesi urla alla Polizia: chiamate Iori, ieri era qui a cena. Lo convocano, gli spiegano cos’è successo e lui dà per scontato il suicidio, ma non vuol far sapere alla moglie, in vacanza, che era dall’amante, ex che fosse; pensa che tutto finisca lì, nega la cena, nega addirittura d’aver comprato le bombole; bugie dalle gambe cortissime, e l’incredibile è che lo capisce lui stesso, perché dopo quattro anni di frequenza sa che Claudia racconta tutto a madre e sorella, tant’è che quando si ferma a cena, è successo anche quattro giorni prima, è la madre di Claudia a preparare i piatti; ed ecco il patatrac: per investigatori prima e giudici poi, chi si permette di raccontar delle balle, a loro, figuriamoci! è degno di tutto, anche di un omicidio; e poi gli Ornesi insistono: Claudia non si è suicidata, non aveva alcun motivo. Conta nulla che, a precisa domanda, dichiari Claudia non era depressa e nemmeno gli sembrasse tipo da suicidio; che racconti per filo e per segno le lamentele che Claudia gli faceva, e che i giudici poi indicheranno come movente; un assassino, profittando anche della sua qualità di medico, avrebbe detto esattamente il contrario. Il derby delle sue dichiarazioni: quelle a suo evidente favore, come non esistessero; la bugia, decisiva per il suo destino! E’ l’esaltazione della forza della parola, vera arma da guerra nel mondo civile che risolve le contese senza usare le armi classiche: in apparenza le parole han lo stesso valore, ma in guerra no, di colpo si trasformano come i pezzi degli scacchi, c’è chi resta pedone, chi invece è promosso a Regina!

Ceriana 29 07 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Lug 29 2019

noi abbiamo tanti difetti, 29 07 2019

NOI ABBIAMO TANTI DIFETTI,

ma se questa è davvero una possibilità USA, evviva i nostri giudici, evviva il nostro ordinamento giuridico! Dalla Stampa

—DALL’INVIATO A NEW YORK. «Se io fossi l’avvocato dei due ragazzi arrestati a Roma, userei subito quella foto per invalidare l’intero procedimento legale». Il professore emerito di legge all’Harvard University Alan Dershowitz, forse il giurista più famoso degli Stati Uniti, fa questo commento subito dopo aver visto l’immagine del detenuto bendato sul sito internet della Stampa. L’uomo che aveva contribuito all’assoluzione di O.J. Simpson chiarisce subito che il problema non è la disputa politica o morale tra “buonisti” e “cattivisti”, ma l’impatto legale della foto.

Ceriana 29 07 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Lug 29 2019

oggi a iori, domani a te 29 07 2019

OGGI A IORI, DOMANI A TE
In Italia i carcerati sono 60mila, uno ogni mille abitanti: è per questo che gli altri 999 non ci badano, convinti che a loro non toccherà mai. Ho concluso il libretto sul caso Iori, all’ergastolo definitivo con dimostrazioni alla sfera di cristallo et similia, per un omicidio impossibile da commettere a chiunque, con le cause di morte accertate; per un fine: raccontare come sia facile a qualsiasi dei 999 diventare l’uno.
Border Nights-You Tube, una piccola emittente toscana, facilmente rintracciabile su internet, riporta la mia intervista del 21 ottobre 2016 sul caso Iori; qualche difetto, all’inizio manca l’audio (!), a volte le voci non sono perfette, ma credo d’esser riuscito a condensare bene ciò che scrivo da anni.

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Lug 28 2019

la legge del più forte-milletrecentosedici 28 07 2019

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLETRECENTOSEDICI Preambolo, dal Dubbio, a dimostrare che il Csm non è carente solo sulle nomine: —Processo da rifare per il magistrato più “pigro” d’Italia. Le Sezioni unite civili della Cassazione hanno annullato la sentenza di assoluzione emessa dalla Sezione disciplinare del Csm della magistratura nei confronti di un giudice di un Tribunale della Toscana famoso per scrivere le sentenze fuori tempo massimo. Il giudice toscano era finito sotto processo disciplinare per i ritardi con cui depositava i provvedimenti: alcune volte le parti dovevano attendere oltre cinque anni. La situazione era stata segnalata dal suo presidente di Tribunale che aveva evidenziato come il magistrato in questione non fosse nelle condizioni di depositare le sentenze rispettando i tempi previsti. E ciò nonostante avesse anche condiviso con lui un programma di smaltimento dell’arretrato. Il capo dell’Ufficio, infatti, vista la situazione fuori controllo, dopo aver esonerato il magistrato ritardatario dalla partecipazione alle udienze in cui non fosse relatore e dalla decisione dei reclami cautelari, aveva concordato una tabellina di marcia: depositare in un mese cinquanta sentenze e quaranta ordinanze, per un totale di tre provvedimenti al giorno. Il piano di rientro era però stato inutile. Dopo appena qualche mese il crono programma era saltato senza che fosse stato minimamente raggiunto l’obiettivo. Da qui, dunque, l’inevitabile avvio del procedimento disciplinare— Chi è del mestiere sa bene l’esito del ricorso di un avvocato, non cinque anni, anche solo il giorno dopo scaduto il termine; adesso il solito brano dal mio libretto sul caso Iori, senza editori, non è prudente inimicarsi i giudici, a proposito del cosiddetto errore giudiziario: —Almeno, io, non la so trovare; specie se penso al principio fondamentale del 533 del codice di procedura, che, continuo a ripetere, deve essere il messale di chi recita il processo: “Il giudice pronuncia sentenza di condanna se l’imputato risulta colpevole del reato contestatogli al di là di ogni ragionevole dubbio” Rinforzato dal 530/2, nel caso il giudice sentisse dover spiegare perché, “convinto” della colpa, non ha condannato: “Il giudice pronuncia sentenza di assoluzione anche quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha commesso” Con articoli di questo tenore, nel sistema penale italiano, al “cosiddetto errore giudiziario” bisogna dare un altro nome; quindi insisto: scarse le possibilità di errore, nel significato comune che si dà al termine; il giudice deve condannare solo quando è certo, non gli è permesso dalla legge tirare a indovinare; ma nei processi Iori, santificati dalla Cassazione, si può chiamare errore il cambio delle pastiglie in gocce senza alcuna prova che lo sostenga? si può chiamare errore l’uso che s’è fatto del Dna, che si sposta secondo comodità di sentenza? si può chiamare errore lo stabilire che Claudia ha distinto nell’insalata di riso poche gocce di Valium e quattro giorni dopo, quasi digiuna, non s’è accorta dello Xanax che l’ha stesa in pochi minuti? Tanto per citar qualcuno degli “errori” più evidenti, che per qualsiasi professionista o imprenditore soggetto al giudizio delle stesse Corti, sarebbero, ovviamente, atti di volontà diretta. Non si può parlare di errori in casi come sopra nemmeno nei processi di merito, per me; e la Cassazione che giudica a freddo, lontana dal contesto ambientale, magari dopo anni: errori anche quelli? E nei processi Iori, altro che indovinare; nella sentenza di primo grado, che ha raccolto tutte le “prove” usate anche nei gradi successivi, ci sono oltre trenta “forse è possibile potrebbe darsi probabile” eccetera, ma il 530/2 sembra non esistere.

Ceriana 28 07 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Lug 28 2019

oggi a iori, domani a te 28 07 2019

OGGI A IORI, DOMANI A TE
In Italia i carcerati sono 60mila, uno ogni mille abitanti: è per questo che gli altri 999 non ci badano, convinti che a loro non toccherà mai. Ho concluso il libretto sul caso Iori, all’ergastolo definitivo con dimostrazioni alla sfera di cristallo et similia, per un omicidio impossibile da commettere a chiunque, con le cause di morte accertate; per un fine: raccontare come sia facile a qualsiasi dei 999 diventare l’uno.
Border Nights-You Tube, una piccola emittente toscana, facilmente rintracciabile su internet, riporta la mia intervista del 21 ottobre 2016 sul caso Iori; qualche difetto, all’inizio manca l’audio (!), a volte le voci non sono perfette, ma credo d’esser riuscito a condensare bene ciò che scrivo da anni.

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