Archive for Agosto, 2021

Ago 29 2021

i più eguali-centocinquantaquattro

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I PIU’ EGUALI – centocinquantaquattro

Dalle mie 70 cartelle sui processi, senza editore, oggi ricordo la gemma, che resti ben impressa nella mente di chi legge!

—L’intero caso è zeppo, sarò buono, di particolarità, ma lo Xanax lo è di più di tutte le altre, e tacere di fronte a giudici che condannano per un omicidio e non dimostrano come sia possibile realizzarlo, ha una conseguenza inevitabile: nessun cittadino può sentirsi al sicuro. E cancelliamo le definizioni alla: Stato di diritto.

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Ago 29 2021

cremonesità-centouno 29 08 2021

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CREMONESITA’ – centouno

Excusatio non petita, è d’uso scrivere anche su www.cremonasera.it! —Morìa di piccioni nelle vie del centro storico, all’ombra del duomo un cimitero. L’assessore Pasquali: “Non è colpa del mangime, chiederemo un parere all’ATS”—

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Ago 29 2021

titolo di domani 29 08 2021

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TITOLO DI DOMANI Che è il giornale di De Benedetti Carlo, e riempie il vuoto lasciato da Repubblica a sinistra……. —LE GIORNATE DELLA MEMORIA E I CRIMINI DELL’ITALIA Oltre ai morti delle foibe, ricordiamo quelli del fascismo e dei nazionalismi

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Ago 29 2021

la valutazione dei giudici 29 08 2021

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LA VALUTAZIONE DEI GIUDICI

Da www.ilriformista.it; la preferite in italiano o in ostrogoto?

–“Volete voi che sia abrogato il Decreto Legislativo 27 gennaio 2006, n. 25 (Istituzione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e nuova disciplina dei Consigli giudiziari, a norma dell’articolo 1, comma 1, lettera c) della legge 25 luglio 2005 n. 150), risultante dalle modificazioni e integrazioni successivamente apportate, limitatamente alle seguenti parti: art. 8, comma 1, limitatamente alle parole “esclusivamente” e “relative all’esercizio delle competenze di cui all’articolo 7, comma 1, lettere a)”; art. 16, comma 1, limitatamente alle parole: “esclusivamente” e “relative all’esercizio delle competenze di cui allarticolo 15, comma 1, lettere a), d) ed e)”?”.

–Il quesito numero 3 del referendum sulla giustizia chiama i cittadini a votare Sì per cambiare l’attuale sistema di valutazione dei magistrati. Sistema assai curioso e che è così articolato: la professionalità di un magistrato oggi viene valutata solo da altri magistrati, ma se vincesse il anche avvocati e professori potrebbero esprimere pareri sul loro operato. I magistrati, infatti, difficilmente diranno qualcosa di negativo su un collega, insomma canis canem non est dicevano i latini, ovvero cane non mangia cane. E così le valutazioni negative si contano sulle dita di una mano, quelle che abbondano invece recitano più o meno tutte la stessa cosa “lavoro eccellente” o “molto buono”, mai uno che abbia lavorato semplicemente “bene” o “male”. Eresia. Ora, la domanda sorge spontanea: godono tutti del dono dell’infallibilità oppure c’è qualcosa nel sistema delle valutazioni che non funziona?

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Ago 29 2021

nazionale di calcio 29 08 2021

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Prima o poi ci toccherà perdere, non lo scrive Pirondini su Blitz Quotidiano di Marco Benedetto, ma è caduto l’impero romano, dunque! Flaminio Cozzaglio.

Nazionale di calcio, Mancini aspetta domenica 29 gli azzurri a Coverciano. Poi tre partite per Qatar 2022

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 29 Agosto 2021 13:03

La Nazionale di calcio di Mancini, neo campione d’Europa, ritorna. Ci aspettano tre impegni di qualificazione a Qatar 2022: Bulgaria, Svizzera, Lituania. Tre partite. Due in casa (a Firenze il 2 settembre con i bulgari, a Reggio Emilia l’8 settembre con la Lituania ) una in trasfera a Basilea, contro gli elvetici. Tre gare in 6 giorni. Niente male.

È il caso di ricordare che gli azzurri sono in testa con nove punti (tre partite, tre vittorie) davanti alla Svizzera. Le altre squadre sono distaccate di 8 punti. Le gare successive si faranno in novembre: a Roma il 12 con la Svizzera, il 15 a Belfast con l’Irlanda del Nord.

Domenica sera i convocati si troveranno a Coverciano e lunedi 30 agosto inizieranno gli allenamenti. Va inoltre ricordato che ottobre è il mese dedicato alla “final four“ di Nations League da padroni di casa.

E che il sorteggio ci ha riservato due semifinali di altissimo livello: Italia-Spagna a Milano il 6 ottobre e Francia-Belgio il 7 a Torino. Finale domenica 10 a San Siro. Speriamo con gli azzurri.

Ci sono molta curiosità ed interesse attorno alla Nazionale. Il dopo Wembley non sarà facile. Il necessario, misurato , quanto inevitabile ricambio metterà a dura prova Mancini e la stessa crescente tifoseria. Il Mancio ci ha abituati bene.

Allena la Nazionale dal maggio del 2018. Partenza difficile tra le note macerie. Poi una galoppata straordinaria, francamente inattesa. Bilancio: 28 vittorie, 9 pareggi e appena 2 sconfitte, tutte all’inizio. Con quel finale a Londra, nella tana dei leoni di Sua Maestà, che è entrata nelle cineteche col passo del bersagliere.

Ci sarà un effetto nazionale sulla Champions?

Ora ci si chiede: ci sarà l’effetto europeo sulla Champions? Certo, sulla carta si profila una sfida impossibile contro super squadre notevolmente più attrezzate delle nostre quattro (Inter, Milan, Juventus, Atalanta). Citiamo PSG, Bayern, le inglesi Chelsea e City.

Ma la Nazionale insegna: nessuno le dava credito e poi è finita con un trionfo. Con il gioco si può ridurre il gap. Addio al vecchio gioco all’italiana, ora si gioca senza paura, puntando sulla qualità. Dice bene José Mourinho: “Difendere non basta. Adesso c’è più attenzione alla qualità del gioco. Il modo di pensare è diverso”. Per fortuna.

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Ago 29 2021

esercito europeo 29 08 2021

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Anche l’esercito europeo è un sogno, scrive Pirondini su Blitz Quotidiano di Marco Benedetto, ma con le parole in Paesi come l’Afghanistan si ottiene poco. Flaminio Cozzaglio.

Esercito Ue, lo sognavano De Gasperi e Adenauer: Europa sola e minacciata, ora è necessario ma c’è di mezzo Macron

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 29 Agosto 2021 11:53

Esercito europeo per fermare il declino dell’Occidente. O almeno il declino della sua credibilità, franato con lo “scoordinato ritiro dall’Afghanistan” ( copyright gen. Mario Arpino ). Sono tornati i terroristi, la strage di Kabul si teme sia solo l’inizio.

Mezzo milione di afghani sono in fuga ( fonte ONU ). Al Qaeda non è stata affatto “ sradicata “ come ha detto Biden e la branca locale dell’Isis (la famigerata IS-Khorasan) è cresciuta. L’America ha le sue colpe. Dopo vent’anni di guerra ( poche storie, chiamiamo le cose col suo nome ) e 2.300 miliardi spesi, gli USA hanno riconsegnato il Paese ai Talebani. Un capolavoro .

Nessuno si fiderà più di questa America. E gli yankee hanno inguaiato pure noi. Cioè l’Europa è finita davanti ad un bivio: assumersi le proprie responsabilità o rinchiudersi nell’angolo della irrilevanza.

Brutto segno: l’Occidente sembra quasi rassegnato. Ha perso il predominio (netto) che ha avuto sull’Oriente per cinque secoli grazie a “sei killer applications” come Nial Ferguson insegna nella prestigiosa Harvard University. E cioè: competizione, rivoluzione scientifica (i grandi progressi nei vari campi, dalla fisica alla chimica), stato di diritto, medicina moderna, società dei consumi.

Infine l’etica del lavoro che ha permesso di combinare un lavoro più estensivo e intensivo con un più elevato tasso di risparmio che ha agevolato una sostanziosa e duratura accumulazione di capitale. Oggi non è più così. Oggi ci prendono la scena Singapore, Taiwan, Corea del Sud, Cina.

Esercito per proteggere i fannulloni del mondo

Dicono ad Harvard che “gli europei sono i fannulloni del mondo“. Esagerati. E documentano che lavoriamo meno degli americani e molto meno degli asiatici. Come dire: con questo andazzo dove pensate di andare?

Certo, nessuna civiltà è eterna. La storia lo insegna. È caduto ( gradualmente ) l’impero romano, prima incarnazione della civiltà occidentale. Sono spariti gli Inca, i Ming in Cina, la monarchia borbonica in Francia, l’impero ottomano, l’impero giapponese che nel 1942 registrava la massima estensione territoriale. Tre anni dopo non c’era più. L’impero britannico in meno di dodici anni si è squagliato concedendo l’indipendenza a Birmana, Egitto, Ghana, India, Israele, Giordania, Malesia, Pakistan, Ceylon, Sudan. E non dimentichiamo il crollo dell’Unione Sovietica che già scricchiolava nell’era Breznev. Cinque anni dopo l’ascesa di Gorbaciov ( 1985 ) era in frantumi.

Come finirà l’Occidente? E l’Europa? Serve innanzitutto uno scatto di orgoglio, almeno per rallentare il declino. Serve che i burosauri di Bruxelles pensino concretamente di avere un proprio esercito, come suggeriscono molti analisti. È urgente ora che gli americani e la NATO sono superati dagli eventi e dalla loro evanescenza. L’Europa ora è sola, l’età dell’innocenza è finita ail 15 agosto. L’Europa è più piccola in un mondo sempre più grande e minaccioso. Gli americani hanno salutato la compagnia e noi siamo diventati adulti.

L’Esercito europeo? Qualcosa si muove, la Merkel ne ha già parlato all’Europarlamento. De Gasperi e il vecchio cancelliere tedesco Adenauer – due dei quattro padri fondatori della Comunità europea – sognavano l’esercito europeo già nei primi anni ‘50. Poi arrivò Charles de Gaulle e affossò tutto. Sessant’anni dopo ci tocca Macron.

Oddio. Se stavolta non c’è la fa frau Merkel – la “ donna più potente del mondo “ secondo Forbes Magazine, ma ancora per poco – siamo fritti. Il futuro – diceva Eleonora Roosevelt – appartiene a chi crede nella bellezza dei sogni.

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Ago 29 2021

in italia i sindaci 29 08 2021

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IN ITALIA I SINDACI

sarebbero preoccupati, le Procure aprono fascicoli su fascicoli; titoli del Corriere.

—LOUISIANA

L’uragano Ida spaventa New Orleans: «Venti a 215 km/h, ora è arrivato alla categoria 4: è tra i più forti dal 1850»

L’uragano si è rafforzato ulteriormente, e toccherà terra stanotte: migliaia di persone, in Louisiana, sono state costrette a lasciare le loro case. Il 29 agosto 2005 la città fu colpita da Katrina

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Ago 29 2021

la rucola preziosa 29 08 2021

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IL CIBO GIUSTO DI CAMPAGNA AMICA

I CONSIGLI DI GIORGIO CALABRESE

RUCOLA, PREZIOSA ALLEATA DELL’INTESTINO

Dal caratteristico gusto piccante e pungente, è ricca di vitamina C, antiossidanti e minerali. Un vero toccasana per il nostro organismo

La rucola, afrodisiaca, dalle spiccate proprietà digestive e terapeutiche, è un ingrediente davvero importante per la nostra salute. L’effetto “pungente” della rughetta è in grado di arricchire il sapore di moltissimi piatti.  La rucola rappresenta una scelta eccellente per la salute e per la dieta: povera di calorie, è estremamente ricca di proprietà nutritiveimportantissime per l’organismo.  Il periodo migliore per coltivarla va dall’inizio della primavera fino a settembre.  La virtù per cui veniva letteralmente venerata era quella afrodisiaca: le attribuivano infatti qualità magiche e la utilizzavano nei filtri amorosi. Ovidio ci riferisce che la “eruca salax” era l’erba lussuriosa.   Dal punto di vista nutrizionale la rucola è ricca di sali minerali: magnesio, calcio, potassio, ferro e di fibre. Inoltre contiene un’eccellente quantità di vitamina Avitamine del gruppo B (B6 e B9, o acido folico) e tanta Vitamina C. Con 28 kcal ogni 100 grammi è ideale per dimagrire. La rucola ha proprietà digestive. Favorisce la produzione di succhi gastrici migliorando la digestione e, servita come antipasto, aiuta a stimolare l’appetito. L’azione protettiva del betacarotene aiuta a prevenire la gastrite e gli stati ulcerosi. La rucola ha effetti drenantidiuretici e leggermente lassativi.

Le proprietà carminative della rucola evitano la formazione di gas nell’intestino e consentono di liberare il corpo da liquidi in eccesso. Anche la presenza di fibre esercita una blanda azione lassativa, aiutando in caso di stipsi.

L’erucina e i polifenoli presenti nella rucola favoriscono la crescita di alcuni lactobacilli importanti per la flora intestinale, come l’acidophilus, che agevola la funzione intestinale. La rucola è depurativa. Questo alimento interviene nella funzione epatica grazie al contenuto di isotiocianati, che stimolano la produzione di enzimi che aiutano il fegato a eliminare le tossine. Diversi studi hanno dimostrato che alcuni composti della rucola (glucosinolati e flavonoidi) svolgono effetti antiossidanti. In particolare intervengono nella riduzione di stati infiammatori, perché si è notato che la rucola determina un abbassamento della presenza di citochine infiammatorie. I glucosinolati, inoltre, svolgono un’attiva funzione antibatterica e antivirale. La notevole quantità di vitamina C contenuta nella rucola aiuta a rinforzare il sistema immunitario, a combattere stati influenzali e malanni di stagione e a prevenire stati infiammatori dell’apparato respiratorio(sinusite, bronchite, laringite, ecc.).

A cura di Giorgio e Cinzia Myriam Calabrese

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Ago 29 2021

tutto cambia 29 08 2021

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TUTTO CAMBIA

Noi cremonesi abbiamo da tempo scelto la via esatta: il risparmio energetico, spiega Antonio Grassi in www.cremonasera.it: perchè agitarsi se le cose non cambiano, ci pensino gli altri!

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—Territorio in affanno: se non governiamo il cambiamento, ci penseranno altri

«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi», spiega Tancredi allo zio, principe di Salina, nel Gattopardo. Il concetto, avvalorato dalla storia, nella nostra provincia non funziona.

Il brivido, di un cambiamento foss’anche effimero, non ci attira. Uscire dalla strada maestra, percorrere un sentiero sconosciuto e poi ritornare sulla retta via non appartiene al nostro territorio. Preferiamo la certezza di un presente insignificante e precario, alla scommessa su un futuro migliore ma incerto.

Siamo una provincia statica, ferma, un blocco di cemento. Siamo tre monoliti, appoggiati uno all’altro, che non si dannano l’anima per aiutarsi a vicenda.

Cremonese, Cremasco, Casalasco, schiavi della tradizione e dei pregiudizi, preferiscono la quarantena perpetua alla coalizione.

I generali non puntano alla vittoria. Confidano nella non sconfitta. Sostengono il pareggio. Galleggiano nel limbo dell’ignavia. Dell’inedia. Del tirare sera. Confidano nella provvidenza, che non sempre ha lo sguardo rivolto ai violini, al tortello dolce, al museo del bijou.

Siamo miopi, poco inclusivi, molto divisivi. Siamo perdenti. Siamo terra di conquista. Siamo speciali. Siamo autolesionisti, pronti a tagliarci gli ammennicoli per fare un dispetto al confinante.

Preferiamo essere allineati e coperti nella nostra pozzanghera, piuttosto che navigare liberi e sognatori, fuori dal coro, in mare aperto. La calma piatta e la monotonia di una linea orizzontale ci tranquillizzano. Se una foglia si muove è un errore. Oppure un miraggio.

Siamo la patria del vivi e lascia vivere.  Della pace, con Dio e con gli uomini, soprattutto con quest’ultimi.  Non rompere i coglioni a chicchessia, anche quando sarebbe auspicabile, è titolo di merito.

Difficilmente identifichiamo il luogo migliore dove collocarci. Spesso ci troviamo nel posto sbagliato al momento sbagliato.

«Se devo andare dove piove merda, voglio sapere da che parte soffia il vento» fa sapere Robert Redford in Spy game.  A noi frega poco la direzione del vento e il tipo di pioggia. Andiamo dove ci porta il caso. Apriamo l’ombrello quando siamo già fradici.  Chiudiamo la stalla quando i buoi sono già scappati. Invece di prevenire gli eventi, li rincorriamo.

Campioni d’efficienza omeostatica, possediamo una capacità di adattamento straordinaria.   In Lombardia contiamo poco più di niente, ma va tutto bene madama la marchesa.

Maggioranza e opposizione prediligono accordi win win allo scontro.

Una buona parte dei conflitti territoriali, sollevati da partiti e politici ed enfatizzati dai media locali, sono di facciata. Non farlocchi, ma in alcune occasioni accomodanti e molte volte finalizzati ad accontentare i tifosi della curva. Ma è vietato dirlo.

Favoriti dall’affievolirsi dell’ideologia e dalla citatissima società liquida, le intese sono guidate dall’imprescindibile bisogno degli attori di portare a casa ogni giorno michetta e companatico. 

Primum vivere, deinde philosophari. Stregoni veri e presunti e apprendisti stregoni di casa nostra non sfuggono alla regola e il colore dello schieramento è ininfluente.  Anche i politici tengono famiglia.  Prima la pagnotta, poi il bene comune. È comprensibile.

La lotta dura senza paura non ha mai incontrato un notevole consenso in questa terra. Le rare volte che è accaduto, si è trattato di episodi senza seguito, alcuni dei quali con protagonisti venuti da fuori.

 I rivoluzionari autoctoni  che  scendevano in piazza per scimmiottare  i coetanei di Parigi, Milano e Roma, che  scrivevano sui muri, che  gridavano in piazza  «Non è che l’inizio, continuiamo a combattere» sono quasi tutti pensionati.  Le armi le avevano già deposte da tempo, barattate con posti di prestigio e di potere in enti e aziende pubbliche e private.  Qualcuno, non ha perso l’abitudine al comando e, nell’ombra, continua a dirigere il traffico nel partito di appartenenza.

Gli ex contestatori rimasti al fronte, complice l’età, hanno dimenticato la promessa-minaccia di lottare senza tregua. 

I loro allievi sono entrati direttamente nelle stanze dei bottoni senza passare per la trafila dei volantinaggi, dei cortei e delle manifestazioni. Degli estenuanti dibattiti. Si dannano l’anima per la propria carriera. Poco per la nostra provincia. 

Il pane e le rose non fanno parte del background dei politici rampanti e le conseguenze sono evidenti. Un esempio paradigmatico dei danni provocati dall’assenza di apprendistato è stata la gestione dell’elezione del presidente della provincia. Un disastro da inserire nei manuali di formazione politica tra i comportamenti da evitare.

Degli ex bastian contrari è rimasto qualche irriducibile. Un manipolo di ultimi mohicani.  Disincantati, sprezzanti e orgogliosi, hanno smesso di credere nella rivoluzione e mantenuto l’abitudine di mandare a quel paese tutti quelli in disaccordo con il loro pensiero. Troppo pochi per cambiare e troppo poco un vaffanculo per modificare lo stato delle cose. 

Siamo specialisti nell’ammuina e nell’alzare polveroni, trucchetto vecchio come il cucco per dimostrare la propria esistenza e per distogliere i cittadini dai problemi reali. 

Nei giorni passati si è discusso sull’opportunità o meno di intitolare l’ospedale di Crema a Gino Strada. La questione merita la grande attenzione che le è stata dedicata, ma altrettanto impegno dovrebbe essere profuso per risolvere i problemi che affliggono il territorio.  Possibilmente per cambiarlo.

Molte le questioni aperte. Poche le proposte di soluzione chiare e percorribili.  Nessuno nega che di questi problemi se ne discuta, ma non si coglie una strategia, una linea operativa, una chiamata alla mobilitazione per eliminarli. Parole, parole, parole. Mina trionfa. Il territorio soffre.

Si procede a vista, a corrente alternata, con interventi spot. Per quattro giorni tiene banco la sanità, per cinque la sostenibilità ambientale. Poi irrompono le infrastrutture e intanto il Masterplan 3 C è scomparso dai radar. I sindaci arrancano, ma chissenefrega.

Si gioca a mosca cieca e si confida d’imbroccare la scelta vincente. 

L’Area omogena Cremasca è un ectoplasma, la Provincia poco più di un fantasma. La Regione tiene il banco delle tre carte e sorge il cattivo pensiero che qualche ente e alcuni territori limitrofi ci bullizzino. Siamo un vaso di terracotta in mezzo ai vasi di ferro.

Se non governiamo il nostro cambiamento, ci penseranno gli altri.  Non ci faranno sconti. Saremo nudi e senza alibi. La colpa sarà solo nostra.

Nel 1964, Bob Dylan annunciava The Times They Are A-Changin. Siamo in ritardo di cinquantasette anni. E ci manca un Tancredi. Meditiamo. E poi agiamo. In fretta.

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Ago 29 2021

leggete il punto 29 08 2021

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LEGGETE IL PUNTO

di oggi, la Provincia fin che c’è, titolo: “La libertà, le regole e la dittatura che non c’è”, il divertimento è assicurato!

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