Archive for Giugno, 2021

Giu 27 2021

i più eguali-novantuno 27 06 2021

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I PIU’ EGUALI – novantuno

Dalle mie 70 cartelle senza editore sui processi Iori, ecco la Cassazione assolvere!

—E’ stata pienamente assolta dalla Cassazione, pagina 7; ecco perché: “Come risulterà dall’esame dei singoli motivi di ricorso, la sentenza impugnata ha coerentemente proceduto a verificare l’intrinseca capacità dimostrativa, per quanto probabilistica, di ogni singolo elemento di prova indiziaria acquisito a carico dell’imputato, per poi risolvere in una visione unitaria munita di adeguata tenuta logica le ambiguità talora residuate, pervenendo a individuare nello Iori l’autore dell’omicidio della Ornesi e della figlia con quell’elevato grado di credibilità razionale (nel quale si risolve la formula normativa dell’al di là di ogni ragionevole dubbio) che è idoneo a privare di concreto riscontro processuale le ipotesi alternative astrattamente prospettabili; il relativo giudizio di colpevolezza risulta congruamente motivato secondo linee argomentative adeguate, coerenti alle regole logico-giuridiche che presiedono alla valutazione della prova indiziaria, che rendono pienamente giustificate sul piano della consequenzialità le conclusioni che sono state tratte da un esame puntuale e completo delle risultanze acquisite e dell’intero materiale probatorio disponibile, sottraendosi perciò a censura in sede di legittimità.” Ogni volta che rileggo questo passo mi vengono i brividi, e subito dopo la curiosità: in quale scienza verrebbe applicato un simile principio? E qui va ancora bene; in un altro passo i singoli elementi diventano “possibilistici”, e comunque entrambi sono vanificati quando la Cassazione scrive di: “esame puntuale e completo delle risultanze acquisite”; cosa intende per puntuale e completo? E se gli indizi superano l’esame purché possibilistici/probabilistici, con quale ragione si escludono le “ipotesi alternative astrattamente prospettabili”?

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Giu 27 2021

cremonesità-trentotto 27 06 2021

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CREMONESITA’ – trentotto

Non credo in alcuna religione, però don Claudio Rasoli, anche se non lo cito mai, scrive molto bene su www.cremonasera.it!

—Quando c’è la salute c’è tutto! Quante volte abbiamo chiuso una conversazione con questa inappellabile sentenza! Più che mai vera in questi mesi nei quali abbiamo fatto i conti con la nostra fragilità, la morte di tante persone conosciute, le varianti che spuntano all’improvviso e che non ci permettono di tirare il fiato. Il nostro corpo, così magnifico e così fragile, è un dono di Dio e il cristiano deve conservarlo meglio che può: una dieta equilibrata, un ritmo di vita regolare, il giusto spazio dedicato al riposo e al sonno, la capacità di calibrare gli impegni per non finire vittime dello stress… sono cose buone, che non solo fanno bene alle nostre membra, ma anche al nostro spirito. Non dimentichiamo, infatti, che siamo fatti di carne e di spirito, siamo un amalgama di queste due dimensioni così lontane eppure così comunicanti: è difficile che un corpo troppo trascurato possa essere di beneficio alla vita spirituale e viceversa. Tutto questo ce lo insegna l’antica sapienza monacale con quel “Ora et labora” che conduce ad un sereno equilibrio tra corpo e spirito, tra vita materiale e pensieri celesti. Posto il profondo rispetto del corpo, come dono di Dio, c’è però da ricordare che il cristiano deve preoccuparsi anche di un’altra dimensione ancora più importante: la salute del cuore. Perché se è fondamentale mantenersi sani fisicamente – come si può esercitare la carità verso l’altro se non la si esercita prima con sé stessi? – è ancora più necessario preservare la salute dell’anima da quella malattia così subdola eppure così pervasiva che è il peccato! Quanto tempo, quante energie, quanti soldi spendiamo in esami clinici (radiografie, tac, elettrocardiogrammi) … Lo stesso impegno lo mettiamo per la nostra anima? C’è un esame che continuamente propongo alla mia gente, che è facilissimo da fare e che permette di sondare la propria interiorità: l’esame di coscienza! L’esame di coscienza – da fare tutte le sere prima di addormentarsi – permette di capire quello che accade dentro se stessi: ognuno di noi è un campo di battaglia dove il male cerca sempre di soverchiare il bene, dove l’egoismo tenta di calpestare l’apertura all’altro, dove l’odio mira a soffocare l’amore. Abbiamo bisogno di conoscere chi siamo, cosa desideriamo veramente, quali strade stiamo percorrendo. Se non conosciamo neanche il male che alberga in noi, come potremo combatterlo, come potremo convertirci? Il primo passo per vincere è quello di dare un nome preciso ai peccati che commettiamo: il pressapochismo, l’astrazione, la vaghezza nella vita spirituale sono molto pericolosi e non conducono mai ad un vero cambiamento. Ecco perché la Chiesa ci chiede di essere precisi quando andiamo a confessarci dal sacerdote, senza, però, cadere nell’eccessivo scrupolo: Dopo averlo risanato Gesù ammonisce il paralitico: “Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio!”. Il peggio che gli può capitare non è tornare paralitico, ma vivere con il cuore chiuso all’azione di Dio e all’amore dei fratelli. Il peggio è scegliere l’inferno già qui su questa vita, perché quando ci si abbandona al peccato, Dio e il prossimo diventano dei nemici e l’unico compagno che resta è la solitudine. E non c’è peggior inferno che la solitudine!

Allora invece di dire “Quando c’è la salute c’è tutto”dovremmo esclamare senza tentennamenti “Quando c’è la salvezza c’è tutto”.

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Giu 27 2021

il conte grillo 27 06 2021

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IL CONTE GRILLO

Match all’ultima poltrona tra il fondatore e il rifondatore.

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Giu 27 2021

le conseguenze 27 06 2021

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LE CONSEGUENZE della funivia del Mottarone diventano pure un caso giudiziario; titoli del Dubbio —-Se un giudice è rimosso perché applica la legge, allora preoccupatevi

A Verbania, dopo il “non allineamento” della Gipe alle richieste della Procura, è stato designato un altro Giudice per il prosieguo dell’attività di controllo delle indagini preliminari

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Giu 27 2021

è fabrizio loffi 27 06 2021

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E’ FABRIZIO LOFFI in www.cremonasera.it del 14 giugno scorso, ripreso oggi da Gabriele Moroni sul Giorno: un on line che cresce con gli stivali dalle sette leghe! —E’ il 24 marzo del 1919. Fa freddo in questo colpo di coda d’inverno. Sono le 21,30 quando l’avvocato Andrea Boschi esce dalla sua abitazione in via dei Tribunali per recarsi al caffè Roma. Lo fa tutte le sere, trascorre qualche ora al caffè, poi rientra. In strada non c’è nessuno, risuonano solo i suoi passi nella nebbia. Cammina dunque tranquillo in direzione della sede del Comune di Duemiglia, che è confinante al numero 2. Non si accorge di nulla, quando avverte un dolore lancinante alla schiena, che gli toglie il respiro. Non è riuscito a rendersi conto che qualcuno gli è piombato alle spalle, sferrandogli una coltellata nella zona lombare, prima di darsi alla fuga in bicicletta. L’avvocato lancia un grido, e cerca di dirigersi verso casa, mentre in suo soccorso arriva la guardia in servizio al Comune di Duemiglia, Umberto Lodi che, aiutato da un passante, trasporta l’avvocato nella propria abitazione, da dove nel frattempo sono usciti i familiari richiamati dalle grida dei soccorritori. Eccetera.

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Giu 27 2021

cenerentola non trova il principe 27 06 2021

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CENERENTOLA NON TROVA IL PRINCIPE

Dopo molti tentativi, uno più gaglioffo dell’altro, il succo della fiaba che Antonio Grassi scrive per www.cremonasera.it….

Francoforte 27 06 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—Smantellata negli anni passati a favore degli ospedali, rivalutata con l’emergenza Covid, la medicina del territorio ha catalizzato per mesi l’interesse di politici, amministratori pubblici, operatori sanitari, esperti dell’ultima ora, tuttologi, cittadini qualunque.

La rilevanza mediatica da superstar mantenuta per mesi e la presenza nei trending topic delle discussioni sulle falle del sistema sanitario lombardo e sui rimedi per tamponarle, l’avevano trasformata da Cenerentola a principessa. Battersi il petto, ammettere l’errore, sostenere la necessità e l’impellenza di rivedere l’organizzazione della sanità regionale era diventato un mantra. Sdoganata, la medicina territoriale aveva conquistato il certificato e il nulla osta di priorità tra gli interventi da effettuare.

Viagra ideologico per reduci e riservisti di rivoluzioni iniziate e mai concluse, o abortite a pochi giorni prima dal parto, o solo auspicate, l’argomento aveva attecchito anche tra coloro che preferiscono il mainstream dei social ai più ostici sentieri del dibattito politico.

Il rinnovato interesse sul futuro modello della sanità lombarda aveva riacceso i riflettori su concetti datati, ma ancora aperti e irrisolti.

Erano tornate alla ribalta la contrapposizione tra sanità pubblica e privata, l’eccesso di specializzazione, l’esasperazione dei protocolli terapeutici, le nuove frontiere dei farmaci derivati dall’ingegneria genetica, le big pharma, la malattia-merce, il business della sfiga.


Era stata tolta la polvere all’armentario in voga nel giurassico sul diritto alla salute, bene collettivo e individuale, un pelo diverso, dal diritto alla cura della malattia.

Vecchi slogan avevano ripreso a circolare. La salute non è in vendita e la salute è un bene pubblico si erano rianimati. Aveva trovato spazio la prevenzione che funziona meglio della riparazione, concetto tagliato su misura per Cremona se, come pubblicato dall’Agenzia ambientale europea, è la seconda città più inquinata d’Europa.

Il dibattito sulla medicina territoriale aveva trovato terreno feritile sui confini dell’Ats, battezzata Valpadana, frutto del matrimonio e dell’unione dei beni delle province di Mantova e Cremona. Domiciliata nella città virgiliana, la super Ats ha un estensione poco funzionale per i cittadini e la proposta di un divorzio con la creazione di due Ats autonome aveva riscosso un buon successo, soprattutto in terra cremasca. Qualche scettico aveva storto il naso nel Casalasco, ma negli ultimi giorni anche in questo territorio sono stati segnalati decisi fermenti autonomisti.

Ma il mondo se ne fotte dei bei discorsi e delle storie a lieto fine. L’ ospedale ha ripreso il suo ruolo egemone. Cenerentola è tornata negli scantinati. L’economia ha soppiantato la politica. Il territorio è tornato a sbucciare patate ed è scomparso nel triangolo delle Bermude della sanità lombarda, quella che ha inghiottito l’assessore Giulio Gallera, specializzato in conferenze stampa surreali.

Nei giorni scorsi a Milano è stato approvato dalla giunta, su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, sostituta di Gallera, il Programma regionale straordinario degli investimenti per la sanità: 106,5 milioni di euro, quasi tutti destinati agli ospedali.

A Cremona arriveranno 2, 5 milioni di euro. A Crema 1,4. Tanta manna. A caval donato non si guarda in bocca. I lavori dovranno concludersi tra i 24 e 30 mesi dall’avvio, entro 40 mesi se l’investimento è superiore ai 25 milioni.

«Si tratta di un programma di interventi – ha spiegato la Moratti decisamente importante che va nella direzione di realizzare opere strutturali, acquisire nuovi macchinari e strumentazioni, anche con l’obiettivo di andare a ridurre le liste d’attesa, oltre all’innovazione tecnologica legata ai sistemi di pagamento per le prestazioni erogate all’interno delle strutture». (OglioPo News, 23 giugno)

E il territorio? Al prossimo giro.

Dei 106,5 milioni i «27,91 sono destinati ai piani di incremento della sicurezza sismica e antincendio e per il superamento delle barriere architettoniche e gli oltre 20 per la sostituzione di grandi apparecchiature biomediche»

Nessuno dubita che l’attuale sicurezza antisismica e antincendio degli ospedali lombardi meriti un potenziamento, ma questo non cancella il dubbio che si corra un rischio maggiore nel lasciare il territorio sguarnito di servizi sanitari.

In Regione, hanno lo sguardo fiero che buca l’orizzonte. Non si filano Cremona, Vescovato, Bagnolo, Martignana Po. Osservano gli Stati Uniti, patria della sanità più classista del mondo e, sembra di capire, benchmark di riferimento per la futura sanità lombarda.

«E’ un piano straordinario – commenta la Moratti – che ha preso forma dalle esigenze arrivate dal territorio e che di fatto ha un’azione che va ad anticipare il percorso della riforma della legge 23 sulla sanità regionale. Una riforma che non può prescindere da un’attenzione peculiare e da investimenti rilevanti per garantire la migliore efficienza possibile delle nostre strutture e il mantenimento di quei livelli di eccellenza che ci riconoscono anche dagli Stati Uniti». (La provincia, 22 giugno)

Per carità, se lo dice l’assessore c’è da crederci. Però senza prescindere da investimenti rilevanti, se avanza qualche spicciolo non sarebbe possibile istituire nel Cremasco un paio di presidi socio sanitario territoriali? Non sarebbe possibile incentivare con qualche euro i laureati in medicina a intraprendere la professione di medici di base? Ne mancano assai.

Con un accenno a Guccini sarebbe stata una dichiarazione perfetta «L’ America era allora, per me i G.I. di Roosevelt, la quinta armata, l’America era Atlantide, l’America era il cuore, era il destino». Per la Moratti è la sanità.

Già, dichiarazione perfetta. Per un club di nobildonne, snob e annoiate. All’ora del tè. Intanto Cenerentola, in cantina e priva di risorse, rischia di morire. Se accadesse, non verrà seppellita al cimitero di Arlington

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Giu 27 2021

perfino i rotary 27 06 2021

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PERFINO I ROTARY

hanno un archivio fatto di cene e foto che raccontano la storia di ciascuna città, o paese, scrive Francesco Martelli in www.cremonasera.it!

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Giu 27 2021

il ritorno del maestro 27 06 2021

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IL RITORNO DEL MAESTRO

Su www.cremonasera.it!

Francoforte 27 06 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—Cittadinanza onoraria al cremasco Jader Bignamini. Conferita ieri con una grande serata di festa e di musica a Cremarena, piena di persone che hanno voluto portare un saluto e un applauso al maestro che, partito da Ombriano, ha conquistato l’America, dove è direttore musicale della Detroit Symphony Orchestra. E Bignamini ha ripagato l’affetto con un concerto tenuto con la sua banda Verdi di Ombriano e ha ricordato il suo mentore, il presidente Antonio Zaninelli, che ha creduto in lui e gli ha affidato la direzione dello storico gruppo.

guarda le foto su crema-news.it

http://crema-news.it/la-foto/bignamini-cremasco–1

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Giu 27 2021

ancora da nascere 27 06 2021

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ANCORA DA NASCERE

a quel tempo il Bencivenga del Punto di oggi, se scrive così!

Neppure la legge sull’aborto («interruzione volontaria di gravidanza» nel linguaggio medico, «omicidio volontario» per i difensori della vita fin dal suo concepimento) aveva contrapposto Parlamento italiano e Santa Sede come è successo in settimana, a causa della nota ufficiale che il Vaticano ha inviato al Governo italiano per richiamarlo al rispetto del Concordato, a suo dire minacciato dal disegno di legge Zan, l’insieme di norme contro l’omofobia e ogni forma di discriminazione sessuale che da novembre è in agenda davanti alla Commissione Giustizia del Senato, primo firmatario l’omonimo senatore Pd, dichiaratamente contrari Lega e Fratelli d’Italia, perplessa Forza Italia («Il Governo deve fare le riforme, non il ddl Zan», ha tuonato nelle ultime ore Silvio Berlusconi spiazzando anche molti dei suoi).

Francoforte 27 06 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Giu 27 2021

la saba 27 06 2021

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LO SCIROPPO DAI MILLE USI, LA SABA

Denso sciroppo scuro e dolce, è il “Sigillo” tipico dell’Emilia Romagna

Leggi cosa sono “I Sigilli di Campagna Amica”

La Saba tradizionale è un denso sciroppo scuro e dolce che viene preparato nel periodo della vendemmia.

Si pigiano le uve preferibilmente bianche e mature (da preferire le uve autoctone quali la Spergola o la Scarsafoglia), il mosto viene poi filtrato grossolanamente e messo a bollire a fiamma bassissima per circa 3 giorni.

Dalla lenta evaporazione della parte acquosa del mosto si ottiene uno sciroppo scuro e denso che concentra le benefiche proprietà dell’uva. La concentrazione ottimale deve superare il 60% di zuccheri (dell’uva) per evitare possibili fermentazioni. La vera Saba è ottenuta solo per lenta bollitura del mosto di uve fresche appena pigiate e non sottoposte a nessuna lavorazione o conservazione e senza l’aggiunta di nessun ingrediente.

Il risultato finale è uno sciroppo dolce dal gusto fruttato e caramellato, adatto a dolcificare, a condire e tipico ingrediente dei dolci tradizionale delle Feste.

Fino ad un recente passato era versata sulla polenta per insaporirla soprattutto per renderla più gustosa per i bambini.

Molto utilizzata per “condire” la ricotta fresca e le castagne bollite.

I più anziani ricordano ancora la “granita” di Saba: un bicchiere di neve pulita sulla quale si versava una generosa quantità di Saba, che gustavano tutti, grandi e piccini! Un toccasana per queste giornate di forte calura!

Se ciò non bastasse, un cucchiaino di Saba tal quale era un naturale emolliente per il mal di gola.

Oggi la proponiamo come condimento dolce di ricotte, formaggi cremosi e frutta.

Il custode del Saba è l’Agriturismo Bosco del Fracasso di Scandiano (Reggio Emilia) che propone i suoi prodotti il sabato mattina presso il Mercato del Contadino di Reggio Emilia

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