Archive for Maggio, 2021

Mag 29 2021

i più eguali-sessantadue 29 05 2021

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I PIU’ EGUALI – sessantadue

Dalle mie 70 cartelle senza editore sui processi Iori, oggi impariamo che, come l’agente di Polizia Marchetti aveva visto doppio, figuriamoci poi se tre pastiglie, così i giudici decidono subito che non pastiglie erano, ma gocce!

—Scegliendo invece di procedere, come han fatto i giudici partendo dalla Corte di primo grado, la strada è obbligata in caso di condanna, e bisogna iniziare con un: in base alle risultanze e alle conclusioni dei periti è “altamente probabile” che né Livia né Claudia abbiano ingerito le pastiglie, per cui non restano che le gocce!

Vi risparmio, cari lettori, il chiacchiericcio sulle “risultanze e conclusioni”, perché la riga della Corte d’Appello, che ripeterò spesso: “dall’esame autoptico non è stato possibile stabilire in che forma sia stato assunto lo Xanax” chiude ogni possibilità di discussione sull’argomento pastiglie o gocce; unico fatto certo, sul tavolo si trovano solo contenitori (blister) di pastiglie, non di gocce. Invece le parole della Corte ne aprono di grandiose, la prima e fondamentale che in base al principio della condanna solo “se l’imputato risulta colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio” del 533cpp, non si può decidere con un “altamente probabile” e proprio sul punto decisivo; qui l’a priori è evidente, e tradisce il giudice: se voglio condannare Maurizio Iori non posso tener buone le pastiglie! Poi per quale motivo l’assassino usa le gocce, fa sparire i flaconcini e al loro posto mette i blister? Per farsi scoprire immediatamente, avessero gli autoptici osservato lo stomaco al microscopio, che rileva anche i piccoli frammenti delle pastiglie, anziché a occhio nudo? Un medico esperto come Iori non ci avrebbe pensato? Qui trionfa la linea dei difensori, fin dai primi passi: o l’Accusa dimostra possibile rifilare di nascosto, in pochi minuti, quasi a digiuno, 95 pastiglie, e anche meno! o il processo termina immediatamente. Da cui la battuta, grandiosa (non mia): la Difesa ha vinto in Aula, davanti a tutti, e ha perso nel segreto della Camera di consiglio!

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Mag 29 2021

cremonesità-nove 29 05 2021

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CREMONESITA’ – nove

Quando scrive www.cremonasera.it fa il vuoto, oggi pubblica l’ultima lettera di Carla Fracci al sindaco di Volongo e tocca i 149 mi piace! E Paolo Panni col Po? 137. Per scendere dai mi piace è indispensabile scrivere di sport, che il lettore evidentemente non gradisce….

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Mag 29 2021

delitto e castigo 29 05 2021

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DELITTO E CASTIGO Titoli della Stampa; anni in più e risarcimenti in meno, questo il gioco: l’assicurazione paga sempre, l’imputato se ha i soldi. —Il dilemma della procura: omicidio colposo o volontario? L’ipotesi del «dolo eventuale» alzerebbe la soglia delle condanne, ma cancellerebbe la possibilità di risarcimenti da parte delle assicurazioni

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Mag 29 2021

col bicchiere in mano 29 05 2021

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COL BICCHIERE IN MANO quasi quasi Stefano Mauri dimentica di scrivere la recensione in Sussurrandom! —Già… che straordinaria, stimolante, affascinante, meravigliosa sorpresa è lo spumante Trento Doc Dosaggio Zero, (degustare per credere) gioiello della cantina Madonna delle Vittorie (la famiglia Marzadro incanta e non stanca anche oltre le leggendarie Grappe e i Distillati), scelto (grazie a The Negociant Dennis Barbieri) dall’Oste Marco Padrenostro e proposto nei (suoi) locali “Mostaccino” e “Garage Retrò Caffè” di Crema, capitale del Granducato del Tortello. A proposito, mister Giovanni Stroppa, allenatore in pectore del Monza, appena ha un attimo libero, proprio al “Retrò” (location straordinaria e gourmet) si concede gustose pause di meditazione consacrate al cibo, al vino e ai pensieri d’autore tra amici. Chapeau!

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Mag 29 2021

albicocche 29 05 2021

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I CONSIGLI DEL NUTRIZIONISTA DI CAMPAGNA AMICA

Albicocche, concentrato di benessere e gusto

Frutto tipico dell’estate, hanno una polpa dolce e carnosa che piace a grandi e piccini. Grazie alla presenza di Vitamine e Betacarotene, sono alleate dell’abbronzatura.

L’albicocca è un frutto tipicamente estivo dell’albero albicocco o Prunus Armeniaca, appartenente alla specie delle Rosacee. La pianta è originaria dell’Asia ed è stata diffusa in Europa dai Romani dopo la conquista dell’Armenia, da cui ha origine il nome.

L’albicocca appartiene al gruppo della frutta acidula perchè è ricca di acidi organici. Viene consumata fresca e conservata: secca, sciroppata, o sotto forma di marmellate. È il frutto che contiene la dose più elevata del minerale Potassio (320 mg per 100 gr) il cui consumo è associato a una diminuzione della pressione sanguigna specie quando questa è provocata da un eccessivo consumo di sale, ricco appunto di cloruro di sodio. Ciò avviene perchè il Potassio ha un’azione diuretica naturale che stimola l’organismo a eliminare acqua e sodio. L’albicocca, inoltre, contiene poco sodio, è invece molto ricca di carotene, una provitamina che poi nel nostro corpo è trasformata dal fegato in vitamina A. Ha però una bassissima dose di Vitamina C. Un etto di albicocche fresche fornisce circa 30 calorie e un’alta dose di acqua, niente proteine e lipidi e una discreta dose di carboidrati. Ha inoltre un’ottima dose di fibra vegetale, pari a 6.5 gr cioè a un quinto della dose giornaliera di cui noi abbiamo bisogno per mantenere il nostro intestino funzionante ed evacuativo, ciò concorre a ridurre al massimo l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri che si introducono con l’alimentazione varia di ogni giorno. Oltre alla fibra, l’azione lassativa è favorita anche dalla presenza di un particolare zucchero che è il sorbitolo. Un etto di albicocche secche fornisce 266 calorie mentre quelle sciroppate ne forniscono 87 kcal. Le albicocche secche hanno anche un’ottima dose di ferro, che si concentra per la mancanza d’acqua, mentre le altre tipologie ne contengono solo tracce e sono considerate un alimento molto sano, perchè sono una fonte di sostanze nutritive da consumare con gradevolezza. Le albicocche fresche e mature grazie all’alta dose di Pro-Vitamina A diventano un’ottima frutta con caratteristiche antiossidanti, che prevengono la capacità delle cellule di invecchiare precocemente. Nella cosmesi popolare l’albicocca è stata sempre accoppiata alla cura della pelle. L’olio ottenuto dai suoi semi è molto efficace sia per il trattamento delle smagliature che delle rughe.

Luteina e zeaxantina: sono due carotenoidi ad azione antiossidante contenuti nella retina dell’occhio, proteggendola dai danni delle radiazioni luminose; Quercetina: si tratta di un flavonoide ad azione antiossidante ma anche antinfiammatoria e stimolante sul sistema immunitario. Vediamo in dettaglio i benefici che apporta un consumo regolare di questi frutti:

  • Promuovono la salute cardiovascolare L’alto contenuto di antiossidanti, in particolare di betacarotene, presente nelle albicocche, è fondamentale per ostacolare l’ossidazione del colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo) prevenendo la formazione delle placche aterosclerotiche e, di conseguenza, proteggendo la salute del cuore.
  • Proteggono la pelle Il consumo di albicocche è utile per proteggere la cute in quanto il betacarotene in esse contenute stimola la produzione di melanina, una sostanza che è responsabile dell’abbronzatura che protegge la pelle dai raggi solari.
  • Hanno potere antiossidante.
  • Prevengono la stipsi, infatti La presenza di fibre infatti, aiuta a stimolare la peristalsi intestinale, favorendo l’espulsione delle feci e la disintossicazione da tossine e sostanza estranee. La funzione lassativa è completata dalla presenza di uno zucchero chiamato sorbitolo.
  • Proteggono e migliorano la vista Le albicocche favoriscono la salute degli occhi. Questo perché la retina dell’occhio presenta due importanti antiossidanti ossia la luteina e la zeaxantina, sostanze presenti nel frutto e che sono in grado di filtrare la luce e quindi di proteggere l’occhio dai danni fototossici.
  • Riducono la pressione arteriosa e regolano il battito cardiaco Il potassio contenuto nelle albicocche ha un’azione regolatrice sui fluidi corporei, riducendo ritenzione idrica e pressione arteriosa, e sul battito cardiaco.
  • Utili in caso di spossatezza o convalescenza Le albicocche, grazie all’abbondanza di sali minerali e vitamine, sono remineralizzanti e rappresentano un valido aiuto in caso di spossatezza magari dovuta al caldo eccessivo o durante l’attività fisica.

A cura di Giorgio e Cinzia Myriam Calabrese

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Mag 29 2021

il lupo perderà qualche pelo, 29 05 2021

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IL LUPO PERDERA’ QUALCHE PELO,

mai il vizio, sostiene Linkiesta.

Di Maio fa autocritica sul caso Uggetti e ammette che in quell’occasione, in effetti, i grillini fecero quello che hanno sempre fatto

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Mag 29 2021

l’ultimo sondaggio 29 05 2021

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L’ULTIMO SONDAGGIO

del Corriere dice che Fratelli d’Italia, un tempo Msi, raggiunge il Partito democratico al 19,4%!!

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Mag 29 2021

galleria di capolavori 29 05 2021

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Coldiretti Cremona, dal progetto didattico sboccia una galleria di capolavori

In sala Borsino (Cciaa Cremona, via Solferino) esposti gli elaborati delle classi che hanno preso parte all’iniziativa

Una colorata galleria di capolavori è raccolta presso la sala Borsino della Camera di Commercio di Cremona. Affacciata su via Solferino, al civico 29, la vetrata rivela i lavori realizzati dalle classi che hanno preso parte a “Cresciamo sani, mangiamo il cibo buono”, il progetto di educazione agroalimentare proposto da Coldiretti Cremona, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona, con Coldiretti Donne Impresa e Giovani Impresa in prima linea, con l’impegno di promuovere sani stili di vita coniugati alla sostenibilità ambientale. Il progetto ha coinvolto ben settanta classi della provincia di Cremona, con 1265 alunni. A chiusura del percorso, gli alunni hanno raccontato, attraverso un elaborato, la loro esperienza nata dall’incontro con gli agricoltori della Coldiretti.

L’invito che Coldiretti Cremona rivolge ai cittadini è di regalarsi una passeggiata in centro, a pochi passi dalla Cattedrale e dal Torrazzo, dedicando qualche minuto alla bellissima ‘vetrina dei capolavori’. L’esposizione è un tributo all’allegria e alla creatività tipiche dei bambini, ed anche alla passione per l’agricoltura. C’è chi ha riprodotto un alveare, con il cartone o con il legno, con le api sorridenti che fanno capolino. E c’è chi ha raccontato su un cartellone (o attraverso molteplici disegni, o in un tema) la propria visita virtuale in azienda, alla scoperta di come nascono il pane, i formaggi, il miele. C’è chi ha realizzato un’azienda agricola in 3D, chi l’ha descritta attraverso un video-racconto, chi ha creato un vero e proprio libro, ricco di immagini e poesia. Chi ha puntato sui lavori multimediali e chi sui pastelli a cera. C’è chi ha riprodotto il Museo della Civiltà Contadina del Cambonino e chi ha realizzato una distesa di fiori, con la carta velina, visitati dalle api. Altri lavori sono dedicati al ciclo dell’acqua, disegnato, raccontato, riprodotto in un plastico che accoglie anche un piccolo orto (con pianticelle vere). L’elenco potrebbe continuare a lungo. Ci sono gli e.book, c’è l’agricoltura cantata in stile rap, ci sono le presentazioni in PowerPoint, ci sono album e video che testimoniano come gli alunni abbiano riprovato, nella cucina di casa, a fare il pane. E tanto altro. Così le classi hanno interpretato e suggellato il percorso seguito, secondo il tema scelto tra quelli proposti nell’anno scolastico 2020-2021: “Buono come il pane”; “Una mucca per amica”; “Dolce come il miele”; “L’acqua amica della natura” e “La nostra storia passa dal museo”.

“Siamo orgogliosi e davvero colpiti dalla straordinaria adesione ricevuta dal progetto e, ora, dalla qualità e bellezza degli elaborati conclusivi. Gli alunni cremonesi hanno preso parte alla nostra proposta, che si è inserita nell’ambito delle ore annue di Educazione Civica, sui temi specifici della sostenibilità, ed è nata dalla sinergia tra la Coldiretti e il Ministero dell’Istruzione, formalizzata dal “Protocollo per la promozione delle competenze connesse alla sostenibilità nell’alimentazione, per lo sviluppo dell’economia circolare, della green economy e dell’agricoltura di precisione e digitale”, firmato nel luglio 2019, sulla base della decennale esperienza della Coldiretti nella costruzione di reti positive con le scuole su tutto il territorio nazionale, a partire dal coinvolgimento diretto delle aziende agricole – sottolinea Paola Bono, Direttore di Coldiretti Cremona –. Attraverso il racconto della nostra agricoltura e delle nostre campagne abbiamo condotto i bambini alla scoperta delle aziende agricole e degli agricoltori del territorio, dei prodotti del loro lavoro e dei cibi che portiamo in tavola. Lo abbiamo fatto nel rispetto delle prescrizioni legate alla situazione sanitaria, proponendo alle classi alcuni video realizzati presso le aziende e presso il Museo della Civiltà Contadina, arricchendo ogni lezione con le web-incursioni degli agricoltori, che hanno dialogato con i bambini”.

L’esposizione resterà presente presso la vetrata del Borsino in via Solferino fino al 13 giugno. Nel frattempo Coldiretti Cremona è all’opera per preparare la giornata conclusiva di un progetto didattico da record.

RELAZIONI ESTERNE COLDIRETTI CREMONA

Via G. Verdi, 4 – 26100 Cremona – Telefono 0372 499819 – Cell. 334 6644736 – e-mail: marta.biondi@coldiretti.itwww.cremona.coldiretti.it – Fb e Instagram: Coldiretti Cremona

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Mag 29 2021

e lui risponde 29 05 2021

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E LUI RISPONDE

Presente! solito titolo a tutta prima pagina della Provincia fin che c’è:

-Cremona “chiama” Draghi

L’invito a inaugurare le Fiere zootecniche internazionali affidato al sottosegretario all’Agricoltura Centinaio-

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Mag 29 2021

un grande agricoltore 29 05 2021

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UN GRANDE AGRICOLTORE che amava la terra ricordato da Mario Silla, inventore di www.cronacasera.it Francoforte 29 05 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—Il 7 gennaio di dieci anni fa moriva un grande figlio della nostra terra, Ernesto Cervi Ciboldi. Un gigante dell’agricoltura cremonese letto e studiato in ogni parte d’Italia quando affrontava temi difficili con una prosa chiara e fresca, con una libertà di pensiero assolute, senza badare a convenienze o tessere di associazioni. Lui amava l’agricoltura, i campi, la terra, la stalla, l’acqua, le stagioni, le piante. Sapeva far capire anche ai profani, le ragioni delle fortune e delle disgrazie della nostra agricoltura che ha avuto la fortuna di crescere e svilupparsi sui terreni più fertili del mondo. Agronomo e veterinario, ha sempre voluto condividere le sue ricerche, le sue applicazioni, le sue sperimentazioni e conoscenze con un largo pubblico. Fin dal 1945 ha iniziato a scrivere raccontando la sua scienza in maniera lineare e chiare e suggerendo l’utilizzazione costante del metodo empirico. Suggeriva rimedi (“ricordatevi di tornare a sua maestà il prato, la nostra ricchezza”), cambi di rotta (“il mais non si può difendere solo con la chimica”), parlava agli agricoltori e spesso strigliava i politici che si dimenticavano del nostro bene primario. In questi giorni ci siamo occupati del criminale spargimento di fanghi contaminati sui nostri campi. Abbiamo rispolverato un articolo che Cervi Ciboldi scrisse per “La Cronaca” del 7 ottobre 2007 in cui ricordava come i nostri terreni hanno falda freatica affiorante quasi ovunque e pertanto inadatti agli spargimenti di fanghi. Inoltre c’è il pericolo è che un terreno “avvelenato” da metalli resti sottoproduttivo per anni. (m.s.)

Mi sono già occupato altre volte studiando l’impiego di questi materiali in agricoltura e ne spiegai agli amici agricoltori il significato agronomico, mettendoli in guardia da facili interpretazioni, di usarli solo sotto controllo analitico del materiale e dei terreni dove vanno sparsi e consigliandoli di informarsi sulla legge regionale che ne permette l’uso a determinate condizioni.Il fatto è che, subito, quel materiale scomparve, e per anni, dalla circolazione per cui tutto tacque.

Ora, siccome – lo dice il dettaglio dei Comuni interessati allegato a tale articolo – si tratta di grandi quantità indicanti un uso che si va generalizzando, è buona cosa rinfrescare la memoria agli agricoltori perché ne facciano buon uso.

Intanto l’uso dei fanghi, bisogna dirlo a chiare lettere, è utile sia all’agricoltore, che trova materia organica da spargere su campi che hanno a tale proposito bilanci negativi, per l’industria, che può smaltire prodotti ingombranti, per l’ambiente, purché tali materiali vengano neutralizzati con un preciso scopo senza complicanze. Ma, attenzione al punto difficile: solo se i trattamenti a cui vengono sottoposti per essere sterilizzati, e il trasporto a destinazione vengono fatti secondo regole precise dettate dalla legge e senza sotterfugi – per esempio, con un’analisi che deve accompagnare un determinato fango, smerciare materiale pericoloso. Tutto deve procedere secondo le regole, altrimenti sono guai!

Se tutto è fatto in regola non esistono difficoltà, perché è legge naturale che qualsiasi molecola organica, anche la più complessa, non resiste all’azione disgregatrice del terreno, per cui il terreno diventa il punto del riciclo naturale di tali sostanze. Intanto perché gli agricoltori accettano tali materiali: in primo luogo molti, riconoscendo nella monocoltura del mais, alla quale sono costretti dalla PAC (Politica Agraria Comunitaria) che impedisce l’allevamento del bestiame bovino da latte, pensano che tali materiali possano in qualche modo rendere meno pesanti le perdite del bilancio negativo in sostanza organica; in secondo luogo alcune ditte che devono liberarsi di tanti prodotti pagano chi li accetta. E qui, ingolositi dai soldi, tanti agricoltori spargono i fanghi, senza precauzioni né controlli.

I pericoli di usare i fanghi nascono dalla presenza in questi materiali di metalli come Cromo, Alluminio, Rame, Ferro ecc… che non vengono metabolizzati dal terreno e si sommano a quelli già presenti, per cui è regola che l’agricoltore che li usa si faccia spiegare da un tecnico il calcolo che, applicato alle analisi – terreno + fango – dà la somma che deve essere abbondantemente sotto i limiti di tolleranza fissati dalla legge. Il pericolo è che un terreno “avvelenato” da metalli resti sottoproduttivo per anni. C’è stato un esempio nel basso cremonese, in cui si usava dare il solfato di rame per combattere la peronospora; ebbene, dopo più di 20 anni dall’estirpazione dei filari di viti il frumento segnava ancora una forte clorosi – ingiallimento e ridotto sviluppo.

Un altro inconveniente: i cattivi odori che accompagnano lo spargimento con deturpamento dell’ambiente e il disgusto della gente. Si può ovviare a tale bruttura con l’aratura immediata dopo lo spargimento – ossia non lasciare il materiale ammucchiato per giorni: distribuire e arare.

Infine ancora un consiglio e una considerazione: gli agricoltori che usano fanghi si appoggino ad un tecnico che, ben interpretando le analisi del terreno e dei materiali e conoscendo la legge, possa consigliarli su tempi, modi e quantità. La considerazione è necessaria trattando questa materia per la posizione della nostra terra a ridosso del fiume. Noi abbiamo la falda freatica quasi affiorante e, nei periodi di irrigazione, i cavi pieni di acqua a livello dei campi. La cartografia specifica che accompagna il “Quaderno agro-ambientale” n° 3 (Catalogo dei suoli cremonesi) ci mostra che la falda è quasi ovunque vulnerabile, ossia con possibilità di inquinamento. Se a tale situazione si accompagna una pioggia che allaga come quella dello scorso 27 settembre, con l’acqua che in poche ore invade le case, non c’è da augurarsi che a completare il disastro concorra lo spargimento di fanghi in campi vicini. Una intera zona potrebbe diventare una cloaca puzzolente. Infine il criterio tecnico che guida l’uso di tali materiali è la scelta dei terreni di spargimento per posizione rispetto alla falda e composizione analitica. Quello che, osservando l’elenco dei Comuni pubblicato non mi sembra sia stato fatto in quanto comprende territori notoriamente inadatti a tali scopi. Dunque, attenzione!

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