Archive for Ottobre, 2020

Ott 29 2020

la legge del più forte-millesettecentosessantanove 29 10 2020

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LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – millesettecentosessantanove

Da www.cremonaoggi.it, il giudizio al lettore: era un processo da fare?

—Alle 20,40 del 23 aprile del 2014, lungo la Paullese, nel tratto fra Dovera e Spino, il 27enne Daniele Casali, di Boffalora d’Adda, perse la vita dopo essersi schiantato frontalmente con la sua Alfa 147 contro il new jersey in cemento che delimitava il cantiere per il raddoppio della provinciale. L’auto andò completamente distrutta e il conducente, che arrivava da Spino, morì sul colpo. Non si era sentito male, nè aveva bevuto. Per quell’incidente, a processo sono finiti tre ingegneri dell’amministrazione provinciale di Cremona e un imprenditore che oggi, a distanza di più di sei anni dal fatto, sono stati assolti dall’accusa di omicidio colposo “perchè il fatto non sussiste”.

Quella sera, come è stato detto in aula, c’era ancora luce sulla Paullese, e la visibilità era buona. Daniele abitava in zona e stava tornando a casa. Dunque, conosceva perfettamente, quel tratto di strada. Sapeva che c’era il cantiere. Era indicato da segnali e da luci. Secondo il consulente del pm, il giovane andava ad una velocità non inferiore ai 110 chilometri orari dove il limite era di 30. Per il consulente delle difese, procedeva addirittura ad una velocità di 140 chilometri orari. “Non aveva neanche la cintura di sicurezza”, hanno precisato i difensori, “e un testimone aveva dichiarato che andava ‘a manetta’”. Per il pm, che ha riconosciuto il concorso di colpa, i quattro imputati andavano comunque condannati in quanto i tre new jersey che facevano da barriera al cantiere non avrebbero avuto i giusti requisiti di sicurezza. “Non erano stati posti a regola d’arte: non erano ancorati ed erano stati messi su un manto stradale non uniforme”. Non c’era obbligo nè motivo di ancorare i new jersey”, ha invece sostenuto l’avvocato Alberto Gnocchi, legale dell’ingegner Andrea Manfredi. “In questo caso, a differenza delle strade a normale viabilità, avevano la funzione di barriera di sicurezza per la recinzione del cantiere”. Per il legale, che ha sottolineato che il suo assistito era sì direttore dei lavori, ma all’interno del cantiere, “qualunque collegamento, a quella velocità, si sarebbe spezzato. Il conducente, meglio chiamarlo pilota, si è completamente disinteressato dei segnali stradali e di diminuire il limite di velocità su una strada con doppia curva e con divieto di sorpasso. Dal giorno dell’apertura del cantiere, nel febbraio del 2014, a quel 23 aprile, non c’è stato nessun altro incidente stradale, tranne questo, su una strada percorsa in due mesi e mezzo da due milioni di mezzi”.

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Ott 29 2020

nonostante le ripetute sceneggiate, 29 10 2020

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NONOSTANTE LE RIPETUTE SCENEGGIATE,

lo Sgarbi procede impavido per la sua strada, quando basterebbe ignorarlo un paio di volte, perché la smetta; dal Corriere: —Show polemico di Vittorio Sgarbi in Aula alla Camera. Il deputato ha preso la parola nell’ambito della commemorazione di Jole Santelli e ha spostato la mascherina durante il suo discorso, posizionandola soltanto sul naso. Il Presidente Fico lo ha richiamato, al che il critico d’arte ha protestato: «Non riesco a parlare». «Questo non la esime dal rispettare le regole» ha replicato Fico. Dopo un attimo di esitazione Sgarbi ha attaccato: «Lei è un fascista». «Onorevole – ha immediatamente risposto Fico – lei non può insultare la presidenza». Poi, visto che saliva il brusio dai banchi, Fico ha aggiunto riferendosi alla commemorazione di Santellli: «Non rompiamo questo momento». Appello che è stato accolto da tutti Sgarbi compreso che ha concluso l’intervento.

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Ott 29 2020

con lo sdegno di monsignor bergoglio 29 10 2020

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CON LO SDEGNO DI MONSIGNOR BERGOGLIO

Dal Corriere; non tutti sono assassini, ma islamici sì, e ci metton poco a far perdere le tracce!

Il 9 ottobre l’attentatore di Nizza era a Bari. Dopo essere sbarcato a Lampedusa è stato trasferito nel centro di identificazione e fotosegnalato dalla questura. Per questo la polizia e i servizi di intelligence stanno adesso ripercorrendo le tappe del viaggio che lo hanno portato in Costa Azzurra. E soprattutto stanno verificando come mai non sia stato trattenuto nel centro di identificazione in attesa del rimpatrio. In tasca gli hanno trovato un foglio rilasciato dalla Croce Rossa Italiana ed è stato proprio il documento a consentire agli inquirenti francesi di identificarlo.

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Ott 29 2020

juve vs barcellona 29 10 2020

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JUVE vs BARCELLLONA

0 a 2: il giusto rapporto dei valori in campo.

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Ott 29 2020

basta e avanza questo, 29 10 2020

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BASTA E AVANZA QUESTO, però se non convince si può leggere l’articolo completo su l’Opinione delle Libertà!

—Il comunista è classista; davanti a sé non vede la persona del suo simile, bensì la classe, vera o presunta, cui la persona appartiene. Nell’universo comunista non ha posto la persona individuale, con “croci e delizie” uniche e irripetibili, ma solo ciò che la accomuna alle altre, a partire dal ruolo nei conflitti tra (supposti) sfruttati e (supposti) sfruttatori. La supposizione di questo eterno conflitto costituisce la base essenziale e il comune denominatore di tutte le possibili declinazioni e sfumature della cultura politica comunista o paracomunista.

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Ott 29 2020

qui cremona-settecentonovantanove 29 10 2020

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QUI CREMONA – settecentonovantanove

Il Punto di oggi elogia Grillo e Di Maio perché ingenui sognatori con un vaffa di troppo!

—Incendiano le piazze invocando «Libertà! Libertà!». E ti viene perfino nostalgia di quei sognatori che solo l’altro ieri gridando «Onestà! Onestà» minacciavano di «aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno», salvo poi candidarsi alle elezioni, essere democraticamente eletti e, passando dal nulla al Governo, adeguarsi in fretta a usi e costumi della classe politica che con tanta baldanza promettevano di sfrattare. I nuovi agitatori di piazza sono decisamente più pericolosi degli innocui predecessori, che al massimo si lasciavano sfuggire un «vaffa» di troppo—

L’Intruso Gilberto Bazoli scopre per conto di Cremona si può Lab, il blog del sindaco Galimberti, che le scuole di danza non esistono, però van chiuse lo stesso!

—Si parla poco di loro, eppure sono tra le più colpite dalle vecchie e nuove restrizioni dei vecchi e nuovi decreti anti Covid emanati dal presidente del Consiglio dei ministri. L’ultimo, quello del 25 ottobre , forse il più discusso, ne ha imposto la serrata. E’ un momento difficile, difficilissimo anche per le scuole di danza: in città ce ne sono tante, una quindicina, con uno stuolo di allievi di tutte le età. Una realtà radicata e vivace, un segmento prezioso del mondo dell’arte e della cultura, ora in ginocchio. Monica Farnè è un’insegnante di danza molto conosciuta: ha iniziato gli studi con la coreografa americana Reka Siegel e, dopo aver frequentato seminari e corsi in Italia e negli Stati Uniti, ha cominciato a creare proprie coreografie nel 1993. Ha partecipato a diversi festival e rassegne. Negli ultimi anni ha collaborato per le proprie performance con musicisti jazz come Paolo Fresu, Roberto Cipelli e Tino Tracanna. Attualmente dirige Danzarea Slapstick (in via Gaspare Pedone), dove insegna danza contemporanea unendo a questa attività quella di coreografa, e presiede il Coordinamento Danza Cremona.

-Un chiarimento: le scuole di danza sono chiuse? –“Premessa: durante la bella stagione, da giugno a settembre, non si lavora. Oltre a questo, non esiste una legge sulla danza. La nostra è una categoria non riconosciuta, siamo un settore fragile, già penalizzato di per sé. E così tante scuole si sono affiliate al Coni, che ha una sua struttura, ma la danza non è uno sport”. –Detto questo… –“L’ultimo decreto del presidente del Consiglio ha disposto la chiusura di piscine e palestre. Noi non siamo palestre ma circoli culturali o sportivi in cui si fa danza. Risultato: io e le mie colleghe abbiamo trascorso tutta la scorsa domenica a interrogarci su come interpretare il passaggio di quel documento, non sapevamo se la stretta interessava anche la danza. Ieri (lunedì, ndr) la spiegazione; sul sito del governo si specificava che lo stop riguardava anche noi. Com’è stato scritto, otto mesi di pandemia e non siamo mai state citate in nessun decreto”— Infine www.cremonaoggi.it: presidio dei rifondatori comunisti davanti all’ospedale a sostegno di malati e sanitari, che ne sarebbero gli unici abitanti, e allora con chi prendersela? ovvio, con la politica, di destra naturalmente! —Il partito della Rifondazione Comunista organizza un presidio davanti all’ospedale, sabato mattina 31 ottobre, dalle ore 10,30 in solidarietà con quanti oggi soffrono a causa della pandemia e col personale sanitario. “Come forza politica – afferma Prc – riteniamo che il disastro che subiamo da mesi sia causato non solo dalla forza e dalla virulenza del contagio ma anche dalla profonda disorganizzazione e dalla carenza di mezzi e personale sanitario che decenni di smantellamento della sanità pubblica hanno provocato. Privatizzazioni, tagli di posti letto, concorrenza tra ospedali pubblici e privati, svuotamento della medicina territoriale e di prevenzione, mancanza di assunzioni di personale sanitario, carenza di medici di base, ospedalizzazione spinta: sono le scelte in materia di sanità che le politiche regionali hanno fatto da decenni creando un sistema che non è in grado di sostenere l’urto della pandemia né di dare continuità assistenziale ai pazienti affetti da altre patologie.

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Ott 29 2020

ce l’ha fatta! 29 10 2020

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CE L’HA FATTA!

Ero preoccupato per la lunga assenza dai programmi Tv; su Repubblica —Il direttore de La Stampa Massimo Giannini racconta la sua esperienza in terapia intensiva per il Covid: “E’ una condizione che non avevo mai visto né mai sperimentato. La cosa che più mi ha colpito, e che rimarrà dentro di me e che tutti devono capire, è che anche i giovani stanno male”. “Ho visto persone morire e ho scelto di non nascondere questa esperienza perché penso che quello che ho visto conti più di quello che si legge. Ci sono migliaia di operatori sanitari che ogni giorno mettono a rischio la loro vita per difendere la nostra e sono allo stremo, e bisogna essere lì e vederli per capire.”

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Ott 29 2020

un sindaco alla moda 29 10 2020

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UN SINDACO ALLA MODA

italiana; avesse tentato una definizione più esatta, avrebbe detto: islamonazismo!

—Il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, ha detto che «tutto fa pensare a un attacco terroristico», parlando di «islamofascismo». La Stampa

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Ott 29 2020

loro hanno reazioni indegne, 29 10 2020

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LORO HANNO REAZIONI INDEGNE,

ma noi non dobbiamo trattare alla Mistero Buffo le religioni degli altri; dal Corriere.

—Recep Tayyip Erdogan sbracato su una sedia, in mutande e maglietta, la pancia di fuori, che alza il vestito di una donna velata fino a scoprirle il fondoschiena e grida: «Oh! Il profeta!». È la vignetta che ieri Charlie Hebdo ha pubblicato in copertina, proprio mentre infuria la polemica tra la Turchia e la Francia sulla libertà di espressione. Il presidente turco non l’ha presa bene. «Non ho neppure guardato questa caricatura», ha detto, «perché mi rifiuto di dare importanza a queste pubblicazioni immorali. Non c’è nulla da dire su queste canaglie». Il «Sultano» Erdogan non è rimasto proprio impassibile e, come è nel suo stile, ha presentato una querela per vilipendio e diffamazione nei confronti del direttore, del caporedattore e del caricaturista autore della vignetta a cui si è aggiunta l’apertura di un procedimento penale d’ufficio da parte della Procura di Ankara.

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Ott 29 2020

la fragilità del sistema 29 10 2020

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LA FRAGILITA’ DEL SISTEMA Io, fossi la Procura, aprirei un fascicolo Lottomatica, responsabile di un sistema con troppe falle; pregevole articolo della Provincia. —Alle indagini ha fornito collaborazione la stessa Lottomatica. In particolare i dipendenti «infedeli» hanno intercettato due biglietti «Super Cash» dal valore di 7 milioni di euro cadauno, con una probabilità di vittoria stimata in 1 su 15.840.000 biglietti. Inoltre gli indagati hanno incassato il primo premio di due tagliandi del primo premio «Maxi Miliardario» (5 milioni di euro cadauno, con una probabilità di vittoria stimata in 1 su 9.360.000 biglietti). I dipendenti coinvolti sono stati individuati dagli accessi al sistema informatico per acquisire informazioni riservate sia in merito all’individuazione dei biglietti vincenti di importo apicale, sia alla loro localizzazione presso i rivenditori (data e luogo di consegna), successivamente comprati e incassati da alcuni degli indagati. In tal modo, nel 2015, sono stati acquistati due biglietti vincenti da 5 milioni di euro presso un rivenditore di Milano e uno in provincia di Brescia, mentre gli ulteriori due biglietti da 7 milioni di euro sono stati comprati nel 2017 a Foggia e nel 2019 a Cremona, ossia, tutte località distanti dal domicilio degli indagati. Successivamente, al fine di indurre in errore il gestore del servizio e in violazione del codice deontologico interno (che vieta ai dipendenti di partecipare ai giochi e alle lotterie in concessione) i dipendenti «infedeli» per presentare e incassare i biglietti vincenti, trattandosi di titoli al portatore, si sono avvalsi di conoscenti o stretti familiari e, in un caso, di un professionista. I formali vincitori hanno trattenuto per sé una quota delle vincite e hanno successivamente trasferito gli importi restanti su conti correnti dei dipendenti infedeli e di persone a loro vicino.

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