Ott 29 2020

qui cremona-settecentonovantanove 29 10 2020

Published by at 6:29 pm under Pubblica Amm.ne

QUI CREMONA – settecentonovantanove

Il Punto di oggi elogia Grillo e Di Maio perché ingenui sognatori con un vaffa di troppo!

—Incendiano le piazze invocando «Libertà! Libertà!». E ti viene perfino nostalgia di quei sognatori che solo l’altro ieri gridando «Onestà! Onestà» minacciavano di «aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno», salvo poi candidarsi alle elezioni, essere democraticamente eletti e, passando dal nulla al Governo, adeguarsi in fretta a usi e costumi della classe politica che con tanta baldanza promettevano di sfrattare. I nuovi agitatori di piazza sono decisamente più pericolosi degli innocui predecessori, che al massimo si lasciavano sfuggire un «vaffa» di troppo—

L’Intruso Gilberto Bazoli scopre per conto di Cremona si può Lab, il blog del sindaco Galimberti, che le scuole di danza non esistono, però van chiuse lo stesso!

—Si parla poco di loro, eppure sono tra le più colpite dalle vecchie e nuove restrizioni dei vecchi e nuovi decreti anti Covid emanati dal presidente del Consiglio dei ministri. L’ultimo, quello del 25 ottobre , forse il più discusso, ne ha imposto la serrata. E’ un momento difficile, difficilissimo anche per le scuole di danza: in città ce ne sono tante, una quindicina, con uno stuolo di allievi di tutte le età. Una realtà radicata e vivace, un segmento prezioso del mondo dell’arte e della cultura, ora in ginocchio. Monica Farnè è un’insegnante di danza molto conosciuta: ha iniziato gli studi con la coreografa americana Reka Siegel e, dopo aver frequentato seminari e corsi in Italia e negli Stati Uniti, ha cominciato a creare proprie coreografie nel 1993. Ha partecipato a diversi festival e rassegne. Negli ultimi anni ha collaborato per le proprie performance con musicisti jazz come Paolo Fresu, Roberto Cipelli e Tino Tracanna. Attualmente dirige Danzarea Slapstick (in via Gaspare Pedone), dove insegna danza contemporanea unendo a questa attività quella di coreografa, e presiede il Coordinamento Danza Cremona.

-Un chiarimento: le scuole di danza sono chiuse? –“Premessa: durante la bella stagione, da giugno a settembre, non si lavora. Oltre a questo, non esiste una legge sulla danza. La nostra è una categoria non riconosciuta, siamo un settore fragile, già penalizzato di per sé. E così tante scuole si sono affiliate al Coni, che ha una sua struttura, ma la danza non è uno sport”. –Detto questo… –“L’ultimo decreto del presidente del Consiglio ha disposto la chiusura di piscine e palestre. Noi non siamo palestre ma circoli culturali o sportivi in cui si fa danza. Risultato: io e le mie colleghe abbiamo trascorso tutta la scorsa domenica a interrogarci su come interpretare il passaggio di quel documento, non sapevamo se la stretta interessava anche la danza. Ieri (lunedì, ndr) la spiegazione; sul sito del governo si specificava che lo stop riguardava anche noi. Com’è stato scritto, otto mesi di pandemia e non siamo mai state citate in nessun decreto”— Infine www.cremonaoggi.it: presidio dei rifondatori comunisti davanti all’ospedale a sostegno di malati e sanitari, che ne sarebbero gli unici abitanti, e allora con chi prendersela? ovvio, con la politica, di destra naturalmente! —Il partito della Rifondazione Comunista organizza un presidio davanti all’ospedale, sabato mattina 31 ottobre, dalle ore 10,30 in solidarietà con quanti oggi soffrono a causa della pandemia e col personale sanitario. “Come forza politica – afferma Prc – riteniamo che il disastro che subiamo da mesi sia causato non solo dalla forza e dalla virulenza del contagio ma anche dalla profonda disorganizzazione e dalla carenza di mezzi e personale sanitario che decenni di smantellamento della sanità pubblica hanno provocato. Privatizzazioni, tagli di posti letto, concorrenza tra ospedali pubblici e privati, svuotamento della medicina territoriale e di prevenzione, mancanza di assunzioni di personale sanitario, carenza di medici di base, ospedalizzazione spinta: sono le scelte in materia di sanità che le politiche regionali hanno fatto da decenni creando un sistema che non è in grado di sostenere l’urto della pandemia né di dare continuità assistenziale ai pazienti affetti da altre patologie.

Francoforte 29 10 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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