Archive for Aprile, 2015

Apr 26 2015

un giudice davvero scomodo 26 04 2015

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UN GIUDICE DAVVERO SCOMODO – TREDICI
E’ un piacere, per me, discutere le idee di Guido Salvini, spesso forti, mai prepotenti.
Eccolo sempre nel capitolo: “Io, magistrato, voglio discutere, non scioperare”, dal suo libretto, costa nemmeno tanto, dodici euro, Office at night:
“Non va bene impedire al Pm di impugnare le sentenze di assoluzione come può fare invece l’imputato dopo una condanna. Se parità ci deve essere, sarebbe uno sbilanciamento grave.”
Scritto da Salvini, non è un tanto per parlare: se dice parità, al principio della parità ci crede; chiedete a chi frequenta i Tribunali come i suoi colleghi siano usi trattare alla pari il resto del mondo….
“Piuttosto per evitare, come oggi, un’attesa eterna del processo di secondo grado, è meglio ridurre i giudici d’Appello da tre a uno solamente magari con il potere solo di confermare o rinviare in primo grado, moltiplicando comunque i processi conclusi.”
Da altre parti Salvini s’è spiegato più a lungo, e allora lo riporto io, che la penso esattamente come lui. Chi fa un’altra professione, medico, ingegnere eccetera, magari pensa che in Appello, ci fossero stati errori in primo grado, in tre si vede meglio, e lo sarebbe, se tutti e tre guardassero. Invece non è sempre così: in Appello i tre turnano per fare il relatore, che studia gli atti e poi li spiega agli altri due, che in genere “si fidano”. Cento capitoli così, cento colleghi amici per il nostro Guido Salvini!

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Apr 26 2015

osservazioni di un associato-centotrentotto 26 04 2015

OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – CENTOTRENTOTTO
L’avevo scritto subito giovedì 23, appena dopo il conto dei voti di Casalmaggiore: quelli non si rassegnano, occhio alla campagna acquisti sui 63 delegati! E infatti circolano già le prime voci, solo che Paolo Voltini non è un contras della Libera, le sue reazioni sono sempre molto forti, dunque attenti, specialisti del “mercato”.
Che non hanno ancora capito i motivi della sconfitta al Consorzio Agrario, e a maggior ragione non si rassegnano, oltre alla logica paura del controllo sull’amministrazione che lasciano.
Quando un Guidimario viene ripetutamente a Cremona, fa la scena di trattare con entrambi gli schieramenti in Libera, benedice la lista che comprende nomi “benvoluti” da tutti, che poi sono uno più pivantonino dell’altro, 8 su 8 grandi allevatori e cinque con biogas, o non ha capito niente della rivoluzione in marcia, o crede di essere più furbo degli altri. Come s’è visto. Avesse girato meno le dieci cascine che “contano” e si fosse presentato, con l’umiltà indispensabile, nelle aziende degli agricoltori veri, che sono la stragrande maggioranza dei soci, se costituzionalmente in grado, avrebbe capito parecchio. Se costituzionalmente in grado: ma se non ha benedetto tra gli otto almeno un paio dell’opposizione, ma se non ha chiesto all’opposizione se gli otto erano graditi, dubito sia in grado. Costituzionalmente. Evidente, sarà anche lui della razza dei Pivantonio e don Ernesto celestino: posso voglio comando.
E martedì torna a Cremona per il Gran Consiglio: per tentare, finalmente, di capire ciò che sta succedendo da un anno in Libera o per una resa dei conti mettendosi ancora dalla parte che crede più forte?
Il mio parere agli amici contras l’ho già dato: se si permette anche solo un “non dovevate”, saluto e uscite. Non ha senso parlare quando c’è nulla in comune da discutere. Non ha ancora capito che la frattura non nasce da rapporti personali ma dalla pessima gestione che ha causato il disastro economico che porterà a breve alla dissoluzione del Gruppo? Non basta mettergli sotto il naso i numeri, che non hanno paternità ma vivono della loro, ahinoi tristissima, indipendenza? E allora che senso ha parlargli?
Se conoscesse, il Guidimario, lo spirito storico che ha sempre animato i soci della Libera, capirebbe cosa può aver portato centinaia di essi, altro che i nove contras, ad abbandonare la loro lista per rivolgersi ai Coldiretti.
Se pensasse ad aumentare i guai espellendo i non ossequienti, come ha già fatto con Guido Vezzoni, calcoli bene la mossa: oltre a tutte le conseguenze giudiziarie economiche, il discredito della Libera raggiungerebbe vertici impensabili. E si ricordi, egregio Guidimario, perché questo i pivantonini non glielo avranno mai detto, che a Cremona non è più come un tempo, la Provincia fin che c’è fa solo ridere, il mio blog è la fonte più letta sui problemi dell’Agricoltura cremonese, ma neppure gli altri giornali tacciono: si faccia dare, per esempio, il bel pezzo di ieri sul Corriere, sezione Lombardia!

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Apr 26 2015

i fratelloni maggiori 26 04 2015

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I FRATELLONI MAGGIORI
E’ chiaro che la civiltà si deve difendere dai centri sociali e dai teppisti in genere, titolari della pretesa di stabilire chi abbia il diritto di parola e chi no, ma nel suo interesse la civiltà farebbe bene a cercare anche dove i signorini di sopra cerchino l’ispirazione.
Dal Corriere di ieri:
“Se n’è avuta conferma ieri a Bologna, alla festa dell’Unità alla Montagnola dedicata al 70° della Resistenza. A farne le spese il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, che, invitata a un dibattito assieme alla responsabile scuola del Pd, Francesca Puglisi, non è riuscita praticamente ad aprire bocca, subissata dalle grida e dagli slogan, con tanto di sottofondo di pentole e posate, di una cinquantina di persone tra studenti, personale della scuola e precari dei Cobas.”

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Apr 26 2015

falciati in erba 26 04 2015

FALCIATI IN ERBA
Paginona sulla Provincia fin che c’è di venerdì, coi vincitori non della miglior pizza ma del concorso: “Diritto di critica”, riservato agli studenti.
Commento del giornale: cronisti giovani ma pungenti.
Poveretti: fossero davvero critici pungenti, una volta cresciuti, non troveranno mai lavoro alla Provincia fin che c’è, Pivantonio imperante….

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Apr 26 2015

perché prendere in giro i cittadini ? 26 04 2015

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PERCHE’ PRENDERE IN GIRO I CITTADINI? Io son del parere che il problema dei venditori dei falsi o comunque senza licenza vada affrontato alla radice, bastonando i produttori, italiani, degli oggetti, non facendo ogni tanto: bù! ai negretti che campano la giornata vendendoli, ma se questa è l’idea delle amministrazioni, lo facevamo anche noi con Perri, perlomeno non ci prendano in giro con una retata due volte l’anno e fingendo che negli altri mesi il problema non ci sia. Da www.cremonaoggi.it, il miglior informatore cittadino: —Dopo il blitz di metà febbraio, che aveva portato al sequestro di borse e accessori vari spesso contraffatti e venduti illegalmente, da parte degli agenti della Polizia Municipale,  Guardia di Finanza e Polizia, la merce è tornata nuovamente sotto le colonne in granito di Galleria XXV aprile. Anzi, secondo molti osservatori, non se ne è mai andata del tutto. Questa mattina si trovava proprio a pochi passi dal corteo, di fianco alle bancarelle della Fiera del Libro che si sta svolgendo in queste settimane.
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Apr 26 2015

i protagonisti 26 04 2015

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I PROTAGONISTI
Si diceva di Bettino Craxi che se Andreotti avesse preso il morbillo, avrebbe fatto di tutto per prenderlo anche lui. Dev’essere un bisogno del genere che ha spinto il professore Galimberti a pronunciare la frase sotto, ieri, in piazza del Duomo, come se le Istituzioni di 70 anni di Repubblica fossero responsabili degli atti del fascismo, nel bene e nel male:
–Oggi voglio fare questo: a nome delle istituzioni che rappresento voglio chiedere perdono per quei fatti di odio e di violenza che il fascismo ha disseminato nel nostro paese e nell?Europa.–

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Apr 26 2015

c’è posto per tutti 26 04 2015

C’E’ POSTO PER TUTTI Ecco la bella lettera di un agricoltore cremonese. Uno dei tanti vantaggi di internet sulla carta, lo spazio non è più tiranno; e allora, cari amici agricoltori veri, che non trovereste mai ospitalità sulla Provincia fin che c’è, vi aspetto, d’accordo o non che siate con le mie battaglie: vi pubblicherò tutto, ogni giorno. Non abbiate paura di non saper scrivere, che è solo una professione come tante altre, temete solo non aver idee, non trovare il tempo o il coraggio di farle conoscere!——————— Recitino il mea culpa gli agricoltori cremonesi se la loro più illustre istituzione, la Libera, pare proprio si stia autodistruggendo, riuscendo poi nella difficile impresa, a quanto sembra , di perdere anche il controllo del Consorzio Agrario. Possibile che in una piccola provincia dove tutti si conoscono direttamente o per interposta persona, nessuno si sia accorto che la Libera Associazione era caduta in mani sbagliate e che tutto ciò che era stato costruito in decenni e decenni, nel volgere di poco tempo, si stava rapidamente sgretolando? Vent’anni fa Antonio Leoni pubblicava “Una provincia in ostaggio”, libro bellissimo, anche se discutibile per alcune posizioni assunte dall’autore. Ma Leoni, da giornalista colto ed acuto qual è, aveva capito in pieno un aspetto del  territorio ed in particolare della nostra cultura agricola: l’immobilismo e la refrattarietà ad affrontare gli eventi di un mondo che si evolve rapidamente, il nostro ostinato rinchiuderci in una corazza, rappresentata forse dai confini delle nostre aziende, e il non voler mai prendere di petto le situazioni critiche qualora queste compaiano. Eppure i sessantenni di oggi o meglio ancora gli ultrasessantenni non possono non ricordare la vecchia Libera di Achilli e Duchi : pur essendo lobby a tutti gli effetti, era la casa degli associati, che si sentivano protetti nei loro interessi; e  La Provincia, giornale di proprietà, era il giornale di tutti, come per definizione deve esserlo un giornale che si rispetti; ben diverso da quello attuale, dove hanno spazio solo gli amici, gli amici degli amici e dove gli interessi di parte precludono voce a chi, moralmente, ne avrebbe pieno diritto. Ma è possibile che l’unica vera opposizione ad un disfacimento che sembra non avere fine, sia nelle mani di un blogger che, per sua ammissione, fino a pochi anni orsono, nulla conosceva dell’ambiente agricolo cremonese? Per fortuna questi ha compreso al volo personaggi e situazioni, colpendo sempre i bersagli appropriati. Per fortuna molti lo hanno letto e tuttora lo leggono, formandosi un’idea precisa di ciò che avviene in seno alla Libera, conoscendo verità che altrimenti sarebbero rimaste nascoste. Cosa direbbero oggi Cecchino e Angelone se potessero vedere dirigenti che, parteggiando per fazioni diverse,  si attaccano l’un l’altro; consiglieri che insultano pesantemente altri consiglieri per divergenze di vedute, servizi che spesso latitano, il tutto senza una guida autorevole, perché chi doveva guidare era impegnato in altre faccende? Vorrei firmare queste poche note, ma non firmerò e a chi mi chiederà se sono io l’autore, dirò di no. Troppe volte ho visto negli ultimi anni, in seno all’associazione, l’uso del potere conferito per misere vendette personali, e non voglio essere io la prossima vittima di personaggi che non stimo e non rispetto. Questa Provincia, nonostante le malefatte del recente passato, è ancora in ostaggio come diceva Leoni, purtroppo in ostaggio di mani che antepongono il proprio interesse al bene comune; ma questa è una storia che gli Italiani ben conoscono, alla quale però io non mi rassegnerò mai.
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Apr 26 2015

dire e fare 26 04 2015

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DIRE E FARE
Enorme è in città lo sdegno per l’imposizione agli industriali di Cremona, che si sono piegati: ritirate la candidatura di Maurizio Ferraroni alla presidenza della Fiera, deve essere riconfermato il nostro amico Pivantonio, sennò il gruppo Arvedi esce dall’Associazione. Ma una piccola e significativa risposta c’è, per noi sdegnati: quando incontriamo per strada Arvedi Giovanni e Caldonazzo Mario, cambiamo vistosamente marciapiede; quando organizzano la loro cultura al Museo del Violino, evitiamo di farci vedere: la loro cultura di vita ci fa schifo!

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Apr 25 2015

un giudice davvero scomodo-dodici 25 04 2015

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UN GIUDICE DAVVERO SCOMODO – DODICI
Ecco Guido Salvini con le sue proposte, ottima base per ragionare senza pregiudizi:
“Non va bene che la responsabilità civile dei giudici passi dalla colpa grave alla colpa generica. Ciò porterebbe ad una “giustizia in difensiva” simile alla scelta di alcuni medici che, solo per timore di responsabilità, prescrivono più esami del necessario, attendono e magari non tentano operazioni con qualche margine di rischio ma forse decisive per salvare il paziente. Sarebbe meglio rendere più incisiva la responsabilità disciplinare e questo, come diremo, nel progetto in qualche modo c’è.”
Parto dalla fine, che condivido completamente: per troppi motivi che in un blog sarebbe lungo trattare, la “miglior” responsabilità del giudice che sbaglia, per lui e per noi, è la disciplinare. Garantisce il cittadino, non diminuisce l’autonomia della Funzione giurisdizionale, che deve essere massima perché possa esistere la Funzione; una Giurisdizione controllata da fuori è un “partito politico”.
Però la responsabilità di questa situazione, Manzoni scriva quel che vuole sul torto e la ragione che non sono mai solo da una parte, è al 100% della magistratura di oggi, che condanna il cittadino ben prima della certezza al di là di ogni ragionevole dubbio, ed è di una irrazionale “comprensione” verso autentici erroracci di certi giudici.
Non sto a ripetere ancora del giudice che infila in sentenza la sfera di cristallo, ma possibile che né Csm, né Anm abbiano nulla da dire su un collega che condanna gli esperti, stringi stringi seppur in una motivazione, ho letto, di mille pagine, perché non han saputo prevedere un terremoto?

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Apr 25 2015

j’accuse-quattrocentosessanta 25 04 2015

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J’ACCUSE – QUATTROCENTOSESSANTA
Poi certi tifosi si lamentano degli arbitri con più di un occhio di riguardo verso la Juventus. Proseguendo nel verbale d’udienza del 9 novembre 2012, a volte si ha l’impressione che il Presidente della Corte si sostituisca al testimone, la signora Pasqua Facchi, madre di Claudia Ornesi……………………………..
Presidente – Sì, scusi, signora, intervengo per chiarire questo piccolo punto così interpreto meglio anche la domanda dell’Avvocato Giusto.
Avv. Difensore, Giusto – Grazie, signor Presidente.
Presidente – È pacifico che la tecnica, il rogito, eccetera, il leasing è stato scelto dal Dottor Iori, quello che si voleva sapere da parte della difesa era se nella scelta materiale dell’immobile da affittare avesse contribuito anche Claudia, che fosse anche andata lei a vederlo, magari avesse optato per via Dogali perché era vicino a casa vostra o vicino alla sorella, che è un buon motivo ecco, tutto qui. Quindi, si era interessata Claudia nella ricerca di questa casa? Tutto qua.
Testimone, Facchi P. – Sì, ne aveva proposte non solo quella.
Presidente – È andata a vederne alcuna?
Testimone, Facchi P. – Sì, è andata… sono andati a vedere quella ed a lui stava bene.
Presidente – Poi insieme sono andati…
Testimone, Facchi P. – Solo quello, non è che dico: “no, gli piace questa e voglio questa”.
Presidente – … okay, ci ha risposto, ha risposto alle domande.
Avv. Difensore, Giusto – Certo. Lei ci sa dire grossomodo da quando diciamo, il Dottor Iori aveva messo a disposizione di sua figlia Claudia l’immobile di via Dogali con quale frequenza grossomodo il Dottor Iori andava a trovare sua figlia e la
bambina?
Testimone, Facchi P. – Guardi, all’inizio appena cambiato casa andava spesso.
Avv. Difensore, Giusto – Mi traduce lo spesso in una…
Testimone, Facchi P. – Anche quindi, dopo…
Avv. Difensore, Giusto – … approssimativamente?
Testimone, Facchi P. – … ogni quindici giorni, per dire spesso, ogni quindici giorni. Ma facendo la media, facciamo una volta al mese.
Avv. Difensore, Giusto – Beh, non spessissimo, allora.
Testimone, Facchi P. – All’inizio, magari capitava lì due volte anche in una settimana, io che ne so!
Avv. Difensore, Giusto – Diciamo che è una frequentazione irregolare, ecco, diciamo così.
Presidente – No, diciamo, diciamo quello che ha detto…
Avv. Parte Civile, Pagliari – Diciamo cosa ha detto la teste.
Presidente – … ed ognuno ci fa le sue considerazioni.
Testimone, Facchi P. – Ma era così.
Avv. Difensore, Giusto – Invece, per quanto ricorda…
Presidente – Una volta al mese, lei ha fatto una media, è la media il primo periodo più spesso, ho capito bene, signora?
Testimone, Facchi P. – Faccio un esempio?
Presidente – Dica!
Testimone, Facchi P. – Quando ha saputo che era nata quell’altra bambina, Claudia ha detto: “guarda che l’ho vista se non glielo dici tu glielo dico io” per tenerla calma da maggio fino al 14 agosto veniva molto spesso da Claudia ed i vicini vedevano la sua
macchina gialla, grigia, di tutti i colori, anche quella di suo padre.
Presidente – Va bene, andiamo avanti!
Avv. Difensore, Giusto – Signora invece, per quanto riguarda le telefonate, lei sa che cadenza avevano le telefonate grossomodo tra sua figlia ed il Dottor Iori?
Testimone, Facchi P. – Ma si mandavano tanti messaggini, avrà fatto anche delle telefonate quando era a casa sua. Quando era a casa sua, in casa di Claudia le avrà fatte ma io non ero là presente, mi diceva: “verrà” dopo magari mi raccontava, però io non ero presente.
Avv. Difensore, Giusto – Però, siccome da quanto abbiamo appreso fino adesso lei ha delle conoscenze assolutamente analitiche perché ha riferito fino adesso addirittura dei dialoghi, e quindi, io pensavo che conoscesse anche la frequenza delle telefonate?
Testimone, Facchi P. – Se c’erano qualcosa di importante…
Presidente – Si telefonavano spesso o si scambiavano messaggi spesso?
Testimone, Facchi P. – … messaggi, più che altro messaggi.
Presidente – Più messaggi, questa è la risposta.
Avv. Difensore, Giusto – Se le dicessi che si sono comunicati via telefonicamente per ben novantotto volte dal primo di gennaio del 2011 al 20 di luglio?
Testimone, Facchi P. – Bhè, insomma nell’arco…
Avv. Difensore, Giusto – Un numero…
Testimone, Facchi P. – … di quegli anni io…
Avv. Parte Civile, Pagliari – Non ho capito la domanda, qual è, però?
Avv. Difensore, Giusto – … la domanda è, la domanda è questa: consta documentalmente che le telefonate dal primo di gennaio al 20 di luglio 2011 siano state novantotto tra il Dottor Iori e sua figlia, di cui ottantanove provenienti dal Dottor Iori e nove provenienti da sua figlia?
Testimone, Facchi P. – … ecco, allora…
Presidente – No, non ho capito.
Avv. Parte Civile, Pagliari – La domanda!
Presidente – Dato per scontato che documentalmente risulta ciò, che cosa vogliamo sapere?
Avv. Difensore, Giusto – La domanda è: le sembra una frequenza scarsa?
Avv. Parte Civile, Pagliari – Mi oppongo!
Testimone, Facchi P. – Ma cosa vuol dire?
Avv. Parte Civile, Pagliari – Mi oppongo e chiedo al…
Presidente – Non sa dire? La domanda non è chiara, ne passi ad un’altra.

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