Archive for Febbraio, 2015

Feb 23 2015

migranti storici 23 02 2015

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MIGRANTI STORICI
Gli intellettuali di sinistra ci impongono la lingua: immigrato non va più bene, come negro; esatto: migrante. Non parliamo di: clandestino. Quello sono io se non riesco a pagare le gabelle allo Stato, alla Regione, al Comune eccetera. Ah, dimenticavo: alla Rai.
Giuseppe e Maria furono migranti storici, ci insegnano. Ma dimenticano il resto. A Betlemme si accontentarono di una stalla, senza diaria e telefonino; riscaldamento, era Natale e faceva freddo, il fiato di un asino e un bue. E senza bombe nella cintura, non per paura, se scoperti, di essere crocifissi senza tante formalità, ma per rispetto del Paese che li ospitava.

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Feb 22 2015

j’accuse-trecentonovantotto 22 02 2015

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J’ACCUSE – TRECENTONOVANTOTTO
Fischetti&Vacchiano impiegano ben quattordici pagine di chiacchiere che poggiano sul nulla per dimostrare un movente che non han obbligo di dimostrare, ma bisogna mettersi nei loro panni, qualcosa devono pur scrivere!
Intanto, cominciano col demolire la Difesa, pagina 173:
“Orbene, ritiene questa Corte che la lettura dei difensori, con tali censure, hanno proposto delle plurime risultanze probatorie acquisite nel corso del processo di primo grado sia, da un lato, non corretta, dall’altro troppo riduttiva e come tale non idonea a comprendere esattamente i diversi stati d’animo dei due protagonisti.”
I difensori non sanno nemmeno leggere: è chiaro, non indossano la toga forte e giusta e in vacanza ci vanno davvero, mica si portano in spiaggia il lavoro; quindi, ecco più sotto la lettura corretta del movente di Maurizio Iori, secondo i due:
“E’, infatti, il timore di doversi porre il problema di accreditare Livia all’interno della ‘famiglia allargata’ (con tutti i possibili contraccolpi psicologici che ciò avrebbe potuto provocare nei confronti degli altri figli e delle altre donne) che deve essere considerato il vero movente dell’azione omicida, sicché, anche se, a seguito dell’omicidio, quella riservatezza sarebbe stata inevitabilmente violata (e la madre avrebbe saputo ciò che non avrebbe dovuto assolutamente sapere), Iori sarebbe comunque riuscito a scongiurare la rottura di quell’equilibrio familiare cui egli massimamente teneva.”
Quando sopra ho scritto di quattordici pagine di chiacchiere, son convinto d’aver scritto il vero; ecco la famiglia allargata che Iori non vuole aumentare: lui, l’attuale moglie, la loro figlia, il figlio del primo matrimonio di lei, i due figli del primo matrimonio di lui, per chi si fosse perso nei conti, quattro figli di tre matrimoni. Sono in due Fischetti&Vacchiano, e come sostiene l’Associazione nazionale magistrati i giudici non fanno mai vacanze, spieghino dove può stare il timore di allargare una famiglia del genere, a meno pretendano dal lettore l’atto di fede!
Il problema semmai sarebbe stato il contrario: voglio proprio leggerli sostenere, i due, tutte le pagine a disposizione che servano, che se Iori avesse chiesto a Claudia Ornesi di allargare la famiglia dandogli la figlioletta Livia, lei gliel’avrebbe concessa senza esitazione!
A meno che, ma scriverlo in una sentenza in nome del popolo italiano è, come dire? un po’ ardito, i due vogliano sostenere che l’allargamento avrebbe dovuto comprendere anche Claudia Ornesi, e allora sì, è doveroso ammetterlo, ci sarebbero state resistenze un po’ da tutti…..
Ma i due vanno avanti come bulldozer e ripetono fino all’ultimo lo scempio dei fatti e della logica, pagina 182:
“E non vi è dubbio come qui proprio la successiva sparizione della lettera (sia di quella destinata a Livia, sia di quella destinata a Iori) chiuda il cerchio della dimostrazione che il movente in capo all’imputato avesse avuto origine, o quanto meno rafforzamento, da quelle allarmanti parole.”
Nella lettera che smaschera Iori, che per questo la distrugge, Claudia chiede che lui tratti come gli altri figli la loro figlia, e di nuovo Fischetti&Vacchiano, come già Massa Pio, dimostrano di non aver letto gli atti del procedimento che conduce alla loro sentenza, perché Maurizio Iori senza dubbio ha distrutto la lettera, non si può dubitare del giudizio di certi giudici! per i loschi fini comunque smascherati da essi, però ha raccontato per filo e per segno il contenuto, comprese le lamentele di Claudia per la scarsa attenzione a Livia, addirittura alla Polizia Giudiziaria!
Da domani l’interpretazione scorretta e riduttiva della Difesa.

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Feb 22 2015

osservazioni di un associato-settantacinque 22 02 2015

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OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – SETTANTACINQUE
E Gabriele Pagliari, alla mia risposta che la Libera non si salva perché i pivantonini preferiscono buttarla a mare, piuttosto di replicare duro e in faccia a un Pivantonio che alza la voce tutto quel che si merita, risponde: —Ah, se le cose stanno così, mi lasci esprimere una semplicissima esclamazione : sono proprio dei (censura)! A questo punto l’unico  pensiero va a tutti quei bravi e semplici impiegati (vittime inconsapevoli dell’ignoranza ed arroganza di taluni), che non hanno certo lo stipendio di alcuni responsabili o vice……. ma che rischiano ben presto, di non avere più neppure quello! Perché, a mio avviso, visto il peso politico (ZERO) oggi dell’Associazione, la vera differenza in essa la fanno proprio loro (quelli meritevoli) aiutandoci nelle mille cazzate burocratiche che ci impongono. E se mi concede un’ ultima nota polemica. Probabilmente mi sono perso io parecchie “puntate” ma se così non fosse fa un po’ effetto vedere che tra i pochi a protestare in pubblico ci debba essere uno come me che a livello sindacale non conta proprio nulla ……. Troppo comodo mettersi in prima fila solo quando tutto va bene a prendersi elogi e complimenti…..!  Auguro a tutti buon lavoro e da domani caro buon bravo sig Cozzaglio inizierò a leggere altro di interessante sul suo blog. Per me questa faccenda è chiusa. E un grazie sincero. Nella nuova Libera che verrà una poltroncina dovrebbero lasciarla anche a lei…. Meglio che da domani, tanta gente, torni con molta molta molta UMILTA’ a zappar la terra e basta. Ciao Flaminio. Gabriele Pagliari———————————-
Lo ripeto ancora perché di una comicità straordinaria: le prime sedute del Consiglio dopo l’inculata del 16 ottobre Pivantonio le dirigeva dalla stanza accanto, mandando avanti e indietro gli ordini a damigel Filippini, accucciato sotto il tavolo; quelle dopo s’è fatto più discreto, discreto per essere un Pivantonio, ben s’intende, le dirige via Sms che i vari Folli Ernesto/Reverberi donna Francesca manco si vergognano a far vedere ai vicini. Quando in un’Associazione ben ordinata sarebbe stato chiamato da un pezzo dal nuovo Consiglio e dal Collegio sindacale, uscito finalmente dalla catalessi, a spiegare come un bilancio ricevuto sano da Mario Maestroni nel 2008 oggi affoghi sotto venticinque milioni di debiti. Certo che se i conti sono a immagine e somiglianza di carta e inchiostro del centro stampa Sel, dove Antonelli e Begatti han risparmiato 800mila euro in pochi mesi, non si fatica a capire la volata verso i 25 milioni.
Possibile che su numeri del genere, tra i tremila soci, ci siano solo pochi Gabriele Pagliari a far domande?
Cosa ha letto e approvato il Collegio sindacale in questi sei anni?
Cosa succede quando gli oppositori decidono di formalizzare nero su bianco numeri e responsabili dei numeri?
Cosa succede, quando chi deve o può per legge, promuove l’azione di responsabilità prevista dal codice civile verso gli amministratori?
Credo che la risposta sia abbastanza semplice: i 25 milioni oggi a carico dei tremila soci che continuano a tacere, passano in buona parte nei debiti personali di chi li ha causati!

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Feb 22 2015

palle al vento 22 02 2015

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PALLE AL VENTO
M’intendo di poche cose, per il resto devo fidarmi di ciò che leggo. Ma nel lungo pezzo di Centenari di www.artventuno.it sull’inceneritore c’è un punto su cui non è possibile discussione: il Galimba aveva promesso già dalla campagna elettorale di spegnere l’inceneritore entro tre anni; se la promessa non era una balla tanto per infinocchiare gli indecisi al voto, il piano industriale serio e cadenzato che Toninelli ricorda oggi, doveva quindi essere già steso; perché il Galimba, che ogni giorno parla di tutto, a distanza di un anno non ce lo ha ancora presentato?
—Ma è a questo punto dell’intervento che le accuse di Toninelli si fanno davvero pesanti: a quale scopo? Forse per continuare ad intascare i contributi economici derivanti dall’incenerimento? Dov’è il piano industriale “serio e cadenzato, nella chiara direzione di spegnimento dell’inceneritore e di innovazione ambientale” promesso dal Sindaco Galimberti in campagna elettorale?—
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Feb 22 2015

il piccolo fatto vero 22 02 2015

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IL PICCOLO FATTO VERO Se uno preferisce rivolgersi direttamente ai grandi nomi acclamati, non ha che l’imbarazzo della scelta. Io del nostro Marco Tanzi ricordo il libretto a presentare la mostra di Mario Biazzi, curata dai fratelli Mascarini: molto bello, e comprensibile perché senza voli pindarici a tentar di dimostrare che l’Arte è per pochi eletti. Da www.cremonaoggi.it, il miglior informatore cittadino, il suo nuovo libro: —La lente è su opere meravigliose divenute quasi invisibili. Si passa da raccolte pubbliche a raccolte private, passando per dipinti presenti in chiese di campagna spesso chiuse. Nell’ultimo libro di Marco Tanzi, esperto cremonese di storia dell’arte e cultura figurativa, compaiono Cerano e i Procaccini, Genovesino e i Nuvolone, e altri ancora. La pubblicazione, in uscita a marzo con la casa editrice Officina Libraria, raccoglie studi aggiornati sul Seicento tra Cremona, la Bassa padana e l’Europa.—
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Feb 22 2015

water o non water 22 02 2015

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WATER O NON WATER, QUESTO E’ IL PROBLEMA
L’ingegner Mario Chiesa, del già Partito socialista italiano, pupillino di Craxi, il primo arrestato di Tangentopoli nell’ormai lontano 1992, protesta contro la fiction Sky: non gettai quei soldi nel water! Dal Corriere di ieri:
“Per la prima volta in 23 anni Chiesa si lamenta di un racconto che ritiene gravemente diffamatorio, la cui rappresentazione filmica rischia di cristallizzare, in via definitiva, nella mente di migliaia di spettatori un clamoroso falso storico che lede l’immagine ed il decoro dell’ingegner Chiesa, sostiene l’avvocato per il quale non esiste nessun verbale che attesti la leggenda della tangente gettata nel water.”
I giovani che non hanno vissuto l’epoca faticheranno a capire; i socialisti d’oggi son pochi e simpatici signori da difendere come il Panda, a memoria del tempo che fu; ma Chiesa ha ragioni da vendere, era un socialista vero e concreto: i soldi li metteva subito in cassaforte, in attesa di un posto più sicuro, altro che il water.

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Feb 22 2015

in sintesi 22 02 2015

IN SINTESI
Se ho capito bene la Tari: i cittadini si dividono il costo della raccolta dei rifiuti, pagando secondo la quantità prodotta. Calcolo a spanne. Però i Comuni dovrebbero anche convincerci che il costo è quello vero, da impresa sana, non da carrozzone pubblico.

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Feb 22 2015

ancora aggressioni fasciste 22 02 2015

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ANCORA AGGRESSIONI FASCISTE Federico Centenari su www.artventuno.it: —Via Geromini di nuovo “militarizzata” con blindati della Polizia, agenti di polizia, carabinieri e vigili urbani. Dalle 14 è in corso il tesseramento presso la sede di CasaPound. Lo spiegamento di forze è stato disposto per prevenire eventuali scontri, si viene a sapere dalle forze dell’ordine.— Il Galimba, che compartecipa a tutto o comunque sa dire su tutto, vuole spiegare quanto costa a fine anno il Servizio d’ordine per difendere i cittadini dai teppisti dei centri sociali? Che per giunta si vantano in pubblico delle loro imprese? O tace perché paga tutto lui al nostro posto?
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Feb 22 2015

una più del diavolo 22 02 2015

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UNA PIU’ DEL DIAVOLO
Matteo Renzi si avvia a entrare nelle grande cronaca italiana come l’uomo nuovissimo. Non crediate alla lettera al pezzo sotto, tratto da Repubblica on line: Paoli ha ragione, è una montatura, lui è colpevole di nulla; lo scoop dei giornali è una delle clausole del patto del Nazareno; tutti evadono, anche a sinistra, il partito in testa: dunque Berlusconi va riabilitato!
—L’attuale presidente della Siae ed ex deputato del Partito Comunista Italiano, secondo la procura e la guardia di finanza genovesi, custodisce in un conto svizzero circa due milioni di euro. Una parte di questo denaro, in base ad una serie di intercettazioni telefoniche con il suo ex commercialista, sarebbe il frutto di pagamenti in nero per concerti tenuti a varie serate svoltesi in tutta Italia della festa dell’Unità. È proprio Gino Paoli a spiegare che all’epoca, siamo nella metà dello scorso decennio, era stato “costretto” ad accettare parte dei pagamenti in nero “alle feste dell’Unità, e adesso quei soldi vorrei riportarli indietro”.—

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Feb 21 2015

j’accuse -trecentonovantasette 21 02 2015

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J’ACCUSE – TRECENTONOVANTASETTE
A furia di arrovellarsi per trovare quel che non c’è, quel che non c’è si trova! Ieri terminavo con la scoperta del dottor Gip, pagina 37:
“Maurizio Iori ha dichiarato di avere distrutto la copia in suo possesso mentre sappiamo con certezza dalle dichiarazioni di Milanesi Agostino che la sera del 20 luglio la lettera era in bella mostra sul banco della cucina dell’abitazione dell’uomo, vicino al cellulare e alle chiavi, in una posizione non certo tipica di una lettera ricevuta diversi giorni prima e che in teoria sarebbe stata distrutta.”
Basta ignorare o spostare i tempi, e le cose si accomodano. Premesso anche ieri che dimenticarmi di un pezzo di carta non fa certo di me un assassino, Iori ha sì dichiarato d’aver distrutto la lettera, ma quando è rientrato in casa la sera del 20 luglio, non prima! Un amico di spirito mi disse che Gesù non sarebbe stato condannato, si fosse avvalso della facoltà di non rispondere; ma io ribatto: salvo che il giudice risponda per lui e gli addebiti la risposta, cosa che nei processi italiani ha la possibilità di succedere.
La lettera distrutta/non distrutta ha un posto d’onore in tutta la storia, meno sfolgorante della sfera di cristallo, c’è poco da fare, quando non regnano le bombe le parole hanno il dominio, ma di tutto rispetto, giacché per i giudici è la prova del movente, come abbiamo riso ormai decine di volte. E infatti Iori, dopo aver raccontato per filo e per segno il contenuto alla Giudiziaria, sottrae e distrugge anche la copia di Claudia, perché nessuno si accorga che lui la conosce!
“Non è dato sapere se, in effetti, la prima delle due copie manoscritte di tale lettera sia stata distrutta dallo Iori poco dopo averla ricevuta; è invece plausibile che la lettera rinvenuta da Milanesi Agostino sul tavolo della cucina dell’abitazione dello Iori la sera del 20 luglio fosse proprio una delle due copie della lettera in questione, quella rimasta in possesso della Ornesi, sottratta dal suo appartamento da parte dello Iori.”
Avessi insistito tanto in un tema, il professore infastidito mi avrebbe farcito il foglio di segnacci rossi e blu: una volta passi, ma non devi insistere su argomenti inutili.
L’argomento inutile qui ha un motivo che lo fa diventare utilissimo: se vuoi condannare Iori non c’è altro, perché ogni volta che tocchi gli argomenti veri, affondi!
E non è un caso si ricorra perfino al parere del falegname, che ha visto Claudia Ornesi una volta, per stabilire che non era depressa, quindi non aveva motivo di eccetera, e non si risponda mai seriamente, né a Cremona né a Brescia, alla relazione degli autoptici che scrivono di intossicazione acuta da Xanax, su come Maurizio Iori, io, voi, gli stessi giudici, saremmo riusciti a rifilare a un adulto e a un bimbo di due anni la quantità indispensabile, cioè le 95 pastiglie o, volendo aggrapparsi a tutto, cinque o sei flaconcini di gocce.
E’ l’obbligo naturale del processo a tesi, in aperta violazione della certezza al di là di ogni ragionevole dubbio in caso di condanna: tutto è indirizzato a una sola interpretazione, purché stia in piedi l’interpretazione, anche avulsa dai fatti che son lì a osservarti, ghignanti; obbligo stupendamente tratteggiato nelle pagine conclusive della motivazione di Brescia:
“Peraltro, se è noto che l’immagine e il valore di ciascun tassello componente il puzzle non si riesce a cogliere rimirando da vicino il mosaico, ma solo ponendosi ad una certa distanza da esso, onde poter contemplare in tutto il suo completo significato la scena rappresentata eccetera”
Va bene, avete il potere, che non vi esenta però dall’obbligo di scrutare da vicino la strada dello Xanax…..

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