Archive for Marzo, 2018

Mar 26 2018

si muore una sola volta 26 03 2018

SI MUORE UNA SOLA VOLTA
Le parole hanno un loro senso e chiunque le usi deve rassegnarsi, chi ascolta le interpreta come vuole; fosse possibile morire ogni giorno, dopo tre, a regola di quel che si continua a scrivere, Fabrizio Frizzi non resusciterebbe come Cristo, ma un Papa che lo facesse almeno santo è certo!!

Cremona 26 03 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Mar 26 2018

deve tornare piccolo mondo antico? 26 03 2018

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DEVE TORNARE PICCOLO MONDO ANTICO?
Credo d’aver scritto a suo tempo 150 pezzi sul Comune di Castelverde, tutti su scelte documentate della Giunta Locci, poi, anche i blogger hanno l’anima obbligata a convivere con la pazienza, la prima immortale, la seconda per quanto la si dilati, finisce, ho dovuto smettere: i segni di asfissia (del mio corpo) aumentavano di pari passo con le chiacchiere e basta della cosiddetta opposizione. Ma che avessi visto bene lo conferma oggi www.cremonaoggi.it:
— A distanza di un anno dalle dimissioni di assessore, Giada Bruschi ufficializza le sue dimissioni dal gruppo di maggioranza per passare alla minoranza. Si assottiglia sempre di più il gruppo di fedelissimi del sindaco di Castelverde Graziella Locci. Sette i componenti della maggioranza, sindaco compreso, in consiglio comunale, contro i sei della minoranza, d’ora in poi ogni battaglia politica si combatterà sul filo del rasoio. Basterebbe un’assenza in maggioranza che il Comune rischierebbe il commissariamento. Le tensioni all’interno della maggioranza non sono nuove e vanno avanti da tempo, con le dimissioni di Giada Bruschi e Chiara Circo da assessori lo scorso anno.

Cremona 26 03 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Mar 26 2018

in tavola, ma dalla campagna!

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IN TAVOLA, MA DALLA CAMPAGNA!
Si può, basta volerlo; piccola guida a puntate degli agricoltori che vendono anche direttamente i loro cibi, saltando gli intermediari; chi è interessato, mi scriva due righe, pubblico chiunque, senza alcun tipo di compenso, dono o altre diavolerie come le si voglia chiamare.

Ca’ De’ Alemanni Sempre presente in piazza Stradivari, Cremona, al mercato di Campagna Amica, dove prendo regolarmente il provolone “saporito”; clicchi internet, facebook, e scopri il resto; adesso due righe anche a loro, come d’abitudine! —Abbiamo un caseificio aziendale e punto vendita. In azienda si organizzano attività didattiche, degustazioni e merende in cascina con prodotti aziendali (su prenotazione). L’azienda è aperta tutti i giorni con orari dalle ore 9,00 alle 12,00 e dalle ore 16,00 alle 19,00. C.na Ca’ de’ Alemanni, Malagnino, 26030 Cremona 037 208 0567 333 872 7736 La scelta di passare al biologico risale al 1997, quando Alessandra Lazzari aspetta Beatrice, la sua bambina. “La voglia di trasformare l’azienda di famiglia in una azienda biologica è venuta proprio dal desiderio di non svolgere un “mestiere”, ma di manifestare il mio modo di essere, i miei sogni, le mie speranze anche nel lavoro e nell’ambiente in cui vivevo. Ed ho iniziato così, con la convinzione di fare qualcosa di buono per la mia bambina. Oggi Cascina degli Alemanni è un’azienda di 70 ettari che produce cereali e foraggi per l’alimentazione di circa 100 vacche da latte e 80 vitelle e manze. Alleviamo da sempre la Frisona Italiana, ma abbiamo introdotto anche una quindicina di vacche di Razza Bruna”.

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AZIENDA AGRICOLA CA’ DEL CONTE
Rivanazzano Terme, Pavia, 0383 933458 333 6278401 cadelcontevini@gmail.com Paolo e Martina Macconi, padre e figlia, cremonesi da sempre che si gettano nell’impresa del vigneto, e non piccolo: 16 ettari, carezzati coi trattamenti più naturali che esistano; i vitigni classici della zona: pinot noir e riesling, a fianco di chardonnay e pinot bianco, e un giovane timorasso che non vede l’ora di accomodarsi in bottiglia; le parcelle più vecchie non riescono a fare più di 50 quintali per ettaro; l’esito dei non trattamenti conduce a vini particolari, che i Macconi vendono con successo perfino in Giappone! È il momento di ceder loro la parola:
–Coltiviamo viti di pinot nero, chardonnay, pinot grigio e riesling italico di 35?40 anni con impianto Geneva Double Courtain; in impianti più recenti abbiamo dato vita ad un progetto che prevede la coltivazione di pinot bianco e timorasso. Il nostro vino è la diretta espressione dell’uva e dell’annata, senza rielaborazioni, correzioni con sostanze chimiche di sintesi, rispettando i tempi della natura. Lasciamo che l’uva raggiunga la piena maturità fisiologica e raccogliamo manualmente i grappoli in piccole cassette. Al mosto non aggiungiamo anidride solforosa, né altri additivi e lasciamo che la fermentazione si compia con i lieviti naturalmente presenti sull’uva. I vini sono prodotti senza l’aggiunta di coadiuvanti enologici, senza nessun processo di filtrazione meccanica in vinificazione e in imbottigliamento. Possono naturalmente lasciare sedimenti in bottiglia. Il contenuto di anidride solforosa totale presente nei vini è derivato dal naturale processo di fermentazione dei lieviti.

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LA MALINTESA, vicolo del Cigno 3 Cremona 335 7777560 0372 24223 Cremonesi con azienda agricola in Soarza, i Carletti; che, a mia conoscenza, producono i salumi più digeribili della mia lunga vita; buoni, pochi, ma ne ho incontrati altri. Non so se per modestia o dimenticanza, non han scritto dell’eccellente frutta, uova, miele, conserve varie……….

—-L’azienda, a gestione famigliare, si contraddistingue per una produzione ridotta e molto curata di salumi, preparati secondo la tradizione cremonese e parmigiana. I maiali, allevati in numero limitato, sono seguiti dalla nascita e nutriti esclusivamente a base di farine naturali. Vengono macellati dopo almeno un anno e mezzo. I salumi sono preparati secondo le ricette tradizionali, senza aggiungere null’altro se non sale, pepe e aglio (per il salame cremonese), e potassio nitrato (impiegato in dosi minime e sufficienti per garantire la massima sicurezza e ottemperare ai più restrittivi rigidi disciplinare ministeriali).

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VIGNAIOLI CALEFFI
Spineda, via Cantonazzo 3, 338 9340320 339 4087517
Anche se loro si battezzano “Cantina Caleffi”, rischiando l’equivoco siano imbottigliatori!
E invece no, l’agricoltura è la professione di famiglia, oggi conducono un’azienda di 120 ettari, seminativo, vacche da latte, vitelloni; han sempre fatto vino per sé e amici, prima con un ettaro, ora due, un terzo pronto tra un paio d’anni.
Oggi 2018 han deciso di lasciare lo sfuso e imbottigliare, un 20mila bottiglie con tre selezioni di Lambrusco, un Bianco Malvasia&Trebbiano, il tutto con rifermentazione in bottiglia, e Cabernet!
Onore e, auguro, successo, agli agricoltori che in tempi tanto difficili si buttano nel nuovo; ai bevitori: occhio, a Spineda la terra è particolarmente ricca di sostanza e, mentre il Bianco si ferma a 11 gradi, il Lambrusco veleggia stabilmente sui 12!

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APIFLOR Fattoria didattica e agriturismo
Piazza Garibaldi,11 – 26033 PESCAROLO ED UNITI -CR-
0372836362-3388975175-3351596239
www.apiflor.com e-mail api.flor@libero.it

Siamo apicoltori per passione prima che per professione, da tre generazioni, e promuoviamo, oltre ai prodotti, la cultura delle api per tutti e a tutto tondo. Ospitiamo in azienda sia bambini che adulti: ai primi spieghiamo chi è l’ape, cosa fa e perché è vitale per noi in modo giocoso ma veritiero, agli adulti insegniamo a prendersi cura di questo laborioso insetto. Apicoltori non ci si improvvisa!
I percorsi didattici a disposizione sono molteplici e sono collegati alle attività aziendali: lavoriamo con cereali, erbe officinali e spontanee, orto e ovviamente api.
La cucina del nostro agriturismo è come la nostra azienda, un mix di tradizione e modernità. Con i prodotti della nostra terra cerchiamo di soddisfare, con piatti tradizionali, i palati di oggi.
I frutti dei nostri alveari vengono venduti direttamente ai consumatori nei mercati oppure nello spaccio aziendale. Ci trovate giovedì al mercato di Ostiano, venerdì al mercato di Campagna Amica al Foro Boario di Cremona e in piazza Stradivari, e il sabato a Vescovato. Inoltre partecipiamo ad altre fiere o iniziative nel cremonese.

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AZIENDA AGRICOLA PETRARELLA Condotta da Michael Diodati, uliveti in Terranova di Sibari, è sul blog perché la si vede regolarmente ai mercati di Campagna Amica, sempre presente a Cremona in piazza Stradivari: dunque, è anche dei nostri!
—Seguiamo da circa vent’anni i disciplinari dell’agricoltura biologica.
L’agricola Petrarella si propone di far conoscere l’olio extravergine di oliva ad un vastissimo pubblico. La qualità made in Italy, a prezzi che non diventino alimento per pochi da usare come gocce di profumo, ma sia accessibile a tutte le fasce di consumatori; venga utilizzato tutti i giorni come vero e proprio alimento indispensabile per la dieta mediterranea. Chiama 333 966 8306 Invia un messaggio agricolapetrarella@alice.it http://www.agricolapetrarella.it Prodotti: olio extravergine di oliva biologico, sughi e conserve, verdure in olio d’oliva biologico, salumi della tradizione calabrese.

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IL CAMPAGNINO
Il nostro indirizzo: AGRITURISMO IL CAMPAGNINO, STRADA ESTERNA CAMPAGNINO 9, 26030 PESSINA CREMONESE E-mail rmignani@inwind.it Per informazioni e prenotazioni non esitate a contattarci: 3479304188 (Riccardo) Responsabile azienda agricola, vendita diretta e notizie tecniche relative alle coltivazioni e ai prodotti 3460938125 (Emanuela) Responsabile azienda agricola,agriturismo, fattoria didattica e vendita diretta 3474445607 (Monica) Agriturismo, fattoria didattica e vendita diretta— E’ l’azienda di Campagna Amica cui sono più legato, per i loro prodotti, certo, la grazia con cui si presentano, certo, ma, soprattutto, la dimostrazione esemplare che se tu agricoltore trasformi quel che ti viene dalla terra in pane, farine e biscotti, invece di venderlo all’industria, e lo porti sulle nostre tavole, campi dignitosamente anche se sei piccolo! E adesso cedo la parola: —NOI NON siamo ristoratori, NE’ albergatori, ma principalmente, AGRICOLTORI che si adoperano al meglio nell’ambito di un ambiente rurale che si richiama alla natura ed ai suoi prodotti: in una parola, al “SAPORE ANTICO DELLA SEMPLICITA’ “. A tavola un percorso del gusto vi permetterà di assaporare un menù a Km zero, ovvero con nostri prodotti aziendali (la fanno da padrone i prodotti a base di Grano Monococco e nei periodi freddi la polenta di Mais Rosso) e di altre aziende agricole del territorio. Vi proponiamo menù stagionali, per ogni esigenza e ogni occasione. Dopo pranzo è possibile passeggiare a piedi lungo l’argine dell’Oglio, immersi nella natura.

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Mais Corvino Srl
Via Castello, 1 | 26020 Formigara CR 0039 347 719 1733 info@maiscorvino.it
Per chi è convinto che l’Agricoltura della Val Padana offra solo latte carne cereali: un ragazzo, Carlo Maria Recchia, 1993, recupera il Mais corvino che in Europa non si coltiva più dal 1700, e produce birra, farina e pasta, di gusto e qualità molto particolari. Perché rispetto al mais comune il Mais corvino contiene il doppio delle proteine, il 20% dei carboidrati in meno, 20 volte gli antiossidanti, pari a quelli contenuti nel mirtillo. In più è ricco di flavonoidi, betacarotene, vitamina A ed è senza glutine.
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—Azienda Agricola Lucini Paioni, Acquanegra Cremonese, spaccio La Vernazzuola
346 6132492 vernazzuola@tiscali.it
Carni dal proprio allevamento, razza frisona, per il 90%, e meticci; alimentati quasi interamente con prodotti aziendali. Effettuiamo pacchi famiglia di tagli vari in carne di vitellone da 15 kg o 7,5 kg; hamburger da 120gr. e ragù pronto alla bolognese gran vernazzuola. Abbiamo iniziato da poco a fare le costate tipo Fiorentina, ma con possibilità di tagli personalizzati!—

In sette righe, c’è tutto!

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Mar 26 2018

mezzi pubblici o privatizzati 26 03 2018

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MEZZI PUBBLICI O PRIVATIZZATI
Roberto Fico, neopresidente del Senato, continua a usare treno e autobus per andare al lavoro; buon segno, ma non basta: anche Madama la Boldrina, i primi tre giorni, si faceva sempre fotografare in bici……………….

Cremona 26 03 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Mar 26 2018

oggi a iori, domani a te 26 03 2018

OGGI A IORI, DOMANI A TE
In Italia i carcerati sono 60mila, uno ogni mille abitanti: è per questo che gli altri 999 non ci badano, convinti che a loro non toccherà mai. Ho concluso il libretto sul caso Iori, all’ergastolo definitivo con dimostrazioni alla sfera di cristallo et similia, per un omicidio impossibile da commettere a chiunque, con le cause di morte accertate; per un fine: raccontare come sia facile a qualsiasi dei 999 diventare l’uno.
Chi volesse, gratis, il libretto via mail, una settantina di cartelle, mi dia il suo indirizzo; i miei sono flcozzaglio@gmail.com cozzaglio.flaminio@alice.it
339 3599879 0372 431727 ———————————————
Border Nights-You Tube, una piccola emittente toscana, facilmente rintracciabile su internet, riporta la mia intervista del 21 ottobre 2016 sul caso Iori; qualche difetto, all’inizio manca l’audio (!), a volte le voci non sono perfette, ma credo d’esser riuscito a condensare bene ciò che scrivo da anni.

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Mar 25 2018

in tavola, ma dalla campagna! 25 03 2018

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IN TAVOLA, MA DALLA CAMPAGNA!
Si può, basta volerlo; piccola guida a puntate degli agricoltori che vendono anche direttamente i loro cibi, saltando gli intermediari; chi è interessato, mi scriva due righe, pubblico chiunque, senza alcun tipo di compenso, dono o altre diavolerie come le si voglia chiamare.

AZIENDA AGRICOLA CA’ DEL CONTE
Rivanazzano Terme, Pavia, 0383 933458 333 6278401 cadelcontevini@gmail.com Paolo e Martina Macconi, padre e figlia, cremonesi da sempre che si gettano nell’impresa del vigneto, e non piccolo: 16 ettari, carezzati coi trattamenti più naturali che esistano; i vitigni classici della zona: pinot noir e riesling, a fianco di chardonnay e pinot bianco, e un giovane timorasso che non vede l’ora di accomodarsi in bottiglia; le parcelle più vecchie non riescono a fare più di 50 quintali per ettaro; l’esito dei non trattamenti conduce a vini particolari, che i Macconi vendono con successo perfino in Giappone! È il momento di ceder loro la parola:
–Coltiviamo viti di pinot nero, chardonnay, pinot grigio e riesling italico di 35?40 anni con impianto Geneva Double Courtain; in impianti più recenti abbiamo dato vita ad un progetto che prevede la coltivazione di pinot bianco e timorasso. Il nostro vino è la diretta espressione dell’uva e dell’annata, senza rielaborazioni, correzioni con sostanze chimiche di sintesi, rispettando i tempi della natura. Lasciamo che l’uva raggiunga la piena maturità fisiologica e raccogliamo manualmente i grappoli in piccole cassette. Al mosto non aggiungiamo anidride solforosa, né altri additivi e lasciamo che la fermentazione si compia con i lieviti naturalmente presenti sull’uva. I vini sono prodotti senza l’aggiunta di coadiuvanti enologici, senza nessun processo di filtrazione meccanica in vinificazione e in imbottigliamento. Possono naturalmente lasciare sedimenti in bottiglia. Il contenuto di anidride solforosa totale presente nei vini è derivato dal naturale processo di fermentazione dei lieviti.

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LA MALINTESA, vicolo del Cigno 3 Cremona 335 7777560 0372 24223 Cremonesi con azienda agricola in Soarza, i Carletti; che, a mia conoscenza, producono i salumi più digeribili della mia lunga vita; buoni, pochi, ma ne ho incontrati altri. Non so se per modestia o dimenticanza, non han scritto dell’eccellente frutta, uova, miele, conserve varie……….

—-L’azienda, a gestione famigliare, si contraddistingue per una produzione ridotta e molto curata di salumi, preparati secondo la tradizione cremonese e parmigiana. I maiali, allevati in numero limitato, sono seguiti dalla nascita e nutriti esclusivamente a base di farine naturali. Vengono macellati dopo almeno un anno e mezzo. I salumi sono preparati secondo le ricette tradizionali, senza aggiungere null’altro se non sale, pepe e aglio (per il salame cremonese), e potassio nitrato (impiegato in dosi minime e sufficienti per garantire la massima sicurezza e ottemperare ai più restrittivi rigidi disciplinare ministeriali).

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VIGNAIOLI CALEFFI
Spineda, via Cantonazzo 3, 338 9340320 339 4087517
Anche se loro si battezzano “Cantina Caleffi”, rischiando l’equivoco siano imbottigliatori!
E invece no, l’agricoltura è la professione di famiglia, oggi conducono un’azienda di 120 ettari, seminativo, vacche da latte, vitelloni; han sempre fatto vino per sé e amici, prima con un ettaro, ora due, un terzo pronto tra un paio d’anni.
Oggi 2018 han deciso di lasciare lo sfuso e imbottigliare, un 20mila bottiglie con tre selezioni di Lambrusco, un Bianco Malvasia&Trebbiano, il tutto con rifermentazione in bottiglia, e Cabernet!
Onore e, auguro, successo, agli agricoltori che in tempi tanto difficili si buttano nel nuovo; ai bevitori: occhio, a Spineda la terra è particolarmente ricca di sostanza e, mentre il Bianco si ferma a 11 gradi, il Lambrusco veleggia stabilmente sui 12!

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APIFLOR Fattoria didattica e agriturismo
Piazza Garibaldi,11 – 26033 PESCAROLO ED UNITI -CR-
0372836362-3388975175-3351596239
www.apiflor.com e-mail api.flor@libero.it

Siamo apicoltori per passione prima che per professione, da tre generazioni, e promuoviamo, oltre ai prodotti, la cultura delle api per tutti e a tutto tondo. Ospitiamo in azienda sia bambini che adulti: ai primi spieghiamo chi è l’ape, cosa fa e perché è vitale per noi in modo giocoso ma veritiero, agli adulti insegniamo a prendersi cura di questo laborioso insetto. Apicoltori non ci si improvvisa!
I percorsi didattici a disposizione sono molteplici e sono collegati alle attività aziendali: lavoriamo con cereali, erbe officinali e spontanee, orto e ovviamente api.
La cucina del nostro agriturismo è come la nostra azienda, un mix di tradizione e modernità. Con i prodotti della nostra terra cerchiamo di soddisfare, con piatti tradizionali, i palati di oggi.
I frutti dei nostri alveari vengono venduti direttamente ai consumatori nei mercati oppure nello spaccio aziendale. Ci trovate giovedì al mercato di Ostiano, venerdì al mercato di Campagna Amica al Foro Boario di Cremona e in piazza Stradivari, e il sabato a Vescovato. Inoltre partecipiamo ad altre fiere o iniziative nel cremonese.

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AZIENDA AGRICOLA PETRARELLA Condotta da Michael Diodati, uliveti in Terranova di Sibari, è sul blog perché la si vede regolarmente ai mercati di Campagna Amica, sempre presente a Cremona in piazza Stradivari: dunque, è anche dei nostri!
—Seguiamo da circa vent’anni i disciplinari dell’agricoltura biologica.
L’agricola Petrarella si propone di far conoscere l’olio extravergine di oliva ad un vastissimo pubblico. La qualità made in Italy, a prezzi che non diventino alimento per pochi da usare come gocce di profumo, ma sia accessibile a tutte le fasce di consumatori; venga utilizzato tutti i giorni come vero e proprio alimento indispensabile per la dieta mediterranea. Chiama 333 966 8306 Invia un messaggio agricolapetrarella@alice.it http://www.agricolapetrarella.it Prodotti: olio extravergine di oliva biologico, sughi e conserve, verdure in olio d’oliva biologico, salumi della tradizione calabrese.

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IL CAMPAGNINO
Il nostro indirizzo: AGRITURISMO IL CAMPAGNINO, STRADA ESTERNA CAMPAGNINO 9, 26030 PESSINA CREMONESE E-mail rmignani@inwind.it Per informazioni e prenotazioni non esitate a contattarci: 3479304188 (Riccardo) Responsabile azienda agricola, vendita diretta e notizie tecniche relative alle coltivazioni e ai prodotti 3460938125 (Emanuela) Responsabile azienda agricola,agriturismo, fattoria didattica e vendita diretta 3474445607 (Monica) Agriturismo, fattoria didattica e vendita diretta— E’ l’azienda di Campagna Amica cui sono più legato, per i loro prodotti, certo, la grazia con cui si presentano, certo, ma, soprattutto, la dimostrazione esemplare che se tu agricoltore trasformi quel che ti viene dalla terra in pane, farine e biscotti, invece di venderlo all’industria, e lo porti sulle nostre tavole, campi dignitosamente anche se sei piccolo! E adesso cedo la parola: —NOI NON siamo ristoratori, NE’ albergatori, ma principalmente, AGRICOLTORI che si adoperano al meglio nell’ambito di un ambiente rurale che si richiama alla natura ed ai suoi prodotti: in una parola, al “SAPORE ANTICO DELLA SEMPLICITA’ “. A tavola un percorso del gusto vi permetterà di assaporare un menù a Km zero, ovvero con nostri prodotti aziendali (la fanno da padrone i prodotti a base di Grano Monococco e nei periodi freddi la polenta di Mais Rosso) e di altre aziende agricole del territorio. Vi proponiamo menù stagionali, per ogni esigenza e ogni occasione. Dopo pranzo è possibile passeggiare a piedi lungo l’argine dell’Oglio, immersi nella natura.

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Mais Corvino Srl
Via Castello, 1 | 26020 Formigara CR 0039 347 719 1733 info@maiscorvino.it
Per chi è convinto che l’Agricoltura della Val Padana offra solo latte carne cereali: un ragazzo, Carlo Maria Recchia, 1993, recupera il Mais corvino che in Europa non si coltiva più dal 1700, e produce birra, farina e pasta, di gusto e qualità molto particolari. Perché rispetto al mais comune il Mais corvino contiene il doppio delle proteine, il 20% dei carboidrati in meno, 20 volte gli antiossidanti, pari a quelli contenuti nel mirtillo. In più è ricco di flavonoidi, betacarotene, vitamina A ed è senza glutine.
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—Azienda Agricola Lucini Paioni, Acquanegra Cremonese, spaccio La Vernazzuola
346 6132492 vernazzuola@tiscali.it
Carni dal proprio allevamento, razza frisona, per il 90%, e meticci; alimentati quasi interamente con prodotti aziendali. Effettuiamo pacchi famiglia di tagli vari in carne di vitellone da 15 kg o 7,5 kg; hamburger da 120gr. e ragù pronto alla bolognese gran vernazzuola. Abbiamo iniziato da poco a fare le costate tipo Fiorentina, ma con possibilità di tagli personalizzati!—

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Mar 25 2018

la legge del più forte-ottocentoventotto 25 03 2018

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – OTTOCENTOVENTOTTO Dal Dubbio; che sottolinea lo stupore dei penalisti; io, Flaminio, prima di stupirmi, visto come viene usato dai giudici il principio del ragionevole dubbio, il 533cpp, vorrei essere ben certo che il Procuratore di Palermo non intenda il contrario, che la verità processuale autorizzi l’uso a valanga della sfera di cristallo dei processi Iori, quando le prove come descritte dal codice non bastassero per la condanna…….. —Franco Lo Voi, procuratore di Palermo, descrive la scena: «Oggi ho due postazioni disponibili, in ufficio: i difensori che vogliono ascoltare i brani intercettati possono usarle senza problemi, hanno il materiale cartaceo che fa da guida. Ma dal 12 luglio i brogliacci non ci saranno più, per il 90 per cento dei brani, e dovranno attaccarsi agli auricolari senza poter estrarre copia. Che faccio, do disposizioni per garantire il rispetto del divieto? Metto telecamere? E perché dovrei farlo io? Serve una direttiva, non una miriade di circolari diverse». Applausi. E poi l’affondo che merita di essere messo in cornice: «L’imputato che sa di essere innocente ha il pieno diritto di poter individuare, attraverso il proprio avvocato, l’intercettazione in cui eventualmente si dimostri la sua innocenza. Ma dico di più. L’imputato che sa di essere colpevole ha il diritto di cercare senza problemi, nel materiale captato, una comunicazione che autorizzi un dubbio, e ha il diritto di utilizzarla nel processo». I penalisti, centinaia, che ascoltano in sala si guardano con uno stupore che sfiora la commozione. Un magistrato inquirente, il capo di una delle più importanti Procure d’Italia, che parla di verità processuale distinta dalla verità storica: il principio che con ostinata determinazione i penalisti cercano di affermare da sempre. Un dibattito così andrebbe fatto ascoltare a chi discetta di diritto penale dopo essersi limitato a guardare un talk show in seconda serata.
Cremona 25 03 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Mar 25 2018

dal dubbio on line 25 03 2018

Published by under costume,cronaca nazionale,Giudici

Dal Dubbio on line
Giuliano Giuliani: «Hanno ucciso mio figlio Carlo e sono impuniti, perché i carabinieri la fanno sempre franca?»
Intervista al padre di Carlo Giuliani, il ragazzo ucciso sedici anni fa durante il G8 di Genova
Sedici anni dopo, a piazza Alimonda, si sono date appuntamento centinaia di persone. Il 20 luglio 2001, in quella stessa piazza rettangolare tagliata da due lingue di strada, moriva Carlo Giuliani, ventitrè anni, durante i giorni di guerriglia urbana in cui si trasformò il G8 di Genova. A ucciderlo, un colpo di pistola sparato con l’arma di ordinanza dal carabiniere Mario Placanica, poi la camionetta dei carabinieri passò due volte sopra il corpo prima di allontanarsi. I giudici stabilirono che Placanica aveva sparato per legittima difesa e il procedimento aperto nei suoi confronti fu archiviato nel 2003: il Gip rilevò «la presenza di cause di giustificazione che escludono la punibilità del fatto» e lo prosciolse per uso legittimo delle armi, oltre che per legittima difesa. La perizia realizzata durante l’istruttoria stabilì che il colpo che ha ucciso Carlo Giuliani fosse stato sparato verso l’alto e fosse rimbalzato su un sasso scagliato da un altro manifestante. L’investimento con il mezzo di servizio, invece, venne spiegato come un tentativo di fuga e i militari testimoniarono di non essersi accorti della presenza del corpo a terra.
Quest’anno, in concomitanza con la manifestazione di piazza Alimonda che ricorda i fatti di Genova, le parole del capo della polizia Franco Gabrielli hanno riaperto il dibattito su una morte mai spiegata: «A Genova morì un ragazzo. Ed era la prima volta dopo gli anni della notte della Repubblica che si tornava ad essere uccisi in piazza. A Genova, un’infinità di persone, incolpevoli, subirono violenze fisiche e psicologiche che hanno segnato le loro vite. E se tutto questo, ancora oggi, è motivo di dolore, allora vuol dire che, in questi sedici anni, la riflessione non è stata sufficiente». Proprio queste parole sono state ricordate, in piazza, dal padre di Carlo, Giuliano. Che ancora non si è rassegnato al velo di silenzio calato sulla morte del figlio.
A sedici anni da quel proiettile sparato in piazza Alimonda, che cosa resta?
Resta la voglia di verità, che non diminuisce e non demorde. Lo ripeto sempre: io più che giustizia voglio verità. La cosa più scandalosa e dolorosa di questi sedici anni è stata di vederla ostinatamente negata.
Una verità negata dal processo?
A negarla hanno collaborato magistrati incompetenti e inadeguati, periti che erano autentici…( cancelliamo la parola, ndr), ufficiali dei carabinieri che dovrebbero fare ben altro, ma anche la stampa e l’informazione tutta, che si sono messi al servizio spregiudicato del potere. Noi, però, non smetteremo di chiedere la verità per la morte di Carlo: questo vuole, anzi pretende, tutta la la gente sana che viene ogni anno in piazza Alimonda. Il 20 luglio, in quella piazza vicino al cippo di Carlo, c’erano ottocento persone, e non è una cosa facile di questi tempi: una manifestazione assolutamente pacifica, bella e piena di voglia di verità.
Lei dal palco della commemorazione ha commentato positivamente le parole del capo della Polizia Gabrielli.
Ma certo, come si fa a non apprezzare le parole di un capo della Polizia che finalmente dice che ciò che è successo al G8 di Genova è stato una vergogna? Io però insisto su un punto: apprezzo queste parole, ma vorrei apprezzare anche la loro attuazione pratica in tante situazioni.
Gabrielli ha anche detto che, se fosse stato al posto del suo predecessore Gianni De Gennaro, si sarebbe dimesso.
Guardi, in questi anni De Gennaro ha scalato tutte le gerarchie, con incarichi uno dopo l’altro. Ecco, io considero le continue promozioni di De Gennaro persino ridicole per un Paese che vuole considerarsi normale. Come si fa a dire che De Gennaro non fosse responsabile per i fatti del 2001 a Genova? Era il capo della Polizia e, anche se era a Roma, comandava tutto per telefono. Io credo che far passare il responsabile di quel G8 da una poltrona all’altra abbia dell’incredibile. De Gennaro è stato il capo del dell’Interno con Amato, il sobrio Monti lo ha nominato sottosegretario alla Presidenza del consiglio e Letta lo nominò presidente di Finmeccanica, la più grande industria pubblica del Paese, non so bene con quali titoli. Ho chiesto spiegazioni a tanti, ma nessuno mi ha saputo dire perchè.
Secondo lei, le parole di Gabrielli ci avvicinano a quella verità di cui parlava prima?
Me lo auguro, certo. Perchè il fatto più grave accaduto a Genova, cioè l’uccisione di un ragazzo, non è stato ritenuto degno nemmeno di un processo.
Al contrario di quanto avvenuto con le inchieste sulla Diaz e Bolzaneto?
Lo ripeto costantemente: su alcuni fatti gravissimi di Genova verità si è fatta, grazie al valore dei magistrati che se ne sono occupati. Non ignoro che Enrico Zucca, Cardona Albini e Petruzzella si sono occupati delle inchieste sulla scuola Diaz e su Bolzaneto, anche a rischio della propria esistenza. Questi magistrati hanno sconfitto il primo giudizio emesso nel 2008, che definiva quelle alla Diaz “perquisizioni legittime” e Bolzaneto “distribuzione di caramelle e cioccolatini”. Sono ricorsi in appello e poi in Cassazione, fino ad arrivare a dire che alla Diaz si è commessa una delle più grandi porcherie di questo Paese, una vera “macelleria messicana”, espressione adoperata non da un pericoloso anarco- insurrezionalista ma dal vicequestore Michelangelo Fournier, che pure faceva parte nel gruppo della Mobile della Polizia, diretto da Vincenzo Canteriministero ni. A Bolzaneto altro che cioccolatini e caramelle: vennero perpetrate autentiche torture, tra le più schifose che si possano immaginare.
Sulla morte di suo figlio Carlo, invece, come mai non si è giunti a nulla?
E’ stato archiviato tutto, sulla base di uno schifoso… ( anche qui cancelliamo la parola pronunciata da Giuliani, ndr) elaborato da quattro autentici ( altra parola cancellata da noi, ndr). Faccio i nomi: i periti Carlo Torre, Paolo Romanini, Pietro Benedetti e l’esperto di fotografia Nello Balossino. Immagini un po’, un esperto di fotografia che accetta l’invenzione che il carabiniere abbia sparato per aria, quando un filmato mostra chiaramente che, quando spara, la pistola è assolutamente orizzontale e parallela al suolo e quindi il colpo è diretto.
Come è stato possibile?
Con l’ausilio di foto che potrei definire fuorvianti. Quella più diffusa, anche sulla stampa, è quella scattata da Dylan Martinez e mostra Carlo vicinissimo alla jeep dei carabinieri. Peccato che i filmati mostrino che Carlo era distante quattro metri dalla camionetta quando ha sollevato l’estintore per cercare di difendere gli altri e anche se stesso da una pistola puntata, accompagnata dalle grida «sporchi comunisti vi ammazzo tutti». Ancora, mi chiedo come si possa considerare quello subito dai carabinieri un “attacco terribile dei manifestanti”, quando un filmato della Polizia mostra che dal momento della fuga dei carabinieri allo sparo passano esattamente trentacinque secondi. Un attacco terribile, portato avanti da una cinquantina manifestanti, durato non più di trentacinque secondi? Eppure queste sono state le dichiarazioni degli ufficiali dei carabinieri, che considero persone inadeguate a ricoprire quell’importante ruolo che dovrebbero svolgere.
Sempre dal palco del 20 luglio, lei ha detto che, quando a commettere abusi o addirittura uccisioni sono i carabinieri, «in questo Paese non succede nulla. Non c’è la possibilità di aprire processi nei confronti degli appartenenti all’Arma e questo è un problema che intacca la democrazia». Che cosa intende?
Innanzitutto specifico, io mi sono riferito ad alcuni reparti dei carabinieri, perchè non generalizzo mai in queste affermazioni. Per spiegarmi le riporto un fatto: la sera di quel 20 luglio, il “Tuscania”, che è uno dei raggruppamenti più famosi dei carabinieri, cantava “Faccetta nera”. Si è scandalizzato qualcuno di questo fatto indegno, che mortifica l’arma alla quale appartengono ed è una sfida alla Costituzione? Secondo fatto: non c’è una vittima che sia stata colpita dai carabinieri che abbia avuto giustizia. Non solo Carlo, il caso più clamoroso degli ultimi anni è quello di Stefano Cucchi. Un ragazzo ammazzato da quattro carabinieri nella caserma è stato giudicato morto per mal nutrizione. Ma si può dire che sia morto per malnutrizione un ragazzo coperto di lividi dalla testa ai piedi? In Italia accade.
Per la Polizia, invece, questa impunità non vale?
Nei confronti della Polizia i processi ci sono stati: alla Diaz sono cadute delle teste, anche se adesso gliele hanno rimesse sul collo e, nel frattempo, i responsabili sono stati tutti promossi, e mi riferisco non a quelli che hanno picchiato, ma a quelli che hanno elaborato lo schifoso falso di portare delle molotov dentro la scuola per incriminare i manifestanti. I poliziotti della Diaz e di Bolzaneto sono stati condannati, come sono stati condannati gli assassini di Federico Aldrovandi, anche se a pene ridicole di 3 anni e mezzo a testa. Sa, invece, quanti anni hanno preso venticinque manifestanti di Genova, accusati di devastazione e saccheggio? 16 anni, in primo grado. Per fortuna la Cassazione ha ribaltato l’esito del giudizio, assolvendo quindici di quei venticinque, perchè avevano risposto a “cariche violente e ingiustificate dei carabinieri”. Non serve ripeterlo: anche in quel caso nessuna inchiesta contro il comportamento dei carabinieri è stata aperta. Ecco, io questo lo considero un problema per la democrazia.
Gabrielli ha aggiunto che, oggi, un’altra Genova non sarebbe possibile, perchè da quei tragici fatti si sono tratti insegnamenti. Lei ci crede?
Io voglio crederci, e lo faccio perchè rispetto Gabrielli, non ho di lui alcun giudizio negativo e quindi mi auguro che davvero le sue parole possano essere vere. So per certo che all’interno della Polizia molte cose sono cambiate in questi anni e che è davvero più difficile che un altro G8 accada, ma i rischi ci sono sempre e io mi auguro che le parole trovino assoluta rispondenza nei fatti.
Sono passati sedici anni dalla morte di Carlo. La sua memoria è oggetto di strumentalizzazioni?
Guardi, al di là di certe sciocchezze che vengono ripetute, la memoria di Carlo rimane. Il giorno dopo l’elezione della giunta di destra, qui a Genova, il sindacato di polizia Coisp ha chiesto di eliminare da Piazza Alimonda il cippo di Carlo. Ecco, il sindaco neoeletto ha risposto nel modo più intelligente possibile, cioè dicendo che non era una priorità della sua giunta. Al netto di queste provocazioni ridicole non mi pare che ci siano strumentalità intorno a questa vicenda.
Cosa resta, oggi, di quel tragico 20 luglio?
Rimangono tante persone in piazza, senza simboli politici, desiderose di avere un po’ di verità e magari anche un pizzico di giustizia intorno all’uccisione di un ragazzo di ventitré anni che non meritava di morire così.

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Mar 25 2018

ha già dato 25 03 2018

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HA GIA’ DATO
Grillo alla Stampa; dopo mille fanculo, base del successo elettorale, mostra di credere ai fatti: si può commerciare con Salvini, mantiene la parola data, purché al Senato passi un uomo di Berlusconi, invece di Paolo Romani.
—«Di Salvini ci si può fidare». E così è arrivato anche il sigillo di Beppe Grillo all’alleanza con la Lega. «Ha dimostrato che ci si può fidare di lui», dice alle telecamere che lo assediano fuori dall’hotel Forum di Roma mentre è in auto, pronto a partire verso Napoli. Da giorni circolava la voce che il comico avesse già dato la benedizione al patto tra M5S e Lega, dopo i numerosi tentativi andati a vuoto con il Pd. Ha aspettato che fosse chiusa la partita delle presidenze delle camere, e fosse assicurata l’elezione del suo pupillo Roberto Fico a Montecitorio, prima di consacrare Salvini come probabile alleato di governo.

Cremona 25 03 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Mar 25 2018

umano, troppo umano 25 03 2018

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UMANO, TROPPO UMANO
L’avvocato Ingroia, già dottorone della Procura di Palermo, visto dall’amico Fabio Cammalleri. Inquadrato nel suo ambiente……….
–No. Non è questione solo di carrozze e di arazzi, di sete e di cavalli. Magari. Sono le cupe attitudini di un dominio capace di rendersi antiumano. Ecco il punto. E oggi sta solo regolando una faccenda domestica. Non c’è alcun inizio di una fine.

Politica & Giustizia: Antonio Ingroia, Uomini e Vicerè

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