Feb 26 2023
sotto sotto 26 02 2023
Sotto sotto e’ un partito da rifare, scrive Pirondini su Blitz Quotidiano di Marco Benedetto. Flaminio Cozzaglio.
La telenovela Pd ai titoli di coda con i gazebo: Bonaccini o Elly Schlein? Domenica sera il verdetto, ore febbrili
La telenovela delle primarie Pd ai titoli di coda con i gazebo: Bonaccini o Elly Schlein? Domenica sera, cioè stasera, il verdetto, ore febbrili
di Enrico Pirondini
Pubblicato il 26 Febbraio 2023 – 07:14
La telenovela Pd è ai titoli di coda. Domenica sera il verdetto: Bonaccini o Elly Schlein? Ai gazebo l’ardua (si fa per dire) sentenza. Il governatore è il favorito ma “Bella ciao” crede nel ribaltone.
Tutto può succedere. Ore comunque febbrili. Duro Bonaccini :”Basta puzza sotto il naso. Serve un bagno di umiltà. Voglio un partito pragmatico che mantenga la parola “. Tenera la Elly: ”Se vinco le Primarie del Pd mi tingo i capelli di rosso in diretta Tv dopo essere andata a piedi al Santuario di San Luca”. E poi, travolta dal clima sardine, confessa in diretta Rai Radio 1: ”Cosa ne penso del bacio tra Fedez e Rosa Chemical? L’ho visto e mi è piaciuto.”
DUE MESI DI FUOCO E FIAMME
Si è visto e sentito di tutto. Carte bollate, neo rottamatori, i fantasmi della scissione, il patto dell’Appennino (Bonaccini-Nardella), le sferzate di Cofferati (“I valori storici sono annebbiati, così l’astensionismo cresce ogni anno”), la palude delle procedure, le primarie on line dilanianti (“Non siamo M5S”), gli insulti alla Morani e i siparietti di Cuperlo che ha depositato 7 rose rosse sulla tomba dei 7 fratelli Cervi
I FANTASMI DI D’ALEMA E BERSANI
Sono persino ricomparsi i fantasmi di D’Alema e Bersani anche se Letta e Speranza si sono affannati a dire.”Mai parlato di loro”. Può essere. Anche perché D’Alema, come lui stesso ricorda è “in pensione da almeno 7 anni e quindi non partecipo al dibattito politico“. Comunque l’ex premier non ha alcuna intenzione di rientrare nel PD col suo fido Bersani. Bonaccini al riguardo è stato esplicito e ha liquidato gli ex scissionisti: ”Mi interessa poco che rientrino alcuni ex dirigenti, a me interessano gli elettori che abbiamo perso: erano 12 milioni con Veltroni e con Renzi e oggi sono solo 5 milioni”.
PD, UN PARTITO DA RIFARE
Il primo, o tra i primi, a dirlo è stato il prezzemolino Matteo Ricci sindaco di Pesaro e sostenitore numero uno di Stefano Bonaccini:” C’è stato un dibattito lunare sulle regole, c’è un partito da ricostruire”. Ha scritto il politologo e accademico Luca Ricolfi nel suo ultimo saggio (“La mutazione” ed. Rizzoli): ”Il Congresso del PD è un gioco di potere, non si vede un progetto. Il PD è diventato il partito dell’ establishment. Chi rappresenta i ceti popolari? Ormai solo la destra sociale di Meloni e la sinistra qualunquista di Conte”. Insomma dopo tanto rumore il risultato è che , secondo Ricolfi, non vi è nessuna posta in gioco se non quella – tutta personale- di decidere chi guiderà il Pd ufficiale e chi invece guiderà gli scissionisti. Sempre che Bonaccini e Schlein non siano già d’accordo di dar vita a un ticket che perpetuerebbe tutte le non scelte del passato.
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