Archive for Gennaio, 2023

Gen 28 2023

zelensky 28 01 2023

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ZELENSKY

E’ nato attore; dall’Avvenire. 

Francoforte 28 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Abituato a calcare palcoscenici, per l’ex attore Volodymyr Zelensky non c’è nulla di strano a utilizzare i riflettori in eurovisione nella serata finale del Festival di Sanremo per tenere alta l’attenzione internazionale sulla guerra, a quasi un anno dall’invasione russa. Analoghi videomessaggi, in questi mesi, li ha mandati in più di un’occasione (dal festival di Cannes a quello di Venezia, ai Golden Globes, ai Grammy).

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Gen 28 2023

la terzieta’ 28 01 2023

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LA TERZIETA’

Il giudice dev’essere indipendente, altrimenti tutti corriamo dei rischi; tratto dal Dubbio.

Francoforte 28 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Detto fatto, perché nelle stesse ore Forza Italia depositava la propria proposta di legge sulla separazione delle carriere, per mano dei deputati Tommaso Antonino Calderone, primo firmatario, Annarita Patriarca, Pietro Pittalis e il capogruppo Alessandro Cattaneo. «Un processo è davvero giusto se chi giudica è equidistante fra chi accusa e chi si difende e la riforma del sistema giudiziario non può prescindere da questo concetto per garantire ai cittadini italiani una giustizia equa – spiegano gli azzurri – La terzietà e l’imparzialità del giudice devono rappresentare la stella polare che guida la riforma del potere giudiziario».

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Gen 28 2023

la Marcialonga 28 01 2023

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La Marcialonga raccontata da Pirondini, su Blitz Quotidiano di Marco Benedetto. Flaminio Cozzaglio.

—La Marcialonga compie 50 anni. E li celebra con oltre 7 mila sciatori di 36 Paesi

Partenza domenica 29 alle ore 8 da Moena. Poi il passaggio in vari paesi della Val di Fassa e della Val di Fiemme. Quest’anno prima di arrivare al traguardo gli atleti affronteranno una salita impegnativa con una pendenza media del 8.8% e punte del 20%. Arrivo a Cavalese dopo 70 km passando per il lago di Tesero.

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 28 Gennaio 2023 – 11:55

Domenica storica per lo sport italiano: la Marcialonga compie 50 anni. E li celebra con numeri record: oltre 7 mila partecipanti, sciatori di 36 Paesi, diretta televisiva anche con Stati Uniti, Australia, Canada. Una galoppata di 70 km attraverso le mitiche valli trentine di Fiemme e Fassa – da Moena a Cavalese – con gli sci nei binari, rigorosamente a tecnica classica. Tra ali di folla, borghi e campanili, valligiani in festa, tifo e vin brûlé.

Pertini e il premier Scalfaro allo spettacolo della corsa

Era il 25 gennaio 1987, il presidente della Repubblica Sandro Pertini e l’allora premier Oscar Luigi Scalfaro non vollero mancare a presenziare al grande spettacolo della corsa e si calarono nella gioiosa atmosfera con visibile piacere. Una curiosità: Maria Fida Moro, figlia dello statista, era presente fin dalla prima ora gareggiando camuffata da uomo con tanto di barba e baffi. Ma molte altre donne sarebbero da ricordare.

Una su tutte: Maria Canins, formidabile fondista dell’Alta Badia (Bolzano) un mito dello sport italiano capace di vincere 10 Marcialonga, una Vassaloppet (la più famosa e lunga gara di sci di fondo del mondo; si corre in Svezia dal 1922) e poi con la bicicletta vincere un Giro d’Italia e due Tour de France.

Il percorso

Partenza domenica 29 alle ore 8 da Moena. Poi il passaggio in vari paesi della Val di Fassa e della Val di Fiemme. Quest’anno prima di arrivare al traguardo gli atleti affronteranno una salita impegnativa con una pendenza media del 8.8% e punte del 20%. Arrivo a Cavalese dopo 70 km passando per il lago di Tesero. I primi arrivi sono previsti per le ore 11 a Cavalese in viale Mendini. 

Ospiti speciali

Tra gli ospiti speciali Marco Albarello vincitore di 5 medaglie olimpiche e 4 mondiali nello sci di fondo e poi diversi personaggi del ciclismo come Francesco Moser, Paolo Bettini, Maurizio Fondriest, Gilberto Simoni e Davide Cassani. Con loro gli ex fondisti Cristian Zorzi e Franco Nones.

Diretta Tv

Chi desidera vedere la marcialonga può seguirla in diretta sul canale SKy sport Arena e su Now Tv dalle 7.35 alle 11.45. La Marcialonga è molto seguita anche all’estero. Infatti grazie a Sky classic (circuito internazionale delle lunghe distanze), l’evento viene trasmesso in diretta in molti paesi tra cui Stati Uniti, Australia ,Canada , Nuova Zelanda, Norvegia, Repubblica Ceca, Danimarca. La Finlandia è collegata con la tv Yal Areena, la Svezia con Kanal 9 e la Polonia con TIVP Sport.

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Gen 28 2023

cremonesita’-cinquecentosette 28 01 2023

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CREMONESITA’ – cinquecentosette

Il centro muore, mentre spopolano i Super; da www.cremonasera.it

Francoforte 28 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Il Bennet nella tarda primavera diventerà un ipermercato Rossetto da 6mila metri. Resterà anche il supermercato di Cremona ai Navigli

Nella tarda primavera al Verbena di Castelvetro piacentino approderà il Gruppo Rossetto. Il tam tam si è fatto più intenso in queste settimane  ed è confermato da fonti sindacali. Il Gruppo veronese acquisterà infatti il vasto spazio del Bennet al Centro Commerciale Verbena per farne un grande ipermercato. Il gruppo, che ha sede a Lugagnano di Verona ed è in grande espansione, dopo il successo del supermercato cremonese al centro commerciale i Navigli e in altre zone della Lombardia, vuole proseguire il suo allargamento in Emilia (ne possiede già due a Reggio Emilia e un altro a Modena) partendo proprio dal vicino Castelvetro e farne un polo di sviluppo in provincia di Piacenza.

Il Bennet occupa lo spazio più vasto del Verbena con circa quattromila metri ma ha una “riserva” commerciale di altri due: questo permetterà a Rossetto di allargare lo spazio piacentino fino a 6mila facendo diventare un vero e proprio ipermercato. Ovviamente il passaggio non lascerà indolore anche il commercio cremonese (già alle prese con una presenza assai ingombrante di supermercati e centri commerciali sul territorio) anche perchè Rossetto diventerà il fulcro del rilancio di tutto il centro commerciale oltre il Po. Il Gruppo con sede a Lugagnano di Verona attualmente conta 25 supermercati (14 in Veneto, 5 a Brescia e nel bresciano, due a Mantova, uno a Cremona e tre in Emilia – due a Reggio e uno a Modena) e due grandi centri di logistica a San Giorgio Bigarello (Mantova) e a Santa Maria di Zevio (Verona). 

Ricordiamo che il Gruppo Rossetto è presente a Cremona al centro commerciale i Navigli lungo la tangenziale (via Nazario Sauro) e i risultati ottenuti, sia per la politica della validità dei prodotti e dei prezzi (con le offerte settimanali e l’apertura domenicale), hanno fatto del supermercato sotto il Torrazzo uno dei centri Rossetto a maggior fatturato. Il supermercato Rossetto a Cremona impiega circa novanta persone, tutte assunte full time. Quindi non ci sarà nessun ridimensionamento del Rossetto cremonese nonostante il grande ipermercato con lo stesso marchio a pochi chilometri di distanza. 

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Gen 28 2023

arricchire gli altri 28 01 2023

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ARRICCHIRE GLI ALTRI

Passo falso del primo ministro, che si permette dire che i Paesi africani risorgeranno in fretta e furia. Su Repubblica.

Francoforte 28 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—La collaborazione sulle risorse energetiche, il contrasto alle migrazioni irregolari, la stabilizzazione politica del paese: sono i temi al centro della missione di Giorgia Meloni oggi a Tripoli, in Libia, accompagnata dai ministri degli Esteri, Antonio Tajani, e dell’Interno, Matteo Piantedosi. Nella delegazione anche l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.

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Gen 28 2023

pigiare il dito 28 01 2023

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PIGIARE IL DITO

Uno su 20, cosi’ l’imputato firma la sua condanna….

Francoforte 28 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—E non è finita qui; si può dare del buonanulla in mille maniere, senza usare la parola; Maurizio Iori è il primo, immediato buonanulla: pur avendo ogni possibilità di pigiare il dito di Claudia su tutti e venti i lati dei blister, lo fa su uno solo!

Del rispetto della Corte verso il popolo italiano, in cui nome son pronunciate le sentenze, visto che deve credere, il popolo italiano, a un Maurizio Iori che “stampa” un solo Dna, lasciamo perdere.

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Gen 28 2023

moliere 28 01 2023

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MOLIERE

Amilcare Ponchielli e il teatro che porta il suo nome, su www.cremonasera.it

Francoforte 28 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—28 gennaio di 35 anni fa, il ritorno di Ugo Tognazzi sul palcoscenico del Ponchielli con l’Avaro di Molière. 

E’ il 

28 gennaio 1988, 35 anni fa. Ugo Tognazzi torna a recitare dopo tanti anni al teatro Ponchielli di Cremona nell’Avaro di Molière. L’ultima volta è stata nell’immediato dopoguerra. E’ la prima nazionale. Ugo-Arpagone non piace al critico teatrale del giornale La Provincia Elia Santoro che lo segue fin dalle prove al nostro teatro e lo scrive sul giornale. Il giorno dopo, prendendo un caffè al bar di piazza Duomo con l’amico fidato Sergio Capelli, Ugo così commenta la stroncatura del critico: “En bröt uselàas el pòos mia fàa na bèla sifulàada“. Un brutto uccellaccio non può fischiare bene.

(foto di Giuseppe Muchetti)

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Gen 28 2023

la verità’ vera 28 01 2023

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LA VERITA’ VERA

Inno alla Memoria, cosi’ scrive Francesco Martelli, che paga l’affitto e i ricordi su www.cremonasera.it

Francoforte 28 01 2023 flcozzaglio@gmail.com

—La Memoria: verità, attualità, quantità

Lunedì mi trovavo alla presenza del Sindaco di Milano e della Senatrice Liliana Segre per la presentazione dell’ampissimo palinsesto di eventi e iniziative che anche quest’anno si terranno in occasione del 27 gennaio, ormai ben noto come Giorno della Memoria.

La Senatrice ha voluto ancora una volta ribadire la sua preoccupazione che quanto accaduto tra il 1941 e il 1945 in Europa, e cioè lo sterminio programmato e sistematico di 6 milioni di Ebrei, venga dimenticato. Segre sostiene con sempre più evidente preoccupazione che scomparsi loro, gli ultimi testimoni, non rimarrà che una riga sui testi di scuola e poi nemmeno quello.

La preoccupazione è assolutamente comprensibile, ma personalmente non sono così pessimista. I testimoni sono sempre destinati a scomparire, fa parte della vita: si potrebbe obiettare che se vivessimo in eterno non ripeteremmo gli stessi grandi errori come intera comunità umana, non come singolo, e questo è plausibile anche se non certo. Nelle saghe di Tolkien sono sempre gli uomini “che vivono un vita breve” a cercare fama e gloria nelle guerre, mentre gli Elfi che vivono per sempre e hanno memoria di cose già vissute, sono sempre i più restii ad accettare un conflitto. Normalmente chi ha vissuto sulla propria pelle una esperienza drammatica ne conosce a tal punto gli effetti dolorosi da volerla evitare di nuovo, e sa bene che sono illusori gli accattivanti risvolti che essa potrebbe in apparenza offrire. Gianni Agnelli, di cui in questi giorni si ricorda la ventennale scomparsa, usava dire che invidiava il lato avventuroso di chi si era fatto da sé, ma che subito pensava a quanti si erano “disfatti” da sé, che erano molti di più, e subito passava il fascino.

La Storia però ci insegna che anche se i testimoni scompaiono, alcuni fatti lasciano un segno indelebile nella tradizione della vicenda umana. I fattori che influenzano questa “permanenza” di un fatto nel passare dei secoli sono molteplici, alcuni totalmente imprevedibili e causali altri decisamente “scientifici”. Uno è certamente la “quantità”, ossia il numero di individui che la tragedia ha toccato: più sono le persone che la vicenda ha toccato, più la vicenda rimarrà nella storia collettiva. Un altro fattore è il clamore suscitato: più se ne è parlato, detto, scritto, filmato nella società dominante e nei mezzi di comunicazione o tradizione dominanti, più ne rimarrà traccia.  E qui già si aggiunge un elemento di relatività : che la Storia spesso la fanno i vincitori, e se non la fanno certamente hanno il potere di influenzarla parecchio. E per vincitori intendo non solo chi materialmente si impone agli altri, ma anche chi per una serie di circostanze raggiunge un 

tale livello di sviluppo da imporre il proprio modello sociale ed economico sugli altri, e allora la “sua” storia diviene inevitabilmente la più narrata e influente anche per gli altri: gli esempi assoluti in questo senso sono l’Impero Romano, quello Vittoriano e gli Stati Uniti degli ultimi 50 anni. Quindi un fattore determinante nella tradizione della Storia è la quantità: quantità di testimoni, quantità di influenza della società o persona cui quel fatto è accaduto.

Un altro fattore è certamente la memoria. Ma cosa è la memoria? Secondo la Treccani è “la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati”. Secondo l’Oxford Dictionary è anche “l’apprendimento e la ripetizione fedele, non necessariamente legati a una completa o corretta comprensione, talvolta spinti fino alla nozione di ovvio e banale”. Quindi la memoria può essere il riverbero di qualcosa di vissuto personalmente, tanto quanto è la acritica ripetizione di cosa non vissuta e che si prende per vera. Perché la si prende per vera? Perché in qualche modo ci si fida della “popolarità” di un fatto, della sua ripetizione statistica… Luciano Leggio, astutissimo capo dei Corleonesi, alla domanda di Enzo Biagi sulla esistenza della Mafia rispondeva: “se c’è tutta questa Anti-Mafia, beh molto probabilmente ci sarà anche una Mafia…”, modo perfido ma astutissimo di negare la Mafia affermandone contemporaneamente l’esistenza negando la stima a chi pur detestandola, la riconosce. 

Ecco che allora subentra nella questione della memoria un’altra eterna questione: la verità…e qui si aprono come davanti alle braccia di Mosè le acque del Mar Rosso…Tanto che anche la Treccani diventa ondivaga: “verità: conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva”, e cioè che vero non è solo ciò che corrisponde alla realtà, ma anche a dei principi…i quali sono per definizione umani e relativi.

Le pulizie etniche sono sempre esistite, da secoli, e le più recenti non hanno certo fatto eccezione, dai Turchi con gli Armeni agli Hutu coi Tutsi in Uganda. Credo, e temo, che ogni nazione abbia tra gli scheletri del proprio armadio almeno uno sterminio etnico o razziale o religioso che dir si voglia.

Quello degli Ebrei nel ‘900 ha tutte le caratteristiche prima elencate, e quindi sono certo che rimarrà per sempre nella storia dell’umanità, come del resto non sono dimenticati dalla Storia gli stermini di ebrei a Gerusalemme da parte dei Romani di Tito e a Praga da parte dei Boemi, o ancora quelli stalinisti o la cacciata dalla Spagna e perfino quella “mistica” dall’Egitto. 

Però tutte queste considerazioni mi lasciano una preoccupazione, se faccio un balzo nella quotidianità di oggi e mi guardo attorno. Un’altra delle condizioni per cui la memoria si crei e possa sopravvivere e che i contemporanei siano realisti col proprio tempo: faccio un paio di esempi apparentemente sciocchi ma tutt’altro che tali. Ieri mi è arrivato dalla mia fiscalissima padrona di casa l’adeguamento Istat dell’affitto, circa il 10% sul 2023, cioè quasi un mese di affitto extra; e dopo aver fatto la spesa ho dovuto controllare lo scontrino, perché in tutta sincerità mi sembrava una cifra troppo alta rispetto a quanto avevo acquistato per mangiare. Aumenti che piombano inarrestabili sulla mia vita, che pure sono un single con un buono stipendio, ma che per le famiglie con figli e redditi più bassi sono un vero dramma, e che stiamo portando come italiani o con enorme dignità o con vanitosa negazione… Infatti al telegiornale delle otto si parlava solo di Zalensky a San Remo, di CSM e di OMG…quasi per nulla di inflazione e problemi quotidiani. Ecco che lì quantità e realtà passano in secondo piano sull’altare dei mondi superni che fanno informazione più elitaria che popolare, e che è anche un po’ un pericoloso vezzo di molta politica che preferisce parlare di grandi questioni e poco di quotidiane soluzioni. Di questi nostri anni che memoria resterà ? Che la “attualità” sia realmente attuale, e cioè dettata anzitutto da quanto accade a tutti, è un’altra condizione importantissima perché si crei una memoria collettiva veritiera.

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Gen 28 2023

scuola di ambiente 28 01 2023

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Alla c.a. Redazione – INVITO STAMPA

A Scuola di Ambiente e Agricoltura con Coldiretti

INVITO ALLA CONFERENZA STAMPA DI AVVIO DEL PROGETTO DIDATTICO

Martedì 31 gennaio, ore 10:30, Sede provinciale di Coldiretti Cremona (Cremona, via Verdi 4)

Gent.mi 

da gennaio 2023 ha preso avvio “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”, il progetto didattico proposto da Coldiretti Cremona alle Scuole primarie della Provincia di Cremona, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale, con l’impegno di promuovere sani stili di vita coniugati alla sostenibilità ambientale. Il progetto ha già ricevuto l’adesione di 135 classi e si prepara a coinvolgere oltre 2200 alunni.

Con la presente, Vi invitiamo alla conferenza stampa di presentazione del progetto, che si terrà martedì 31 gennaio, alle ore 10:30, presso la Sede provinciale di Coldiretti Cremona, in via Verdi n.4 (primo piano). 

Accanto al Direttore di Coldiretti Cremona Paola Bono interverranno in conferenza stampa Luca Burgazzi, Assessore ai Sistemi Culturali, Giovani, Politiche della Legalità del Comune di Cremona,Maura Ruggeri, Assessore all’Istruzione e Risorse Umane, la prof. Ida Garavelli, Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona. Saranno presenti Carlo Maria Recchia, Delegato di Coldiretti Giovani Impresa, e Maria Paglioli, Responsabile provinciale di Coldiretti Donne Impresa, portando la voce dei giovani imprenditori e delle imprenditrici agricole in prima linea nell’iniziativa. Interverrà anche il nutrizionista Samuele Bigliani, tra i protagonisti dei percorsi proposti alle classi.

Racconteremo alla Stampa l’avvio di questo nuovo viaggio, alla scoperta dell’agricoltura cremonese e dei suoi frutti, condividendo il valore – e il piacere – di poter tornare ad incontrare gli alunni in presenza. Il dialogo tra le classi e gli agricoltori, accanto agli incontri a scuola, prevede anche  visite nelle aziende agricole, al mercato di Campagna Amica e video-testimonianze.

Vi chiediamo di dare conferma della Vostra partecipazione all’ufficio stampa Coldiretti Cremona, rispondendo alla presente mail d’invito oppure contattando il numero 334 6644736. L’ufficio stampa è a disposizione per ogni ulteriore informazione. Nell’attesa di incontrarci, rivolgiamo i più cordiali saluti.

COLDIRETTI CREMONA

RELAZIONI ESTERNE COLDIRETTI CREMONA

Via G. Verdi, 4 – 26100 Cremona – Telefono 0372 499819 – Cell. 334 6644736 – e-mail: marta.biondi@coldiretti.it – www.cremona.coldiretti.it – Fb e Instagram: Coldiretti Cremona

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Gen 27 2023

cremonesita’-cinquecentosei 27 01 2023

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CREMONESITA’ – ciquecentoventisei

Non sapevo che fosse uomo di grandissima cultura, lo conoscevo per quel che si presentava, e ha fatto bene Mario Silla, direttoreinventor di www.cremonasera.it a presentarlo per quel che fu

Francoforte 27 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Se n’è andato a 87 anni Giovanni Borsella, germanista, giornalista e uomo di grande cultura.

Se n’è andato oggi Giovanni Borsella, 87 anni, cremonese conosciutissimo e uomo di straordinaria cultura. Scrivere di Giovanni, docente di tedesco, consulente di diverse aziende per rapporti con la Germania, germanista insigne, giornalista, non è facile per chi ha avuto con lui una frequentazione di quasi mezzo secolo fin da quando ho ricevuto alcune ripetizioni di tedesco nella sua casa di piazza Sant’Anna. I ricordi si accavallano, così le emozioni. Borsella era un lettore accanito, curioso di conoscere, capace di reggere la conversazione in qualsiasi campo: dalla letteratura alla religione, dalla storia alla politica, dalla teologia alla filosofia. Raramente lo si vedeva senza un libro o un giornale in mano. Lo ricordo in giro per Cremona con la sua Lambretta, la sua 127 e negli ultimi anni con l’immancabile bicicletta. Salutista convinto, non rinunciava neppure alla sua corsa verso gli argini del Po. 

Autore di diversi libri, Borsella era un giornalista nato, capace di trovare notizie ma anche di scriverne con dovizia di particolari. La sua famiglia proveniva da Cividale Mantovano e non poteva non essere sensibile alla predicazione di Don Primo Mazzolari, “Tromba dello Spirito Santo in terra mantovana” come lo definì Giovanni XXIII. Dopo la pubblicazione di “Tu non uccidere”, “Adesso” giornale di don Primo pubblicò una bellissima lettera di Borsella su “I cattolici e l’Europa”. Rileggerla a distanza d 64 anni ci si accorge della straordinaria attualità di quello scritto. Giovanni aderì subito ai gruppi europeisti cremonesi. Corrispondente dell’Italia”, poi di “Avvenire”, Borsella collaborò intensamente con “La Vita Cattolica” diretta da don Alberto Franzini. E proprio con don Alberto egli ebbe sempre un legame fortissimo di amicizia e di stima. Insieme andarono in auto a Praga e nella Germania dell’Est dopo la caduta del muro per toccare con mano i disastri del comunismo e i segni della speranza che arrivavano dall’est Europa. In diversi dibattiti pubblici parlò dell’esperienza di Solidarnosc o della Chiesa del silenzio. Collaborò per tanti anni con “La Cronaca” scrivendo, tra l’altro, un pezzo straordinario con una intervista al direttore del museo di Berlino, sulla vera storia della Vittoria Alata di Calvatone, sul suo furto da Berlino e sulla sua probabile fusione da parte dei soldati dell’Armata Rossa. Collaborò a lungo anche con Antonio Leoni e con il suo Vascello raccontando e raccogliendo testimonianze inedite sui delitti del dopoguerra (una ventina i casi di cui diede testimonianza). 

Anche in politica Borsella è stato molto attivo e quando intravedeva la possibilità di cambiare le cose in questa nostra provincia, si buttava a capofitto con entusiasmo spesso uscendone però con grandi delusioni e amarezze: è stato così con Ernesto Vercesi o con la maggioranza Dc-Pci di Alfeo Garini. 

Durante la prima ondata di Covid è stato colpito molto duramente ondeggiando a lungo tra la vita e la morte e raccontò la sua esperienza con una lettera su Cremonasera del 9 settembre del 2021 in cui attribuiva la sua guarigione all’utilizzo del plasma del dottor De Donno.

I funerali avranno luogo martedì prossimo alle 11 in Cattedrale, dove spesso Giovanni leggeva le Letture durante la messa. (m.s.)

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