Archive for Dicembre, 2022

Dic 25 2022

spesa di dicembre 25 12 2022

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IL CIBO GIUSTO DI CAMPAGNA ANMICA

LE RICETTE DEI NOSTRI CUOCHI CONTADINI

SPESA DI DICEMBRE AL PROFUMO DI NATALE

Le nostre tavole si riempiono di gustosa verdura di stagione ideale per zuppe e insalate. E non mancano agrumi coloratissimi e frutta secca

È arrivato dicembre, portandosi dietro un carico di freddo, ma anche l’aria di Festa. Temperature in picchiata e necessità di proteggersi dai malanni del periodo, fanno diventare il cibo un ottimo alleato per depurare il corpo e superare gli eccessi a tavola da cui difficilmente riusciremo a sottrarci.
In questo mese, sui banchi dei mercati, si trovano primizie di stagione con cui preparare ottime ricette tipiche del Natale. È il caso della cicoria, che rientra tra gli ingredienti della minestra maritata, piatto di origine campana servito solitamente durante il periodo natalizio. Dal caratteristico sapore amaro, la cicoria è nota per le sue proprietà depurative, disintossicanti e diuretiche, che danno il meglio di sé magari in una bella tisana calda.

Protagonista in cucina anche ilradicchio, bellissimo “fiore” spesso rosso, di casa soprattutto in Veneto. Celebre infatti ilrosso di Treviso dalla forma allungata, con foglie strette e cespo semi-chiuso; il rosso di Chioggia, dalla forma sferica e cespo chiuso; il rosso di Verona dalla forma allungata, con foglie larghe e cespo chiuso, e il variegato di Castelfranco dalle sembianze di una delicata rosa.

Da non perdere i cardi, ancora più gustosi se hanno subìto il processo di imbianchimento, con l’unico difetto (perdonabile in rapporto alla soddisfazione nel mangiarli) che richiedono un po’ di tempo per la pulitura e la successiva pre-cottura.
Tra i banchi dei nostri mercati sparsi nella Penisola, a dicembre troverete anche la scarola, l’indivia, le puntarelle e l’indivia belga dal gusto amarognolo.
Nel menù delle Festa, fanno la loro comparsa anche i finocchi, con il loro fresco e inconfondibile aroma (dato dall’anetolo), da servire in insalata con olive nere, arance e chicchi di melograno.

E’ il periodo anche dei broccoli, instancabili alleati della nostra salute per l’elevato contenuto di vitamine, fibre e minerali. Se non siete amanti delle zuppe, provateli in tempura vegetale, sbollentando le cime e friggendole in olio bollente dopo averle passate in una pastella a base di uova, latte e farina.

Ma è anche il merse degli agrumiarancemandarinilimoni e mandaranci la fanno da padrone in tavola o in cucina con ricette più o meno elaborate. Agrumi che significano anche pieno di vitamina C utile a contrastare i malanni di stagione. Volete stupire i vostri ospiti? Portate in tavola l’Arancia Dop di Ribeira, varietà senza semi, caratterizzata dalla polpa croccante e dal gusto gradevolissimo. Le sue bucce possono anche venire disidratate, passandole in forno prima e nel frullatore poi, per farne una polvere con la quale insaporire le vostre pietanze o un’ottima tisana
Spazio anche ai cachi, ottimo per gli sportivi, ma anche per la gastrite: la polpa zuccherina, infatti, è in grado di neutralizzare l’acidità dei succhi gastrici. La loro dolcezza, ne fa un dessert naturale sano e gustoso, ma anche un’ottima base per marmellate e creme.
E se parliamo di frutta, durante le feste non può mai mancare quella secca: nocinocciole e mandorle. Fonte di acido palmitoleico, di antiossidanti e di grassi buoni, spesso ci limitiamo a mangiarne troppo poca. Ottima anche la frutta essiccata come nel caso dei fichi secchi, ricchi di potassio e quindi ideali (durante tutto l’anno) per chi pratica sport.

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Dic 24 2022

tarli e topi 24 12 2022

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TARLI E TOPI

A ricominciare da capo inventandosi una casa in campagna non e’ da tutti, ci ha provato per noi Giorgio Bonali su www.cremonasera.it

Francoforte 24 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

—Nel «rumoroso» silenzio della casa a preparare il Natale.

L’autunno di una trentina d’anni fa ebbe inizio una grande avventura per la mia famiglia: dalla vita in città alla quale eravamo abituati, ci trasferimmo in una cascina, disabitata da parecchi anni, che avevamo parzialmente ristrutturata per potervi abitare. Si trattava di una scelta non facile dato che la struttura, pur vicina alla città, era completamente isolata in mezzo al verde dei campi ed i cinquecento metri che la distanziavano dalla più vicina casa abitata, apparivano come una distanza insuperabile. La casa, molto grande, rendeva disponibili spazi inimmaginabili nell’abitazione precedente ed i miei figli ancora bambini, dimostrarono subito di apprezzarli, mentre per noi genitori fu subito evidente il peso nel doverli gestire. L’imprevisto si manifestò la prima notte passata nella gran casa, isolata dal resto del mondo e adagiata in un silenzio quasi irreale accentuato dai vetri doppi che, pensando al riscaldamento, erano installati su tutte le finestre: col buio ci accorgemmo che questo silenzio era “rumorosissimo”. Uno scricchiolio continuo che non si capiva da dove provenisse, ci costrinse a riaccendere la luce più volte per capirne la fonte: durante la notte intuimmo che si trattava di tarli che rosicchiavano una grossa trave di legno e che sembrava lavorassero meglio col buio. Un altro rumore imprevisto venne ad aggiungersi a quello del tarlo, facendoci compagnia per buona parte di quella notte passata in bianco, nonostante la stanchezza accumulata con il trasloco, a cercar di comprendere cosa ci fosse ancora che riusciva a trasformare il silenzio in un rumore assordante: erano i topi che vivevano nel sottotetto e che sembravano impegnati in una continua “cavalcata”.

A liberarci dai topi, che per anni avevano scorazzato indisturbati nella grande casa, ci avrebbe pensato la nostra Regina, una splendida gatta che, trasferita in campagna, aveva ritrovato il gusto della caccia e che nei primi mesi di vita campagnola riuscì a scovare i roditori piccoli e grossi, portandoceli già morti davanti all’ingresso di casa affinché li vedessimo e le facessimo i complimenti. Una volta però, assimilati e parzialmente eliminati questi rumori, la casa per noi ritornò a adagiarsi in quel silenzio completo, rotto solo dalle nostre voci e soprattutto da quelle dei bambini. Ricordo le serate passate davanti al camino a guardare lo sfavillio della fiamma, seguendone il rilassante ondeggiare che cullava l’andamento dei pensieri: capitava anche di appisolarsi accompagnati dal crepitio della legna che bruciava lentamente.

In quel periodo mi accorsi come in questo silenzio si riusciva a ritrovare se stessi, ad aprirsi al futuro con nuove energie morali: il silenzio, sgombro dalle chiacchiere inutili, diventava un valore.

In quell’isola silenziosa ci preparammo al Natale, cercando di individuare l’angolo della casa più adatto per il presepe: credo però che nel nostro animo la Nascita avesse già trovato il suo spazio. 

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Dic 24 2022

distruggere 24 12 2022

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DISTRUGGERE

un concerto, piu’ che rovinarlo; dalla Stampa.

Francoforte 24 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

—Ci sono molti modi per rovinare un concerto. L’eccesso di entusiasmo del pubblico è così insolito che diventa una notizia. Eppure, è quel che è successo giovedì al Concerto di Natale della Scala, affollata da gente overdressed che non solo evidentemente ci entrava per la prima volta, ma per la prima volta ascoltava un concerto “classico”. Molti erano ospiti di un noto brand del lusso, ennesima conferma che, se i soldi forse non garantiscono la felicità, sicuramente non insegnano l’educazione. Fatto sta che gli sventurati si sono messi ad applaudire freneticamente dopo ogni movimento della Sorpresa di Haydn (la Sinfonia numero 94) e, peggio, a ogni pausa della sua Missa “In tempore belli”. Distruggendo così ogni possibilità di concentrazione e innervosendo gli esecutori. Inutile cercare di farli stare zitti: anzi, l’americana che avevo accanto ha protestato alle mie proteste, e non si è placata nemmeno quando le ho fatto presente che non eravamo allo stadio del baseball.

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Dic 24 2022

cremonesita’-quattrocentotrenta 24 12 2022

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CREMONESITA’ – quattrocentotrenta

Sono convinto di fare cosa buona e giusta, usando ai lettori il nome dei politici che si presentano, tutti politici di professione come il sindaco di Brescia; da www.cremonasera.it

Francoforte 24 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

—Ecco le candidature del Pd per la Lombardia: c’è anche il sindaco di Brescia Del Bono.

Il Pd lombardo ha chiuso le liste per le elezioni regionali che si terranno il prossimo 12 e 13 febbraio. Capolista a Milano è Cosima Buccoliero, ex direttrice del carcere di Bollate, mentre a Brescia corre come capolista l’attuale sindaco della città Emilio Del Bono. ante le conferme con i consiglieri regionali uscenti che corrono a Milano, Pietro Bussolati, Paola Bocci, Carlo Borghetti, Carmela Rozza, c’è poi in lista l’ex senatore Eugenio Comincini. L’attuale capogruppo del Pd in Regione Fabio Pizzul non si è invece ricandidato.  A Bergamo il capolista è il consigliere regionale uscente Jacopo Scandella, tra i candidati ci sono anche Francesca Riccardi, consigliera comunale di Bergamo e presiddente dell’assemblea cittadina del Pd, Davide Casati, segretario provinciale Pd e sindaco di Scanzorosciate, la sindaca di Ranica Maria Grazia Vergani. A Brescia oltre al capolista Emilio Del Bono è stata riconfermata Miriam Cominelli, consigliera regionale uscente. Come capolista a Como corre il consigliere regionale uscente Angelo Clemente Orsenigo. Sono dieci in tutto i consiglieri regionali uscenti che verranno ricandidati.

Per la provincia di Cremona i nomi individuati sono quelli di Matteo Piloni, Fabiola Barcellari, Paolo Bodini e Marta Andreola

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Dic 24 2022

la lettera 24 12 2022

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LA LETTERA

che Maurizio Iori ha fatto sparire, dimenticando che aveva raccontato alla Giudiziaria il contenuto.

Francoforte 24 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

—Ed è logico pertanto che quella lettera che non ha commosso l’imputato ma l’ha reso ancora più freddo e determinato debba, dopo gli omicidi, sparire. Così Iori cerca, trova e distrugge la lettera che Claudia aveva scritto ‘a futura memoria’ per Livia e – lo dichiara apertamente – si disfa quella sera stessa, specie dopo aver avuto l’amara sorpresa dell’ingresso in casa del Milanesi e dei poliziotti, anche della sua personale copia” L’estensore della motivazione di Cremona ha avuto solo 170 centosettanta giorni per scrivere 97 paginette larghe; credo per questo abbia dimenticato che Maurizio Iori, fesso sesquipedale, ha distrutto la carta della lettera, ma ne ha raccontato puntigliosamente il contenuto alla Giudiziaria, e di sua spontanea volontà, il 21 luglio 2011, appena dopo la scoperta dei cadaveri!! 

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Dic 24 2022

l’influenza 24 12 2022

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L’INFLUENZA

con la febbre alta, pieno di gente di Cremona, la cattedrale, la piazza del Comune, Mario Silla da’ il meglio di se stesso: ricordo che Silla e’ inventordirettore di www.cremonasera.it

Francoforte 24 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

—Ciak, si gira. “La febbre”, (2004) un film di D’Alatri con Fabio Volo, girato interamente a Cremona. La piazza, le strade, la gente, il fiume, il cimitero: la città protagonista (9)

La prima volta che sono arrivato a Cremona era novembre (2003) e pioveva. Tra tutte le città che avevo visto è quella che mi ha tolto il respiro. La sua piazza è stato come lo sguardo di una donna affascinante. Ricordo che telefonai alla produzione al riparo della pioggia sotto il porticato della Cattedrale comunicano. ‘Questo film lo giriamo a Cremona’. Salii in macchina e tornai a Roma”. Così racconta il suo impatto con la città il regista Alessandro D’Alatri intenzionato a girare proprio qui il suo film “La febbre” dopo il grande successo di “Casomai”.

E il nuovo film sarà interamente girato a Cremona e dintorni, luoghi e persone che hanno letteralmente stregato D’Alatri intenzionato a girare “un film d’amore”. “Ma non nel senso classico cui siano abituati a collocare ‘il genere d’amore’. – Sottolinea D’Alatri – La febbre è una dichiarazione d’amore e rabbia per l’Italia, il mio paese. Amore perchè è impossibile non amarla: come si fa a non amare la sua gente, la sua cultura, il suo clima, la sua storia, l’arte e la cucina? Rabbia perchè è un amore continuamente contrastato”. La produzione del film è di Rai Cinema e Rodeo drive con un grande Fabio Volo, Valeria Solarini, Vittorio Franceschini, Massimo Bagliani, Paolo Jannacci e Julie Depardieu. Con la partecipazione di Cochi Ponzoni e Arnoldo Foà. Tanti i cremonesi coinvolti a vario titolo e con gli attori Beppe Arena (interpreta il signor Fredoni), Jim Graziano Maglia (il sindaco di Cremona), Roberto Bona (Ferretti), Daniela Cinzia Coelli (Chiara), Roberta Taino (Giannini). E poi la straordinaria colonna sonora dei Negramaro con la canzone originaria “Mentre tutto scorre“. Nel film spesso ci sono ricordi e modi di dire tipici di noi cremonesi.

Ma la protagonista del film è Cremona, città di provincia, bellissima ma anche capace di castrare le ambizioni dei giovani con la sua chiusura e la sua burocrazia (ovviamente il riferimento è all’Italia intera). Più che una commedia all’italiana, il film come dice D’Alatri è una commedia sull’Italia. La storia: Mario Bettini (Fabio Volo) è un geometra di provincia ricco di idee, entusiasta della vita con un sogno. Aprire un locale con i suoi amici. Viene assunto in Comune dove cerca di stare provvisoriamente in attesa del grande salto: ma la burocrazia, l’invidia, i mezzucci, la mediocrità, i trucchi e i sotterfugi mettono a rischio il sogno. Il sogno alla fine si realizza anche grazie all’amore e il talento ha la meglio sulla mediocrità.

Tutto il film è stato girato in città: in piazza del Comune con la banda avvolta nella nebbia (creata con i fumogeni e dove compare Cochi Ponzoni nei panni del padre di Mario Bettini), le strade di Cremona dove Volo scorazza con il suo Ciao (“La scelta del Ciao è nata perchè non ho mai visto una città con così tanti motorini dello stesso modello come a Cremona”, ha detto D’Alatri), il palazzo comunale per la festa per il pensionamento del funzionario comunale girata nella sala della Consulta, la discarica di San Rocco, la Cattedrale, il Torrazzo, il funerale girato in via Sicardo (con il mezzo delle onoranza funebri Gadeschi), la stazione ferroviaria, il Palazzo Trecchi dove vennero ricostruiti gli uffici comunali così come a Palazzo Stanga, il Lungo Po, il cimitero, la discoteca nell’ex Centrale del Latte, la sala dei violini, le ex caserme e l’oratorio di Sant’Ilario, la campagna di Malagnino. Straordinarie le scene girate lungo il Po o l’Oglio con nugoli di zanzare, insieme a caldo e afa, che hanno messo in crisi attori e l’intera troupe. 

Ma tutta Cremona è stata coinvolta: i dipendenti comunali, il coro Ponchielli Vertova diretto da Patrizia Bernelich, l’organista della Cattedrale Fausto Caporali, le bande di Pizzighettone, Vailate, Pandino, Agnadello, Canneto, Casaletto Ceredano, Corte dei Frati. Soresina, San Bassano e Trigolo.

Un film che si potrebbe riproporre come uno spot turistico per la nostra città.

Le foto sono tratte dal libro “La febbre” e sono di Gianfranco Mura

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Dic 24 2022

juve in vendita? 24 12 2022

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JUVE IN VENDITA?

Sul Fronte del Blog di Edoardo Montolli lo scrive Stefano Mauri….

Francoforte 24 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

—È vero che John Elkann ha incontrato Marotta e pensa di vendere la Juve?

L’opinionista e calciofilo Brambati parla di questioni bianconere

Ecco a parlare di Inter e Juve a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio nei giorni scorsi,  ci ha pensato, stimolato ad hoc, l’ex calciatore e procuratore, ma soprattutto opinionista informato sui fatti, Massimo Brambati.

Che succederà a Marotta?
“Non ho sentito più nessuno e non ho notizie. Io so dell’incontro che c’è stato tra Elkann e Marotta, ma nulla di più. Non è detto che abbiano parlato per forza di un ritorno alla Juventus. Per me è un dirigente di altissimo profilo, che sa muoversi. Certo, qualche errorino è stato fatto, vedi Skriniar. Muoversi con questa proprietà non è semplice, se ti chiedono di tirare e poi ti perdi quelli che offrono non è colpa tua. E la proprietà è una che prima ti dice una cosa e poi ne dice un’altra. E’ un errore della proprietà e non suo questo, perché voleva fare obiettivo pieno ma non hanno fatto i conti che non c’è più Leonardo al PSG ma uno più oculato che ha cambiato la politica del club”.

Fa specie pensare che due club come Juventus e Inter abbiano grossi problemi ora:
“L’Inter se li trascina da quando è arrivata questa proprietà. Dall’arrivo di Conte è cambiata la politica del governo cinese e lì è cambiato tutto anche per l’Inter. La Juventus è qualcosa di molto più ‘antico’. E’ iniziato tutto con l’ossessione della Champions e la voglia di poter far tutto con persone non adeguate. Fu una mezza pazzia già l’acquisto a cifre alte di un trentenne come Higuain”.

Si è parlato anche di cessione della Juventus:

Ho avuto anche io la notizia che la proprietà possa vendere la Juventus. E’ l’unico asset di Exor in perdita. E questa notizia l’ho avuta anche io come altri, di una vendita a un fondo qatariota o americano, che potrebbe concretizzarsi nell’estate 2023”.

Così parlò via web il calciofilo Brambati …

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Dic 24 2022

pensare a chi passa 24 12 2022

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PENSARE A CHI PASSA

in ospedale i giorni di festa, e lo pubblica al solito www.cremonasera.it Francoforte 24 12 2022 flcozzaglio@gmail,com 

—Pediatria si riempie di doni per i bambini ricoverati. Tante donazioni negli ultimi giorni.

Esiste una stanza incantata nel reparto di Pediatria dell’Ospedale di Cremona, che ogni anno, a Natale, si riempie di doni destinati ai giovani pazienti ricoverati. Una magia frutto della reale generosità di molti privati cittadini e associazioni del territorio, che destinano un pensiero a chi trascorre i giorni delle festività in reparto.

Nell’ultima settimana, la Pediatria ha ricevuto visite dall’associazione Bi.Genitori, Rossetto Group, Vanoli Basket, ABIO, Plac e i Vigili del Fuoco di Piadena-Drizzona, che hanno consegnato giocattoli, libri e pupazzi da donare ai bambini. A loro si aggiungono i tifosi della Curva Sud della Cremonese, il sostenitore Paolo Feroldi e i volontari della sezione cremonese della Croce Rossa Italiana, che in occasione della visita in Pediatria, ha fatto tappa nel reparto di Oncologia per consegnare caramelle ai degenti ricoverati.

Il direttore del reparto Claudio Cavalli e la sua equipe ringraziano di cuore tutti coloro che anche quest’anno hanno pensato ai piccoli degenti e agli operatori.

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Dic 24 2022

il lupo mangia 24 12 2022

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IL LUPO MANGIA

i bambini, che non possono difendersi; su Repubblica.

Francoforte 24 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

—Manovra, dopo i cinghiali i lupi. La lega: “Non sia più specie protetta”. I Verdi: “Vogliono abbatterli. Maggioranza ostaggio della lobby dei cacciatori”

Il Carroccio presenta un ordine del giorno per impegnare il governo. A novembre scorso l’Europarlamento ha votato per modificare lo status dell’animale selvatico per proteggere il bestiame

Dopo aver sistemato i cinghiali, il governo mette nel mirino i lupi. Dopo l’emendamento FdI alla manovra che apre alla possibilità di abbattimenti di fauna selvatica in città, nella notte della fiducia alla legge di bilancio è stato approvato un ordine del giorno presentato dalla Lega per ‘declassare’ lo status dei lupi.

Ora il governo è impegnato “ad adottare iniziative affinché il lupo sia declassato da specie ‘protetta prioritaria a specie ‘protetta’”.

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Dic 24 2022

ormai gilberto 24 12 2022

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ORMAI GILBERTO

Bazoli e’ una garanzia di ottima scrittura, e lo fa per www.cremonasera.it

Francoforte 24 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

—Il Natale di Mattia Gennari, tra i suoi tanti nonni dell’Opera Pia di Castelverde.

Gentile e disponibile, anche se ha fretta. “Tra dieci minuti devo tornare da loro”. Tornare dai suoi anziani della casa di riposo. E’ questo il Natale di Mattia Gennari19 anni, di Paderno Ponchielli, diploma all’Aselli, iscritto alla Facoltà di ingegneria a Brescia, appassionato di musica (ha seguito corsi di flauto traverso) e calcio. Volontario dell’associazione ‘Siamo noi’ (oltre che donatore di sangue per l’Avis), regala parte del suo tempo libero ai pazienti della Fondazione Opera Pia Santissimo Redentore di Castelverde. Lo ha fatto per due mesi di seguito l’estate scorsa ricevendo per questo il Premio bontà Lidia Bittanti. E, richiusi momentaneamente i libri dell’università, ha ripreso a farlo in questi giorni di festa.
Giovedì mattina, Mattia sta per uscire di casa e recarsi a Castelverde. “Ho preparato dei pensierini, alcune scodelle natalizie, per le animatrici della Fondazione. Poi passerò nei reparti per fare gli auguri agli ospiti”. Li ha salutati anche martedì. Era da qualche tempo che, a causa degli impegni di studio, non andava da loro. “Mi hanno riconosciuto, per fortuna. Alle 10 era in programma uno spettacolo musicale, con Cristiano e Luigi, di canzoni popolari e del Natale. Sono arrivato alle 9.30, ho sistemato le sedie e ho portato giù nel salone gli anziani che non potevano muoversi. Oltre a tenerli d’occhio, durante l’esibizione ho fatto dei lavoretti e ritagliato dei bigliettini per le feste. Alla fine ho riportato di sopra con l’ascensore le persone in carrozzella e anche quelle con il girello, che devono comunque essere accompagnate”.
Con tutti Mattia è cortese e paziente. Per molti è diventato un amico. Di più: un familiare. “In particolare per la signora Wilma e pure per un altro signore, che mi ha detto: come faccio a dimenticarmi di te che mi ricordi mio nipote?”. “Un nipote – aggiunge don Claudio Rasoli, presidente della Fondazione  – al quale raccontare la propria vita, le proprie gioie e i propri dolori”. Alla casa di riposo Mattia ci è arrivato partendo dall’oratorio del suo paese. “Prestavo servizio aiutando, ad esempio, durante la tradizionale gnoccata. Il mio parroco, don Claudio, è stato chiamato alla Fondazione e così quest’estate ho pensato di riempire le mie giornate dando una mano a chi ha bisogno. Le animatrici dell’istituto sono state molto brave nel chiarirmi come offrire un contributo”. L’aspirante ingegnere spiega con semplicità disarmante la sua decisione: “Mi è sempre piaciuto fare qualcosa per gli altri, dedicarsi al prossimo, non essere egoisti. Il che comporta essere un po’ diverso dai miei coetanei, la maggioranza dei quali non pensa a queste cose. Anzi, spesso sono loro a vederti diverso, ma io credo che sia giusto distinguersi se lo scopo è fare del bene”.

Mattia, con il suo sorriso contagioso e la forza della sua generosità, dà molto ma riceve altrettanto dagli anziani. “Sono sempre molto grati per qualunque cosa tu faccia, anche se si tratta solo di spostare di mezzo millimetro la carrozzella: questo grazie, espresso con le parole o con gli occhi, è ciò che più mi colpisce di loro, che mi riempie di gioia”. Il giovane universitario tornerà alla casa di riposo anche nei prossimi giorni. “Non ci trovo niente di strano. Faro’ le cose di sempre, normali: saliro’ al primo piano, dopo al secondo, per poi scendere al pianoterra. Starò con le persone ricoverate, scambieremo due chiacchiere, prepareremo insieme il menù della settimana, le accompagnerò nelle stanze in reparto o alla celebrazione della messa”. Passerà il Natale, poi anche il Capodanno, all’università riprenderanno lezioni ed esami, ma Mattia non si dimentichera’ di chi gli si e’ affezionato come a un nipote. “Alternerò studio e volontariato. Nel secondo semestre ci sarà un giorno libero alla settimana e lo occupero’ andando da loro”. Dai suoi tanti nonni.

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