Dic 29 2021

lo sfogo 29 12 2021

Published by at 5:54 pm under Pubblica Amm.ne

LO SFOGO di Lupi raccolto da www.cremonasera.it dovrebbe far pensare…. Francoforte 29 12 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—Covid e rincari, almeno il 30% dei locali pubblici sarà chiuso per Capodanno. E il Comune rimborsa l’AEM per gli stalli di sosta tolti a favore dei plateatici

Almeno il 30% dei ristoranti e dei locali di Cremona chiuderà per Capodanno. La stuazione nel comparto dei pubblici esercizi è difficile da due anni a questa parte, ma oggi si fa “allarmante”. La definizione è di Alessandro Lupi, presidente della FIPE – Confcommercio di Cremona, che guarda a quello che dovrebbe essere uno dei periodi più importanti dal punto di vista lavorativo ed economico con grande apprensione. Con lui tutti gli esercenti cremonesi. “Probabilmente la Lombardia entrerà in zona gialla da lunedì – commenta Lupi – e i dati relativi al nostro comparto sono allarmanti. Abbiamo tantissimi ristoranti che a fronte delle disdette hanno deciso di tenere chiuso per Capodanno. Non possono sostenere i costi della merce e dell’apertura a fronte di un calo drastico della clientela e tra oggi e domani molti di noi dovranno decidere cosa fare“.

Complici anche le restrizioni riguardo assembramenti, balli e festeggiamenti, ai ristoratori non resta scelta: “La cosa paradossale è che molti faranno il Capodanno nelle case – osserva Lupi – in condizioni meno sicure di quelle che si potrebbero avere in un ristorante e senza alcun controllo. Due anni non hanno insegnato niente, non sono serviti e siamo arrivati a questo punto del tutto impreparati“.

Su Cremona città, dice Lupi, “prevediamo che almeno il 30% dei locali resteranno chiusi per la fine dell’anno. Probabilmente anche più del 30%. E chi resterà aperto lo farà correndo qualche rischio perché è chiaro che chi vuole festeggiare non si aspetta una cena ‘ingessata’ al tavolo“.

La mazzata di fine anno va ad aggravare un trend in continuo peggioramento. “Già adesso stiamo vivendo una sorta di lockdown – argomenta il presidente della Fipe -, la gente non esce, non si muove più. Il calo del giro nei locali in questi giorni è già attorno al 50% e come ho detto è destinato ad aumentare“. Non solo: “I rincari di bollette e materie prime pesano ulteriormente e oggi come oggi un ristoratore è costretto davvero a fare i conti al centesimo per capire se gli convenga restare aperto o chiudere e mettere in ferie il personale“.

Quella delle ferie, tiene a precisare Lupi, “non è una scelta di comodo: si tratta dell’unico modo per far fronte alla situazione che stiamo vivendo. Purtroppo spesso la gente non lo capisce e ci accusa di chiudere anche quando potremmo restare aperti. Ma il punto è che, conti alla mano, in molti casi costa meno tenere chiuso che restare aperti. Anche questo clima ha contribuito a deteriorare il rapporto con le persone, e quello che era un lavoro basato sulla convivialità, sulla socialità e l’aggregazione, è diventata una lotta. E’ un brutto lavorare, ecco“.

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