Lug 30 2021

la procura indaga 30 07 2021

Published by at 10:07 am under Pubblica Amm.ne

Uno non è neanche libero di por fine alla sua vita, travolta da un’esposizione mediatica vissuta come un calvario, scrive Pirondini su Blitz Quotidiano di Marco Benedetto, senza che la Procura apra un fascicolo! Flaminio Cozzaglio.

De Donno. La Procura indaga sospettando una “istigazione al suicidio “. Sequestrati il computer e il cellulare del medico simbolo della lotta al Covid


di Enrico Pirondini
Pubblicato il 29 Luglio 2021 20:25

Novità sul caso De Donno il medico simbolo della lotta al Covid che si è tolto la vita martedì pomeriggio, nella sua casa di Curtatone, comune alle porte di Mantova. Travolto – è opinione diffusa – dal logorio della pandemia ( troppe critiche, troppi attacchi, troppa diffidenza sullo studioso e sull’ uomo) ed una esposizione mediatica vissuta come un calvario.

De Donno ed il plasma iperimmune contro il Covid

Lui uomo riservato, mite, a disagio sotto i riflettori; medico d’altri tempi. Una parola per tutti i suoi pazienti che lo adoravano. Nei giorni bui e drammatici del Coronavirus, quando il vaccino era una chimera, un sogno vano, era ricorso al plasma iperimmune. Almeno per i casi non gravissimi. Una “trovata” geniale, sicura, veloce. E poco costosa.

Lo chiamavano ospedali italiani e stranieri. Il Perù, ad esempio, gli chiedeva lumi mobilitando l’esercito ( la Sanità peruviana è di competenza dei militari). Bruno Vespa lo ha voluto ospite in diretta, Giletti lo ha ripetutamente invitato ( ma De Donno ha sempre rifiutato).

Una Commissione della Camera lo ha invitato a Roma per capire la sua cura. Il presidente Mattarella ha telefonato al Prefetto di Mantova offrendo il suo personale disco verde a beneficio di una mamma disperata.

E adesso ?

1) La Procura di Mantova vuol vederci chiaro.E ha aperto una indagine “ per istigazione al suicidio”.

2) I Carabinieri del nucleo investigativo hanno sequestrato il computer e il cellulare del dottor De Donno.

3) La salma di De Donno resta nella sala mortuaria dell’ospedale Carlo Poma a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Nel frattempo parlano i colleghi del primario ( al Poma fino al 5 luglio e poi clamorosamente dimessosi, dopo 27 anni, per andare a fare il medico di base nella sua Curtatone ).

Hanno escluso qualsivoglia ipotesi di complotto. Ed hanno ribadito “ che Giuseppe ha fatto scelte coraggiose. Ha dato tanto e ricevuto poco. Nessuno si aspettava una cosa del genere. È stato un fulmine a ciel sereno “. il quotidiano cittadino spara a tutta pagina un titolo su sei colonne:” Cronaca di una morte annunciata”.

La sua equipe di pneumologia gli ha tributato un omaggio significativo. Tra l’altro si legge :” Lo vogliamo ricordare per la sua completa abnegazione sia da medico prima che da primario poi. Con una attenzione quasi spasmodica alle necessità e al benessere dei pazienti non solo da un punto di vista clinico ma soprattutto umano. Li faceva sentire in qualche modo parte di una famiglia allargata . Lo vogliamo ricordare con il suo sorriso, le sue battute, il suo entusiasmo nello studio dei casi e nel trovare le risposte a tanti dubbi”.

Espliciti i ribelli del green pass:” De Donno è un eroe”. I manifestanti di piazza Fontana a Milano hanno assicurato che parteciperanno in massa ai funerali che sì terranno a Curtatone non appena la Procura lo consentirà . Le sue ultime parole sono state: ”Scendo a studiare”. Invece lo aspettavano una corda e il demone che si era infiltrato nella sua mente. Non ha lasciato alcun biglietto.

No responses yet

Trackback URI | Comments RSS

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.