Giu 29 2021

i più eguali-novantatre 29 06 2021

Published by at 6:00 pm under Pubblica Amm.ne

I PIU’ EGUALI – novantatre

Le mie 70 cartelle sui processi Iori mancano di un editore, e ricordo che il 14 ottobre son dieci anni che Maurizio Iori è in carcere: giudicate voi le prove.

—Ma se ascoltiamo il Davigo Piercamillo di turno, il nostro sistema processuale ha tanti di quei pesi e contrappesi che, per ipotesi un giudice sbagliasse, il collega di ricorso provvede a rimettere le cose a posto. La realtà dei Tribunali dice che non è così; premesso che il cittadino ha diritto a un processo esatto fin dall’inizio, come a un ponte esatto, come a una chirurgia esatta, tutti i colleghi, in successione, se ammetti quel tipo di sbaglio come pratica ordinaria, han diritto a sbagliare; ma, mentre nel civile l’errore è comprensibile, perché il giudice ha l’obbligo di dar ragione a uno dei litiganti, nel penale quest’obbligo non c’è; il “litigante” forte, cioè lo Stato, dice chiaro che deve essere praticato, lo ripeto ancora una volta, il 533 del codice di procedura: “Il giudice pronuncia sentenza di condanna se l’imputato risulta colpevole del reato contestatogli al di là di ogni ragionevole dubbio” La formula usata dal codice, alla lettera, temo sia impropria: il giudice non potrebbe condannare, mai. Ma va considerata come un principio: non farlo solo perché credi alle tue idee, specie quando sono innate; stai vicino ai fatti. Potrei scrivere pagine, ma spero di spiegarmi con un caso noto, l’ultima Cassazione per Alberto Stasi: il Procuratore generale chiede un nuovo processo, perché ritiene le prove incerte; la Corte invece condanna definitivamente, dopo, tra l’altro, che ben due Corti di merito l’avevano assolto; conclusione, o la Procura o la Corte non san valutare il 533cpp.

Francoforte 29 06 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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