Apr 29 2021
qui cremona-novecentosettantanove 29 04 2021
QUI CREMONA – novecentosettantanove Gilberto Bazoli è uno dei molti collaboratori talentuosi di www.cremonasera.it, e ha una specialità, il fiuto per i racconti fuori dell’ordinario, come quello che riporto adesso.
—Quella
mountain bike era un alleato prezioso perché le permetteva di fare
movimento, una cosa fondamentale nella lotta alla sua grave malattia.
Ma qualcuno l’ha rubata. I carabinieri hanno cercato di ritrovarla,
senza però riuscirci. Ma non si sono arresi e hanno lanciato una
colletta tra colleghi per regalarle una bicicletta nuova.
Scintillante e simile alla prima, a parte il colore: rosso
fiammeggiante quella, verde luccicante la seconda.
Iris, 16 anni,
cremonese, studentessa del liceo artistico Stradivari, è stata
ricoverata, dal maggio al dicembre 2019, nel reparto di
Onco-ematologia pediatrica degli Spedali civili di Brescia. Praticava
nuoto agonistico per la canottieri Baldesio, era una specialista del
dorso. Si allenava tutti i giorni, 2-3 ore al giorno. Ma
all’improvviso il suo corpo si è fermato. Poi gli esami, la
diagnosi, le prime cure. Cure pesanti affrontate con il coraggio di
un adulto: perché Iris non solo ce l’ha fatta, passo dopo passo, a
rimettere in piedi se stessa ma, con il suo esempio, ha ridato
speranza e fiducia anche agli altri pazienti, tutti giovani come lei.
E’
per la capacità di dispensare grandi dosi di bene con la naturalezza
dei piccoli gesti gesti quotidiani che, l’anno scorso, le è stato
assegnato il Premio bontà intitolato a Lidia Bittanti.
Iris,
appassionata di disegno (farà parte del gruppo di ragazzi che
realizzerà il murales anti Covid di 400 metri lungo il muro della
Fiera), si è ripresa. E’ tornata a scuola, ora sta bene. Ma ha un
assoluto bisogno di fare movimento. Per lei è una questione vitale.
Un’amica di famiglia aveva una bicicletta molto bella, che però non
le serviva. E così ha pensato di prestarla alla studentessa.
“L’abbiamo
montata su un rullo e ha cominciato a utilizzarla in casa
– dice la madre, Barbara -. Poi
all’aperto”.
Ma, proprio il primo giorno, è sparita dallo scantinato di un
condominio del quartiere Po dov’era stata riposta.
“L’abbiamo
cercata in ogni angolo, ma niente da fare. Le era stata data per
riprendere in mano la sua vita e la sua salute nel mezzo di una
malattia che non sappiamo se è stata del tutto sconfitta. Mia figlia
fa più fatica a correre perché non ha fiato mentre la bici ha un
impatto più leggero sul suo organismo, pedalare l’aiuta tantissimo”.
La mamma ha presentato denuncia dai carabinieri, in
viale Trento e Trieste. Un luogo dov’era di casa: il padre (il nonno
di Iris), Salvatore Sammarco, scomparso nel 2008, era un appuntato
scelto dell’Arma, stimato da tutti, fuori e dentro la caserma. E’
anche nel ricordo della sua figura che i militari hanno promesso che
avrebbero tentato di ridare il sorriso alla nipote del loro collega
ritrovando la bici. Ci hanno provato, ma inutilmente.
A quel punto, però, non si sono
persi d’animo e hanno pensato a un’alternativa. E’ così che è nata
l’idea di acquistarne, di tasca propria, una nuova di zecca. La
consegna è stata organizzata nei giorni scorsi. Iris, all’oscuro di
tutto, è stata convocata con una scusa in caserma. Arrivata, si è
trovata di fronte alla sorpresa del dono con tanto di fiocchi. “Era
felice, è stato un gesto bellissimo. Eravamo tutti commossi: io, mia
figlia e loro, i carabinieri. Sono stati ammirevoli, non ho parole
per ringraziarli”.
In una domenica Iris ha macinato 50 chilometri. Ma non ha nessuna
intenzione di fermarsi qui.
“Le
sue condizioni sono buone e presto, se le cose continueranno così,
dovrebbe smettere le cure. Il suo prossimo obiettivo? Riprendere a
nuotare”.
In piscina ci andrà in sella a quel regalo inaspettato.
Francoforte 29 04 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com
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