Archive for Marzo, 2021

Mar 28 2021

la legge del più forte-millenovecentosedici 28 03 2021

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LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – millenovecentosedici

Sul Dubbio, articolo che potrebbe esser ribattezzato col titolo di un film degli anni 70: “I giustizieri della notte”.

—Che la rivoluzione mangi i suoi figli lo diceva Charlotte Corday prima di pugnalare a morte ”l’amico del popolo” Jean Paul Marat nella vasca da bagno. E se lo sarebbe dovuto ricordare anche Antonio Di Pietro, pugnalato alle spalle dallo stesso sistema mediatico che, 20 anni prima, lo aveva portato alla ribalta. “Di Pietro facci sognare” titolava Sorrisi e Canzoni Tv nella primavera del 1992; la “tonino-mania” scuoteva l’Italia che aveva trovato il suo super eroe nell’ex poliziotto diventato il magistrato simbolo di Mani Pulite. Più nazional-popolare di Raffaella Carrà e di Pippo Baudo, di cui era una specie di propaggine giustizialista, anche lui con un certo senso per lo spettacolo ma con l’incazzatura facile. Come nel Terrore giacobino i media si attivano per scovare i nemici del popolo, gli avvisi di garanzia – che dovrebbero garantire e invece offendono- sono frecce scagliate dai giornali e dai tg contro “i ladri” e i “corrotti”, sentenze di colpevolezza scritte dalle scrivanie delle redazioni. Fioccano gli arresti, le custodie cautelari, il tintinnio di manette accompagna sinistro gli interrogatori. «Tenerli in carcere è un modo per farli parlare» si vantano dalla procura milanese con il popolino che plaude sullo sfondo, vociando dagli schermi televisivi dei talk show; spuntano le arene di Santoro, i baffoni di Ruotolo inviato nelle piazze urlanti che chiedono pene esemplari per i politici ladroni nel nome dell’onestà (lo spettro grillino già incombeva in filigrana). Quell’onda travolgente dà alla testa a tutti e tutti si assiepano sul pulpito dell’accusa, procuratori avengers e giornalisti aspiranti detective. Si forma il “grumo”, ossia quel garbuglio tra informazione e giustizia che da tre decenni stravolge i principi dello stato di diritto, fa a pezzi le garanzie della difesa e umilia il processo penale, derubricato a mero orpello. Quasi un genere letterario talmente è ormai radicato nell’immaginario collettivo, con tutto il suo fiorire di neologismi questurini, stralci sconnessi di intercettazioni, retorica vendicatrice. La giustizia penale diventa uno spettacolo per allattare i palinsesti, il brontolio fin lì dimesso degli italiani si era trasformato in un ringhio feroce, incitato a tambur battente proprio dal circo mediatico. Il pomeriggio in cui lanciarono le monetine contro Bettino Craxi tutti i sergenti della cronaca giudiziaria capirono che quello del capro espiatorio da stanare con torce e forconi era un format potente, che la caccia spasmodica ai disonesti appassiona le masse come una guerra civile, Risentimento piccolo borghese travestito da rabbia popolare va bene, ma intanto il venticello della calunnia si era fatto tsunami. Ci vuole davvero molto poco per confezionare un servizio televisivo colpevolista; musiche da thriller hollywoodiano, tono di voce grave e caricato, la classica telefonata alla controparte che “rifiuta” di incontrare il reporter-segugio per far vedere che ha qualcosa da nascondere, e soprattutto un patchwork di notizie montate ad arte in cui si mischiano indagati e imputati, sentenze e sospetti, indagini e processi. Il giornalismo si dissolve in fiction ma che importa: così lievita lo share, si vendono le copie, si moltiplicano i click. Antonio Di Pietro è stato fatto fuori da un servizio di 20 minuti del programma Report intitolata Gli Insaziabili (sic) in cui venne accusato di possedere illegalmente 56 immobili tra case e rustici agricoli. Le accuse si rivelarono infondate ma il leader dell’Idv da quel giorno è un cadavere politico. La beffarda nemesi che colpisce proprio l’hidalgo di Tangentopoli non rende meno amaro il quadro generale, anzi mette in luce proprio il cinismo di un sistema tritatutto, pronto a gettare nel fango i vecchi eroi e sostituirli con nuovi interpreti. La recente inchiesta di Riccardo Iacona dedicata all’indagine Rinascita Scott del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri fondata unicamente sugli atti messi a disposizione dalla procura stessa e dalla polizia giudiziaria è solo l’ultimo, e neanche il più brillante esempio, di questo genere letterario. Telecamere nascoste, intercettazioni decontestualizzate, avvocati difensori rappresentati come sodali dei boss, e la voce off della pubblica accusa a dipanare il filo degli eventi. Il tutto condito dalle cupe suggestioni di trame neomassoniche e di mostruosi intrecci tra le cosche e il mondo politico. Difficile per un giudice rimanere virgin mind di fronte a un simile fuoco di fila e quando il processo mediatico ha già consumato le sue sentenze. Un riflesso pavloviano, percorre scattoso il nostro giornalismo, alimentato dagli abili sceneggiatori della magistratura inquirente che nomina le sue inchieste con titoli accattivanti, concepiti per diventare all’istante dei meme giornalistici. Come nell’inchiesta Mafia Capitale: dopo oltre 5 anni di udienze il tribunale ha stabilito che gli intrallazzi dei vari Buzzi e Carminati non erano mafia, ma tv e giornali hanno fatto una fatica immane a rimuovere quella succulenta etichetta. Poco male: si rifaranno con gli interessi nella prossima fiction giudiziaria.

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Mar 28 2021

qui cremona-novecentoquarantasette 28 03 2021

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QUI CREMONA – novecentoquarantasette

Mentre www.cremonasera.it si limita alla notizia e all’editoriale di Antonio Grassi, gli altri strepitano compatti contro lo scippo patito a Montichiari; “Caso Fiera, politica cremonese compatta: spostamento grave danno” è il titolo di Cremonaoggi che mi fa venire un sospetto: mica avrà fatto tutto da sola Coldiretti, senza nemmeno un padrino, vicino o lontano che sia….

Divertente la lettera del compagno Giuseppe Azzoni, quello di Donna Prassede, a Welfare Cremona, leggiamola assieme, anche se parte da Eva e Adamo:

—Signor direttore, sono davvero stupefatto dal colpo di mano che ha colpito la Fiera di Cremona e l’economia provinciale.

Una randellata sulla storia di questo settore, sulla vocazione e sui meriti del territorio, in particolare sugli sforzi ed i sacrifici con cui nei decenni dopo la guerra la nostra provincia ha promosso la realtà della Fiera del bovino da latte.

Brescia aveva (e le ha tuttora) ben altre realtà e potenzialità quando il cremonese individuò nella zootecnia e nella Fiera uno dei non molti canali per contrastare esodo e crisi e vi si impegnò con convinzione fin dal 1945.

Negli anni ’70 ci fu un eccezionale sforzo di collaborazione tra enti pubblici e mondo dell’agricoltura: fecero della Fiera una priorità per la quale, anche sacrificando altri interessi pubblici e privati, investirono tutti ingenti risorse.

Scelta feconda che creò le strutture della nuova Fiera e proseguì con altri momenti di ampliamento e modernizzazione.

Ho potuto seguirli per diversi anni, prima come amministratore del Comune, che rappresentai nel consiglio della Fiera, poi come consigliere regionale in commissione agricoltura. Furono momenti di fattiva convergenza tra forze diverse che portarono avanti una realtà da tutti riconosciuta capace di relazioni e prestigiosa promozione di qualità nel campo della zootecnia.

Affermare ciò non è campanilismo e le Istituzioni devono riconoscere ed incentivare meriti e potenzialità dei vari territori.

Mi sembra che la Lombardia stia facendo il contrario. Ne sono particolarmente amareggiato anche come regionalista da sempre.

Devo dire che sbagliavo quando (da comunista!) ammiravo su questo versante i liberali regional-federalisti Jacini e Cattaneo? Spero di no, ma constato che oggi i cremonesi gridano col titolo del suo giornale «Intervenga Roma».

Meglio il governo centrale di quello regionale per noi? Come per il vaccino o per la ferrovia la Regione ha figli e figliastri? È imbarazzante, spero ed auspico che questa deriva venga corretta e che questo modo di governare la nostra regione venga radicalmente cambiato—

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Mar 28 2021

campagna amicissima 28 03 2021

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CAMPAGNA AMICISSIMA Di Coldiretti e Campagna Amica scrivono i giornali più importanti, qui Repubblica, le lagne della Libera solo sulla Provincia. Fin che c’è…. —Senza la possibilità di fare shopping, i ristoranti chiusi e con la prospettiva della Pasqua blindata a cucinare a casa, gli italiani nel weekend hanno preso d’assalto supermercati, negozi alimentari e mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove si stima un aumento della spesa in media del 20% lungo la Penisola, rispetto alla scorsa settimana. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti che evidenzia la tendenza degli italiani a cogliere una delle poche occasioni per uscire di casa nel fine settimana per fare scorte di prodotti alimentari per la Settimana Santa con lo scattare fino a Pasquetta delle misure più restrittive per contenere i contagi.

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Mar 28 2021

sulle orme di jader bignamini 28 03 2021

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SULLE ORME DI JADER BIGNAMINI

Stafano Mauri coglie Gianpaolo Saccomano in veste di critico musicale, naturalmente Sussurrandom, il famoso blog di Crema!

—Il critico musicale Gianpaolo Saccomano: Eleonora Filipponi è talento puro da coltivare.

Dimostrazione evidente che non c’è bisogno di sofisticati ed ambigui travestimenti, di trucchi da effettista speciale o di scariche di adrenalina post-Nirvana per fare del bel canto: Eleonora Filipponi è un talento lirico da tenere stretto e continuare a coltivare, perché darà grossi risultati e soddisfazioni. Una voce limpida e potente che, quasi a contraddire la regola dell’estensione vocale, da mezzosoprano si avvicina quasi più alla soprano che non al contralto. Ho sentito su Youtube il suo “aperitivo in voce” con il maestro Tansini al piano e la sua “Ave Maria” di Gounod e ho visto la Serata Bel Canto a Sofia con Raina Kabaivanska che aguzzava l’orecchio alla sua esecuzione di Camille Saint-Saens, ma soprattutto ho sentito Eleonora nell’Aria di Nelly di Bellini e la mia mente s’è persa, è scivolata incantata dietro alla macchina da presa: si è messa, a seguire una lenta, ariosa carrellata, che diventa panoramica dall’alto e poi va a sorvolare Piazza Trento e Trieste di Crema attraversandola tutta alla luce della luna piena. Ecco, se mai girerò un film su Edgar Allan Poe e la sua poetica, mi piacerebbe che, con questa location a Crema, in sottofondo, in questa scena ci fosse proprio la voce di Eleonora…

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Mar 28 2021

aveva ragione mussolini 28 03 2021

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AVEVA RAGIONE MUSSOLINI quando diceva: non è difficile governare gli italiani, è inutile; titoli del Corriere.
—LE SANZIONI ANTI COVID Movida a Milano: feste in casa e in b&b, grigliate e locali aperti senza mascherine. Aumentano le multe Notte di superlavoro per polizia e carabinieri. Chiusi un pub all’Isola e un ristorante a Porta Genova. Party abusivi con studenti universitari in case e bed and breakfast . Fermato alla guida ubriaco: aveva un tasso alcolemico quasi 5 volte oltre il consentito.

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Mar 28 2021

sistema e sistema 28 03 2021

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SISTEMA E SISTEMA

Da scoprire e dimostrare perché a Milano valga più Cremona di Montichiari.

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Mar 28 2021

confesso che ho vissuto 28 03 2021

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CONFESSO CHE HO VISSUTO E temo d’aver subito persecuzioni; il Dubbio. —«Ho subìto ben 86 processi, per un totale di 3672 udienze. Mettendole tutte in fila, si avrebbe un processo infinito, con udienze tutti i giorni, per dieci anni, senza soste neppure a Natale. Si rende conto di cosa significano queste cifre? Neanche Kafka avrebbe immaginato un incubo come questo. Credo siano un record assoluto, certamente in Italia e probabilmente nel mondo». Silvio Berlusconi si racconta in un’intervista al Giornale e si rivolge alla guardasigilli Marta Cartabia per invocare un cambio di passo netto sulla Giustizia. «Siamo consapevoli – spiega il Cav – che in materia di giustizia ci sono sensibilità diverse fra forze politiche che oggi collaborano ma che in circostanze normali sarebbero certamente avversarie. Io credo però che proprio da questa situazione anomala possano nascere le condizioni – se tutti agiranno con senso di responsabilità – per gettarci alle spalle alcuni dei veleni che hanno caratterizzato gli ultimi 30 anni della vita pubblica italiana. Da un ministro competente come la professoressa Cartabia mi aspetto scelte semplicemente in linea con il principio costituzionale del giusto processo». E a proposito del polverone sollevato dal libro di Palamara, il leader di Forza Italia sottolinea che il “Sistema” denunciato dall’ex presidente dell’Anm «non mi ha stupito, proprio perché da molti anni ho subíto e denunciato le infiltrazioni ideologiche e le opacità del sistema di potere che caratterizzano una parte della magistratura, alcune procure e i vertici delle correnti organizzate.Quello che mi è accaduto non ha rovinato la vita per oltre vent’anni solo a me ma ha arrecato pena e danni ai miei familiari, ai miei amici, alle aziende che ho fondato. Soprattutto ha danneggiato i cittadini italiani, gli elettori di tutti gli schieramenti politici, perché ha alterato la rappresentanza democratica», conclude il Cav.

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Mar 28 2021

o mia cremona, sì bella e perduta 28 03 2021

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O MIA CREMONA, SI’ BELLA E PERDUTA

Antonio Grassi, su www.cremonasera.it, regala la miglior risposta alle lagne della Provincia fin che c’è: specchiamoci!

Francoforte 28 3 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com Fiera, piangere e chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati.

Dopo 68 edizioni, la Mostra del bovino da latte lascia Cremona per Montichiari. Come i peccatori del Vangelo, la città precipita nelle tenebre, il Torrazzo trema, ma non cade. E’ un fiume di lacrime e di stridor di denti. Prefiche e gramaglie si sprecano. E’ un vortice di parole, frasi fatte, luoghi comuni. Di banalità standard tipiche di queste occasioni. Cremona vergine violata, presa a schiaffi, scippata e umiliata, sfoggia anni di gloria e, orgogliosa, mostra le onorificenze appuntate sul petto. Fuori tempo, fuori dal mondo, fuori dal potere, si cimenta in una pantomima deprimente e fuorviante. Ridicola. Aristocratica decaduta, Cremona racconta la storia di famiglia. Si illude di stare ancora alla corte del re, ma da tempo alloggia nella dependance della servitù. Mostra 68 medaglie, ma cameriera è e cameriera rimane. E i fatti lo confermano. Prona al cospetto di Milano e Brescia con le società partecipate; sottoposta a Mantova con l’Ats; declassata nel rating delle Fiere, si crogiola nella sua bellezza. Cullata dai propri violini, compiaciuta per le sue vacche da oscar, satolla di chiacchiere, vive di illusioni. Per la fuga dei bovini la contessa offesa invoca l’intervento di Milano e di Roma. Chiama a rapporto i politici locali, i quali avranno delle responsabilità sul fattaccio, ma la nobildonna che li convoca dimentica di non essere esente da colpe. Ma contessa, mi faccia il piacere e Totò condividerebbe. E’ un classico della nostra provincia chiudere le stalle quando i buoi sono scappati e vale anche se a fuggire sono le vacche. Gli orfani della frisona si stracciano le vesti, ma nessuno mostra il rovescio della medaglia, l’altra faccia della luna. Nessuno delle molte persone coinvolte nella Waterloo bovina che ammetta: siamo stati un po’ – non molto per carità – coglioni a perdere la Mostra. Un pizzico incapaci. Non un Calimero che si batta il petto, reciti il mea culpa e aggiunga un timido scusateci. Sperare che tolgano il disturbo per motu proprio è come chiedere al Pd di dire qualcosa di sinistra, o alla Lega locale di prendere un posizione prima degli altri partiti. Ma i sogni alimentano la speranza. Il trasloco non è stato uno sgarbo, ma un calcolo di costi/benefici. Oggi in tutti i campi, contano i bilanci, la determinazione, l’autorevolezza dei propri rappresentanti nelle sedi decisionali. Vale anche per la Mostra del bovino. Tradizione, quarti di nobiltà, bon ton, sono utili. Non indispensabili. Nel fight club della politica ci vogliono muscoli, coraggio, costanza e obiettivi precisi. Soprattutto è di rigore una squadra unita e inossidabile. Una sporca dozzina e Gli intoccabili sono un buon esempio. Non è tempo di minuetti, ma di rock e la canasta è stata soppiantata dal poker. In battaglia servono generali, non maggiordomi. I cacadubbi non sono ammessi.  Il sergente Gunny non è politicamente corretto, ma qualcosa può insegnare. «Se voi signorine pensate di continuare a fare le lavative solo perché l’altro sergente era un rammollito che contava i giorni che gli mancavano per andare in pensione, scordatevene e cominciate a comportarvi come marines e di corsa». In provincia i marines scarseggiano e la corsa non è molto praticata. Cremona ha perso lo scontro con Brescia, ma viene il sospetto che non abbia combattuto, o se ha incrociato i ferri, questi avessero le lame poco affilate. Per restare nel Vangelo, ora che tutto è compiuto, è anche tutto più leggibile. Montichiari è più salutare per le frisone. e’ più forte. E’ più sgamata. Più coesa. Più squadra. E’ più tutto. Chi è causa del suo mal pianga se stesso e se ci aggiunge anche lo stridor di denti, nessun problema, ma non intenerisce il cuore. Inammissibili attenuanti e giustificazioni, lo scaricabarile è fuori gioco. Indispensabili invece umiltà e dedizione per ricostruire. Per aggiornare il medagliere. Il trasloco della Mostra del bovino a Montichiari è il raccolto di una semina su un humus provinciale povero di idee e di iniziativa. E’ la risultante una carenza di uomini capaci di coagulare le istanze del territorio e trovare le risorse per soddisfarle. E’ la conseguenza di una classe dirigente flaccida, timorosa, frutto del caso e non da una selezione rigorosa. E’ un flop forse annunciato. Di certo, è il trionfo dell’incomunicabilità e dell’incapacità di mediazione e di diplomazia. Non devono ripetersi altre Montichiari. Se questo concetto è condiviso, allora è il momento di rimboccarsi le maniche e dimenticare fazioni e conti da regolare. E’ necessario lavorare insieme. Se non per amicizia, almeno per convenienza. Chi non lo fa non ama il nostro territorio.

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Mar 27 2021

la legge del più forte-millenovecentoquindici 27 03 2021

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LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – millenovecentoquindici

Titoli di Repubblica:

–Raggiunto l’accordo sulla presunzione di innocenza. La ministra Cartabia: “Una pagina molto bella per la giustizia”

La Guardasigilli soddisfatta per lo sblocco della trattativa tra i partiti. La direttiva europea del 2016 entrerà a pieno titolo nella legislazione italiana–

Se proprio è necessaria una legge per spiegare un principio fondamentale della Costituzione più bella del mondo…..

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Mar 27 2021

qui cremona-novecentoquarantasei 27 03 2021

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QUI CREMONA – novecentoquarantasei

Su Cremonaoggi il sindaco Galimberti ripete le accuse a realtà e persone cremonesi; poi aggiunge: “Ma non è il tempo della rassegnazione questo: noi siamo forti e abbiamo molti punti di forza, soprattutto nel campo dell’agroalimentare e della zootecnia. La Fiera del Bovino si farà a Cremona e daremo il massimo per farla al meglio coinvolgendo la città. Intanto, sul piano di rilancio della Fiera, preparato dal cda, coinvolgiamo Regione e Governo per un sostegno forte alla nostra realtà fieristica, patrimonio territoriale, regionale e nazionale. Insieme. Questo è il tempo della forza – conclude Galimberti – e del territorio compatto”— Il piano di rilancio del cda della Fiera è stato chiedere a tutti appoggi, ma “amministriamo solo noi”; sempre da Cremonaoggi: “Trasferimento della Fiera del Bovino a Montichiari, il commento del presidente nazionale ANAFIJ Fortunato Trezzi: “Se la Libera di Cremona sprona i suoi iscritti a non associarsi ad Ananfij, anche noi facciamo le nostre valutazioni”. Cioè pan per focaccia, o biscotti, secondo la regina Maria Antonietta.


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