Gen 30 2021

tullio padovani 30 01 2021

Published by at 10:37 am under Pubblica Amm.ne

TULLIO PADOVANI

Grande penalista, fa una chiacchierata col Dubbio….

-Siamo dinanzi ad un potere smisurato?

-Il potere dell’accusa è un potere terribile e per di più è discrezionale e arbitrario. E, appellandosi all’obbligo costituzionale, nessuno è chiamato a rispondere delle proprie scelte. Addirittura l’articolo 1 della Costituzione (‘ L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione’) alla luce di quello che ci siamo detti fino ad ora va riletto così: L’Italia è una Repubblica giudiziaria, fondata sull’esercizio dell’azione penale. La sovranità appartiene al pubblici ministeri, che la esercitano in modo discrezionale.

-È una constatazione molto forte.

-Ma è così. Se il potere dell’accusa non comporta responsabilità tutti lo temono, sono tutti terrorizzati dai pm. Il pm si presenta come un’ombra nefasta: il terrore pervade chiunque abbia a temere una iniziativa del pubblico ministero.

-Ed è questo terrore che non permetterà mai che si discuta di separazione delle carriere in Parlamento, come chiede l’Unione delle Camere Penali Italiane?

-La politica giudiziaria in Italia non la fa il Parlamento, la fa qualcun altro anche contro il Parlamento stesso.

-L’obiezione che muovono tutti è che il pm andrebbe sotto il controllo dell’esecutivo.

-Questo tema lo aveva affrontato già Falcone, proprio nel testo da voi riproposto sulla separazione delle carriere: «Su questa direttrice bisogna muoversi, accantonando lo spauracchio della dipendenza del pubblico ministero dall’esecutivo e della discrezionalità dell’azione penale, che viene puntualmente sbandierato tutte le volte in cui si parla di differenziazione delle carriere». Il problema non è dunque questo, perché comunque si trovano le garanzie necessarie al fine di assicurare l’indipendenza non dei singoli pm ma del potere d’accusa, di cui però bisogna rendere conto. Esso deve essere un potere trasparente: come la democrazia muore nel buio, così se il potere di accusa non è trasparentemente esercitato e responsabilizzato allora siamo alla fine della democrazia. La separazione delle carriere non è un problema tecnico, ma uno dei massimi problemi politici, forse ‘ il’ problema politico di questo Paese.

-Cosa ne pensa delle dichiarazioni del Procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri?

-Sono rimasto sconvolto da quelle dichiarazioni. Ma le voglio raccontare un episodio: tantissimi anni fa mi trovavo in una Corte di Appello siciliana: avevo l’impressione che il Procuratore Generale si stesse comportando come il padrone di casa, avevo avvertito particolari toni e modi di rivolgersi alla Corte che mi erano sembrati fuori dalle righe. E contemporaneamente avevo notato un atteggiamento molto ossequiente e remissivo dei giudici. Mi rivolsi al collega del posto e lui mi rispose: «la tua impressione è giusta. Li vedi quei signori della Corte? Ciascuno di loro ha un pentito in Procura che dice cose generiche, potrebbe però arrivare un secondo pentito che dice cose specifiche».

https://www.ildubbio.news/2021/01/30/quel-potere-terrificante-delle-procure/

Francoforte 30 01 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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