Apr 28 2020

una piccola grande odissea 28 04 2020

Published by at 4:34 pm under Pubblica Amm.ne

UNA PICCOLA GRANDE ODISSEA

Sul Corriere della Sera bella intervista di Giovanni Gardani, che viene dalla scuola di www.cremonaoggi.it, cioè prima i fatti, non un ammucchia parole come altri che han la faccia di definirsi “giornalisti professionisti”…..

—Il triste record del sindaco di Soresina «Sette tamponi, sono ancora positivo»

Soresina (Cremona). Dietro ogni numero c’è sempre una storia, ma stavolta conviene partire dalle cifre: 8.900 abitanti, 212 contagiati da inizio emergenza, 30 decessi. E un sindaco positivo al tampone per sette volte: così Soresina si è presa un triste record. Il primo cittadino Diego Vairani oggi si sente bene, ma dall’incubo coronavirus non è ancora uscito. «Di questi tempi — ricorda — l’anno scorso ero in campagna elettorale (Vairani è stato riconfermato il 26 maggio 2019, ndr). Preferirei la fatica di quei momenti moltiplicata per dieci, piuttosto che questa situazione. Sono in isolamento da 49 giorni, dal 9 marzo, a casa con mia moglie e mia figlia. Io sono risultato positivo a sette tamponi, mia moglie addirittura a otto, mia figlia si è negativizzata da due settimane. Tutto è partito l’11 marzo. E pensare che, con la procedura attuale che non prevede più tamponi per sospetti contatti, non l’avrei scoperto».

-Non si è mai sentito male? –«Avevo avuto una bronchite a inizio febbraio, ma sono guarito, poi solo un po’ di tosse. Il primo tampone dell’11 marzo mi è stato fatto perché ero entrato in contatto con un collega dell’Associazione Allevatori della Lombardia di Crema, che purtroppo è deceduto a Varese. Anche il mio vicesindaco e il mio assessore, infermiera a Soresina, sono risultati positivi. A fine marzo ho accusato sintomi lievi: per 3-4 giorni un forte mal di testa, la perdita di gusto e olfatto e dissenteria. Essendo allergico al polline, inoltre, continuo a starnutire quando devo areare la stanza, ma non mi lamento. Piuttosto, è durissima psicologicamente». -L’ultimo residente di Soresina ad andarsene è stato un 63enne, zio di un amico del sindaco. «Sentire queste persone in lacrime tramite un telefono è straziante. Stiamo perdendo la memoria storica del paese e non possiamo nemmeno dire grazie con un funerale. È disumano. Sono rimasto in contatto con i parenti di tutti i malati, fino al tragico epilogo per molti. La scia di devastazione è quella di una guerra». –Come si vive l’isolamento in famiglia? –«Più volte me lo sono ripetuto: non riuscivo mai, prima, a stare a casa due giorni di fila. Ora il contrappasso. Cerchiamo di usare tutte le precauzioni: a tavola stiamo un po’ più distanti e mia figlia usa un bagno diverso». –Sette tamponi, sempre positivo. –«Non è mai andata bene nemmeno al primo (ne servono due di fila negativi per essere dichiarati guariti, ndr). Non mi sono mai illuso. Ora spero nel 30 aprile e, incrociando le dita, nel 4 maggio. Ma prima di esultare, mi sono abituato a pazientare». –C’è del buono in questa situazione? –«Ho visto un paese solidale, con i volontari in prima linea e i miei collaboratori che hanno mostrato il loro valore. Pur da casa non ho mai smesso di fare il sindaco. A maggio spero di tornare credo di meritarmelo, di sicuro lo merita il paese».

Francoforte 28 04 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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