Ago 01 2019

la legge del più forte-milletrecentoventi 01 08 2019

Published by at 5:55 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLETRECENTOVENTI Da Repubblica, il braccio di ferro al governo sulla giurisdizione: —Ma i nodi essenziali, che hanno reso impossibile l’intesa, sono due. Innanzitutto la prescrizione. La legge “Spazzacorrotti” prevede che dopo la sentenza di primo grado non decorrano più i tempi. Ma la novità non è mai piaciuta alla Lega. Il vicepremier Salvini e la ministra Bongiorno erano già riusciti a far slittare l’entrata in vigore della norma al gennaio 2020 in attesa del nuovo processo penale, e ora stanno frenando la riforma. C’è poi lo scoglio delle intercettazioni. Nel testo di Bonafede non è prevista una riforma di questo capitolo mentre il partito di Salvini vorrebbe limitare gli ascolti e bloccarne la pubblicazione— Ancora dal mio libretto sul caso Iori a confortare che non basta il cambio di regole, se non si controlla poi chi le applica! —Se voglio nascondere dove son stato, che faccio? Lascio dei segni da altre parti, il cosiddetto alibi, che in genere poggia sulla testimonianza delle persone. Non sempre; qui sotto, dalla motivazione di primo grado, in risalto i pregi della moderna tecnologia: un oggetto in apparenza inanimato ha forza sufficiente per diventare una persona, secondo la Corte di primo grado, forse due o più; potrebbe averla, secondo la Corte d’Appello. Come? obietterà il lettore stupito….. Ecco la prima Corte: “Iori non c’era e si era dunque recato – come da lui successivamente ammesso – senza il proprio cellulare a casa di Claudia. L’imputato ha sostenuto al riguardo che si trattò di una semplice dimenticanza del telefono. E tuttavia appare molto strano e sospetto che l’imputato dimentichi il cellulare proprio la sera in cui egli si reca da Claudia e Claudia muore” Il giallo inizia; d’altronde siam sempre lì, se per condannarlo non riesci a dimostrare che l’imputato ha dato lo Xanax eccetera, qualcosa devi pur scrivere: è molto strano e sospetto che l’imputato dimentichi il cellulare eccetera! “E’ pertanto altamente verosimile che non si sia trattato affatto di una dimenticanza ma un comportamento espressamente voluto da chi si accingeva a compiere un omicidio. Iori, persona di elevata istruzione e cultura, evidentemente confidava che in caso di indagini effettuate dopo la scoperta dei cadaveri, i tabulati telefonici eventualmente acquisiti dagli inquirenti avrebbero dimostrato che quella sera il suo cellulare era rimasto ‘agganciato’ alla cella del ponte radio cui, di norma, si collegava allorquando egli conversava da via Le Murie (casa sua, n.d.r.) e non alla diversa cella che ‘copriva’ le conversazioni che avvenivano in Via Dogali (casa di Claudia e Livia, n.d.r.), alquanto distante ( km 1,8) da via Le Murie”. Il gioco prosegue; la Corte sa che Iori, persona di elevata istruzione e cultura, qui però istruzione e cultura c’entrano ben poco se uno ha studiato da medico, è una specie di Plinio il vecchio o Pico della Mirandola, sa che eccetera; però non sa, stranezza davvero strana, che se nessuno l’avesse chiamato non ci sarebbe stato matrimonio alcuno tra il cellulare, le celle, e l’alibi!

Ceriana 01 08 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@mail.com

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