Mag 15 2019
la legge del più forte-milleduecentoquarantadue 15 05 2019
LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLEDUECENTOQUARANTADUE
Da Repubblica la misura di come vivono e sentenziano troppi giudici italiani; ammettiamo sia vero il fatto, nella mole enorme di processi che vanno regolarmente in prescrizione, a Milano decidono di fare questo, per una data che salva Expo 2015!
—Un
anno e un mese: è questa la condanna chiesta per il sindaco di
Milano, Beppe Sala, nel processo sulla cosiddetta Piastra
Expo,
in cui il sindaco è imputato di falso materiale e ideologico per la
retrodatazione dell’atto di nomina di una commissione di gara di un
appalto Expo, di cui Sala è stato commissario unico e amministratore
delegato.
La
richiesta è stata formulata dalla procura generale durante la
requisitoria di oggi. “Il reato – ha spiegato il sostituto pg
Massimo Gaballo – è documentalmente provato”. Il primo
cittadino avrebbe retrodatato due verbali nelle sue vesti di
amministratore delegato e commissario straordinario della società
Expo, in concorso con il manager Angelo Paris. Secondo l’accusa, i
due imputati avrebbero retrodatato di 13 giorni i due verbali
relativi alla commissione aggiudicatrice della gara sulla ‘Piastra’
per non dover rifare la gara e mettere così a rischio
l’inaugurazione di Expo. Il sostituto pg ha chiesto in tutto 4
condanne: oltre a Sala, un anno e nove mesi per Paris (un anno e un
mese per falso e otto mesi per tentato abuso d’ufficio), otto mesi
per l’ex presidente della Mantovani spa che si aggiudicò la gara,
due anni per l’ex dg di Ilspa Antonio Rognoni.
“Sala
non è credibile quando cerca di minimizzare il problema che invece
era grave, perché poteva pregiudicare la realizzazione dell’evento”.
E’ un passaggio della requisitoria del sostituto pg Massimo Gaballo.
Per Sala e Paris il pg ha chiesto il riconoscimento delle circostanze
generiche equivalenti alle aggravanti. “E’ provata al di là di
ogni ragionevole dubbio – ha affermato il magistrato – la decisione
di retrodatare gli atti per rendere sanabile la procedura di gara”,
poi vinta con un maxi ribasso dalla società Mantovani. Nel suo
interrogatorio in aula, Sala aveva sostenuto di non avere mai avuto
“la consapevolezza della retrodatazione dei verbali”,
acquisita solo dopo essere stato indagato. Inoltre, l’allora ad di
Expo aveva evidenziato che il suo agire, in generale, era stato
dettato dalla volontà di non perdere tempo visto lo stato di
arretratezza dei lavori in vista dell’evento.
Il sindaco era
stato invece prosciolto
dall’accusa di abuso d’ufficio per la gara del verde di Expo.
Cremona 15 05 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.