Mar 29 2019

matteo salvini a bollate 29 03 2019

Published by at 1:25 pm under costume,cronaca nazionale,Giudici

MATTEO SALVINI A BOLLATE Giusto visitare il carcere di Bollate, l’unico in Italia a misura di Costituzione, però il carcere è anche il punto d’arrivo dei processi, su tanti dei quali è doveroso esprimere dubbi, e Bollate ospita un bel numero di questi dubbi, anche famosi; se non ha tempo o competenza, Salvini, si prenda la briga di farli esaminare dai suoi esperti, non ci sono solo Tribunali dei ministri con la pretesa d’aver sempre ragione! —Il ministro dell’Interno approva: «In genere nelle carceri italiane la recidiva è del 70 per cento, qua siamo sotto il 20 per cento». «Siamo al 16 per cento», specifica Annalisa Chirico che con l’associazione Fino a prova contraria ha inventato la serata e ha messo insieme in quest’ambiente così particolare, oltre i confini della società civile, magistrati, avvocati, accademici. Don Gino Rigoldi, cappellano del Beccaria, punzecchia il ministro: «Matteo è un tamarro del Giambellino». «No, di Bande Nere», replica lui sorridendo e riferendosi al quartiere di Milano in cui è cresciuto. «Devi usare espressioni più delicate – lo incalza il sacerdote – non si può dire di una persona che deve marcire in galera». Concetto ribadito dalla Chirico: «Un uomo di Stato non usa queste espressioni e poi una persona è più della sua pena». Salvini glissa: «Obbedisco. Cercherò di non urtare la vostra sensibilità. E poi ogni persona che entra qua deve avere la possibilità di non ricascarci. Bollate è un modello che dev’essere moltiplicato. Non ci ero mai venuto, ma un conto è leggere, altra cosa è venirci». Dal Giornale

Cremona 29 03 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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