Mag 30 2018

la quintessenza della cremonesità-cinquecentonovantadue 30 05 2018

Published by at 3:47 pm under costume,cronaca cremonese,Striscia La Provincia

LA QUINTESSENZA DELLA CREMONESITA’ – CINQUECENTO92
Ed ecco, pronta, la risposta alla Quintessenza di ieri, perché gli altri locali sì, il Juliette no; la Provincia fin che c’è:
—Soresina. Blitz dei carabinieri nella serata di martedì 29 maggio al ristorante pizzeria Mar Rosso 2. Su disposizione del questore di Cremona, Gaetano Bonaccorso, il locale è stato chiuso per quindici giorni: durante i ripetuti controlli, l’esercizio di via XX Settembre sarebbe risultato ritrovo abituale di persone pregiudicate. Non solo: al provvedimento si è arrivati anche in seguito alle minacce denunciate dai residenti del quartiere San Rocco, che dopo essersi più volte lamentati per le urla e gli schiamazzi provenienti dal locale sarebbero stati avvicinati dagli avventori e minacciati di ritorsioni qualora avessero insistito ad avvisare le forze dell’ordine dei comportamenti tenuti dentro e fuori il Mar Rosso 2. Da qui gli elementi sufficienti per disporre la chiusura temporanea del ristorante: misura adottata non per sanzionare la condotta del gestore, ma per stoppare una situazione di pericolosità sociale, evitando preventivamente che potesse degenerare— Urla e schiamazzi a Soresina sono intollerabili, la musica a tutto volume del Kavarna a Cremona, fino alle prime ore del mattino, no!
La Provincia fin che c’è, formato on line:
—Chiuse ‘Le Sartoriali’: non pagavano, è sfratto.
Il 14 gennaio del 2017, l’inaugurazione in pompa magna con lo chef Ernst Knam, il re del cioccolato per ospite d’onore. Quel giorno, in un corso Mazzini blindato, per ‘Le Sartoriali del Viaggio’, una srl, fu «l’inizio di una nuova avventura, per farvi viaggiare, lasciandovi senza parole e trasformandovi poi in narratori».
L’avventura è finita, almeno in corso Mazzini, civico 37, dove l’agenzia di viaggi ha abbassato la saracinesca. «Sfratto per morosità». Via il mobilio. Ed anche i due gatti che Monica Guasti, legale rappresentante, «lasciava in negozio, non potendoli tenere in casa, dove ne aveva già altri. La società era morosa per parecchie mensilità: circa 60, 70mila euro. Fortunatamente, noi avevamo costituito un deposito a garanzia», spiega l’avvocato Marco Gamba, legale del proprietario del negozio—
Finezza a parte del racconto, pieno di particolari indispensabili perché la notizia diventi tale, e soddisfi la curiosità di una certa categoria di lettori, mi permetto una domanda, che non vuole essere provocatoria: perché la Provincia fin che c’è scrive mai nulla di così dettagliato sui debiti che sommergono il gruppo cui appartiene? Solo perché da anni ne scrivo io, sempre più letto grazie alle censure continue della Provincia fin che c’è, ogni tanto il presidente o commissario di turno accennano, con molto pudore, che i debiti diminuiscono e che il gruppo sta per rientrare in Paradiso, al posto che gli spetta.
Fiera? Nulla di nuovo e di certo, se non che anche a mezzodì: era una notte buia e tempestosa!

Rivolta 30 05 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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