Archive for Marzo, 2018

Mar 24 2018

oggi a iori, domani a te 24 03 2018

OGGI A IORI, DOMANI A TE
In Italia i carcerati sono 60mila, uno ogni mille abitanti: è per questo che gli altri 999 non ci badano, convinti che a loro non toccherà mai. Ho concluso il libretto sul caso Iori, all’ergastolo definitivo con dimostrazioni alla sfera di cristallo et similia, per un omicidio impossibile da commettere a chiunque, con le cause di morte accertate; per un fine: raccontare come sia facile a qualsiasi dei 999 diventare l’uno.
Chi volesse, gratis, il libretto via mail, una settantina di cartelle, mi dia il suo indirizzo; i miei sono flcozzaglio@gmail.com cozzaglio.flaminio@alice.it
339 3599879 0372 431727 ———————————————
Border Nights-You Tube, una piccola emittente toscana, facilmente rintracciabile su internet, riporta la mia intervista del 21 ottobre 2016 sul caso Iori; qualche difetto, all’inizio manca l’audio (!), a volte le voci non sono perfette, ma credo d’esser riuscito a condensare bene ciò che scrivo da anni.

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Mar 23 2018

in tavola, ma dalla campagna! 23 03 2018

IN TAVOLA, MA DALLA CAMPAGNA!
Si può, basta volerlo; piccola guida a puntate degli agricoltori che vendono anche direttamente i loro cibi, saltando gli intermediari; chi è interessato, mi scriva due righe, pubblico chiunque, senza alcun tipo di compenso, dono o altre diavolerie come le si voglia chiamare.

VIGNAIOLI CALEFFI
Spineda, via Cantonazzo 3, 338 9340320 339 4087517
Anche se loro si battezzano “Cantina Caleffi”, rischiando l’equivoco siano imbottigliatori!
E invece no, l’agricoltura è la professione di famiglia, oggi conducono un’azienda di 120 ettari, seminativo, vacche da latte, vitelloni; han sempre fatto vino per sé e amici, prima con un ettaro, ora due, un terzo pronto tra un paio d’anni.
Oggi 2018 han deciso di lasciare lo sfuso e imbottigliare, un 20mila bottiglie con tre selezioni di Lambrusco, un Bianco Malvasia&Trebbiano, il tutto con rifermentazione in bottiglia, e Cabernet!
Onore e, auguro, successo, agli agricoltori che in tempi tanto difficili si buttano nel nuovo; ai bevitori: occhio, a Spineda la terra è particolarmente ricca di sostanza e, mentre il Bianco si ferma a 11 gradi, il Lambrusco veleggia stabilmente sui 12!

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APIFLOR Fattoria didattica e agriturismo
Piazza Garibaldi,11 – 26033 PESCAROLO ED UNITI -CR-
0372836362-3388975175-3351596239
www.apiflor.com e-mail api.flor@libero.it

Siamo apicoltori per passione prima che per professione, da tre generazioni, e promuoviamo, oltre ai prodotti, la cultura delle api per tutti e a tutto tondo. Ospitiamo in azienda sia bambini che adulti: ai primi spieghiamo chi è l’ape, cosa fa e perché è vitale per noi in modo giocoso ma veritiero, agli adulti insegniamo a prendersi cura di questo laborioso insetto. Apicoltori non ci si improvvisa!
I percorsi didattici a disposizione sono molteplici e sono collegati alle attività aziendali: lavoriamo con cereali, erbe officinali e spontanee, orto e ovviamente api.
La cucina del nostro agriturismo è come la nostra azienda, un mix di tradizione e modernità. Con i prodotti della nostra terra cerchiamo di soddisfare, con piatti tradizionali, i palati di oggi.
I frutti dei nostri alveari vengono venduti direttamente ai consumatori nei mercati oppure nello spaccio aziendale. Ci trovate giovedì al mercato di Ostiano, venerdì al mercato di Campagna Amica al Foro Boario di Cremona e in piazza Stradivari, e il sabato a Vescovato. Inoltre partecipiamo ad altre fiere o iniziative nel cremonese.

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AZIENDA AGRICOLA PETRARELLA Condotta da Michael Diodati, uliveti in Terranova di Sibari, è sul blog perché la si vede regolarmente ai mercati di Campagna Amica, sempre presente a Cremona in piazza Stradivari: dunque, è anche dei nostri!
—Seguiamo da circa vent’anni i disciplinari dell’agricoltura biologica.
L’agricola Petrarella si propone di far conoscere l’olio extravergine di oliva ad un vastissimo pubblico. La qualità made in Italy, a prezzi che non diventino alimento per pochi da usare come gocce di profumo, ma sia accessibile a tutte le fasce di consumatori; venga utilizzato tutti i giorni come vero e proprio alimento indispensabile per la dieta mediterranea. Chiama 333 966 8306 Invia un messaggio agricolapetrarella@alice.it http://www.agricolapetrarella.it Prodotti: olio extravergine di oliva biologico, sughi e conserve, verdure in olio d’oliva biologico, salumi della tradizione calabrese.

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IL CAMPAGNINO
Il nostro indirizzo: AGRITURISMO IL CAMPAGNINO, STRADA ESTERNA CAMPAGNINO 9, 26030 PESSINA CREMONESE E-mail rmignani@inwind.it Per informazioni e prenotazioni non esitate a contattarci: 3479304188 (Riccardo) Responsabile azienda agricola, vendita diretta e notizie tecniche relative alle coltivazioni e ai prodotti 3460938125 (Emanuela) Responsabile azienda agricola,agriturismo, fattoria didattica e vendita diretta 3474445607 (Monica) Agriturismo, fattoria didattica e vendita diretta— E’ l’azienda di Campagna Amica cui sono più legato, per i loro prodotti, certo, la grazia con cui si presentano, certo, ma, soprattutto, la dimostrazione esemplare che se tu agricoltore trasformi quel che ti viene dalla terra in pane, farine e biscotti, invece di venderlo all’industria, e lo porti sulle nostre tavole, campi dignitosamente anche se sei piccolo! E adesso cedo la parola: —NOI NON siamo ristoratori, NE’ albergatori, ma principalmente, AGRICOLTORI che si adoperano al meglio nell’ambito di un ambiente rurale che si richiama alla natura ed ai suoi prodotti: in una parola, al “SAPORE ANTICO DELLA SEMPLICITA’ “. A tavola un percorso del gusto vi permetterà di assaporare un menù a Km zero, ovvero con nostri prodotti aziendali (la fanno da padrone i prodotti a base di Grano Monococco e nei periodi freddi la polenta di Mais Rosso) e di altre aziende agricole del territorio. Vi proponiamo menù stagionali, per ogni esigenza e ogni occasione. Dopo pranzo è possibile passeggiare a piedi lungo l’argine dell’Oglio, immersi nella natura.

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Mais Corvino Srl
Via Castello, 1 | 26020 Formigara CR 0039 347 719 1733 info@maiscorvino.it
Per chi è convinto che l’Agricoltura della Val Padana offra solo latte carne cereali: un ragazzo, Carlo Maria Recchia, 1993, recupera il Mais corvino che in Europa non si coltiva più dal 1700, e produce birra, farina e pasta, di gusto e qualità molto particolari. Perché rispetto al mais comune il Mais corvino contiene il doppio delle proteine, il 20% dei carboidrati in meno, 20 volte gli antiossidanti, pari a quelli contenuti nel mirtillo. In più è ricco di flavonoidi, betacarotene, vitamina A ed è senza glutine.
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—Azienda Agricola Lucini Paioni, Acquanegra Cremonese, spaccio La Vernazzuola
346 6132492 vernazzuola@tiscali.it
Carni dal proprio allevamento, razza frisona, per il 90%, e meticci; alimentati quasi interamente con prodotti aziendali. Effettuiamo pacchi famiglia di tagli vari in carne di vitellone da 15 kg o 7,5 kg; hamburger da 120gr. e ragù pronto alla bolognese gran vernazzuola. Abbiamo iniziato da poco a fare le costate tipo Fiorentina, ma con possibilità di tagli personalizzati!—

In sette righe, c’è tutto!

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Mar 23 2018

non rinnegare, non rivendicare 23 03 2018

NON RINNEGARE, NON RIVENDICARE
Non ci fosse stato lui, nel 1994, magari l’Italia sarebbe occhettizzata ancor oggi, e anche per questo il 4 marzo ho votato deciso Forza Italia. Ma in certi momenti della vita politica decide il numero, e se Salvini, il vincitore del 4 marzo, dice: Bernini, Bernini sia!
Ne ha la facoltà….

Cremona 23 03 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Mar 23 2018

ci costringono a esser pratici! 23 03 2018

TI COSTRINGONo A ESSER PRATICI!
Confermata in Appello la condanna per l’ex sindaco di Genova, Marta Vincenzi: 5 cinque anni per disastro, omicidio colposo plurimo e falso, causati, tranne il falso, dall’alluvione. La lezione è chiara, sindaci d’ogni Comune d’Italia: specie l’estate, quando vedete il cielo che improvvisamente si fa color piombo, dimissioni immediate, senza attaccarci: irrevocabili!
Finita la tempesta, contate i danni, morti compresi: fosse andata bene, riprendete il posto, tanto la maggioranza è sempre vostra……..

Cremona 23 03 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Mar 23 2018

la legge del più forte-ottocentoventisei 23 03 2018

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – OTTOCENTOVENTISEI Da www.errorigiudiziari.com; molto interessante, Garret parla da americano: la cultura sul pratico un po’ staccata dai massimi sistemi, e un rito processuale molto diverso dal nostro. Però nemmeno lui distingue l’errore giudiziario dall’errore che commette qualsiasi altro professionista!
“Meno errori giudiziari? Vi spiego come si dovrebbe fare”
“Il vostro lavoro con Errorigiudiziari.com? Non è soltanto utile, è indispensabile. Negli Usa abbiamo il National Registry of Exonerations, che ha aiutato moltissimo a capire il motivo degli errori giudiziari e a individuarne le vere cause. Vi auguro di riuscire a fare lo stesso: sarebbe una grande opportunità per il sistema giudiziario italiano, perché potrebbe imparare dagli sbagli commessi”. Per capire l’importanza di un complimento del genere, basta dare un’occhiata in breve al suo curriculum: Brandon L. Garrett insegna dal 2005 procedura penale alla University of Virginia School of Law, negli Stati Uniti. I suoi studi e i suoi libri sugli errori giudiziari, sull’efficacia del test del DNA come strumento per scagionare gli innocenti in carcere, sulle scienze forensi, sull’inaffidabilità della memoria dei testimoni oculari, sono da anni ormai citati e utilizzati ai più alti livelli della giustizia americana. Lo abbiamo intervistato in esclusiva, in occasione del primo convegno internazionale sugli errori giudiziari che si è tenuto a Roma, organizzato dal professor Luca Luparia, direttore di Italy Innocence Project e docente di procedura penale nell’ateneo romano.
Professor Garrett, quali sono le cause principali degli errori giudiziari?
Sono tante, ma quelle che contano più di tutte le altre sono tre: anzitutto l’inaffidabilità dei testimoni oculari, perché la memoria delle persone e il modo con cui si ricordano i volti, l’abbigliamento e il comportamento dei presunti colpevoli, è molto labile e soggetta a errori e condizionamenti. Poi ci sono le false confessioni, attualmente un problema enorme negli Stati Uniti: pur di sottrarsi a interrogatori lunghissimi ed estenuanti, talvolta eseguiti con tecniche di pressione psicologica molto ficcanti, un innocente può arrivare ad autoaccusarsi di qualcosa che non ha commesso. E ancora: nessuna delle prove forensi oggi tenute in considerazione è scientificamente certa, così come molto spesso gli esperti che si pronunciano su di esse si attengono solo a proprie valutazioni discrezionali. Solo il test del DNA, a oggi, è scientificamente attendibile.
Salvo venga usato come nei processi Iori, dove si sposta a sostegno delle tesi dei giudici! n.d.r.
Tra Stati Uniti ed Europa, è diverso il modo di fronteggiare gli errori giudiziari?
Se le cause sono le stesse in qualunque parte del mondo, a essere diversi sono i sistemi giudiziari: negli Stati Uniti pochi casi finiscono a processo, in Italia e nella maggior parte d’Europa c’è invece un sistema inquisitorio in cui conta la valutazione individuale del giudice. Dunque una delle principali differenze è che negli Usa ci si preoccupa del rischio che le prove possano confondere i giurati o del fatto che i giurati quasi mai sono esperti nella valutazione delle prove.
Nell’Europa o nei Paesi con un sistema inquisitorio c’è molta meno ansia sulla qualità delle prove, perché si parte dal presupposto che i giudici siano in grado di distinguere tra prove buone e prove non buone. In realtà sappiamo che se le prove sono contaminate, non c’è verso per il giudice di distinguere il vero dal falso, a prescindere da quanto egli sia preparato e competente.
Presupposto che i giudici siano in grado……. di trovare la sfera di cristallo! n.d.r.
Professor Garrett, quali sono i rimedi più efficaci per evitare che un innocente possa finire in carcere?
Da un punto di vista delle procedure, è fondamentale che tutti i Paesi si dotino di strumenti che consentano la riapertura di casi chiusi quando si scoprono nuove prove di innocenza del condannato. Ci sono modi diversi per farlo, a seconda dei vari sistemi giudiziari, ma ciò che conta è che deve esserci un modo per correggere gli errori. Proprio come accade nel sistema inquisitorio, in cui c’è una maggiore propensione all’accuratezza e a riprendere in considerazione vicende giudiziarie concluse.
Infatti da noi i procedimenti di revisione sono diffusi! n.d.r.
In Italia per le vittime di ingiusta detenzione o errori giudiziari c’è la possibilità di ottenere un risarcimento, a differenza che nella gran parte degli Usa.
Risarcire è sicuramente un elemento molto positivo, ma in realtà, quando una persona è stata in carcere da innocente, c’è molto poco che si possa fare per riparare a quello che ha vissuto: si può anche prevedere un risarcimento, ma la sua vita non sarà mai più la stessa. L’unica arma vera resta la prevenzione: proteggersi contro gli errori prima che accadano.
È l’americano 100%: ma la sua vita non sarà mai più la stessa. n.d.r.
Professor Garrett, come si può fare in concreto?
Ci sono diverse possibilità, ma almeno tre sono molto importanti. Anzitutto bisognerebbe rendere le prove più facilmente documentabili da parte degli investigatori, usando video e registrazioni per gli interrogatori, in modo da rendere il loro lavoro più imparziale e meno a rischio di condizionamento sull’indagato o su un testimone oculare. In secondo luogo si dovrebbe fare in modo che le indagini siano più serie e affidabili dal punto di vista scientifico: negli Usa, per esempio, si cerca di limitare il più possibile le informazioni che non sono rilevanti e che potrebbero condizionare l’esperto forense. Tutto quello di cui deve preoccuparsi un consulente, insomma, sono le impronte digitali o il calco dei denti su cui sta lavorando, non gli serve di sapere che la persona ha già confessato o quanto sarebbe importante per la polizia che una certa prova coincidesse con quello che gli investigatori si aspettano. Il ruolo degli esperti chiamati a collaborare col giudice è essenziale: valutare la competenza dei consulenti forensi a priori, in modo da sapere se e quanto saranno effettivamente all’altezza del loro compito, può voler dire meno innocenti in carcere.
Professor Garrett, sapeva che ogni anno in Italia 1.000 persone vengono risarcite dallo Stato per essere stati in carcere da innocenti?
In effetti è davvero un numero molto alto, ma almeno si tratta di custodie cautelari e non di innocenti condannati con sentenza definitiva. È molto più difficile correggere gli errori se c’è già stata una condanna. (Benedetto Lattanzi & Valentino Maimone)
Cremona 23 03 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Mar 23 2018

oggi a iori, domani a te 23 03 2018

OGGI A IORI, DOMANI A TE
In Italia i carcerati sono 60mila, uno ogni mille abitanti: è per questo che gli altri 999 non ci badano, convinti che a loro non toccherà mai. Ho concluso il libretto sul caso Iori, all’ergastolo definitivo con dimostrazioni alla sfera di cristallo et similia, per un omicidio impossibile da commettere a chiunque, con le cause di morte accertate; per un fine: raccontare come sia facile a qualsiasi dei 999 diventare l’uno.
Chi volesse, gratis, il libretto via mail, una settantina di cartelle, mi dia il suo indirizzo; i miei sono flcozzaglio@gmail.com cozzaglio.flaminio@alice.it
339 3599879 0372 431727 ———————————————
Border Nights-You Tube, una piccola emittente toscana, facilmente rintracciabile su internet, riporta la mia intervista del 21 ottobre 2016 sul caso Iori; qualche difetto, all’inizio manca l’audio (!), a volte le voci non sono perfette, ma credo d’esser riuscito a condensare bene ciò che scrivo da anni.

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Mar 23 2018

giustizia è fatta 23 03 2018

GIUSTIZIA E’ FATTA
Roberto Pellicano, il nuovo Procuratore della Repubblica di Cremona, ha l’abitudine di parlare a voce alta e chiara; non ha quella, stando alle cronache di quand’era a Milano, d’aver paura o un più sfumato timore reverenziale verso i colleghi, e ha mantenuto la sana abitudine al lavoro. Come arriva da noi, dopo una molto rapida scorsa, immagino, all’arretrato, dopo le obbligatorie parole di rito, gliene sfugge qualcuna pesante: son d’uso in tutta Italia reati contro la Pubblica amministrazione e l’ambiente, a Cremona invece non ne ha trovati.
Dipende cosa gli han messo sul tavolo: io ho presentato più di un esposto per entrambi i rami, l’ultimo l’anno scorso e riguarda fatti e persone di Palazzo di giustizia; risposte?
Se poi il cittadino cremonese subisce quel che sto per raccontare, credo bene non voglia perdere tempo col Palazzo.
Domenica 29 maggio 2016 la Provincia fin che c’è (sigla finale v.z.) scrive:
–E’ irrituale e irrispettoso il fatto che Voltini abbia inviato la sua replica a un sito web che campa sulla diffamazione senza aspettare la pubblicazione sul giornale la Provincia–
Siti web o blog tanto diffusi da ricevere la replica di capitan Voltini, a Cremona c’è solo il mio, e comunque tra carta, on line, televisioni, basta una scorsa di un paio di minuti per veder dove sia finita, la replica; le parole di v.z. son diffamatorie al di là di ogni ragionevole dubbio, quindi deposito la querela. La risposta della Procura mi arriva la settimana scorsa: archiviazione; la legge mi consente di esaminare il fascicolo, cosa che faccio; il motivo è che senza il mio nome io non sono identificabile dal pubblico!
Come se le migliaia di persone che vivono di Agricoltura tra Cremona, città vicine, perfino alle direzioni sindacali di Roma non leggessero ogni giorno le mie cronache…
Mi adeguo: la prossima volta sarò più tollerante, come lamenta di noi cremonesi il nuovo Procuratore Roberto Pellicano.

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Mar 23 2018

tasse e sentenze 23 03 2018

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TASSE E SENTENZE
son gli angeli custodi del cittadino italiano; dalla Stampa on line.
—Lascia il figlio di 11 anni solo in casa, giusto il tempo di fare una passeggiata nel parco attorno all’abitazione con la nuova compagna e digerire il pranzo domenicale. «Ti lascio il cellulare, se hai bisogno chiama», lo rassicura il papà. Il ragazzino, invece, avverte la madre, che però in quel momento è a una cinquantina di chilometri di distanza e non può andare a recuperarlo. «Il babbo mi ha lasciato da solo» si lamenta lui. Lei, anziché sdrammatizzare, lo spinge a telefonare al 113. Quando il papà del ragazzino e la nuova compagna rientrano a casa trovano la polizia. Ora entrambi i genitori sono finiti a processo con l’accusa di abbandono di minori. Lui, per averlo lasciato da solo. Lei, la mamma, per non essersi preoccupata di andare a riprenderselo. «Volevamo fare due passi, la mia compagna e io. Lo dissi a mio figlio. Ma lui puntò i piedi, non ne voleva proprio sapere». Così decise di lasciare a casa il bambino, consegnandogli il cellulare: «Hai il numero di Anna (la nuova compagna ndr), se hai bisogno chiama». Il resto è agli atti: la telefonata del bambino alla madre, la chiamata al 113, le denunce arrivate a entrambi i genitori, il processo. Il 9 aprile è prevista la sentenza.

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Mar 23 2018

la quintessenza della cremonesità-cinquecento 23 03 2018

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LA QUINTESSENZA DELLA CREMONESITA’ – CINQUECENTO
Fiera: calci sui denti e colpimenti nel vivo, si diceva in linguaggio goliardico, ma non continuo, potrebbero sembrare pettegolezzi, come invece non sono le ultime parole famose del dottor Nicola Cesare Baldrighi, che ha tenuto, informa Prima Pagina, una lectio magistralis, è in grado anche di questa! nell’Aula Magna dell’Università Cattolica:
–Certo ciò che ha detto non piacerà a tutti. Baldrighi ha dichiarato che il Centro Ricerca del Grana Padano ha in fase di completamento un accordo in Francia, appoggiandosi ad una DOP locale, di realizzare là il Grana Padano entro il 2021. “Questo per dare seguito al vero significato della DOP: rispetto del territorio, sostegno alle Comunità dove si allevano i capi di bestiame. Questo seguendo le indicazioni di Papa Francesco di rispettare la terra, dataci in prestito e da conservare per le future generazioni”–
Tutti fittavoli gli allevatori del Consorzio Grana Padano, che dopo lo smarchiato, il similgrana, lo sbiancato, uniti han provveduto a smembrare l’immagine e il prezzo del Grana, adesso si trovan sul muso dal loro presidente un invito che più chiaro non è possibile a camembertizzare il loro formaggio nobile.
Ettore Prandini s’è fatto prender la mano più dal sindacalista che dall’agricoltore:
–Follia anche solo pensarlo–
Poi spiega:
–Ci auguriamo che si tratti solo di un fraintendimento e ci aspettiamo una smentita da parte del diretto interessato, perché pensare di poter produrre il vero Grana Padano in Francia è una follia che va contro la realtà dello stesso disciplinare che ne vieta la realizzazione all’estero. Non credo proprio che ci possa essere una persona di buon senso, soprattutto se alla guida del Consorzio della principale DOP italiana, che potrebbe affermare una cosa del genere. In caso contrario Baldrighi non potrebbe più rappresentare una realtà che nasce per garantire il rispetto della ricetta tradizionale della Denominazione di Origine Protetta più consumata al mondo–
Non potrebbe? Appoggiato com’è da Confagricoltura e Libera unite!
Il sindaco professor Cilecca era presente alla lectio magistralis, fu visto prendere furiosamente appunti per non esser da meno del Nicola Cesare Baldrighi, ch’è solo un po’ più alto di lui, ma non di testa, per concludere:
–L’Epoca che stiamo vivendo va vissuta con entusiasmo e sacralità, noi viviamo un tempo davanti al quale bisogna avere delle visioni di futuro. Visioni che bisogna avere assieme ad un’assunzione di responsabilità profonda che va presa non solo per noi: siamo qui con il rispetto della parola “sapere e conoscenza”, voi avete scelto di sposare queste parole. Un Paese, un territorio non vanno da nessuna parte se non si radicano in queste due parole, che rappresentano il capitale umano, cose di cui non si può fare a meno–
Questo è il Sistema Cremona, questi sono i suoi uomini, e ancor più quelli che tacciono, perché acconsentono!

Cremona 23 03 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Mar 22 2018

la legge del più forte-ottocentoventicinque 22 03 2018

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – OTTOCENTOVENTICINQUE Dal Dubbio on line; vien da dire, su certi giudici, che più eran “picchiatori” ai tempi della toga, se la lasciano per indossare quella infinitamente più debole di avvocato, più s’accorgano delle “storture” degli ex colleghi. Il Consiglio superiore della magistratura, di regola, assiste allo scambio di ganci e montanti da arbitro che tace. —-Una «indecente lapidazione mediatica», forse manipolata «ma non voglio pensarlo». Antonio Ingroia, l’ex pm del processo trattativa, oggi avvocato, ha deciso di difendersi dalle accuse dei suoi ex colleghi di Palermo, che lo indagano per peculato, con un provvedimento di sequestro da 150mila euro. Cifra equivalente, secondo il gip Marcella Ferrara, alle somme indebitamente incassate come amministratore della “Sicilia servizi spa”. Un provvedimento – al quale l’altro ieri si è aggiunto il sequestro della sua casa – basato su un sospetto premio di produzione da 117mila euro, oltre i 50mila di stipendio, ai quali bisogna aggiungere rimborsi per soggiorni in lussuosi hotel per 33mila euro. Ingroia respinge le accuse nel corso di una conferenza stampa, affiancato da Giulietto Chiesa, col quale ha fondato la “Lista del Popolo”. Una conferenza convocata non allo scopo di urlare al complotto e al vittimismo giudiziario, giura, ma per bloccare quella lapidazione, iniziata «nel momento in cui ho denunciato le malefatte di quel carrozzone mangiasoldi che si chiava “Sicilia e servizi”». Una storia di «corrotti e corruttori», spiega. Ingroia venne nominato commissario della società, nata ai tempi di Cuffaro «e poi diventato luogo di magna magna quando presidente della regione era Lombardo», per far quadrare i conti. Lì, spiega, erano stati sperperati «centinaia di milioni di euro», situazione della quale si rese conto nel momento del suo arrivo. «La società doveva essere liquidata e chiusa, perché era sull’orlo del fallimento proprio a causa di questi sprechi, ed io ho fatto un vero e proprio miracolo, salvandola assieme ai posti di lavoro, consentendo poi un taglio delle spese record», passando da 50milioni l’anno a 5 milioni. «Era diventato il luogo di uno dei più gravi e criminali saccheggi della storia siciliana», aggiunge. Ingroia ha denunciato quei fatti, ma nessuna indagine, sostiene, è mai stata avviata. Anzi, «improvvisamente sono stato sottoposto a quattro procedimenti penali, uno dopo l’altro». Procedimenti archiviati, aggiunge, ma costati attacchi e accuse sulle prime pagine dei giornali. L’ultima indagine è quella di venerdì scorso. «Per questa vicenda racconta – sono stato sottoposto, a distanza di un anno, a due lapidazioni mediatiche consecutive. L’anno scorso, dopo l’avviso di garanzia, un secondo dopo essere uscito dagli uffici della Procura dove sono stato interrogato, le notizie sono state passate ai giornalisti. La stessa cosa è avvenuta venerdì, in modo grottesco, con una notizia uscita su alcuni siti prima ancora che mi venisse notificato il decreto di sequestro». I conti di Ingroia sono ora bloccati, compreso quello professionale, mettendo a rischio la sua attività. «Non voglio pensare che la Procura voglia impedirmi perfino di continuare ad esercitare la mia attività di avvocato», commenta. L’ex pm è poi passato ai numeri, parlando dei 117mila euro contestati dalla Procura. Soldi che sono frutto della somma di indennità di produzione, «assegnatami dal socio pubblico, quindi dalla Regione, non da me stesso dunque». «Cifre lorde», aggiunge, dunque soldi «che lo Stato vuole indietro ma che in buona parte si è già ripreso tramite iva e tasse. Alla fine i famosi 150mila euro si riducono a circa 50mila euro netti, sommati ai 25mila euro netti di retribuzione. Questa evidenzia – la maxi cifra che avrei messo in tasca come un ladro». Un altro capitolo quello relativo ai rimborsi per il pernottamento negli hotel «di lusso». Ma, specifica Ingroia, si tratta degli stessi hotel che spettano ad ogni alto dirigente dello Stato o societario, «quindi quelli che di cui si avvalgono anche i pm. E forse ci si dimentica che sono ancora sotto scorta, quindi non posso alloggiare in un posto qualsiasi». Ma il punto contestato dalla Procura è un altro: Ingroia negli hotel non ci avrebbe proprio dovuto dormire. «Secondo loro, nonostante io sia residente a Roma, mentre la società si trova a Palermo, avrei avuto diritto solo alle spese di viaggio spiega -. Quindi avrei dovuto usare l’aereo come un bus». Accusa infondate, sentenzia dunque l’ex pm, che non vuole parlare di accanimento ma che contesta il trattamento riservato, «non pari a quello degli altri, visto che chi mi ha preceduto e sperperato è stato risparmiato da qualsiasi indagine, nonostante abbia percepito le mie stesse indennità. Indagano però me che li ho denunciati. Cosa devo pensare, che mi si voglia punire per questo?». E conclude: «Della mia incriminazione chiosa – godono e festeggiano gli sponsor politici e istituzionali del processo sulla trattativa Stato- mafia. La contestualità temporale è inquietante».
Cremona 22 03 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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