Nov 27 2017

la legge del più forte-settecentoundici 27 11 2017

Published by at 6:59 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – SETTECENTOUNDICI Dal Corriere della Sera on line: —A poco più di un mese dalla pensione, il procuratore generale presso la Corte di Cassazione, Pasquale Ciccolo, firma probabilmente uno dei suoi ultimi atti chiedendo al Csm di fissare l’udienza per il processo disciplinare nei confronti dei pubblici ministeri della Procura di Napoli Henry John Woodcock e Celeste Carrano. I due magistrati erano sotto indagine disciplinare da parte del pg della Cassazione in relazione a un episodio avvenuto verso la fine del 2016 nel corso delle indagini sull’appalto Consip, prima che il fascicolo venisse trasferito per competenza alla Procura di Roma. Il 21 dicembre Woodcock e Carrano interrogarono come persona informata dei fatti, e quindi non assistita da un avvocato, l’ex consigliere economico di Palazzo Chigi Filippo Vannoni. Ai due pm, il pg Ciccolo contesta di aver agito «in violazione sia dei doveri di imparzialità, sia delle norme del Codice di procedura penale», perché, ritiene l’accusa, secondo quanto era emerso dagli sviluppi investigativi, avrebbero dovuto iscrivere Vannoni nel registro degli indagati, e quindi consentirgli di essere assistito da un legale di fiducia durante la deposizione. L’ex amministratore delegato di Consip Luigi Marroni, aveva indicato Vannoni come una delle persone che lo avevano avvertito dell’esistenza di una indagine sul mega appalto per la fornitura dei servizi di pulizia e manutenzione di tutti gli uffici della pubblica amministrazione. Gli altri nomi fatti da Marroni erano invece finiti tutti sul registro degli indagati. C’erano il ministro dello Sport Luca Lotti, il comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette e il comandante dell’Arma in Toscana, Emanuele Saltalamacchia. Tutti, scrive Ciccolo nell’atto di incolpazione, «ritualmente iscritti nel registro degli indagati per i reati di rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento», mentre Vannoni continuava a essere ritenuto dai pm un teste nonostante, aggiunge il pg, «fosse stato attinto dalle medesime dichiarazioni»— Dal mio libretto sul caso Iori, non è il solo Woodcock a trattar da teste chi considera invece già da indagare: —Manca dalla descrizione, o meglio, è nascosto nel passo: “le dichiarazioni della madre di Claudia, che per ultima aveva visto la figlia, non collimavano con quelle del dr Iori”, che Maurizio Iori viene immediatamente rintracciato, stava operando col laser a Milano, perché la madre di Claudia, Pasqua Facchi, urla alla Polizia: “chiamate Iori, era qui a cena, ieri”, e nella stessa mattina Iori deve rispondere alla domanda, come persona informata dei fatti, si dice in gergo processuale, non da indagato: “lei dov’era mentre loro morivano? al cinema? beh, ci mostra il biglietto?” tutti piccoli segni, che mostrano fin dalle prime ore la grande idea che risolverà il processo!— Il lettore diffidente teme io sia impreciso? Dall’ordinanza del Gip, che convalida la richiesta del carcere preventivo del Gip, le note della Giudiziaria: —Dice di essere sempre stato da solo e, al termine della proiezione, di essersi recato in centro a Crema a fare una passeggiata, rientrando poi a piedi a casa verso le ore 01.00. Afferma di non aver conservato il biglietto del cinema— A un teste si chiede l’alibi, la solita sfera di cristallo dei processi Iori…….
Cremona 27 11 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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