Ott 29 2017

indiana jones s’era preso una pausa 29 10 2017

Published by at 9:07 am under costume,cronaca cremonese,Striscia La Provincia

INDIANA JONES S’ERA PRESO UNA PAUSA……….

UNA FIERA DI PARTE E DIVISIVA NON SERVE AGLI ALLEVATORI CREMONESI
Mai come quest’anno la Fiera del Bovino da latte di Cremona è stata così sfacciatamente di parte e divisiva tra i Soci fondatori. La Libera, utilizzando l’evento ha cercato di amplificare i soliti ritornelli diffusi e ripetuti da tempo, motivati solo dalle cocenti sconfitte che hanno portato alla perdita del dominio sul Consorzio Agrario che durava da oltre un secolo e al commissariamento dell’APA che andava così bene tanto che chiudeva in perdita i propri Bilanci da anni con evidente erosione del patrimonio sociale. Occorre ricordare che la Coldiretti di Cremona ha ottenuto la guida del Consorzio Agrario dopo libere elezioni con le quali i Soci hanno espresso con il proprio voto la volontà di un deciso rinnovamento gestionale, dimostrando palesemente di non accettare più supinamente il modo di amministrare, a favore di alcuni a spese della maggioranza dei Soci, imposto dal CDA espressione della Libera. A questo importante cambiamento hanno contribuito con il proprio voto anche i Soci della Libera.
Sull’APA cos’altro aggiungere, la questione è nelle mani della Magistratura che si è già pronunciata al riguardo rigettando le richieste di sospensione del commissariamento. Occorrerà attendere il pronunciamento di merito, mentre in Libera vanno ricercando l’appoggio politico per un annullamento del provvedimento assunto a norma di Statuto per la tutela degli allevatori iscritti e del patrimonio sociale.
La Libera ha schierato il giornale La Provincia che per giorni riporta in prima pagina le notizie sulla Fiera con toni roboanti del tipo “ Fiere Zootecniche Allevatori, confagri attacca”, dedicando pagine intere di approfondimento e servizi speciali – sarebbe interessante capire chi paga tutte queste pagine – la Fiera ? Se funziona come negli anni passati no di certo, questo è il Sistema Cremona. Poi si capisce perché il giornale va male e perde lettori.
Tutto questo teatrino è stato posto in essere per cercare di mettere in cattiva luce il sindacato agricolo contrapposto, la potente Coldiretti che ha osato togliere poltrone, fama e lauti compensi agli uomini della Libera e per riaffermare con forza che la Presidenza della Fiera appartiene alla Libera per grazia ricevuta.
Provate a spiegarvi per quale motivo e in base a quale regola statutaria il rappresentante del Consorzio Agrario di Cremona non è stato nominato dal CDA della Fiera, con il tacito consenso degli altri Soci solo per evitare presenze non gradite e possibili blocchi di minoranza che avrebbero potuto disturbare la Presidenza che dura ininterrottamente da quindici anni. Di fronte a questa gestione padronale e di parte, le Istituzioni Comune, Provincia, Camera di Commercio che annualmente sostengono la Fiera con finanziamenti propri, utilizzando fondi pubblici della collettività cremonese, come possono consentire questa contrapposizione, posto che la Fiera del Bovino dovrebbe rappresentare e perseguire gli interessi di tutti gli allevatori cremonesi, verdi o gialli che siano. Come si può consentire di organizzare convegni “contro” e non “per” aggiornare, formare gli imprenditori agricoli/visitatori che pagano un biglietto d’entrata che dovrebbe garantire loro questi diritti.
Il Sindaco del Comune di Cremona Galimberti che è Socio della Fiera con la quota più rappresentativa (15% del capitale), assieme al Presidente della Provincia Viola e a quello della Camera di Commercio Auricchio (ambedue rappresentano il 10% del capitale) come possono consentire un tale atteggiamento, assolutamente di parte, divisivo e dannoso per il sistema agricolo cremonese ? Tali soggetti devono rammentare che quando elargiscono contributi pubblici annuali alla Fiera questi devono per la loro natura andare a beneficio della collettività e non per sostenere una parte o una fazione. Questo è un principio di democrazia e di equità irrinunciabili, che i rappresentanti della Fiera e della Libera devono imparare a rispettare, altrimenti è bene che intervenga la Magistratura per verificare come vengono gestiti.
Questo vale anche per i politici che hanno sfilato in Fiera, dal solito Sindaco al Senatore e Ministro di turno, i voti li prendono sia dai berretti verdi che gialli e gli interessi di parte devono restare fuori da tale manifestazione fieristica che vorrebbe assurgere a una caratura nazionale e internazionale.
La Fiera ha cambiato indirizzo e finalità al Bovino da latte che negli anni passati rappresentava il cuore della manifestazione. Non ci sono più gli Stati generali del Latte Italiano e gli studi ISMEA per aggiornare gli allevatori sull’andamento dei mercati (fino a che erano pagati da UNALAT), convegni e seminari sulla difesa del latte italiano e l’aggregazione dei produttori in associazioni di rappresentanza, la difesa del prezzo del latte, gli aggiornamenti sulla PAC e quant’altro utile agli imprenditori agricoli per orientarsi e adeguarsi ai cambiamenti.

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