Lug 28 2017

la legge del più forte-cinquecentonovantasei 28 07 2017

Published by at 9:32 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – CINQUECENTONOVANTASEI
Dalla Stampa on line. Lo ripeto da tempo, cambiamo nomi e amministrazione, purché pubblica, e, se importante, i Procuratori si strappano il fascicolo per accertarsi, in nome del popolo italiano, che la legge non sia stata violata; qui vince Melillo, che ha un’anzianità di servizio presso i ministri di gran lunga superiore a quella del collega. Poi concediamo la scena al Davigo Piercamillo di turno per dimostrare che politici. pubblici amministratori, capitani d’impresa eccetera eccetera. I processi alla Maurizio Iori? incidenti di percorso. —Nessun colpo di scena, tutto secondo copione. Come da pronostici, il nuovo procuratore capo di Napoli è Giovanni Melillo, 58 anni. Con 14 voti è riuscito a battere il concorrente Federico Cafiero De Raho (che ne ha presi nove), 65 anni, procuratore di Reggio Calabria. Il Consiglio superiore della magistratura si è comunque spaccato per la scelta del nuovo procuratore, al termine di una discussione durata oltre otto ore: per la nomina è servita la conta. La guida della procura di Napoli era vacante da cinque mesi, dopo l’uscita di scena polemica del procuratore Giovanni Colangelo. Nonostante fosse andato in pensione per i raggiunti limiti d’età, Colangelo dichiarò di ritenersi un elemento di fastidio per le indagini su Consip e sul padre dell’allora premier Matteo Renzi. Inchiesta che ha avuto anche strascichi giudiziari per il pm napoletano Henry John Woodcock indagato dalla procura Roma. In questo contesto si va ora ad insediare Giovanni Melillo, già aggiunto alla procura di Napoli, ex capo di gabinetto del ministro della giustizia Andrea Orlando e sostituto procuratore alla Corte d’Appello di Roma. La quinta commissione, due settimane fa, non aveva trovato un accordo su un nome solo e si era spaccata con tre voti per ciascuno dei due candidati. Oggi invece la partita si è risolta con la vittoria di Melillo. Durante il plenum del Csm le due opposte fazioni si sono scontrate sugli anni di servizio «operativo» nella magistratura: 36 anni per Cafiero De Raho rispetto ai 21 di Melillo, escludendo i fuori ruolo. E ancora: 11 anni di ruolo semidirettivo di Cafiero De Raho contro i 4 anni e sei mesi di Melillo. I consiglieri di Area – la corrente che sostiene l’ex capo di gabinetto di Orlando – sono 7 e tranne Piergiorgio Morosini ed Ercole Aprile, che si sono dichiarati favorevoli a Cafiero De Raho, gli altri sostengono Melillo. Si tratta di Fracassi, Clivio, Ardituro, Napoleone e Aschettino. Il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, come da prassi, si è astenuto. Prima della votazione ha dichiarato: «Il confronto, lungo e complesso, si è svolto in assoluta libertà e senza alcun condizionamento interno ed esterno; e ugualmente avverrà per il voto che tra qualche istante sarà espresso. La Procura più difficile del Paese avrà oggi finalmente un nuovo Capo, certamente autorevole, indipendente e legittimato da un voto consapevole del Plenum del Consiglio, chiunque sarà il candidato che prevarrà. Si tratta infatti di due tra i migliori magistrati requirenti di cui l’Ordine giudiziario dispone». Ha vinto Melillo.
Ceriana 28 07 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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