LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – CINQUECENTODUE
Sempre in tema di errore giudiziario, visto l’andazzo, io credo che i migliori dizionari dovranno ormai separare le due voci: errore/errore giudiziario, per il troppo diverso significato. Come del resto insegnano le sentenze: l’errore del medico comporta la condanna; del giudice, la riforma nell’eventuale ricorso.
Il caso Iori è zeppo di errori giudiziari, come ho illustrato nel mio libretto; oggi è di scena quello sul Dna:
—Sul trasporto del Dna causato dai soccorritori e dal medico, che indossavano i guanti da pronto soccorso! è meglio stendere un velo pietoso; il dottor Lupi ha fatto vedere in Aula come ha preso il blister: non dal lato in cui è rimasto il Dna di Claudia! Il solito milione di dollari in premio al lettore che lo trovi citato nelle sentenze. Comunque, ecco qualche punto “divertente” della versione della Corte di primo grado:
“Profilo misto Ornesi/Iori su tappo di plastica verde di una bombola:
Appare verosimile che l’imputato, avendo portato in casa di Claudia le 4 bombole ed i 4 fornelletti all’asserito scopo di scaldare le salse, abbia mostrato a Claudia, per farle vedere come funzionava, una bombola, toccando insieme a lei un tappo e dimenticando poi, nella fase finale, di eliminare le sue tracce da tale reperto.
Profilo misto Claudia Ornesi/Iori Livia sulla manopola di una bombola: ad avviso della Corte, l’ipotesi più probabile è che il rinvenimento delle tracce in questione sia frutto di una accidentale contaminazione.
Al riguardo deve rilevarsi che nel corso dell’udienza del 24 ottobre 2012 sono stati lungamente sentite tutte le persone ( personale medico e paramedico, vigile del fuoco, poliziotti) che fecero ingresso nell’appartamento dopo la scoperta dei cadaveri ed a ciascuna, sia nelle indagini preliminari che in dibattimento, è stato chiesto di ricostruire la sua condotta e la sequenza dei movimenti e delle azioni compiute.
In tale contesto è emerso come dato certo che bombolette e relativi fornelli vennero trasportati dalla stanza da letto al balcone dai soccorritori che, muniti di guanti di lattice, avevano in precedenza toccato entrambi i cadaveri ( per effettuazione elettrocardiogramma, rianimazione ed altro).
In particolare la infermiera Pernatsch, già citata per la precisione dei suoi ricordi, ha ricordato che dopo i disperati tentativi di rianimazione ella stessa prese almeno due delle bombolette, toccò proprio le manopole dei fornelli facendole girandole per chiudere l’eventuale erogazione, portando poi le bombolette stesse sul balcone e che identica manovra fu fatta da uno dei volontari della Croce Verde per le altre due bombole. Pertanto, attesa la sequenza dei fatti, è ben possibile -come confermato anche dai consulenti tecnici- che i guanti dei soccorritori ( la Pernatsch e il volontario), toccando i cadaveri, abbiano raccolto tracce biologiche dei medesimi e che un guanto, così ‘contaminato’, abbia trasferito il Dna sulla manopola di una delle bombole, non semplicemente sfiorata o toccata, ma appositamente ( e quindi con una certa intensità) azionata e ruotata per la chiusura.
Solo per mero accidente, dopo la morte, una traccia biologica di Claudia Ornesi raccolta dal dr. Lupi, fu da lui trasferita su uno dei blister che esaminò.”
Riassumendo, per la Corte di primo grado tutti i Dna, senza eccezione, vanno intesi
come non fossero nati dove la Scientifica li ha trovati; oppure eran lì, ma a viaggiare dev’esser l’interpretazione; e tutti in una sola direzione: a dimostrare la colpa di Maurizio Iori! E i mezzi di trasporto, non si accusi la Corte di superficialità! son tutti puntigliosamente elencati: non si sa quando; tutto induce a ritenere; appare verosimile; potrebbe ben essere; è ben possibile; appare molto probabile. Bossetti, all’inizio del processo, ha provato a dire che il suo Dna sulla biancheria di Yara era frutto d’un trasporto, poiché perde sangue dal naso, di frequente; un solo trasporto, non i molti del nostro caso; il distretto giudiziario è sempre quello, anche il ricorso Bossetti finirà alla Corte d’Appello di Brescia; se i suoi difensori decidono di riprendere il tema del “Dna Iori piccione viaggiatore”, che decideranno i giudici?
Cremona 25 04 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com