Apr 28 2017

la legge del più forte-cinquecentocinque 28 04 2017

Published by at 9:16 pm under cronaca internazionale,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – CINQUECENTOCINQUE
Sempre dal Dubbio on line, che segue parecchio la Giurisdizione, chiamandola però Giustizia. Qui è il caso del giorno, il Procuratore capo di Catania che dà l’impressione di fare le indagini, e trarne le conclusioni, in Tv. Il cosiddetto processo mediatico. Ho ripetuto spesso nelle centinaia di post sul caso Iori che la legge in sé non esiste, decide volta per volta il giudice se c’è, che significato abbia, se i fatti esistano o non, eccetera; nel calcio l’aveva ben capito Boskov: rigore è solo quando l’arbitro fischia. Nulla impedisce al giudice di vedere quel che non c’è, nel caso Iori le gocce al posto delle pastiglie di Xanax, o di non vedere, o trasformare, l’evidenza, come il Dna. Stupore per il processo in Tv? Fin che la società lo permette…. —Naturalmente il processo mediatico è capace di ogni mirabilia. Ma il record stabilito dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro promette una sorte analoga a quello di Beamon nel salto in lungo, rimasto imbattuto per un quarto di secolo. Intervistato ad “Agorà” su Rai 3, il magistrato ieri mattina ha ribadito le accuse già fatte trapelare nei giorni scorsi: «A mio avviso alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti, e so di contatti: un traffico che oggi sta fruttando quanto quello della droga». Esiste un fascicolo, e va bene, ma contro ignoti. Non esiste un avviso di garanzia, evidentemente neppure un’indagine in notevole stato di avanzamento altrimenti qualche nome a registro sarebbe già stato iscritto, non è quindi mai stato chiesto un rinvio a giudizio e neppure consumato un processo, non ci sono sentenze né di primo né di secondo grado. Eppure il pm da cui dovrebbe prendere le mosse tutta questa sequenza, normalmente detta procedimento giudiziario, ha già emesso la sua condanna. In tv. «So di contatti», tra trafficanti di carne umana e organizzazioni umanitarie, dice. E se i contatti ci sono, è fatta. Il reato è accertato. In tv, almeno. Naturalmente non ha detto solo questo, il dottor Zuccaro. Ha descritto una possibile scena del crimine: «Dalla Libia partono telefonate in cui si chiede ‘ possiamo mantenere in mare queste imbarcazioni anche con mare agitato? ’ E si risponde ‘ fatelo tranquillamente, tanto noi siamo a ridosso’». O sono supposizioni o sono atti d’indagine e, nel caso, sarebbe curioso se a svelarli fosse lo stesso pm. Ma c’è un quadro accusatorio molto complesso, che non si limita al trasporto di disperati. Ci sono altri reati, ascrivibili alla spaventosa categoria delle cospirazioni: «Forse la cosa potrebbe essere ancora più inquietante», ha infatti aggiunto il capo della Procura etnea, «si perseguono da parte di alcune Ong finalità diverse: destabilizzare l’economia italiana per trarne dei vantaggi». Quali Ong? Ci sono i nomi? I nomi dei loro referenti? E quali sono i vantaggi? Si sa chi è parte del complotto? Il modo di procedere della magistratura catanese ha già innescato un corto circuito politico tremendo, con il cinquestelle Luigi Di Maio che ha subito cavalcato le ipotesi accusatorie, Matteo Salvini che chiede di «affondare le navi» e il resto del mondo politico, e la Cei, che cercano di fermare la deriva. Eccetera— I politici; invece di invitare il potere giudiziario, come fa il Dubbio on line, a rientrare nei limiti della legge, prendono parte al processo mediatico, dimenticandosi delle tante volte in cui gli imputati sono loro……

Cremona 28 04 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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