Mar 27 2017

la legge del più forte-quattrocentosettantatre 27 03 2017

Published by at 10:56 am under cronaca cremonese,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – QUATTROCENTOSETTANTATRE
Il terzo motivo per cui Maurizio Iori dev’essere rinchiuso prima del processo è, credo, il più abbellito dal Gip; vediamo che dispone il codice, al 274/c:
“quando, per le specifiche modalità e circostanze del fatto e per la personalità della persona sottoposta alle indagini o dell’imputato, desunta da comportamenti o atti concreti o dai suoi precedenti penali, sussiste il concreto pericolo che questi commetta gravi delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale….. della stessa specie di quello per cui si procede eccetera”
Dei tre motivi previsti dal codice questo è il più strano perché, se non lo ficchi dentro, devi comunque avvisarlo che lo stai indagando: ciononostante ripete il reato, con la quasi certezza d’esser colto sul fatto? E poi, secondo l’Accusa, Maurizio Iori ha ucciso amante e figlia perché gli davano fastidio: cos’è Iori, una specie di Barbablu con dieci amanti che elimina man mano? Comunque leggiamo come la pensa il Gip:
“attinenti al pericolo di reiterazione di condotte della stessa specie di quella per cui si procede, desumibile dagli elementi indicatori della pericolosità sociale previsti dalla citata norma. In particolare, come osserva il PM, il delitto è stato consumato all’interno di un ordinato contesto familiare”
Ma come, Pm e Gip non han fatto altro che criticare le relazioni sentimentali e sessuali di Maurizio Iori, in cui Claudia e Livia erano fino a un minuto prima la ruota di scorta, e adesso diventano ‘ordinato contesto familiare’?
“approfittando della fiducia delle vittime e della tranquillità del luogo, con accurata e ben meditata premeditazione e puntigliosa messa a punto di tutti i particolari”
Per definizione la vittima è sempre in stato di inferiorità altrimenti non potrebbe essere vittima.
“L’oggetto dell’azione omicida è anche la figlia dell’indagato, bambina di soli due anni, del tutto priva di qualsiasi capacità di reazione e/o difesa nei confronti dell’aggressore”
Premesso che nemmeno questo argomento dimostra che Iori possa ripetere un omicidio, di chi, ci penserà dopo! la vittima sempre per definizione non può reagire o difendersi, come i passanti di Nizza e gli ospiti del Bataclan. E adesso il ricordo del famoso colpo del cartoccio di D’Artagnan:
“Il duplice omicidio è stato consumato servendosi di mezzi insidiosi, recanti cioè in sé un pericolo nascosto tale da sorprendere l’attenzione delle vittime e rendere alle stesse impossibile la difesa”
Di regola nell’omicidio, mi sembra chiara l’idea del Gip, il candidato all’obitorio vede quel che l’assassino sta meditando e invece di difendersi o fuggire, tenta di impostare un dialogo per dissuaderlo. Me ne sono accorto da un pezzo, tutti i giudici del caso Iori cadono in considerazioni del genere non perché non siano in grado di accorgersi di quel che scrivono: sono semplicemente sfiancati dall’impossibilità di trovare argomenti che reggano per condannare Maurizio Iori!

Cremona 27 03 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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