Gen 28 2017

la legge del più forte-quattrocentoquindici 28 01 2017

Published by at 10:44 pm under cronaca cremonese,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – QUATTROCENTOQUINDICI
Non una riga dalle prime indagini alla Cassazione per spiegare al popolo italiano, in cui nome si assolve e si condanna, come abbia potuto Maurizio Iori, ma anche noi al suo posto, rifilare 95 pastiglie di Xanax alle “vittime”; pagine e pagine sul resto, fino ad affondare, e spesso, nel ridicolo. Ieri ho pubblicato la lettera di Claudia, che Iori avrebbe rubato per non far scoprire cosa c’era scritto, e le sue spontanee dichiarazioni alla Giudiziaria, che ne ricordano tutto il contenuto. Ecco le riflessioni del Gip:
—In prima analisi, se lo Iori aveva affermato di aver ricevuto la lettera da Ornesi Claudia e di averla poi distrutta perché la riteneva poco importante, cosa ci faceva la sera del 20 luglio quella che pareva proprio essere una copia di quella lettera sul banco della cucina vicino al telefono cellulare acceso ed ai mazzi di chiavi? La presenza di quella lettera in quel momento ed in quel luogo non indica certo una lettera, dal contenuto per certi versi “scottante”, ricevuta diversi giorni prima e che certamente qualsiasi persona avrebbe o distrutto o quantomeno nascosto. Ammettendo che egli avesse realmente distrutto la sua copia tutto farebbe pensare che quella notata dal Milanesi e dalla pattuglia della Volante fosse la copia della lettera che Ornesi Claudia aveva tenuto per sé e che, infatti, non è mai stata rinvenuta all’interno dell’appartamento, nonostante la madre della vittima abbia dichiarato di essere sicura che la figlia ne custodisse in casa una copia. Se quella era la copia della lettera che Ornesi Claudia aveva in casa allora poteva voler dire che Iori Maurizio, quella sera, era stato effettivamente a casa della donna (particolare negato dall’uomo), così come dichiarato dalla madre Facchi Pasqua e, dopo essere rientrato a casa ed aver appoggiato la lettera vicino al cellulare ed alle chiavi, era nuovamente uscito. Ma perché? E dove era andato?—
Una mezza pagina istruttiva, per capire come si sia giunti all’ergastolo: i fatti come dico io! Lettera scottante che qualsiasi persona avrebbe distrutto: ma se l’ha raccontata per filo e per segno alla Giudiziaria, e le sue parole non le ho inventate io, le ho prese dall’ordinanza del Gip! I Davigo Piercamillo parlano continuamente di professionalità della loro categoria: un qualsiasi dirigentucolo della Pubblica amministrazione alla lettera non avrebbe più pensato, dopo le parole di Iori che ne aveva raccontato il contenuto; dove fossero finiti i pezzi di carta è del tutto irrilevante, checché ne sostenessero gli Ornesi; Iori dice d’averla distrutta e invece la Polizia la trova sul piano della sua cucina? Perché a noi capita mai d’esser certi d’aver buttato un pezzo di carta, e ce lo troviamo sul tavolo? Invece Polizia Procura e poi Giudici costruiscono un castello che terrà fino in Cassazione; la sentenza di primo grado scrive che Iori cena, uccide, se ne va, e dopo un po’ torna a controllare se le “vittime” son morte. Contro tanta fantasia ci si deve arrendere, tutti.

Cremona 28 01 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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