Archive for Luglio, 2016

Lug 26 2016

c’è chi può 26 07 2016

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C’E’ CHI PUO’
Conferma: fa tendenza che tutti i leghisti siano rozzi, ignoranti, razzisti eccetera, anzi, più che tendenza è obbligo; ma guai se dici che Madama la Boldrina è Madama la Boldrina.

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Lug 26 2016

il raccolto 26 07 2016

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IL RACCOLTO
Dal tollerare lo Stato dell’Isis nasce che qualsiasi squilibrato, ed è facile crearne, se continuiamo a far entrare gente che poi siamo costretti a relegare ai margini delle nostre società, si senta in dovere, anziché tornare al suo Paese, di tirare bombe da noi.

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Lug 26 2016

piccolo mondo antico-nove 26 07 2016

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PICCOLO MONDO ANTICO – NOVE
Chiedo scusa ai lettori: ieri ho sbagliato; per fretta, negligenza, superficialità, non saprei giudicarmi; forse, entusiasmato dalla mole dei documenti del match Comune di Castelverde, versione Locci Graziella, sindaco di cultura, vs Vittorio Dotti, senza laurea, ho perso l’ordine esatto; ma intendo rimediare oggi. Ho trovato una tirata d’orecchi risalente addirittura al 2012, impartita dal Responsabile del Servizio, Tregattini Flavia. A lei la parola:
–Verbalizzazione dell’irrogazione della sanzione del rimprovero verbale–
Caspita, quanti “one”: deve averla combinata grossa, quel Dotti!
–Oggetto: Dipendente Dotti Vittorio. Atto disciplinare di irrogazione del rimprovero verbale. Verbalizzazione dell’irrogazione della sanzione.
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO AMMINISTRATIVO
Considerato che il dipendente Dotti Vittorio, come da segnalazione dell’Ufficio del Personale, prot. 9147 del 16 10 2012, non ha adempiuto alle formalità previste per la rilevazione delle presenze anticipando la timbratura in uscita:
15 10 2012 uscita ore 19 04 anziché 19 06 (2 minuti d’anticipo)
Irroga al dipendente la sanzione del rimprovero verbale e provvede a stendere il presente processo verbale eccetera eccetera eccetera: Il presente processo verbale di avvenuta irrogazione del rimprovero verbale viene trasmesso al Responsabile dell’Ufficio del Personale per gli adempimenti di rispettiva competenza–
Risparmio all’impaziente lettore gli altri eccetera. Dal Personale all’Amministrativo poi ancora al Personale, altro che due minuti: ma il principio è salvo! Ignorato l’altro principio, quello della piccola flessibilità: tiri i conti alla fine del mese, e quello dopo pareggi il più o il meno, dato che è fisiologico, per i motivi più svariati, non esser precisi sui due minuti. All’Inps facevamo così; ma si sa, piccolo è bello, siamo a Castelverde, prima della Locci: e per un paio di mesi almeno, ci divertiremo con lei!
Lei in persona, Locci Graziella, dottoressa di Castelverde e sindaco di cultura, esordisce il 26 gennaio 2015, rivolgendosi al Responsabile del Servizio Amministrativo:
–Le comunico che sabato 24 01 2015, la sottoscritta, insieme a tutti gli Assessori, ha convocato il dipendente Vittorio Dotti per condividere con lui alcune perplessità rispetto allo svolgimento della sua attività lavorativa.–
Dev’essere un ceffo, quel Dotti, se la dottoressa di cultura non si sente di affrontarlo da solo, e si nasconde in mezzo a tutti gli Assessori!
–In questa sede gli Amministratori hanno sottolineato, tra l’altro, l’inadeguatezza dell’azione di Dotti di far pubblicare una propria lettera sul quotidiano La Provincia, inerente agli Amministratori ed al Segretario Comunale.–
Ah, finalmente, il Dotti ha scritto una lettera inadeguata, per giunta a un quotidiano, e il Comune di Castelverde, con un sindaco di cultura, rischia l’immagine! Obbligatoria la richiesta al Responsabile del Servizio Amministrativo:
–La invito pertanto in seguito a questa notizia a valutare tale condotta alla luce del codice di comportamento e del collegato regime sanzionatorio.–
Esami di riparazione per il Dotti, così impara a scrivere lettere inadeguate!
Ma attenti, sta per entrare in scena un nuovo personaggio, l’assessore alla cultura Chiara Circo; di sua sponte, conosce il latinorum; e ha una sfilza di addebiti contro il Dotti che non so se basterà domani. Conosce e applica il latinorum, di sua sponte, la dottoressa Circo, e mi ricorda l’amato Molière.
Les femmes savantes, atto terzo, scena terza:
Trissotin: è un insigne filologo, grande conoscitore. Come grecista poi, non ha rivali in Francia.
Filaminta: un grecista? Belisa! Oh, dio! Questo sa il greco!
Belisa: ah! Il greco, Enrichetta!
Armanda: il greco. Legge il greco.
Filaminta: il signore sa il greco? Ah, per amor del greco, vi scongiuro, abbracciatemi. Voi, baciate il signore.

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Lug 25 2016

la legge del più forte-duecentoventotto 25 07 2016

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LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – DUECENTOVENTOTTO
Il processo penale è pubblico, nel senso che le udienze sono aperte, chiunque può assistere, come ho fatto io nei processi Iori; ma poi ci vanno solo i giornalisti, e non sempre, come nel nostro caso; nelle tre udienze d’appello, a Brescia, non c’era nemmeno il cronista dei giornali di città. Fossero realmente pubblici, come a Quarto Grado, milioni di spettatori, l’ho scritto tante volte, certi giudici starebbero bene attenti a quel che scrivono, per non esser messi alla berlina. Qui sotto la Cassazione, che a pagine alterne si dichiara giudice di legittimità o giudice di merito: non è vero che il teste Fiameni non abbia saputo eccetera, ha detto che molto probabilmente era quella sera, sia alla Giudiziaria che al processo, ma il teste Fiameni è quello che, secondo i giudici, lui non l’ha mai detto, ha distinto la puzza del sacchetto di plastica tra quella del gas; fin dall’inizio gli inquirenti han la prova dell’acquisto delle bombolette, ma anche dei contenitori per scaldare i cibi, presi in due giorni diversi, perché i primi giudicati da Maurizio e Claudia troppo leggeri per resistere alla fiamma: un milione in premio a chi trova la citazione del fatto anche in una sola delle tre sentenze, le prime due son di merito al di là di ogni ragionevole dubbio. Grottesco l’affare del Valium, su cui son tornato decine di volte, ma è giusto mettere anche la Cassazione di fronte alla responsabilità di ciò che scrive; l’autopsia trova nel corpo di Claudia del Valium ingerito quattro giorni prima della morte, ma accettare il responso vorrebbe distruggere il mito della donna solo cibi e medicine naturali; i parenti, che non avevano detto nulla nei cinque mesi di attesa dell’autopsia, e sì che di cose ne avevano raccontate tante, compresa quella che non prendeva ansiolitici, improvvisamente ricordano la storia dell’insalata di riso dal sapore strano, che i giudici di tutti e tre i gradi, non aspettavano altro, accolgono a braccia aperte; sfidando il ridicolo di scrivere e sostenere fin in Cassazione che Claudia Ornesi, in un cibo dai sapori complessi come l’insalata di riso estiva, distingue il poco Valium che si limita a farla dormire più del solito, finita la cena, messa a letto la figlia e rigovernata la cucina; quattro giorni dopo, quasi digiuna, e di nuovo lo stabilisce l’autopsia, manda giù senza accorgersene tanto di quell’amarissimo Xanax che l’addormenta in pochi istanti! Questi sono giudici italiani che inviterei molto volentieri a spiegare a Quarto Grado cosa han scritto nelle loro sentenze. Del perché e come Maurizio Iori, chirurgo di valore e d’esperienza, abbia scelto lo Xanax, non parlo, temo di offendere i lettori.
—–I giudici di merito hanno altresì spiegato con argomentazioni logiche sia le
ragioni del ricorso dell’imputato all’utilizzo dello xanax per stordire le vittime, in
considerazione della possibilità di procurarsi il farmaco nell’ambiente
(ospedaliero) di lavoro e dell’accertato interesse dimostrato dallo Iori proprio per
le caratteristiche di tale farmaco, con specifico riferimento alla sua confezione in
gocce, nei giorni che avevano preceduto l’omicidio, mediante la consultazione
tramite il PC di casa, il 7.07.2011, di almeno tre siti internet e lo scaricamento
dei relativi fogli illustrativi (pagina 23 della sentenza d’appello); sia l’assenza di
qualsiasi motivo per dubitare dell’attendibilità di quanto dichiarato da Facchi
Pasqua sulla circostanza riferitale dalla figlia in merito al sapore strano
dell’insalata di riso ingerita in occasione della cena con lo Iori del 16.07.2011, e
alla sonnolenza profonda che ne era seguita, nonché della sua coerenza con
l’assunzione di valium risalente a quattro giorni prima della morte, riscontrata
dalla presenza del metabolita del diazepam nelle urine della Ornesi; sia le
modalità con cui gli inquirenti erano riusciti a ricostruire, attraverso l’incrocio dei
dati tratti dal telepass dell’autovettura dell’imputato e dagli scontrini di vendita
dei beni, la provenienza dei fornelletti e delle quattro bombolette di GPL
utilizzate per asfissiare le vittime, che lo Iori aveva acquistato presso esercizi
commerciali situati in località diverse (Carugate e Pieve Fissiraga) da quella
Crema – di residenza sua e delle vittime, secondo modalità, dunque, di non
agevole verifica e che era stato possibile accertare solo all’esito di indagini
accurate, il cui positivo risultato l’imputato poteva non essersi rappresentato.
Anche con riferimento, infine, alle grida (indistinte) di donna sentite da Fiameni
Nicola, occupante l’appartamento soprastante quello delle vittime, in un orario
indicato dal teste nelle 22.30 circa, la sentenza impugnata ne ha motivatamente
escluso, con argomentazione incensurabile, la rilevanza nella ricostruzione della
dinamica omicidiaria, per la decisiva ragione che il teste non è stato in grado di
collocare la circostanza la sera del delitto, piuttosto che in una sera precedente.

Cremona 25 07 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Lug 25 2016

l’opinione di ep 25 07 2016

IL MONDO E’ OSTAGGIO DEI FOLLI. MA GUAI AD ASSUEFARSI.
Il mondo è ostaggio dei folli. Le cronache di questi giorni riferiscono orrori a catena firmati da “disturbati”, da Nizza a Monaco. In Siria sgozzano i bambini in nome di Allah. In Turchia il giro di vite di Erdogan, tra diritti sospesi e censura, fa venire brividi sinistri. La polemica (turca) rinfocolata con Parigi e la notizia che trapela in queste ore che Herr Erdogan sta pensando di aprire pure qualche lager nelle regioni più impervie dell’Anatolia, evoca tempi cupissimi.
Ora davanti a questa follia montante ci saremmo aspettati una reazione italiana diversa. Voglio dire: un dissenso concreto, chiaro. Ora non dico fiaccolate, girotondi, accampamenti davanti alle ambasciate, strilli nei talk show ma almeno una vigorosa e limpida “presa di distanza” quello sì. Ed invece pare che la primaria preoccupazione di lorsignori siano le nozze gay entro Ferragosto, come se le unioni civili bastassero – da sole – a renderci un paese civile. Che sta succedendo? Vogliono rottamare la struttura familiare tradizionale?
Restiamo un Paese con grandi lacune: tasse mostruose, giustizia lumaca, disoccupazione giovanile da record, sprechi a volontà, superstipendi Rai “pagati col canone in bolletta”. L’unico record che ha infilato questo governo sono i 57 voti di fiducia richiesti in due anni. Oddio, anche i predecessori di Pittibimbo hanno collezionato numeri impressionanti: 51 volte Monti,45 Berlusconi (ma in 3 anni), Prodi 38.
Ora capisco che siamo abituati ad altre priorità. Capisco che il trasferimento di Higuain alla Juve per 90 milioni abbia procurato uno choc nel (vasto) mondo pallonaro. Capisco pure lo choc degli amanti del volley per l’esclusione della Diouf da Rio, o la delusione dei tifosi di ciclismo per come sono andati al Tour Nibali e Aru. Ma tutto ciò non giustifica la (temuta) assuefazione all’orrore, al terrorismo, all’oblio. Abbiamo già dimenticato i nove italiani massacrati dai terroristi islamici a Dacca. Non vorremmo che certo pregiudizio ideologico – quello, per capirci, dei benpensanti che hanno esultato quando hanno saputo che la strage di Monaco non era islamica – ecco, non vorremmo, che certi pregiudizi contribuissero ad abbassare la guardia. E scaricare ogni colpa stragista (nel caso di Monaco) alla emarginazione, alla discriminazione, alla ideologia neo-nazista, razzista, xenofoba, islamofoba, populista.
Non è possibile che ad alzare la voce, in modo perentorio e non di facciata, sia stata finora solo Radio Maria. Lo storico direttore Padre Livio Fanzaga, bergamasco tosto, è stato l’unico -dopo la strage di Nizza- a dire “L’Islam punta a farci fuori!”. E poi: “E’ doveroso chiedersi che cosa i musulmani pensino di noi e della religione cristiana; l’obiettivo dell’islam di qualsiasi tendenza è quello di sostituirsi al cristianesimo e ad ogni altra espressione religiosa. I mezzi per farlo dipendono dalle circostanze storiche”. D’accordo, a Monaco il Califfo non ha messo becco. Ma l’Isis ha brindato lo stesso. Non è inquietante?
Attenzione: Monaco e Nizza sono legate da una deriva verso la follia. E queste “attenzioni” riservate all’eroe stragista combinate con la voglia di ordine possono far emergere movimenti duri. Quando proliferano le follie, la società si porta sulla soglia dell’irrigidimento. Inghilterra docet: gli intellettuali erano e sono filo-europeisti, la gente comune no e si è voluta staccare dalla Ue. Negli Usa chi segue Trump è il vecchio americano che “non si riconosce più nella modernità e teme la follia omicida di chi spara tra la folla” (F.Alberoni). Da noi sembra esistere solo il referendum d’autunno. O Alfano che cerca Forza Italia ma pone il veto sul Carroccio. Un po’ poco, mi pare. Lorsignori hanno un dovere su tutto: garantire la sicurezza dei propri cittadini. Occorre una politica della sicurezza. Occorre sradicare la madre di tutti i terrorismi: il disprezzo della vita altrui. E per riuscirci occorre investire in una nuova cultura. Il problema è trovare i leader che ci riescono: quelli di oggi sembrano inadeguati. Purtroppo. ENRICO PIRONDINI

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Lug 25 2016

dal sito dell’associazione nazionale magistrati 25 07 2016

DAL SITO DELL’ ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI Anche se scritto in qualche maniera, sono d’accordo. — L’ANM apprende con sgomento e sdegno le notizie relative alla destituzione e all’arresto di oltre 2.700 magistrati turchi da parte delle Autorità del loro Paese. Nell’esprimere vicinanza e solidarietà ai propri colleghi vittime di questa gravissima azione, che non ha precedenti nella storia, l’ANM chiede che gli organi istituzionali italiani si attivino immediatamente presso gli organismi internazionali affinché venga con urgenza interrotta questa inaudita barbarie a danno dei soggetti deputati a garantire la legalità e venga ripristinato lo stato di diritto. La Turchia è uno dei 47 Stati del Consiglio d’Europa e ne ha sottoscritto le Convenzioni tra cui la CEDU; l’annullamento della concreta indipendenza e dell’autonomia dei giudici è una plateale violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Se in un Paese non sono liberi i magistrati non è libero nessuno.

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Lug 25 2016

pari siamo 25 07 2016

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PARI SIAMO
La Juve ha comprato Gonzalo Higuain; Roberto Mancini sta per lasciare l’Inter.
Loro hanno speso; noi gratis.

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Lug 25 2016

da gramellini, sulla stampa 25 07 2016

DA GRAMELLINI, SULLA STAMPA —Forse non sono abbastanza autorevole per sostenere certe tesi. Segnalo dunque alla sorella giornalista e ai suoi estimatori questo passaggio della recente intervista a uno dei massimi esperti mondiali di mondo arabo e Islam politico, il professor Gilles Kepel. «Solo la società civile, le famiglie e gli amici dei potenziali terroristi possono fermare i jihadisti. Come nei primi Anni Ottanta i brigatisti rossi vennero fermati anche dalla sinistra italiana, che iniziò a chiamarli terroristi e non più compagni che sbagliano, così oggi occorre che le società musulmane da noi denuncino e fermino i potenziali terroristi tra loro». Sarà diventato populista anche Kepel?— Sarà uno dei massimi esperti mondiali, tra loro si battezzano a vicenda, ma trovo strano dimentichi i Governi; io sono per nulla esperto, ma temo che il primo amico o familiare dica loro qualcosa, faccia una brutta fine, e anche il secondo, il terzo eccetera……
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Lug 25 2016

il presidente ha sempre ragione 25 07 2016

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IL PRESIDENTE HA SEMPRE RAGIONE
Monica Maggioni, presidente Rai: “compensi più bassi rispetto al mercato”
Certo, ci fosse un mercato. Poi lei si riferisce ai dirigenti, degli “artisti” non parla; curiosità, sempre per via del mercato: i fattorini Rai prendono come i fattorini del Parlamento?

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Lug 25 2016

a immagine e somiglianza di pivantonio 25 07 2016

A IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI PIVANTONIO
Pagina dell’Agricoltura della Provincia fin che c’è di ieri:
“L’Associazione italiana allevatori ha celebrato la propria assemblea dei soci con un risultato di bilancio disastroso: 4,7 milioni di euro di perdita, una forte esposizione bancaria, una struttura allo stremo e una riorganizzazione fallimentare come ammesso dallo stesso presidente Pietro Salcuni, che di fatto ha distrutto quasi ovunque l’organizzazione degli allevatori italiani, soprattutto dove sono state seguite le direttive nazionali”.
Tolti i numeri, le grandezze sono diverse, sembra di leggere i bilanci, quelli veri, della Libera e società editoriali annesse. La differenza è che questa Associazione, come puntigliosamente nota la Provincia fin che c’è, è a direzione Coldiretti, e vengono puntualmente nominati i suoi vertici, a partire da capitan Voltini. Che non deve lamentarsi delle continue censure che il giornale fa al suo gruppo, come si vede: quando lo merita, la Provincia fin che c’è provvede!
Continua la gestione “modello Pivantonio”: dopo quasi due mesi di stampa al nuovo centro, non si sa quante copie tiri il giornale; diretto col solito spirito dal suo infaticabile portavoce, Zanolli Pennadoro Vittoriano, che proprio sul Punto di ieri inanella la consueta perla, dando dello Schettino al nostro Procuratore capo Roberto di Martino; gli amici sono certi: il Procuratore se le sogna le scuse di Boselli o Filippini o Bucci. Ottima, si fa senza dire, anche la scelta dei tempi, se l’inchiesta dovesse sfociare nei processi: questo è Pennadoro.
Ma al Quarto Lato di Piazza Duomo son fatti così, dopo la cacciata di Mario Maestroni: convinti di essere onnipotenti; come i giovin signori, pivantonini annacquati, e rinforzati da Pasquali Stefano, dimostrano ogni giorno. Bella la loro lettera riservata in risposta all’altrettanto riservata di Boselli Antonio; per confermare la continuità a Pivantonio, ostracismo assoluto a Guido Vezzoni; Enrico Antonelli manco vien nominato, e non si rendono conto del ridicolo in cui si buttano, quando invocano, al posto del presidente Libera come di consuetudine, uno esterno pratico e bravo al giornale: avevano Antonelli, delle cui idee si è appropriato e si vanta Filippini, ma di lui nemmeno parlano, nemico com’è di Pivantonio!
Quindi le previsioni più nere sulle trattative in corso per le nomine del nuovo consiglio Libera; andando avanti così, c’è da godersi Boselli Antonio fino al disfacimento totale del gruppo; se i rinnovatori, quelli veri, fanno la parte che devono, e non cedono, pivantonini e giovin signori, che evidentemente non si fidano gli uni degli altri, e hanno ragione entrambi, non cavano un ragno dal buco. Credo sia la prima volta nella storia della Libera che a un mese dal voto si sia ancora lì; altro che rivalità e rancori personali, come vuol sostenere Boselli Antonio, è in discussione un modello per il futuro, sempre che la Libera ci arrivi.
Una sicurezza: a marzo 2017, comunque, a Guidimario il Banchiere scade il mandato, sempre che non incespichi prima in qualche fatto di banca; se il suo successore prende atto che le singole province decidon da sé, per i riformatori è fatta.

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