Lug 26 2016

la legge del più forte-duecentoventinove 26 07 2016

Published by at 11:02 am under cronaca cremonese,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – DUECENTOVENTINOVE
L’imputato, un vero ribaldo, ha la faccia di voler difendersi; per fortuna ci sono Cassazioni come questa; per chi se ne fosse dimenticato, non gli stessi giudici, ma la stessa sezione sì, in luglio 2012 aveva giudicato le “prove” tanto scarse da consigliare la libertà provvisoria; durante il processo è stato demolito ciò che restava delle “prove”, ma dopo tre anni e mezzo, ripeto: la stessa sezione! conferma che le briciole rimaste valgono, perché raccolte dall’idea innata della colpa di Maurizio Iori, ben espressa dalle due Corti di merito!
—–Il ricorrente censura la motivazione con cui la sentenza impugnata ha valorizzato a carico dell’imputato gli elementi indiziari che seguono.
Quanto all’acquisto delle quattro bombolette di GPL e ai relativi fornelletti, il
ricorrente critica l’attendibilità attribuita alle dichiarazioni della madre della
Ornesi, Facchi Pasqua, animata da un forte risentimento verso lo Iori, sulla
destinazione (appresa dalla figlia) di bombole e fornelletti a cucinare il sushi che
l’imputato avrebbe portato a casa delle vittime la sera del delitto (anziché a
preparare i pasti della bambina durante la programmata vacanza al mare),
secondo una circostanza che la Facchi non aveva riferito immediatamente agli
inquirenti, ma solo in un momento successivo; rileva che la teste aveva ritardato
la consegna del testo della lettera scritta dalla figlia allo Iori, della quale non
aveva inizialmente fatto menzione, così da indurre il dubbio che la Facchi avesse
preso tempo per valutare l’opportunità di produrre un documento che dava conto
dello stato di disperazione in cui la figlia versava; il carattere preciso e
meticoloso dello Iori spiegava l’acquisto dei quattro fornelletti da consegnare alla
Ornesi, mentre la testimonianza del vicino di casa Fiameni sull’odore di gas e
plastica, da lui percepito la sera precedente il fatto, confermava la versione dello
Iori di aver portato le bombolette nell’abitazione della vittima fin dal 16.07.2011.——
La conferma del mio appunto di ieri: chiedessimo alla Cassazione perché anch’essa dimentica, come le due Corti di merito, che agli atti del processo risulta certo l’acquisto dei contenitori in vetro per scaldare i cibi, in due tempi, i primi giudicati troppo leggeri, risponderebbe d’esser giudice di legittimità e non di merito, e lo stesso sulla lettera, prova evidente, per chi vuol leggere cosa c’è scritto, della disperazione di Claudia; non parliamo della “prova”, sempre legata alla lettera, che Iori avrebbe distrutto la carta, raccontando però il contenuto, per filo e per segno, alla Giudiziaria. Che poi la madre, Pasqua Facchi, abbia parlato delle “prove” di cui sopra dopo averci riflettuto, è certificato: ma il senso, alla fine, lo stabilisce il giudice…………..

Cremona 26 07 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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