Dic 28 2015

la legge del più forte-diciotto 28 12 2015

Published by at 2:48 pm under cronaca cremonese,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – DICIOTTO
Non so voi a leggermi, lettori cari, io a scrivere provo spesso il senso opprimente della banalità: commento decine di pagine tese a dimostrare, da una parte, che Maurizio Iori è riuscito a propinare una quantità incredibile di Xanax senza che le “vittime” se ne accorgessero, altre decine di segno opposto, della Difesa, obbligata a smontare riga su riga ciò che sostengono Accusa e Corte, quando tutto può essere scientificamente ridotto all’osso: né Accusa né Corti si permettono di dubitare dell’autopsia, la morte causata da intossicazione acuta di Xanax prima, da gas inspirato dopo; quindi non è il caso di contare a puntino le pastiglie o le gocce, dieci o venti più o meno, sempre troppe sono, per riuscire a darle di nascosto; in più Claudia ha in corpo una piccola quantità di Valium.
Accusa e Corte trasformano per comodità, non per prova, le pastiglie in gocce; sul tavolo di Claudia però ci sono i blister, il che vuol dire li ha messi Iori, dio sa perché, se è certo abbia usato le gocce; forse, per farsi scoprire alla svelta; nel dubbio gli inquirenti fossero più ottusi del sospettabile, del Valium che ha rifilato a Claudia, Iori ha fatto sparire blister boccettini confezione: insomma, al fine di intossicare lo Xanax bastava eccome, al fine di farsi incastrare con sicurezza, le poche gocce di Valium erano indispensabili!
E mi tocca commentare un procedimento penale del genere perché ciò che è successo a Maurizio Iori può capitare a noi tutti, col giudice adatto, Cassazione inclusa!
Suona strano, per i giudici, fosse suicidio, che il Valium l’abbia preso Claudia; è non solo normale ma una prova che l’abbia aggiunto Iori allo Xanax; e la sentenza è pronunciata rigorosamente in piedi in nome del popolo italiano, cioè tutti noi; rigorosamente!
“Ebbene, se la Corte di Brescia avesse preso in considerazione tali dati, da cui emerge che la concentrazione rilevata in Claudia è stata ben superiore alla media di quelle osservate negli studi sopra riportati relativi a persone tutte decedute per effetto dello Xanax, non avrebbe potuto certamente concludere che Claudia non ha assunto una dose massiccia di farmaco, presupposto imprescindibile per poter poi affermare la possibilità della somministrazione clandestina.”
Certo, la Difesa ha provveduto anche agli studi che dimostrano quanto sopra, nel corpo della povera Claudia c’era molto Xanax, ma degli studi a quanto pare se n’è infischiata anche la Cassazione; per la quantità, ripeto la centesima volta, bastava la risposta mai contestata dell’autopsia: intossicazione acuta, ma il miracolo processuale vero s’è compiuto con la certezza mai dimostrata, alla faccia del 533cpp di cui almeno la Cassazione, giudice di diritto, dovrebbe curare l’applicazione, che lo Xanax fosse in gocce invece che in pillole, troppo scomode per la condanna. E se per il giudice, in nome del popolo italiano, le cose stanno così, non ce n’è più per nessuno.
“In secondo luogo, anche, in ipotesi subordinata, non volendo considerare il valore di Xanax che risulta dal sangue centrale di Claudia, e volendosi limitare alla concentrazione presente nel contenuto gastrico della donna, la Corte di Brescia neppure questo ha valutato, perché se lo avesse fatto, avrebbe dovuto arrendersi all’evidenza che esso è molto elevato.”
Non c’è peggior sordo di chi non voglia sentire, anche a Palazzo di Giustizia.

Cremona 28 12 2015 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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