Set 24 2015

j’accuse-seicentododici 24 09 2015

Published by at 11:42 am under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – SEICENTODODICI
Ecco la Procura prendere in castagna Maurizio Iori, a Cremona, su una prova decisiva; del come si è costruito il castello in previsione dell’ergastolo!
“Lo Iori alle ore 18.45 del 20 07 2011 esce dal suo studio e si reca al Supermercato Famila di Crema, ove acquista, afferma letteralmente….”un vassoio di sushi con salse già pronte…” che poi porterà per cena a casa dell’Ornesi; nel corso delle dichiarazioni spontanee rese dallo Iori durante l’udienza del 20 12 2012, l’imputato si corregge sulla data d’acquisto del sushi, affermando d’averlo acquistato il 19 luglio 2011 (due confezioni).”
Se, anche il giorno dopo, fosse una colpa sbagliare il momento di un acquisto abituale, le carceri sarebbero piene dieci volte; ma non basta essere innocenti agli occhi del mondo: potresti essere il colpevole più nero, innocente devi esserlo davanti al tuo giudice! Ecco l’interpretazione autentica del fatto, decisivo, lo ripeto ancora, altro che il 533cpp, per una buona sentenza:
“La Polizia giudiziaria accertò incontrovertibilmente (verifica degli scontrini ed escussione dell’acquirente) che quel giorno in quell’esercizio fu venduta un’unica confezione di sushi e non allo Iori, bensì a Parizzi Stefano. Riflettendo sul perché lo Iori abbia dapprima mentito sulla data d’acquisto del sushi, si deduce che ritenesse impossibile accertare per tabulas che egli non avesse effettuato l’acquisto il 20 07 2011, come gli sarebbe stato comodo. Egli non voleva far emergere che quando acquistò il sushi il 19 07 2011 (cfr scontrino), comprò, per l’ennesima volta, del succo di pompelmo, che ormai, chi legge, conosce come consueto aromatizzante dello Xanax.”
Terribile la battaglia degli scontrini, pezzetti minuscoli di carta che pesano più di lingotti d’oro, a seconda della vecchia legge di mercato domanda/offerta; ieri ho ricordato come gli scontrini dei contenitori da appoggiare sui fornelli, che mostrano la volontà di Maurizio Iori di usarli per scaldare i cibi della piccola Livia, non che siano caduti nell’oblio, addirittura mai citati una volta da Accusa, Parte civile, Corti; qui invece lo scontro d’opinione è furioso, fosse una battaglia il sangue sprizzerebbe in ogni dove, ma anche nella tragedia si può ridere. Ipotesi confermata perché lo dice la Procura e tanto deve bastare: Iori confonde i giorni per confondere i segugi, che sa sulle tracce dei suoi scontrini, ma se ha il timore gli controllino, son segugi di razza! gli scontrini del 20, possibile non abbia il dubbio gli controllino anche quelli del 19? E’ una costante, dall’inizio delle indagini alla sentenza d’Appello: quando serve, Maurizio Iori è un deficiente, bisognasse l’opposto, è un premio Nobel!
Di principio, m’intrufolo il meno possibile nella mente del mio vicino; non è menefreghismo, è rispetto, pensi ciò che vuole, ma in momenti come questi mi sembra di esplodere; possibile che in un processo da ergastolo due Corti d’Assise impieghino poche righe per stabilire: siccome in corpo le “vittime” avevano Xanax, senz’altro Iori glielo ha infilato in cibi/bevande, e scrivano invece pagine su pagine per dettagli di nessuna importanza? prima ancora della Cassazione, che diranno i cittadini che leggono?

Cremona 24 09 2015 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Trackback URI | Comments RSS

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.