Ago 27 2015

j’accuse-cinquecentottantaquattro 27 08 2015

Published by at 2:10 pm under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – CINQUECENTOTTANTAQUATTRO
–A tal riguardo, non si dimentichi che, nella ricostruzione dei fatti che vede Iori programmare l’omicidio con una pluralità di mezzi e accorgimenti (farmaci di Xanax e Valium, il primo peraltro da portare sia in pasticche con blisters, sia in forma liquida, 4 fornelletti e 4 bombolette, sacchi della spazzatura per eseguire la manovra di confinamento, successiva opera di bonifica/simulazione della scena del delitto) l’imputato avrebbe versato in uno stato emotivo particolarmente compromesso, essendo mentalmente dominato dall’idea omicidiaria e dalle complesse modalità di esecuzione di tale idea.–
Ieri abbiamo letto la versione dei giudici di Cremona, scritta da Massa Pio, sul come il Dna di Claudia e Livia sia finito su una bomboletta di gas: l’han toccata tutti la bomboletta, ma proprio tutti, a mani nude e non è rimasto nulla, loro due no, ma il Dna ci è finito perché medico e infermiera prima han toccato i cadaveri, coi guanti asettici da pronto soccorso, che di regola né prendono né trasmettono, poi la bomboletta e oplà! il gioco è fatto: son stati loro, eccezionalmente, a raccogliere e depositare!
Non c’è difesa per la Difesa, sarete d’accordo cari lettori.
I giudici di Brescia sono invece d’Appello, quindi più esperti, ed è ovvio aspettarsi di meglio. Infatti, da pagina 106, ci rassicurano, prendendo addirittura, da veri avvocati del diavolo, l’oggetto principe col Dna di Claudia, un blister di Xanax, perché mentre delle bombole si potrebbe anche accettare la versione scartata da Massa Pio, cioè Claudia e Livia ci han giocato, sul blister non si scherza, per evidenti motivi:
“L’eventualità, sostenuta dai giudici di primo grado e ribadita dall’accusa pubblica e privata, che tale impronta potesse essere stata inavvertitamente trasportata dai soccorritori e, in particolare, dal dott. Lupi, il quale, dopo aver toccato i due cadaveri, ebbe a maneggiare i blisters per contarli, è stata contestata dalla difesa dell’imputato con argomentazioni sicuramente meritevoli d’attenzione. In estrema sintesi, i difensori hanno sottolineato come il dott. Lupi non avrebbe potuto contaminare i blisters per trasporto, sia perché aveva indossato i guanti acrilici (idonei a non lasciare tracce e con una raccolta del materiale molto bassa), sia perché egli aveva preso i blisters per il lato del bordo e non sulla parte posteriore (ove era stata trovata l’impronta).”
Spero non sfugga al lettore frettoloso la sensibilità con cui i giudici superiori appena sfiorano, come dire, le incertezze di Massa Pio; della sfera di cristallo che tanta parte ha avuto a Cremona nella certezza della colpa di Maurizio Iori, non fanno cenno; qui mettono assieme al resto, perché non rifulga nella sua nudità fin troppo espressiva, che il dottor Lupi ha preso il blister da una parte ma il Dna di Claudia era da un’altra, e io, ero presente, ricordo bene come il dottor Lupi l’abbia fatto vedere in Aula a Cremona sotto il naso del nominato Massa Pio. Ma a Fischetti&Vacchiano non basta ancora, ecco come tirano letteralmente fuori dalle acque un poco mosse lo sfortunato collega.
“Ordunque, pur volendo prescindere dal facile rilievo che l’ipotesi di una contaminazione da trasporto mediato non risulta sia stata perentoriamente esclusa dai consulenti eccetera.”
Chi ha un minimo di dimestichezza col codice, qui stiamo discutendo di uno dei punti fondamentali del processo, perché se il Dna di Claudia è messo direttamente da lei sul blister, tutto deve finire immediatamente con mille scuse a Maurizio Iori, alla sua famiglia, allo Stato e infine anche a noi popolo italiano, rabbrividisce confrontando il “non risulta sia stata perentoriamente esclusa dai consulenti” col fondamentale 533cpp, quello del: “Il giudice pronuncia sentenza di condanna se l’imputato risulta colpevole del reato contestatogli al di là di ogni ragionevole dubbio.”
Fischetti e Vacchiano sono senza dubbio più eleganti dell’ingenuo Massa Pio, che a volte mi fa tenerezza, ma domani vedremo assieme che han combinato per mostrare, e convincerci, il cammino del Dna da Claudia al blister di Xanax.

Cremona 27 08 2015 www.flaminiocozzaglio.info

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